CIGV Magazine Club Italia n. 17

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Hong Kong CLUB INTERNAZIONALE GRANDI VIAGGIATORI 17 CIGV MAGAZINE Club Italia giugno 2014 ITALIA

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Hong Kong

C L U B I N T E R N A Z I O N A L E G R A N D I V I A G G I A T O R I

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Ovidio Guaita, Vice Presidente Nazionale Club Italia

EDITORIALE

Editoriale un inizio estate movimentato quello che stiamo vivendo. Destinazioni

classiche in ripresa affiancate da new entry cui nessuno aveva pensato prima,

nuove alleanze tra le aerolinee e nuove rotte nazionali e internazionali. Mosse

strategiche dettate dallo spirito di sopravvivenza. Per qualcuno significherà la

salvezza per altri la fine.

In questo contesto si inserisce l’entrata in Alitalia di Etihad. Da tempo in molti

ci si chiedeva il perché di un salvataggio voluto dal governo Berlusconi anni fa

contro ogni buon senso. Se proprio si voleva una compagnia di bandiera forte

e di prestigio bastava chiudere con il passato, azzerare i conti e dimezzare il

personale in base a criteri meritocratici e non clientelari, separare le rotte low

cost domestiche e a breve e medio raggio da quelle di lungo raggio puntando

per queste sulla qualità e sul servizio (che non è mai stato il punto forte della

compagnia). Oggi forse invece di farci comprare ci saremmo veramente alleati.

Qualcuno davvero crede che i brand Alitalia, Air Berlin, Jet Airways, Srilankan,

Air Seychelles, esisteranno ancora per molto?

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Sommario

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10. news

Notizie dal Club Italia

18. soiree Le serate delle delegazioni del Club Italia

28. destinations

I viaggi dei soci del Club Italia

52. cartoline I soci in viaggio

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ciGV clUB italiaPresidente nazionale Leonardo GiardinaVice Presidente nazionale Ovidio GuaitaSegretario nazionale Gianni Manuelli

Delegazione PiemontePresidente Denis GeunaSegretario Paolo Gerbaldo

Delegazione LombardiaPresidente Daniela LiberoSegretario

Delegazione Emilia RomagnaPresidente Gianni BersaniSegretario Giovanna Cervellati

Delegazione ToscanaPresidente Ovidio GuaitaSegretario Gianni Manuelli

Redazione e impaginatoGianni Manuelli

Collaboratori a questo numeroLuca Frassi, Renato Ganeo, Gianni Manuelli.

Editore CIGV Club Italiarivista mensile

© 2014 CIGV Club ItaliaTutti i diritti di proprietà artistica riservati. E’ vietato qualsiasi tipo di riproduzione, intera o parziale, in qualsiasi lingua, senza previa autorizzazione scritta dell’editore.

www.cigv.it

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Gianni manUelli

In Azerbaijan, nella terra del fuoco sacro.

Gianni manUelli

Gianni è il segretario nazionale del CIGV. E’ lui che cura questo magazine sfogliabile nazionale.

Hanno collaborato

oVidio GUaita

E’ il vice-presidente nazionale e il coordinatore per la Toscana. Segue con Gianni il nuovo magazine.

lUca frassi

Tra Doha e Hong Kong.

renato Ganeo

Alla scoperta dell’Albania.

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News

n o t i z i e d a l C l u b I t a l i a

NEwS | NOTIzIE DAL CLuB ITALIA

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News

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CLUB INTERNAZIONALE GRANDI VIAGGIATORI Club Italia – Mario Dalmazzo

RINNOVO CIGV 2014ISOLA DI PIANOSATra passato e presente

DOMENICA 8 GIUGNO 2014

Parte del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano ed è quinta in ordine di grandezza, Pianosa è un’isola bellissima.Il nome deriva dalla sua morfologia pianeggiante, dall’aggettivo latino “planus” (piatto), infatti il punto più alto raggiunge i 29 metri!Dista 14 km dall’Isola d’Elba e il suo territorio, di circa 11 km², si trova nel Comune di Campo nell’Elba.Essendo l’Isola pianeggiante, la sua formazione è costituita da rocce sedimentarie.Nella parte costiera la vegetazione è costituita prevalentemente da macchia di ginepro, lentisco, cisto. si trovano raramente lecci, mentre è presente il pino ed il cipresso, alcune strade interne sono costeggiate da filari di eucalipti.Fra gli animali si può vedere con facilità la pernice rossa, l’upupa, i fagiani e talvolta il falco pellegrino e il gheppio, lungo la costa si può notare il gabbiano corso e il cormorano.

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DELEGAzIONE TOSCANAPROGRAMMA

Ritrovo dei partecipanti a Livorno, Piazza Dante - Stazione Centrale e partenza alle ore 06.45 per Piombino con pullman Granturismo.Alle ore 08.30 imbarco su la motobarca, con posti riservati, che farà rotta alla volta dell’Isola di Pianosa. Arriveremo dopo circa 2,30 di navigazione, ci accoglierà nella sua bellezza, sarà solo una striscia di colore più intenso che stacca appena l’azzurro del mare da quello del cielo, ci accoglierà “il più bel porticciolo del mondo”, come lo definiscono in molti.Scendere dalla barca sarà un’emozione, ci accoglierà il silenzio, il profumo, una terra dove la presenza dell’uomo è visibile ma non aggredisce. Abitata fino a pochi anni fa anche da più di 2000 persone, Pianosa dal 1998, anno di dismissione del carcere, ha visto la popolazione residente ridursi al minimo con l’attuale piccolo nucleo di 20 detenuti più il personale di vigilanza, questa “densità” così particolare rende l’isola in questo momento un luogo magico. Giunti sull’isola ci sposteremo nella vicina Cala Giovanna, una splendida insenatura sabbiosa dove ci potremo rilassare e fare il bagno nelle trasparenti acque! Sopra alla Cala si trova il “Ristorante Cucina Galeotta”, gestito da una cooperativa di detenuti in regime di semilibertà, dove pranzeremo a base di pesce fresco. Nel primo pomeriggio ci incontreremo con una guida ambientale che ci accompagnerà in giro per l’isola, passeggeremo tra le vecchie e suggestive strutture dell’Antico Borgo e conosceremo la sua storia.Poi visiteremo le Catacombe che risalgono al IV° secolo, con accesso da una piccola grotta vicino al porto. Sono costituite da un fitto intreccio di gallerie che venivano utilizzate come luogo di sepoltura dalle prime comunità cristiane che si insediarono sull’isola, forse per sfuggire alle persecuzioni di Diocleziano, attirate dalla fertilità e ricchezza d’acqua e dalla facilità con cui era possibile scavare la roccia per le sepolture. Si tratta del complesso di Catacombe di maggiori dimensioni a Nord di Roma. A seguire visiteremo l’Esposizione Fotografica dell’ “Associazione per la difesa di Pianosa”, in un percorso che va dall’età della pietra fino agli insediamenti ottocenteschi della prima colonia penale agricola d’Italia.Riscenderemo poi verso il porto e rientreremo a bordo della motonave alla volta di Piombino dove attraccheremo alle 19.30 e dove ci attenderà il pullman Granturismo che ci riporterà a Livorno, dove arriveremo alle 21.00 circa.Il costo sarà di 85 Euro e comprende trasporto in pullman Granturismo, motonave con posti riservati, tassa di accesso all’isola del Ministero, pranzo completo con bevande, escursione sull’Isola con la guida turistica ambientale e ingresso alle Catacombe.

Per le prenotazioni è necessario telefonare al nostro segretario Gianni Manuellioppure inviare una mail all’indirizzo: [email protected]. Posti limitati.

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Delegazione Lombardia

Mercoledì 11 giugno 2014

APERICENAe presentazione libro di Paolo Gerbaldo

CROAZIA. DIARI DI VIAGGIOdalle 19.30 al Château Monfort di Milano

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DELEGAzIONE LOMBARDIA

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BON VENTE ET BONNE MERMercoledì 18 giugno 2014

All’inizio della stagione estiva, per festeggiare il solstizio dell’estate, mercoledì 18 giu-gno dalle 20.15, la Delegazione CIGV dell’Emilia Romagna organizza una bella serata all’aperto nel Ristorante “Nonno Rossi” all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna.Sarà un’ottima occasione per salutare amici e soci in previsione dei viaggi futuri, con-frontando progetti, idee e per scambiarsi tanti Buon Viaggio e Buone Vacanze!Per informazioni e prenotazioni è necessario telefonare, entro lunedì 16 giugno alla nostra Segretaria, Dott.ssa Giovanna Cervellati al numero 334-39.34.122.

“Io fin da adesso, voglio Augurare a tutti Voi, e ai Vostri Cari, tanta serenità per le pros-sime vacanze. “Bon vent et bonne mer” è l’espressione cara al nostro Presidente Rached e me ne approprio, perché quel vento propizio soffi con forza nella direzione dei nostri viaggi e delle nostre nuove destinazioni. A tutti noi: buona strada”

Gianni BersaniPresidente Delegazione Cigv

Emilia Romagna

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DELEGAzIONE EMILIA ROMAGNA

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l e S E R AT E d e l l e d e l e g a z i o n i

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Soirées

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Soirées

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CIGV PIEMONTE | 7 MAGGIO

GIAPPONEun anno di rituali

Nella serata di Mercoledì 7 maggio, la delegazione piemontese è stata catapultata in estremo Oriente con un incontro sull’anno rituale giapponese.E’ stato scelto il Giappone per ché molti soci hanno visitato questo Paese e abbiamo colto l’occasione per percorrere gli eventi significativi che si snodano durante l’anno e suggerire i periodi migliori per poter andare e assistere ad aspetti tipici del folklore giapponese.Le relatrici della serata sono state la Dott.ssa Emanuela Borghino, antropologa, la cui area di ricerca è quella della cultura giapponese e nello specifico il rapporto tra uomo ambiente e sciamanismo giapponese e la Dott.ssa Yuko Fujimoto Presidente dell’associazione Italo Giapponese Sakura che ,oltre ad essere maestra di cerimonia del te ed Ikebana, è docente presso l’università di Torino.

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conferenza di Emanuela Borghino

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CIGV PIEMONTE | 7 MAGGIO

Durante il suo intervento la Dott.ssa ha spiegato che tutti i rituali del calendario giapponese sono legati al ciclo vegetativo del riso, stato per secoli l’alimento base della popolazione. Le due festività contrapposte come periodo sono: il Capodanno che si tiene come da noi in inverno e la festa dei Morti che si svolge a metà estate. Un focus particolare è stato fatto sulla Fioritura dei Ciliegi, evento che rappresenta il ritorno degli Dei nelle pianure dopo essersi rifugiati sulle montagne durante l’invero, infatti in ogni ciliegio in fiore per i giapponesi è presente una divinità; questo evento è talmente sentito dalla popolazione che in TV c’è una sorta di “meteo” che evidenzia le aree del paese dove i ciliegi stanno fiorendo. La cosa che colpisce è che alcuni rituali sono molto intimi e legati al nucleo familiare che allestisce in casa dei veri e propri altari dove onorare i morti, i bambini, le bambine e la famiglia stessa.

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conferenza di Emanuela Borghino

Al termine dell’intervento non sono mancate le domande, molte riguardavano esperienze personali vissute durante i viaggi in Giappone, altre su quali sono i periodi migliori per pianificare un viaggio in questo splendido Paese.Quindi una serata veramente riuscita che ha soddisfatto tutti i soci e gli amici presenti.

Denis GenuaPresidente CIGV

Delegazione Piemonte23Club Italia

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CIGV EMILIA ROMAGNA | 14 MAGGIO

Iransplendori architettonici di Persia

Abbiamo organizzato un’interessante serata lo scorso mercoledì 14 maggio, a Bologna, con l’amico e socio Notaio Pier Luigi Ferrari Trecate che ci ha accompagna-ti in un viaggio nel tempo in Iran.

Questa area del centro Asia dove convivono l’eredità di un passato millenario e una storia recente problemati-ca e contraddittoria; questa terra, che occupa da sempre una posizione strategica, privilegiato luogo di incontro

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conferenza di Pier Luigi Ferrari Trecate

tra Oriente e Occidente ed è stata la culla di uno dei più grandi e duraturi imperi della storia umana: l’antica Persia. Qui si ammirano le vestigia delle città di Ciro il Grande, Dario I e Alessandro Magno, seguendo le trac-ce del fecondo scontro tra la cultura iranica pre-islami-ca e il mondo greco. Pier Luigi ha presentato un centi-naio d’immagini di luoghi dove maestose architetture raccontano il nuovo, deciso scontro/incontro di civiltà, fruttuoso in ogni ambito culturale, che dal 642 DC vedrà

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CIGV EMILIA ROMAGNA | 14 MAGGIO

protagonisti il mondo persiano e quello arabo-islamico. Presentandoci monumenti zoroastriani antichissimi, mo-schee, palazzi dei grandi Imperatori, bazar e cittadelle fortificate medievali. Con la conoscenza dello studioso ci ha evidenziato, raccogliendo tutta la nostra attenzione interessata (nei prossimi 15 giorni ben 10 degli amici e soci presenti alla serata partiranno per l’Iran) questo Pa-ese che si rivela un bacino inesauribile di arte di grande bellezza e importanza per la comprensione del mondo antico e di quello contemporaneo.

Questo incontro è stato il più partecipato tra i tanti orga-nizzati da sempre. La curiosità dei viaggiatori in parten-za, e di altri che si propongono di andare in un prossimo futuro, ha creato un mix di curiosità e interesse; questo piacevole risultato lo dobbiamo al nostro socio ed amico

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conferenza di Pier Luigi Ferrari Trecate

Pier Luigi e a Lui vanno tutti i nostri ringraziamenti.

Al termine della serata un grande augurio di “BUONA STRADA” a tutti gli amici in partenza.

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Destinations i V I A G G I d e i s o c i d e l C l u b I t a l i a

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In questa sezione del CIGV Magazine pubblichiamo i contributi dei soci. Tutti gli iscritti sono invitati a partecipare.

Ecco le specifiche dei materiali da inviare:- testo una pagina (1500-2500 max battute spazi compresi)- 15-20 foto in alta risoluzione (come escono dalla macchina) da inviare al nostro segretario via www.wetransfer.com (sistema facile, rapido e gratuito)

Destinations

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dai grattacieli alle duneHONG KONG MACAOQATAR

DESTINAzIONE | HONG KONG MACAO QATAR

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DESTINAzIONE | HONG KONG MACAO QATAR

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Tre destinazioni per un unico viaggio. A volte gli scali aeroportuali non vengono per nuocere. E decidendo di volare con Qatar Airways, migliore compagnia aerea del mondo nel 2013 per la globalità dei servizi offerti, una sosta a Doha è quasi d’obbligo.Siamo passati dai grattacieli di Hong Kong, ai grandi casinò di Macao per terminare nelle dune del deserto arabico. una settimana di contrasti strani e suggestivi ma che hanno lasciato la loro impronta, culturale, paesaggistica e sicuramente sociale. un aspetto, quest’ultimo, che ha rappresentato la chiave di lettura del nostro viaggio: migliaia di occhi a mandorla che invadono le strade della grande metropoli ormai cinese e che sputano a destra e sinistra hanno fatto da contrasto a uomini vestiti di bianco con tanto di turbante che passeggiano eleganti tra i vicoli del Souq wakif di Doha o lungo la Corniche. E le donne qatariane che mostrano solo i loro begli occhi come vuole la religione islamica, sinceramente un bell’effetto. L’effetto del viaggiare, dello spostarsi da una zona all’altra di mondo per capirne storie e contenuti. Senza disprezzo ma con molto rispetto. Ci ha appassionati questo giro, lo ammettiamo. Perché, sia a Hong Hong che di britannico non ha orami più nulla, che in Qatar non c’è qualcosa in particolare da vedere. Sono mete da vivere. Senza fretta, passeggiando ed ammirando, curiosando ed osservando. Lo skyline di Hong Hong è una delle viste mozzafiato più belle del mondo, lo si può osservare gratuitamente dall’Avenue of Stars sia di giorno che di sera, oppure salendo sul Peak, la collina che domina la metropoli la cui vista sui grattacieli ti incanta. O ancora navigando lungo la baia con lo Star Ferry spostandosi da Kowloon a Hong Kong Island. O sorseggiando un aperitivo al bar Ozone situato all’ultimo piano dell’Hotel Ritz Carlton. Non ti stanchi mai di ammirarlo. E non ti stanchi

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mai a passeggiare per la metropoli.Per esplorare quartieri animati e colorati come Soho, rilassarsi nei numerosi parchi urbani incastonati tra i grattacieli oppure sperdersi negli innumerevoli centri commerciali della trafficatissima Kowloon: va vissuta Hong Kong piuttosto che visitata. Magari caracollando con il tram a due piani senza meta o esplorando le isole vicine come Lantau e il suo villaggio di pescatori molto pittoresco di Tai O. una boccata di aria europea siamo riusciti, invece, a respirarla a Macao. Qui i retaggi portoghesi sono ancora vivi. Bello il centro coloniale con gli edifici color pastello, i giardini lusitani e le brutte copie dei “pasteis de belem”. Meno affascinanti i grandi casinò che hanno fatto di Macao la Las Vegas cinese. un grande luna park ai bordi del mar Cinese Meridionale. Altra storia a Doha. Altra gente, altra cultura. Quella cultura islamica che racchiude il meglio di sè nel Museo di Arte Islamica direttamente sul mare; un gioiello ad ingresso libero che ti ammalia per le peculiarità che custodisce. Lasciarsi andare lungo gli 8 km della Corniche, il lungomare di Doha, navigare nella baia con i dhow, le tipiche imbarcazioni, e poi perdersi nei vicoli del Souq wakif e respirare gli aromi del narghilè, osservare la gente elegante che passeggia con un falco addomesticato in braccio, fare un’escursione nel deserto fino al Mare Interno ai confini con l’Arabia Saudita.Ebbene si è stata una delizia. Che racconti volentieri. Del Qatar ne sentiremo parlare molto negli anni, soprattutto nel 2022 quando ospiterà i Campionati Mondiali di Calcio. Sembra poco?

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il Paese delle aquileALBANIA

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il Paese delle aquileALBANIA

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Partire verso un Paese con la voglia, quasi la smania di vederlo, conoscerlo, capirlo. Questa è l’essenza del viaggiatore, senza continuare a chiedersi: “Come sarà l’albergo? e l’animazione? o l’happy hour?” e simili inezie che spesso arrovellano il turista. Cosa sapevo del “Paese delle aquile”? Così è anche chiamata l’Albania, forse per le sue montagne o perché il volo dell’aquila simboleggia la libertà. Ne sapevo poco: una superficie dodici volte più piccola di quella dell’Italia, separata dalla Puglia dagli 80 km. del Canale di Otranto, nostro meschino impero coloniale dal 1939 al 1943, poi per quasi quarant’anni anni schiacciata dalla dittatura di Enver Hoxha, poi i contraccolpi della guerra dei Balcani con l’esodo dal Kosovo, le immagini ancora vive della nave “Vlora” con il suo carico di migliaia di disperati nell’agosto 1991 al porto di Brindisi, i gommoni, la miseria. Se dessi retta ai luoghi comuni di certo sarei andato in pochi Paesi al mondo, solo quelli cosiddetti “sicuri”, che francamente non so bene cosa significhi; credo che, di notte, il Bronx di New York ispiri la stessa sicurezza di Boeung Kak a Phnom Penh e, a detta di qualcuno, persino di Campo Marzo, il bel parco di Vicenza. La Belle Air è l’unica, credo, compagnia aerea albanese ed ogni giorno c’è un volo da Verona a Tirana e viceversa, ma non c’è da scommettere sulla puntualità, per cui è meglio prendersi larghi con i programmi. Dopo un’ora e un quarto l’Airbus 320 appoggiò le ruote sulla pista dell’aeroporto Madre Teresa (“di Calcutta”, nata a Skopje in Macedonia nel 1910 da genitori albanesi): per gli italiani è sufficiente la carta d’identità, ma il controllo è stato un po’ puntiglioso e così, superato questo, il bagaglio era già in attesa sul nastro di consegna, bene così. All’uscita, come in Italia e molti altri Paesi, qualche tassista abusivo che propone la corsa, ma i taxi ufficiali sono ben visibili e la tariffa fissa è di 20-25 euro a

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seconda dell’ora, del traffico e dell’umore del conducente. In circa mezz’ora arrivammo a Seshi Skanderbej, la piazza che è il cuore di Tirana, bene illuminata ed ingentilita da una serie di interventi che hanno quasi cancellato l’impronta architettonica di stile sovietico che avevo visto in vecchie immagini. L’albergo, come sempre confortevole ma senza lussi, era a pochi passi e così, sistemato il bagaglio, ci fu il tempo per una breve ricognizione, utile per un primo orientamento e l’individuazione di punti “strategici” quali le fermate dei taxi, i ristoranti, le farmacie. Alla visita della capitale Gianna ed io avevamo però riservato l’ultimo giorno di permanenza poiché l’intenzione era di

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conoscere prima un po’ di Albania, con puntate mirate.Il programma era stato messo a punto via email con Dorian, un simpatico giovane che, oltre a parlare un buon inglese, guidava con perizia e soprattutto prudenza il fuoristrada per il quale avevo optato dopo essermi informato sullo stato di buona parte delle strade dell’Albania. In effetti riscontrai che asfalto dissestato, buche che sono quasi voragini, allagamenti per uno scroscio d’acqua, indicazioni approssimative, cantieri abbandonati e non segnalati costituiscono la normalità, alla quale si aggiunge un diffuso stile di guida, o di incoscienza, che più di una volta mi ha impaurito. Allo stesso tempo mi ha colpito la numerosa presenza di pattuglie della Polizia Stradale che fermano e multano senza pietà gli indisciplinati. Nel corso delle centinaia di chilometri che abbiamo percorso in quei giorni l’incontro con una pattuglia avveniva ogni dieci, massimo quindici minuti di strada; sotto questo aspetto l’esperienza nostrana è del tutto opposta, credo infatti che a molti, come a me, capiti di fare un giro in macchina di un’intera domenica senza vedere l’ombra di una divisa, Polizia, Carabinieri, Vigili o altro che sia.La stagione era alla fine sulla costa adriatica e la presenza di turisti molto ridotta, così fu piacevole passeggiare sui lungomare di Durazzo e Valona, gustare una grigliata di pesce appena pescato e concludere con un raki (acquavite locale) o un gelato alla frutta. Il personale sempre cortese e sorridente ed i prezzi decisamente abbordabili, diciamo 8-10 euro. Notai un gruppetto di persone che parlavano ad alta voce in italiano; Dorian ne salutò qualcuna e mi spiegò: “Occupano gli ultimi due piani di quell’albergo laggiù, sono della Guardia di Finanza italiana, impegnati in un programma di controllo congiunto delle coste assieme alla nostra Polizia. Si danno il cambio ogni qualche mese, qui stanno benissimo,

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mangiano bene, qualcuno si è pure fatto la ragazza e non si ammazzano di lavoro”. Chiarissimo. Poi, nell’interno del Paese, incontrammo l’affascinante Berat, la “città dalle mille finestre”, splendido esempio di architettura ottomana dove spicca il vecchio quartiere di Mangalem che, come si usa dire “vale il viaggio”. una foto a perenne ricordo è già appesa alla parete del mio studio. Per finire, la capitale, Tirana, facile da girare anche a piedi; un viale lungo due chilometri e mezzo va dalla stazione ferroviaria fino all’università “Madre Teresa” e giusto a metà percorso c’è piazza Skanderbeg ed è attorno a questa che la città vive di giorno. La “movida” notturna invece, come pure lo shopping, sono concentrati nel quartiere di Blloku, un quadrato di mezzo chilometro di lato che le guide turistiche presentano con enfasi maggiore rispetto alla realtà. Ripartimmo e sulla strada verso l’aeroporto passammo davanti alla concessionaria Porsche ed il tassista mi fece notare l’enorme insegna sullo stabile retrostante: “universiteti Kristal”. Poi disse sorridendo: “Là diventato dottore anche politico italiano, Trota”. Io guardai da un’altra parte e finsi di non avere capito. Il volo di ritorno fu impeccabile, poi a Verona l’abituale radiografia ai bagagli da parte della Dogana e Guardia di Finanza. Credo siano gli unici che fanno qualcosa con impegno (anche se scoccia) dentro a quell’aeroporto. un amico ogni tanto mi dice: “Ma tu vai spesso in posti di povera gente!”. A pensarci forse è vero; che sia perché sono quelli dove trovo tanta simpatia, calore e umanità?

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AzERBAIJANl’antica terra del fuoco

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Quest’anno, con il mio amico e grande viaggiatore Luca Frassi, abbiamo deciso di fare visita all’Azerbaigian. Era veramente tanto tempo che volevamo andare e alla fine ce l’abbiamo fatta.Scopriamo subito che la capitale Baku è fantastica, bella veramente, affascinante, pulita come un paesino della svizzera tedesca. Sulla splendida costa del Mar Caspio, è una spettacolare città di mare, aperta, cordiale, con sempre tantissima gente in giro che mangia, oppure beve un tè o legge un libro o fa due passi o si siede a guardare il mare. Il lungomare è immenso. Copre tutta la baia e parte dal porto industriale per finire su una punta dove con una moschea

DESTINAzIONE | AzERBAIJAN

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conclude la città, venti, venticinque chilometri dopo. È sempre largo non meno di duecento metri, ma in alcuni punti vi sono fino tre passeggiate larghissime, con prati, fiori, fontane, bistrot, ristoranti sempre aperti. Nonostante questo ci accorgiamo che la città è assolutamente poco turistica.La gente ha tratti turchi e iraniani per la maggior parte. Sono in genere molto giovani. Gli uomini hanno tratti e corporatura massiccia. Tutti hanno i capelli nerissimi e sopraciglioni folti e quasi uniti. Gli anziani hanno spesso una coppola e sembrano quasi dei sardi. Le donne: poche portano il velo e magari nonostante questo le trovi con jeans e tacchi alti su scarpa rossa. Al più vestono all’occidentale. Vedi in loro più marcata la mescolanza dei territori e delle dominazioni. Attraversato il lungomare fra slalom auto-pedoni da paura, ti accorgi che la prima impressione di una città viva, dinamica, che ha nel commercio una tradizione radicata.Nelle strade, trovi tanti commerci e tanta gente a ogni ora del giorno e della notte, i venditori sono cordiali, ma non opprimenti. La più bella capitale del Caucaso. La più grande, la meglio conservata. I fondi provenienti dall’unesco, che ha inserito il centro storico di Baku nell’elenco Patrimonio dell’umanità, e dal petrolio hanno fatto la differenza. Ci sono architetture bizantine, turche, europee, russe, arabe, strane. Ed è così che si siamo trovati di fronte ad un connubio architettonico perfetto. La cinta muraria medievale racchiude gli edifici in pietra della città vecchia; mentre enormi grattacieli sfilano lungo la collina a protezione dei palazzi ottocenteschi e neoclassici posti subito in basso, che al calar del sole sono illuminatissimi.

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Ci sono tutte le grandi catene alberghiere di lusso e boutique di lusso. Poi trovi ristoranti e bistrot o semplici minuscoli bar, con cucine di tante etnie.una sera abbiamo cenato in un ristorante ospitato in un antichissimo Caravanserraglio, un luogo di sicuro fascino, con musiche nel cortile.La cucina azera fonde elementi dei popoli vicini e così ordiniamo dolmasi, foglie di vite ripiene di carne speziata come in Grecia, e un pakhlava, che differisce dai dolcetti libanesi solo per la “p” al posto della “b” nel nome!Ripeto, la gente è sempre stata molto cordiale, ci vedono distanti, ma sono informati e curiosi.Hanno un distacco, quasi

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un’indifferenza, che però non vanno scambiati per superiorità. Sono ricchi, certo, per il petrolio, ma hanno una consapevolezza del senso civico importante, hanno un senso della nazione e dell’appartenenza unico. Ti chiedono sempre se ti è piaciuto quanto stai vedendo e hai visto, e se ti è piaciuta la pietanza; ti spiegano fieri e con emozione il loro paese anche con queste cose. Sui muri non vedi scritte o grafiti. I loro giovani hanno i-pod, telefonino e girano vestiti come noi; fanno gruppo, giocano, scherzano, ma se passi o se capita di urtarti si scusano subito abbassando il tono della voce.Ci ha colpito molto la luce artificiale di Baku. Le facciate diventano dorate, sontuose ed eleganti. Mentre quelle delle Flame Towers, tre altissimi grattacieli avveniristici, ricordano a tutti che l’Azerbaigian è l’Antica Terra del Fuoco. Perché di notte s’illuminano simulando, con un magico gioco di luci in movimento, vere e proprie fiamme dal color rosso e giallo. un vero spettacolo. Le stesse fiamme che abbiamo visto ardere spontaneamente dalla montagna durante la nostra escursione a Yanar Dag, nella Penisola di Abseron, non lontana da Baku, lungo il Mar Caspio. Qui uno sfiatatoio di gas naturale produce tante fiamme che ardono ininterrottamente dal viscere della montagna. una peculiarità interessante che descrisse anche Marco Polo nelle sue cronache di viaggio.Poi abbiamo visitato lo stupefacente Tempio del Fuoco di Ateshgah.Le sue origini sono antichissime, legate a culti zoroastriani, al centro del cortile brucia la fiamma eterna, sotto un padiglione quadrangolare di

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pietra. Nelle celle attorno al cortile è illustrata la vita degli asceti che si sottoponevano a forme estreme di mortificazione, come sdraiarsi sui carboni ardenti o trascinare pesanti catene; altre celle espongono immagini del passato, quando le fiamme bruciavano anche dai quattro “camini” agli angoli del padiglione centrale, inoltre sono citati i racconti di viaggiatori che visitarono il tempio, divenuto un luogo di sosta lungo la via dei commerci!Le coste del Mar Caspio, infine, ci hanno regalato un’altra emozione: le incisioni rupestri di Qobustan. Risalgono a 12000 anni fa e sono perfettamente conservate in un ambiente di

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rara bellezza.Nel piccolo museo, le incisioni nelle foto appaiono più evidenti perché sono state riempite con dentifricio. Il santuario si sviluppa tra i massi di una collina e comprende 3500 graffiti; un tempo la regione non era desertica ma rigogliosa, come testimoniano i graffiti di animali. Colpisce in particolare la rappresentazione di tre guerrieri con archi e frecce, sotto una lunga barca arcuata con un sole sulla prua, qualcuno ha ipotizzato un collegamento con i vichinghi, che sarebbero originari dell’Azerbajian. una roccia più in alto presenta un gruppo di uomini ritratti frontalmente con le gambe larghe; qua e là si notano mucche dalle lunghe corna, ritratte di profilo spesso con vitellini. La nostra guida ci mostra anche una roccia che percossa con un sasso risuona come un tamburo.Affascinanti tutti questi petroglifi incisi nella roccia di antiche grotte poi crollate e rimasti intatti. Individuarli, interpretarli e ammirarli è stato emozionante.Grazie al senso di ospitalità profondamente radicato nella cultura azera, il nostro viaggio si è veramente trasformato in una piacevole e indimenticabile avventura.

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Mirca Baroldi nella Sultan Qaboos Mosque di Muscat, in Oman

Pamela McCourt al Tempio di

Gangaramaya a Colombo in Sri Lanka

Andrea Fiocchi al Castello di Brimstone, a Saint Kitts and Nevis

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Pamela McCourt al Tempio di

Gangaramaya a Colombo in Sri Lanka

Luca Frassi alla Torre dell’Orologio a Tbilisi, in Georgia

Dino Mazzini al Porto di Dubai, negli Emirati

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2003La mostra LE RAGIONI DEL VIAGGIO è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio del Comune di Firenze allo spazio BZF di Firenze con le foto dei soci.

2006La mostra VIAGGI E VIAGGIATORI è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio del Comune di Firenze presso la Galleria il Bisontedi Firenze con le foto dei soci.

2004La mostra YEMEN - SULLA VIA CAROVANIERA DELL’INCENSO è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio del Comune di Firenze allo spazio BZF di Firenze con le foto di Ovidio Guaita.

VIDEO | DEL CIGV

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2008La mostra I VOLTI DEL VIAGGIO è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio della Provincia di Firenze nella Limonaia di Palazzo Medici Riccardi con le foto di vanni Vannucci.

2013Presentazione del volume di Ovidio Guaita ed Elsa Bozzaotra AZERBAIGIAN. FASTI CAUCASICI TRA BAKU E SHEKI (London, Palidano Press, 2014).13 dicembre 2013, Four Seasons Hotel Firenze, gala del CIGV (Club Internazionale Grandi Viaggiatori).

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LI Dal Settecento fino alla Seconda guerra mondiale. Due secoli di lusso ai tropici, tra ventilatori a pale, verande, tè pomeridiani e stuoli di servitori. Molti in Asia ma anche nelle colonie africane e in Centro e Sud America. Una storia affascinante di lungimiranti investitori, pionieri e avventurieri costellata di nomi eccellenti come Raffles, Peninsula, Strand e Mount Nelson. Questa directory ci mostra i migliori esempi sopravvissuti dove sperimentare esperienze e atmosfere d’altri tempi.

L’autore, Paolo Gerbaldo, è inviato di Resorts Magazine. PP

numeri arretrati del CIGV Magazine

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Azerbaigian, “terra del fuoco” e del petrolio, di siti UNESCO e di archistar. Un Paese caucasico da sempre in bilico tra Occidente e Oriente. Terra di passaggio e di conquista che oggi, grazie alla ritrovata indipendenza, riscatta un passato difficile.

Un’esperienza di viaggio affascinante che ripercorre tappe evolutive comuni all’Europa, qui vissute con prospettive diverse all’ombra di monumenti sempre eclettici e oggi anche futuristici. PP

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