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NETWORK ITALIA ITALIANS IN INDOCHINA RETE DI CULTURA, INFORMAZIONE, AMICIZIA E-MAIL [email protected] NEWSLETTER N. 008 | 28 Febbraio 2010 Filename: [J-4.5.8.5-1.9.2.9-100228-Newsletter-008-AcA.doc] @ INTRODUZIONE Care amiche, cari amici, mentre in Viet Nam ruggisce la tigre, in Italia, a Venezia ma non solo, impazza il Carnevale. Nascondersi e Rivelarsi, Verita’ ed Inganno, Realta’ e Sogno. Questo numero e’ dedicato proprio alle arti che ci ispirano i sogni: Cinema, Letteratura, Fotografia... Tenetevi forte: la rassegna cinematografica “CINEMA PARADISO” promossa dal circolo ITALIA sta per iniziare. Prima proiezione Mercoledi’ 3 Marzo. All’interno troverete il programma, gli indirizzi, i drinks ;-) Partecipate a LIBER@ rete virtuale di libri, messi a disposizione dai membri e scambiati attraverso semplice e-mail. Trovate allegato il modulo per partecipare. Scrivete a Carlo PIZZATO (c/c kaizen). TuttiFrutti” ci parlera’ proprio dei sogni e delle speranze di Andrea Da Gasso e Thuy, freschi sposi. Un’atmosfera spaziale, dedicata alle Cosmicomiche di Calvino, arricchisce la rubrica di letteratura. La copertina dedicata al Carnevale di Venezia, il piu’ bello al mondo, ed una “controcopertina” in... controluce. Cari saluti, Amedeo Cilento V I S I O N I CARNEVALE di VENEZIA MASCHERE E SAN GIORGIO Photo: Carlo PIZZATO Tutte le foto sono pubblicate sulla Newslletter sotto: “Creative Commons Attribution Non-Commercial Share-Alike License” [http://creativecommons.org] Questa Newsletter e’ ottimizzata per la visione su monitor. Stampare su carta vuol dire tagliare alberi. Cercate di farne a meno.

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Newsletter degli Italiani e simpatizzanti dell’Italia nel Sud Est Asia Newsletter of Italians and enthusiasts of Italy in South East Asia

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NEWSLETTER N. 008 | 28 Febbraio 2010

Filename: [J-4.5.8.5-1.9.2.9-100228-Newsletter-008-AcA.doc]

@ INTRODUZIONE

Care amiche, cari amici, mentre in Viet Nam ruggisce la tigre, in Italia, a Venezia ma non solo, impazza il Carnevale. Nascondersi e Rivelarsi, Verita’ ed Inganno, Realta’ e Sogno. Questo numero e’ dedicato proprio alle arti che ci ispirano i sogni: Cinema, Letteratura, Fotografia... Tenetevi forte: la rassegna cinematografica “CINEMA PARADISO” promossa dal circolo ITALIA sta per iniziare. Prima proiezione Mercoledi’ 3 Marzo. All’interno troverete il programma, gli indirizzi, i drinks ;-) Partecipate a LIBER@ rete virtuale di libri, messi a disposizione dai membri e scambiati attraverso semplice e-mail. Trovate allegato il modulo per partecipare. Scrivete a Carlo PIZZATO (c/c kaizen). “TuttiFrutti” ci parlera’ proprio dei sogni e delle speranze di Andrea Da Gasso e Thuy, freschi sposi. Un’atmosfera spaziale, dedicata alle Cosmicomiche di Calvino, arricchisce la rubrica di letteratura. La copertina dedicata al Carnevale di Venezia, il piu’ bello al mondo, ed una “controcopertina” in... controluce.

Cari saluti, Amedeo Cilento

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2 ORGANIZZAZIONE

Inviateci i vostri progetti e saremo ben lieti di promuoverli e veicolarli nella comunita’ italiana.

10 REGOLE DI “NETIQUETTE”

1. L’accesso alla Newsletter del NETWORK ITALIA e’ aperto a tutti: Privati, Enti, Aziende, Istituzioni.

2. La lingua ufficiale della Newsletter e’ l’italiano, ma contributi straordinari in altre lingue sono ben accetti.

3. Sono banditi: le volgarita’, le polemiche personali, le polemiche politiche, e tutte le tesi non provate.

4. Sono particolarmente apprezzate le testimonianze fotografiche dell’Italia e del Viet Nam (ed ogni bella foto).

5. Tutte le foto ed i documenti sono pubblicati sulla Newslletter sotto: “Creative Commons Attribution Non-Commercial Share-Alike License” [http://creativecommons.org].

6. Qualunque documento viene pubblicato sotto piena e completa responsabilita’ di chi lo invia.

7. I documenti inviati devono sempre citare autori, fonti esterne e pagine web di riferimento.

8. La Newsletter e’ opera di solo volontariato e segue la piu’ rigorosa etica no-profit. Nessun contributo verra’ richiesto e verra’ pagato.

9. La Newsletter e’ bisettimanale, con edizione nella seconda e quarta Domenica del mese.

10. Iniziative ed annunci vengono pubblicati se inviati con almeno 5 giorni di anticipo sulla pubblicazione.

To: <[email protected]>

CARNEVALE di VENEZIA – Photo: Carlo PIZZATO

LIBER@ BIBLIOTECA VIRTUALE

Liber@ funziona come un punto di raccolta virtuale di Libri (ma anche di Film, Musica, Files per e-books, etc.). L’iniziativa mira a favorire lo scambio culturale, oltre che i rapporti di conoscenza e di amicizia.

Ogni membro compila ed invia una scheda con una lista di volumi che e’ disposto a prestare agli altri. E’ cura di ogni membro aggiornare la scheda.

I volumi vengono scambiati attraverso contatti interpersonali. La responsabilita’ resta dunque dei singoli. Curatore della biblioteca e’ Carlo PIZZATO (Vung Tau)

Per Richiedere la lista completa delle schede (con le e-mail dei contatti): To: <[email protected]>; c/c: <[email protected]>.

Per Aderire, compilate la scheda ed inviatela: To: <[email protected]>; c/c: <[email protected]>.

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4 SVILUPPO

ATTIVITA’ 4.1

COSA QUANDO CINEMA PARADISO Il Cinema Italiano... in Veranda

Da Mercoledi’ 3 Marzo in avanti (una proiezione ogni 2 settimane)

OGGETTO COME Rassegna di Film Italiani d’Autore, organizzata dal Circolo ITALIA.

Biglietto: Adulti: 50.000 VND (inclusa 1 bevanda analcolica) Studenti: ingresso libero (mostrare tessera) Consumazioni extra > Ristorante PENDOLASCO

DOVE CRONOGRAMMA Veranda Piano 2 c/o Ristorante Pendolasco Nguyen Hue 87 - HCMC.

Inizio Proiezione: 19:00 La proiezione avviene al coperto e si effettua con ogni tempo.

CHI CONTATTI Dino BESATI, Amedeo CILENTO, Paolo FORNARI, Luigi GALIMBERTI, Andrea PARODI, Angelo RAMPA, Marco SALADINI

Paolo FORNARI [email protected]

Amedeo CILENTO [email protected]

CC II NN EE MM AA PP AA RR AA DD II SS OO i l c i n e m a i t a l i a n o … i n v e r a n d a

Data (yymmdd) Regista Titolo Anno Sottotitoli

Mercoledi’ 03 Marzo 2010 Enzo Monteleone Due partite 2009 IT/EN/FR

Mercoledi’ 17 Marzo 2010 L. Pieraccioni Ti amo in tutte le lingue del mondo 2008 IT/EN

Mercoledi’ 31 Marzo 2010 Ermanno Olmi Centochiodi 2006 IT

Mercoledi’ 14 Aprile 2010 Monicelli Amici miei 1975 IT

Mercoledi’ 28 Aprile 2010 Umberto Carteni Diverso da chi? 2009 IT/EN

Mercoledi’ 12 Maggio 2010 M. Troisi ‐ R. Benigni Non ci resta che piangere 1984 IT

Mercoledi’ 26 Maggio 2010 Marco Bellocchio Vincere 2009 IT/EN

3 M A R Z O ~ 2 6 M A G G I O 2 0 1 0

O R E 1 9 : 0 0 c / o R i s t o r a n t e P E N D O L A S C O

8 7 N g u y e n H u e – H C M C

INFORMAZIONI: [email protected]

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ATTIVITA’ 4.2

Grap

hics:

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Il circolo ITALIA sta organizzando corsi di lingua Vietnamita per Italiani. I corsi verranno tenuti in lingua italiana da insegnante bilingue. Ancora in fase di progettazione: orari, costi, sede. Date la vostra pre-adesione ed indicate il vostro orario preferito, per poter meglio programmare le classi, contattando Paolo FORNARI [[email protected]].

COSA QUANDO CORSO di VIETNAMITA per ITALIANI (x DUMBS)

Primavera 2010, in corso di programmazione

OGGETTO COME Corsi di Lingua Vietnamita per Italians. Lingua veicolare: italiano. Insegnante Madrelingua.

La retta del Corso e’ ancora in fase di definizione; Lezioni con massimo 10 studenti per classe; Testi a carico degli studenti

DOVE CRONOGRAMMA HCMC Aggiornamento su Newsletter bi-settimanale CHI CONTATTI Le pre-iscrizioni sono aperte. Paolo FORNARI [email protected]

ATTIVITA’ 4.3

Grap

hics:

Amed

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ILENT

O Il circolo ITALIA sta organizzando un Torneo di Briscola. Un ampio set di carte originali italiane contribuira’ al fascino dell’iniziativa Il torneo vedra’ coppie di contendenti sfidarsi per il trofeo finale. Ancora in fase di progettazione: orari, costi, sede. Date la vostra pre-adesione ed indicate il vostro orario preferito, per poter meglio programmare l’evento, contattando Andrea PARODI [[email protected]].

COSA QUANDO TORNEO DI BRISCOLA Primavera 2010, in corso di programmazione OGGETTO COME Torneo di Briscola. Squadre a coppie. Aperto a tutti (non e’ necessario essere prof)

Dettagli ancora in fase di definizione;

DOVE CRONOGRAMMA HCMC Aggiornamento su Newsletter bi-settimanale CHI CONTATTI Le pre-iscrizioni sono aperte. Andrea PARODI [email protected]

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5.8 S A L VA T E L A T I G R E | S A V E T H E T I G ER | H Ã Y CỨU LẤY L Ò A I HỔ

Date il vostro contributo per mettere in luce lo straordinario patrimonio artistico e architettonico del Viet Nam ed aiutare a preservarlo. Se vedete una bella pagoda, una villa, uno scorcio e pensate valga la pena di proteggerli, scattate alcune foto ed inviatele, specificando la localizzazione. La newsletter verra’ spedita c/c anche all’ufficio UNESCO Viet Nam, mettendo in evidenza questa rubrica.

[email protected]

LOCALIZZAZIONE 475~479, Trần Hưng Đạo - Phan Thiết - Bình Thuận

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La ant ica residenza del Governatore Francese in Phan Thi�t e ’ stata demol i ta per far posto ad un pomposo edi f ic io pubbl ico, in st i le c inese. Nel r iquadro a sinistra‐ in al to vedete la vi l la or ig inale in una foto d ’epoca (1965 John A. Hansen), mentre si intravede uno scorcio dei due edi f ic i ancel lar i , ancora oggi present i . Del iz iose le cupol ine angolar i con tet to d ’ardesia.

Report: Amedeo CILENTO

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* Lunga vita alla tigre *

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6.6 LETTERATURA Nello scorso numero abbiamo recensito il libro di Riccardo Bianco Levrin, “Nini e Lotta ad Hanoi” L’editore in lingua inglese e’ “Blue Dragon” e non “Blue Ribbon”, come erroneamente riportato.

Tutto in un punto, tratto dalle Cosmicomiche Italo Calvino, 1965 Attraverso i calcoli iniziati da Edwin P. Hubble sulla velocità d’allontanamento delle galassie, si può stabilire il

momento in cui tutta la materia dell’universo era concentrata in un punto solo, prima di cominciare a espandersi nello spazio.

<Si capisce che si stava tutti lí - fece il vecchio Qfwfq - e dove, altrimenti? Che ci potesse essere lo spazio, nessuno ancora lo sapeva. E il tempo, idem: cosa volete che ce ne facessimo, del tempo, stando lí pigiati come acciughe?> Ho detto “pigiati come acciughe” tanto per usare una immagine letteraria: in realtà non c’era spazio nemmeno per pigiarci. Ogni punto d’ognuno di noi coincideva con ogni punto di ognuno degli altri in un punto unico che era quello in cui stavamo tutti. Insomma, non ci davamo nemmeno fastidio, se non sotto l’aspetto del carattere, perché quando non c’è spazio, aver sempre tra i piedi un antipatico come il signor Pbert Pberd è la cosa piú seccante. Quanti eravamo? Eh, non ho mai potuto rendermene conto nemmeno approssimativamente. Per contarsi, ci si deve staccare almeno un pochino uno dall’altro, invece occupavamo tutti quello stesso punto. Al contrario di quel che può sembrare, non era una situazione che favorisse la socievolezza; so che per esempio in altre epoche tra vicini ci si frequenta; lí invece, per il fatto che vicini si era tutti, non ci si diceva neppure buongiorno o buonasera. Ognuno finiva per aver rapporti solo con un ristretto numero di conoscenti. Quelli che ricordo io sono soprattutto la signora Ph(i)Nko, il suo amico De XuaeauX, una famiglia di immigrati, certi Z’zu, e il signor Pbert Pberd che ho già nominato. C’era anche una donna delle pulizie - “addetta alla manutenzione”, veniva chiamata - una sola per tutto l’universo, dato l’ambiente cosí piccolo. A dire il vero, non aveva niente da fare tutto il giorno, nemmeno spolverare - dentro un punto non può entrarci neanche un granello di polvere - e si sfogava in continui pettegolezzi e piagnistei. Già con questi che vi ho detto si sarebbe stati in soprannumero; aggiungi poi la roba che dovevamo tenere lí ammucchiata: tutto il materiale che sarebbe poi servito a formare l’universo, smontato e concentrato in maniera che non riuscivi a riconoscere quel che in seguito sarebbe andato a far parte dell’astronomia (come la nebulosa d’Andromeda) da quel che era destinato alla geografia (per esempio i Vosgi) o alla chimica (come certi isotopi del berillio). In piú si urtava sempre nelle masserizie della famiglia Z’zu, brande, materassi, ceste; questi Z’zu, se non si stava attenti, con la scusa che erano una famiglia numerosa, facevano come se al mondo ci fossero solo loro: pretendevano perfino di appendere delle corde attraverso il punto per stendere la biancheria. Anche gli altri però avevano i loro torti verso gli Z’zu, a cominciare da quella definizione di “immigrati”, basata sulla pretesa che, mentre gli altri erano lí da prima, loro fossero venuti dopo. Che questo fosse un pregiudizio senza fondamento, mi par chiaro, dato che non esisteva né un prima né un dopo né un altrove da cui immigrare, ma c’era chi sosteneva che il concetto di “immigrato” poteva essere inteso allo stato puro, cioè indipendentemente dallo spazio e dal tempo. Era una mentalità, diciamolo, ristretta, quella che avevamo allora, meschina. Colpa dell’ambiente in cui ci eravamo formati. Una mentalità che è rimasta in fondo a tutti noi, badate: continua a saltar

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fuori ancor oggi, se per caso due di noi s’incontrano - alla fermata d’un autobus, in un cinema, in un congresso internazionale di dentisti - e si mettono a ricordare di allora. Ci salutiamo - alle volte è qualcuno che riconosce me, alle volte sono io a riconoscere qualcuno - e subito prendiamo a domandarci dell’uno e dell’altro (anche se ognuno ricorda solo qualcuno di quelli ricordati dagli altri), e cosí si riattacca con le beghe di un tempo, le malignità, le denigrazioni. Finché non si nomina la signora Ph(i)Nko - tutti i discorsi vanno sempre a finir lí - e allora di colpo le meschinità vengono lasciate da parte, e ci si sente sollevati come in una commozione beata e generosa. La signora Ph(i)Nko, la sola che nessuno di noi ha dimenticato e che tutti rimpiangiamo. Dove è finita? Da tempo ho smesso di cercarla: la signora Ph(i)Nko, il suo seno, i suoi fianchi, la sua vestaglia arancione, non la incontreremo piú, né in questo sistema di galassie né in un altro.

Sia ben chiaro, a me la teoria che l’universo, dopo aver raggiunto un estremo di rarefazione, tornerà a condensarsi, e che quindi ci toccherà di ritrovarci in quel punto per poi ricominciare, non mi ha mai persuaso. Eppure tanti di noi non fan conto che su quello, continuano a far progetti per quando si sarà di nuovo tutti lí. Il mese scorso, entro al caffè qui all’angolo e chi vedo? Il signor Pbert Pberd. <Che fa di bello? Come mai da queste parti?>. Apprendo che ha una rappresentanza di materie plastiche, a Pavia. È rimasto tal quale, col suo dente d’argento, e le bretelle a fiori. <Quando si tornerà là> mi dice, sottovoce <la cosa cui bisogna stare attenti è che stavolta certa gente rimanga fuori... Ci siamo capiti: quegli Z’zu...>. Avrei voluto rispondergli che questo discorso l’ho sentito già fare a piú d’uno di noi, che aggiungeva: <ci siamo capiti... il signor Pbert Pberd...>. Per non lasciarmi portare su questa china, m’affrettai a dire: <E la signora Ph(i)Nko, crede che la ritroveremo?> <Ah, sí... Lei sí...> fece lui, imporporandosi. Per tutti noi la speranza di ritornare nel punto è soprattutto quella di trovarci ancora insieme alla signora Ph(i)Nko (È cosí anche per me che non ci credo.). E in quel caffè, come succede sempre, ci mettemmo a rievocare lei, commossi, e anche l’antipatia del signor Pbert Pberd sbiadiva, davanti a quel ricordo. Il gran segreto della signora Ph(i)Nko è che non ha mai provocato gelosie tra noi. E neppure pettegolezzi. Che andasse a letto col suo amico, il signor De XuaeauX, era noto. Ma in un punto, se c’è un letto, occupa tutto il punto, quindi non si tratta di andare a letto ma di esserci, perché chiunque è nel punto è anche nel letto. Di conseguenza, era inevitabile che lei fosse a letto anche con ognuno di noi. Fosse stata un’altra persona, chissà quante cose le si sarebbero dette dietro. La donna delle pulizie era sempre lei a dare la stura alle maledicenze, e gli altri non si facevano pregare a imitarla. Degli Z’zu, tanto per cambiare, le cose orribili che ci toccava sentire: padre figlie fratelli sorelle madre zie, non ci si fermava davanti a nessuna losca insinuazione. Con lei invece era diverso: la felicità che mi veniva da lei era insieme quella di celarmi io puntiforme in lei, e quella di proteggere lei puntiforme in me, era contemplazione viziosa (data la promiscuità del convergere puntiforme di tutti in lei) e insieme casta (data l’impenetrabilità puntiforme di lei). Insomma, cosa potevo chiedere di piú? E tutto questo, cosí come era vero per me, valeva pure per ciascuno degli altri. E per lei: conteneva ed era contenuta con pari gioia, e ci accoglieva e amava e abitava tutti ugualmente. Si stava cosí bene tutti insieme, cosí bene, che qualcosa di straordinario doveva pur accadere. Bastò che a un certo momento lei dicesse: <Ragazzi, avessi un po’ di spazio, come mi piacerebbe farvi le tagliatelle!>.

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E in quel momento tutti pensammo allo spazio che avrebbero occupato le tonde braccia di lei muovendosi avanti e indietro con il mattarello sulla sfoglia di pasta, il petto di lei calando sul gran mucchio di farina e uova che ingombrava il largo tagliere mentre le sue braccia impastavano impastavano, bianche e unte d’olio fin sopra al gomito; pensammo allo spazio che avrebbero occupato la farina, e il grano per fare la farina, e i campi per coltivare il grano, e le montagne da cui scendeva l’acqua per irrigare i campi, e i pascoli per le mandrie di vitelli che avrebbero dato la carne per il sugo; allo spazio che ci sarebbe voluto perché il Sole arrivasse con i suoi raggi a maturare il grano; allo spazio perché dalle nubi di gas stellari il Sole si condensasse e bruciasse; alle quantità di stelle e galassie e ammassi galattici in fuga nello spazio che ci sarebbero volute per tener sospesa ogni galassia ogni nebula ogni sole ogni pianeta, e nello stesso tempo del pensarlo questo spazio inarrestabilmente si formava, nello stesso tempo in cui la signora Ph(i)Nko pronunciava quelle parole: <...le tagliatelle, ve’, ragazzi!> il punto che conteneva lei e noi tutti s’espandeva in una raggera di distanze d’anni-luce e secoli-luce e miliardi di millenni-luce, e noi sbattuti ai quattro angoli dell’universo (il signor Pbert Pberd fino a Pavia), e lei dissolta in non so quale specie d’energia luce calore, lei signora Ph(i)Nko, quella che in mezzo al chiuso nostro mondo meschino era stata capace d’uno slancio generoso, il primo, <Ragazzi, che tagliatelle vi farei mangiare!>, un vero slancio d’amore generale, dando inizio nello stesso momento al concetto di spazio, e allo spazio propriamente detto, e al tempo, e alla gravitazione universale, e all’universo gravitante, rendendo possibili miliardi di miliardi di soli, e di pianeti, e di campi di grano, e di signore Ph(i)Nko sparse per i continenti dei pianeti che impastano con le braccia unte e generose infarinate, e lei da quel momento perduta, e noi a rimpiangerla.

CARNEVALE di VENEZIA - Photo: Carlo PIZZATO

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Italo CALVINO

Nasce nel 1923 a Santiago de Las Vegas, Cuba. Nel 1925 la famiglia Calvino torna a San Remo. Qui il giovane Calvino vivrà fino all’età di vent’anni. Interrotti gli studi per sottrarsi all’arruolamento forzato, dopo l’8 Settembre del 1943 si unisce ai partigiani della Brigata Garibaldi vivendo così in prima persona l’esperienza della guerra. Nasce in questo contesto la sua prima opera: Il sentiero dei nidi di ragno. Nel 1944 inizia la sua attività letteraria con la pubblicazione di brevi testi su periodici e riviste.

Source: http://italocalvino.it/biografia

Nel 1947 laureatosi alla facoltà di Lettere di Torino con una tesi su Joseph Conrad, collabora al “Politecnico” di Vittorini ed entra a far parte della casa editrice Einaudi. Nel 1950 è assunto definitivamente come redattore all’Einaudi. Nella stessa Einaudi lavorerà per tutti gli anni ‘50 e ‘60 collaborando a diverse riviste. Nel 1952 pubblica Il Visconte Dimezzato suscitando polemiche e reazioni contrastanti. Nel 1953, Calvino scrive La Giornata di uno Scrutatore opera che verrà pubblicata solo dieci anni dopo. Nel 1956 scrive Fiabe Italiane e successivamente a questo viene pubblicato Il Barone Rampante. Nel 1959 è la volta de Il Cavaliere Inesistente terza opera di una trilogia che nel successivo 1960 raccoglierà, sotto il nome di I Nostri Antenati, Il Cavaliere Inesistente, Il Barone Rampante e Il Visconte Dimezzato. Nel 1963 pubblica Marcovaldo. Nel 1965 vengono pubblicate Le Cosmicomiche a cui segue T con Zero entrambi segni della sua giovanile passione per le teorie cosmologiche. Nel 1966 muore l’amico Vittorini, l’anno seguente si trasferisce a Parigi con la famiglia. Nel 1972 pubblica Le Città Invisibili e Sotto il Sole Giaguaro. Il 1973 è l’anno del completamento de Il Castello dei Destini Incrociati che denota il suo nuovo interesse per i problemi legati alla semiotica e alla letteratura combinatoria. Nel 1974 inizia a scrivere racconti sul Corriere della Sera e poi su Repubblica, collaborazione questa che durerà fino al 1984. Nel 1979 pubblica Se una notte d’Inverno un Viaggiatore, romanzo che ancora una volta denota l’interesse per la caratteristica combinatoria. Poco dopo, nel 1980 una raccolta dei suoi Saggi più importanti viene pubblicata con il titolo di Una Pietra Sopra e nello stesso anno si trasferisce a Roma. Nel 1983 pubblica Palomar, una serie di racconti ricchi di “disillusa amarezza” e l’anno dopo presso Garzanti, pubblica Collezione di Sabbia. Nel 1985 invitato a tenere una serie di lezioni a Cambridge alla Haward University, prepara Lezioni Americane che verranno pubblicate postume nel 1988. Calvino, colpito da ictus, muore a Castiglione di Pescaia nella notte fra il 18 e il 19 Settembre, 1988.

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6.9 TUTTIFRUTTI... gli ITALIANS si raccontano In questo numero intervistiamo: Andrea e Thuy Da Gasso

Caro Andrea, grazie per aver accettato questa chiacchierata. Parlaci di te… Sono Andrea Da Gasso, milanese con origini romane e venete, e dopo gli studi classici ho portato a termine la facoltà di architettura (Politecnico di Milano), anche se abbondantemente fuori corso, visto che durante gli anni dell'università ho sempre lavorato o viaggiato parecchio. La mia tesi riguardava l'insegnamento della fotografia nelle facoltà di architettura della CEE. L'anno successivo alla mia laurea sono stato chiamato, in qualità di assistente, a tenere il corso di esercitazioni pratiche di fotografia presso il Politecnico di Milano e presso un istituto privato, l'ISAD. Soldi pochi, divertimento parecchio. Ho vissuto per due anni in Francia, dal 95 al 97. La mia prima volta in Asia è stata nel 94, in Thailandia (con la fidanzata: come andare all'Oktoberfest portandosi una lattina di birra) ed è stato un colpo di fulmine. Il fascino esercitato su di me dal continuo movimento di persone, dagli odori che ti sbattono violentemente nelle narici per strada, dall'atmosfera vispa ed attiva mi ha scatenato un interesse ed una coriosità che non accennano a diminuire. Vivo a Saigon e sono fotografo e direttore creativo.

Come e’ composta la tua famiglia? Il mio nucleo famigliare attualmente è così composto: mia moglie Thuy, vietnamita nata a Saigon ma con origini di Hoi An ed io. La famiglia di mia moglie abita in città, ma in una casa diversa da quella in cui abitiamo noi. Vi siete appena sposati… Il mio matrimonio è stato di gusto vietnamita al settanta per cento, con aggiunta di confetti (una novità che ha riscosso molto successo) e soprattutto una cena all'aria aperta, semplice, veloce, e soprattutto i miei famigliari ed i miei amici che sono venuti per l'occasione qui a Saigon. Questo è stato il regalo più bello che potessi avere. Vi dirò: avevo paura del matrimonio, ho apettato fino a quarant'anni prima di sposarmi. Ma adesso sono davvero felice, e mia moglie si sta rivelando sempre più un tesoro, ogni giorno che passa.

Allora e’ Thuy il centro dei tuoi affetti. Parlaci di lei.

Quello che mi ha conquistato, della ragazza che poi è diventata mia moglie, è stata la schiettezza e la simpatia. L'essere gentili e sorridenti fa parte dei popoli del sud est asiatico, in molti casi è un comportamento indotto, ma in molti altri è davvero una caratteristica innata nelle persone, al di là di molte elucubrazioni su un impianto sociale gerarchico ed impostore fatte da molti occidentali, che arrivano a deprecare il famoso sorriso delle persone di qua come falsità e cortesia forzata. ... e come si relaziona questa Cultura alla struttura familiare? Lo stile di vita, che noi chiamiamo cultura (ma la cultura è quel che rimane quando vengono tolte tutte le nozioni che costituiscono la conoscenza) delle donne vietnamite punta molto al mantenimento dei ruoli nella famiglia. Alla donna vengono affidate mansioni di gestione del patrimonio, la direzione della casa, all'uomo viene conferito l'incarico di andare fuori a lavorare e portare a casa i soldi. Se la donna lavora, caso sempre più frequente, che si verifica anche nella mia famiglia, la donna tende a mettere da parte i soldi per aiutare la famiglia.

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In Viet Nam non esiste un sistema pensionistico, quindi sono i figli che, in età da lavoro, devono aiutare economicamente i genitori. Questa cosa ha generato qualche discussione all'inizio, nel rapporto tra me e mia moglie, al momento della pianificazione famigliare, ma ora la cosa è stata appianata. Diciamo che per me (datemi torto) è molto piacevole stare con una donna che non si mette in competizione su tutto con l'uomo, cosa che invece mi è successa in molti casi nelle precedenti esperienze con donne occidentali.. Sei (stato) un giramondo, conosci tante culture diverse. Come ti trovi in Viet Nam?

Come mi trovo io in Viet Nam? Bene. Molto bene. Tanto bene da decidere di lasciare l'Italia, lasciare genitori ed amici, sapere di vivere in un psto dove sì, è possibile essere in contatto con loro, ma non posso vivere la condivisione del luogo nello stesso momento. In Italia io ho avvertito, soprattutto negli ultimi tempi, un senso di pesantezza, dovuto all'età media delle persone, alla crisi economica, a molti fattori. In Viet Nam l'età media delle persone è 35 anni, la crisi economica non si sente, al contrario si avverte una spinta a crescere, mista ad una semplicità di approccio verso tutto, a volte molto informale, ma è una cosa tipica dei paesi giovani, che mi fa sentire molto vivo.

Come sei arrivato in Viet Nam? E’ stato un colpo di fulmine o un “andamento lento”? Dodici anni fa ero in Cambogia, stavo viaggiando nel retro di un pick up lungo una strada polverosissima, coperto come un tuareg per non essere soffocato dalla polvere. Uno dei ragazzi Khmer che viaggiava con me ha indicato la strada e ha fatto cenno come per dire: molto lontano, e poi ha detto :"Saigon!"... Da come lo ha detto sono rimasto affascinato ed incuriosito. Sono arrivato in Viet Nam nel corso di un mio viaggio fatto all'inizio del 2008, in cui durante otto mesi ho fatto due volte il giro del mondo, per lavoro. Il primo giorno in Viet Nam è stato il 7 febbraio 2008, il giorno del mio matrimonio è stato il 7 febbraio 2010. Nel corso del mio viaggio sono tornato tre volte in Viet Nam. Cercavo di capire come mai Saigon mi piacesse così tanto, da cosa avesse origine il suo fascino per me. Lo sto capendo ora: mi mette allegria. La luce del sole, gli scrosci di pioggia improvvisa, gli ingorghi da record, i colori, la gente, i topi che corrono per strada (al di là di tutto, ma avete visto che muso simpatico ed intelligente hanno i topi?) la quiete di alcuni punti della città, la vicinanza con l'acqua (cosa da cui noi milanesi siamo affascinati, in genere) sono tutte cose che mi sembra mi siano sempre mancate nella vita, e adesso qui le posso avere. Molti dei miei amici che sono venuti qua a trovarmi hanno avuto la stessa sensazione, forse esiste come per l'Africa, una sorta di "Mal di Saigon"... Come hai trovato un punto di equilibrio in VN (se lo hai trovato)? In Italia il mio punto di equilibrio era molto variabile, non ero mai completamente soddisfatto. Adesso qui mi sento in grado di buttarmi nelle decisioni, di abbandonare per un po' il controllo della nave, di chiudere gli occhi e di lasciare un pochino al caso. Come mi ha insegnato una volta mia moglie: "Per vivere bene in Viet Nam, prova ad essere un po' più vietnamita e un po' meno milanese...vedrai!". Il Viet Nam mi fa sentire più intraprendente.

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Cosa fai in questo momento? Sono il primo fotografo professionale italiano residente in Viet Nam. Lavoro tanto. Mi diverto moltissimo. Fotografo per clienti che mi chiedono di mettere nelle mie immagini anche quello che è il mio retroterra occidentale, il gusto italiano ha successo qui, un successo pieno. Le ragazze in Viet Nam sono molto carine, snelle, si fotografano che è una bellezza, a loro piace, a me pure. Certo, rimanendo sempre nella sfera professionale e ben consapevole di essere un uomo sposato. Se sono anche simpatiche magari le presento agli amici! Quali progetti hai per il futuro Ho già un piede dentro al mio futuro: sto lavorando come libero professionista presso la vecchia scuola del cinema di Saigon, nel distretto Binh Than, al 91A di Dinh Tien Hoang. Collaboro con un regista e stiamo mettendo in piedi una agenzia di comunicazione. Abbiamo due studi, uno per i programmi televisivi, con tutta l'attrezzatura, uno per le fotografie, completo di tutto anche questo. Il posto è stato chiamato Film_photo VIllage perché è un insieme di casette e cortili, in un ambiente protetto e non proprio sulla strada. Il futuro è creare ed espandere la rete di contatti.

CHI CONTATTI Andrea DA GASSO e Thuy E:

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