Motors Italia

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Anno 1 - Maggio 2012 - copia gratuita 04 NOVITÀ Audi A6 allroad quattro Toyota GT86 Chevrolet Trax Mazda CX-5 BMW X1 Mercedes Classe A Audi A3 Mini JWC GP Fiat 500L Seat Mii LA PROVA Kia cee’d 1.6 CRDi Class 100 CV La seconda generazione della compatta coreana punta in alto: più attenzioni e lusso in crescendo, ma sfida aperta a consumi ed emissioni ITALIA Speciale Salone di Pechino Porsche 918 Spyder BLACK STALLION Tutte le novità dalla più importante kermesse automobilistica d’oriente

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the first italian free-press dedicated to automobile world

Transcript of Motors Italia

Anno 1 - Maggio 2012 - copia gratuita04

Novità• AudiA6allroadquattro• ToyotaGT86• ChevroletTrax• MazdaCX-5• BMWX1

• MercedesClasseA• AudiA3• MiniJWCGP• Fiat500L• SeatMii

LA PRovAKia cee’d 1.6 CRDi Class 100 CVLa seconda generazione della compatta coreana punta in alto: più attenzioni e lusso in crescendo, ma sfida aperta a consumi ed emissioni

ITALIA

Speciale Salone di Pechino

Porsche 918 Spyder

BLACK STALLION

Tuttelenovitàdallapiùimportantekermesseautomobilisticad’oriente

C M Y CM MY CY CMY K

Sommario Editoriale

LAREPUBBLICADELTROTA “Non ci saranno incentivi per l’auto”. L’ha detto a chiare lettere, senza usare mezze parole, il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera. E così, parlando come fossimo tra amici, il primo dubbio nasce proprio dal titolo di questo signore: di quale sviluppo economico stiamo parlando, finché l’Italia – e di conseguenza l’automobile - verrà trattata come uno spremiagrumi? Sì, perché andando a spanne sulle ultime di cronaca, pare che in caso di calamità naturale saremo noi, facendo benzina, a pagare i conti di macerie e ricostruzioni. Con la certezza intrinseca che a quel punto sarà un’altra “tassetta” di pochi centesimi destinata ad aggiungersi a quelle che ancora paghiamo all’interno di ogni litro su terremoti e maremoti di qualche decennio fa, e mai scomparse. E allora via con il secondo dubbio: ma fra le calamità naturali è inserito anche il Trota? Perché se così fosse almeno che ci sia dato sapere per cosa stiamo pagando, se le rate del suo Suv, la laurea albanese o il terrazzino della villa al mare.Eppure, malgrado il momento sia di quelli da dimenticare, con la Grecia malata grave, la Spagna in prognosi riservata e l’Italia in rianimazione, i nuovi modelli di auto continuano ad uscire, incessantemente. Lo vedrete anche in queste pagine, dove fra saloni e anteprime le novità si faticano a contare, talmente tante sono. Ma attenzione, perché non è follia, quanto piuttosto voglia di uscire fuori dal pantano, necessità di non fermarsi e non arrendersi, certi come siamo tutti noi, che solo toccando il fondo si possa risalire. Quindi onore al merito a chi cerca di guardare avanti, a chi stringe i denti perché crede che “domani è un altro giorno”, come dicevano in Via con vento, a chi fa la propria parte tirando fuori auto che inquinano e consumano sempre meno, a chi ogni mattina apre il suo autosalone sapendo che l’unico che entrerà sarà forse il postino, a chi strizza i prezzi all’inverosimile e a quanti inventano campagne di sconti pazzeschi pur di mandare avanti l’azienda. Siamo con voi, con quelli che lottano e non si lamentano mai, ma gioiscono, quando finalmente un Trota finisce all’amo. E’ questa l’Italia che vogliamo, un posto dove a pagare non siano sempre i soliti.

Germano Longo

Motors Italia([email protected])

Anno 1 - numero 4maggio 2012

Mensile a diffusione gratuitaAutorizzazione Tribunale di Milano

n. 572 del 25 novembre 2011

EditoreGRAF Communications srl

Via Chialamberto, 4 – [email protected]

Direttore responsabileGermano Longo

([email protected])

Direttore editorialePiero Abrate

Servizi fotografici

Fulvio Longo

Grafica e impaginazioneAndrea Maccarini

STUDIO 357Via S. Ambrogio, 46 - 27058 Voghera

StampaArti Grafiche Soncini

Via G. Agnelli, 11 – 42016 Guastalla (RE)

Distribuzione e logisticaPropaganda Italia

Via Di Vittorio 30 - Liscate (MI)www.propagandaitalia.com

Marketing e sviluppo commercialeGiovanni Monza

Pubblicitàpubblicità@motors-italia.com

[email protected]

4 LA STORIA Victoria Beckham e la Range Rover Evoque

6 SPECIALE SALONE DI PECHINO

14 LA PROVA Kia Cee’d 1.6 Class CRDi 100 CV

16 NOVITÀ

24 SPECIALE 1000 Miglia 2012

26 MOVIE Il Dittatore

28 NEWS

30 COMIC ON BOARD Aspettando l’auto a yogurt

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26

Porsche 918 SpyderAudi A6 allroad quattroToyota GT86Chevrolet TraxMazda CX-5BMW X1

Mercedes Classe AAudi A3Mini JWC GPFiat 500LSeat Mii

Testi, foto, disegni e contenuti di questo numero non

possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l’autorizzazione dell’editore.

Graf Communications srl è iscritta al R.O.C. (Registro degli

Operatori della Comunicazione) dal 9 marzo 2012, numero 21987

ITALIA

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aprile 2012 54 __ aprile 2012

In queste immagini, alcuni momenti tratti da diversi Demolition Derby organizzati in America. Poche le regole a cuiattenersi, e libertàassoluta nella scelta dei colori con cui dipingere l’auto, a patto che il numero sia sempre visibile.

Il numero, please

SPice youRRANge

L’ORO DI VICKYAlcune immagini degli interni della Range Rover Evoque rivista secondo i gusti di Victoria Beckham: sedili in pelle, tetto pan-oramico di ampie dimensioni e addirit-tura dettagli in oro rosa.

IL TITOLO DEL PRIMISSIMO ALBuM DEL gRuPPO fEMMINILE BRITANNICO, RIADATTATO PER PARLARE DELL’uLTIMA CREAzIONE DELLA SIgNORA BECKHAM: uNA VERSIONE ExTRA-LuSSO DEL CROSSOVER PIù MODAIOLO CHE C’è

uPD

ove eravamo rima-sti? Ah sì, ai mo-delli di auto griffati con cui da anni le case automobilisti-

che cercano di dare qualche altro anelito di vita a modelli un po’ avanti nel tempo, che iniziano ad annaspare sul mercato. E pensandoci, con questa scusa di accoppia-menti negli anni se ne sono visti parecchi, contando de-cine di modelli agghindati pescando a mani basse nel campo dell’abbigliamento, per offrire versioni sfiziose

e attirare quella voglia di farsi notare che da sempre alberga nell’animo umano. Ma stavolta, alla Range Ro-ver, hanno deciso di andare oltre e aprire nuovi confini all’idea: non più il legame con un semplice marchio, per quanto di moda, e nem-meno un luogo selvaggio/ameno/bellissimo a cui in-titolare un’auto, ma addirit-tura un personaggio come Victoria Beckham, nota per essere passata, in ordine di apparizione, nelle file delle Spice Girl per poi diventare

VITAESUCCESSI

DI“POSh”Il suo cognome è Adams, ma a parte l’anagrafe nes-suno lo ricorda più: Victoria Caroline nasce nell’aprile 1974 ad Harlow, nell’Her-tfordshire. Debutta nel 1994 con le Spice Girls dopo aver risposto ad un annuncio e insieme a loro vende 75 milioni di dischi nel mon-do intero. Nel 1999 trascina sull’altare David Beckham, stella del calcio inglese, e le cronache rosa li ribattezza-no subito Posh and Becks, per l’abilità a trasformarsi in portatori sani di gossip, moda e denaro. Madre di quattro figli nati fra Londra, Madrid e Los Angeles (de-stinazioni professionali del marito), è stata la testimo-nial di marchi come Cavalli, Armani e Marc Jacobs.

l’attuale titolare del ruolo di con-sorte di David, calciatore-modello che proprio insieme alla mogliet-tina ha creato un’infallibile cop-pia glamour da copertina. Certo, il personaggio a cui abbinare il nuovo modello dev’essere per forza amatissimo, ma almeno

che sappia creare tendenza, dall’immagine abbondante e

conosciuta a livello plane-tario. Quindi tranquilli,

difficilmente vedremo una berlina intitolata a Emilio Fede, giusto per fare un nome.Ecco invece spiegato l’arrivo della “regina” Victoria, convocata dalla Range Rover per mettere mano alla Evoque, ultimo modello dell’ex mar-

chio inglese oggi di proprietà indiana lan-ciato senza lesinare sugli eventi marketing, accolto con entusiasmi

e fioccare di ordini che nel mondo dell’auto non

si vedeva da tempo. La Posh

ma tenendo bene in mente che David doveva essere orgoglioso di lei vedendo il risultato finale. Il modello che le ha messo a dispo-sizione la Range Rover (diventata ormai un vero brand), è la versio-ne a tre porte, equipaggiata con il proletario 2 litri turbo a benzina da 240 CV e 360 Nm di coppia, dota-to di cambio automatico a sei rap-porti, trazione integrale e sistema Terrain Response.All’appello a questo punto non mancano che pochi dettagli, quel-li che contano: i 200 esemplari sono destinati ai mercati di Cina, Russia e Brasile, dove albergano i ricchi del momento, ad un prezzo che sfiora i centomila euro. Quasi il doppio di una Evoque orfana di madre.

Spice, come si faceva chiamare miss Victoria i tempi in cui milita-va nella band inglese tutta al fem-minile, ha poggiato la sua espres-sione perennemente imbronciata sulla Evoque, griffando un’edi-zione limitata 200 pezzi. Ah giu-sto, a questo punto è anche bello sapere cos’ha pensato la signora Beckham per il crossover che por-ta il suo nome: vernice speciale grigio opaco per la carrozzeria, che fa il paio con i cerchi da 20” in gloss black, profilo della griglia in oro rosa e dettagli nero tirato a specchio, sedili in pelle cucita a mano (non da lei, che domande), tappetini interni in mohair, cielo dell’abitacolo in microfibra, im-pianto audio Meridian da 825 watt con 17 altoparlanti e tivù digitale con spreco di dvd. Finito? Manco per idea: già che c’era, l’inconten-tabile Victoria ha disegnato un set di valigie di misura perfetta per es-sere caricate sulla Evoque. Un al-lestimento che madama Beckham ha studiato attingendo dai suoi ri-cordi personali (i tappetini le ricor-dano quelli della Rolls-Royce del papà su cui viaggiava da piccola),

STORIA victoria e la evoque

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Suv ormai prossimo al debutto prodotto dal compassato marchio anglo-sassone, che si presenta orgogliosamente con la scelta fra il 4 litri V8 twin turbo ed un V6 ibrido plug-in, ma soprattutto affidandosi al W12 da 6 litri biturbo, 608 CV, cambio automatico a otto rapporti e trazione integrale per-manente. Il design, in linea con l’austera produzione Bentley, è un fiorire di aggettivi: sontuoso, maestoso, lussuoso. Concetti validi anche per gli interni, quint’essenza dell’esclusività, con impianti multimediali d’alto profilo in un tripudio di radiche, metalli lucidissimi e pelli pregiate, compresi i tappetini double face in misto lana e seta da parte e cuoio dall’altra. A bordo posto per quattro persone (4+1, a dire il vero) su altrettante poltrone con braccioli dotati di comparto refrigerante, mentre all’interno del bagagliaio, altrettanto sconfinato, i concetti tutti inglesi di cosa si intenda con il termine off-road: il necessario per il picnic, ombrelli personalizzati e tendalino per ripararsi dalle continue piogge britanniche.

PoRScHe CAYENNEGTS In un simile dilagare di integrali dall’alto lignag-gio, Porsche – uno fra i primi marchi a credere nelle potenzialità del segmento dei Suv – non po-teva certo tirarsi indietro, rinnovando la sfida con la seconda generazione della Cayenne di mezzo, la GTS, un gradino più su della S ed uno in meno della Turbo, da cui prende molto. Il motore è lo stesso V8 4,8 litri aspirato della versione S, ma potenziato di 20 CV per arrivare a 420, con cop-pia massima pari a 515 Nm. Va da sé che i dati essenziali diano come risultato da 0 a 100 in 5”7 e 260 km/h di velocità massima autolimitata. Im-percettibili le variazioni della seconda generazio-ne di GTS, come il telaio più basso di 24 mm per diminuire il baricentro e migliorare la guidabilità, mentre a livello estetico le differenze più evidenti si concentrano su paraurti e archi dei passaruo-ta più larghi, cerchi in lega e la presenza di uno spoiler posteriore. La GTS è già in vendita a 93 mila euro.

Chi ha voglia di farsi impres-sionare, almeno questa volta ha tutte le ragioni per farlo: cerchi da 24”, un probabile mo-tore V10 da 5,2 litri e 600 CV di potenza distribuiti su cin-que metri di lunghezza e due di larghezza sono cifre suffi-cienti a spiegare Urus, studio ormai avanzato di integrale grandi forme che significa il debutto in un segmento finora non propriamente suo di Lam-borghini. Urus è un e n o r m e sport

utility con cinque porte e quat-tro posti destinato ad essere prodotto in 3000 unità all’an-no per arrivare ovunque ci sia un mercato disposto ad acco-glierlo (in Italia ancora non si sa) e prende il nome – come da tradizione – da una razza di tori molto aggressivi. Realizza-to pensando ad un sostanzia-le risparmio di pesi, consumi ed emissioni, tecnicamente il Suv Lamborghini vanta la tra-

zione integrale p e r m a -

nente ed uno spoiler anteriore regolabile in altezza per af-frontare ostacoli e asfalto. La linea non è fatta per passare inosservati: robusta e catti-va, con prese d’aria di gran-di dimensioni, gruppi ottici a led, retrovisori sostituiti con piccole telecamere che tra-smettono le immagini sui due touch screen interni ed una linea di cintura che va strin-gendosi fino al posteriore. In-terni di grande effetto in fibra di carbonio e comandi ridotti all’essenziale concentrati sul volante.

URUS

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LAMBoRgHiNi

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SPECIALE Salone di Pechino

DA uN MERCATO CHE MALgRADO QuALCHE CENNO DI RALLENTAMENTO CONTINuAAD ESSERE IN CONTINuA ESPANSIONE, uNA DELLE PIù IMPORTANTI KERMESSE AuTOMOBILISTICHE DI TuTTA L’ASIA HA MESSO IN MOSTRA uNA SfILATADI SUPERCAR E PROPOSTE DESTINATE A CLIENTELE DAL PORTAFOGLIO ROBUSTO.MA ANCHE NOVITÀ fORSE MENO ECLATANTI, CHE DANNO COMuNQuE L’IDEADI UNO SFORZO CHE IL MONDO DELL’AUTO STA CERCANDO DI COMPIERE.PECCATO CHE NON TUTTO ARRIVERÀ DA QUESTE PARTI.

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SPECIALE Salone di Pechino

BeNtLey MULSANNEDIAMONDJUBILEEEDITION Edizione speciale e limitata a 60 esemplari della Bentley Mulsanne dedicata ai 60 anni di regno della Regina Elisabetta II. Rea-lizzata artigianalmente dalla Mulliner, divisione Bentley specializzata in allestimenti speciali, la Mulsanne Diamond Jubilee Edi-tion è disponibile in sei tinte diverse – anche bicolore - ed esteticamente riprende in alcuni dettagli i colori della Union jack ingle-se. La vera festa è all’interno, con i sedili su cui spicca l’immagine del royal carriage (la carrozza reale) ricamata in oro, riprodotta anche sui tavolini e al centro della plancia, ambedue in radica preziosa. A portarla fino a 296 km/h di velocità massima ci pensa il 6,75 litri V8 biturbo da 505 CV e 1.020 Nm. Dio salvi la regina, e il suo garage.

PhANTOMIIEXTENDEDWhEELBASERoLLS-Royce Ha debuttato a Ginevra insieme alle sorelle Phantom II e Phantom Dro-phead Coupé II, decisamente più pic-cole perché la Extended Wheelbase è la versione a passo lungo, quella re-gale, per essere chiari. E in 6,10 metri di lunghezza diventa davvero un’im-presa chiedersi se manca qualcosa all’appello: la tecnologia è quanto di più aggiornato ci sia in circolazione, con controller multimediali, satelli-tare e vari sistemi di assistenza alla guida che fanno capo a cinque tele-camere esterne, impianto audio con home theatre (il subwoofer è nel pa-

vimento) e schermo centrale da 8,8”, più altri celati nei tavolini posteriori estraibili. Esteticamente si rinnovano il paraurti e la cornice della calandra, con l’adozione di cerchi da 21” e di illuminazione full led, mentre sotto l’immenso cofano si nasconde un poderoso V12 da 6,75 litri a iniezione diretta con 460 CV e 720 Nm di cop-pia che assicurano 240 km/h, ma con una strizzata d’occhio a consumi ed emissioni, contenuti in 15 litri per 100 km e 347 g/km di CO

2. Cambio

automatico ZF a otto rapporti con differenziale posteriore.

BAic c90L Ammiraglia della BAIC (Bejing Automotive Industry Hol-ding Co.), la C90L ha qualche stilla di italianità grazie all’apporto stilistico della Fioravanti. Berlina grandi forme dalla linea massiccia (5,2 metri di lunghezza), realizzata con l’idea di immettere sul mercato una sorta di Rolls-Royce dagli occhi a mandorla che soddisfi le richieste dei

cinesi che posso-no, la C90L ha le porte con aper-tura ad armadio prive di montanti centrali e sarà dotata di un 6 litri V12 di cui non è stata specificata la provenienza.

JAguAR XJULTIMATE Un altro esempio di quanto la divisione ETO (Engineered to Order) stia diventando un tassello fondamentale nel futuro di Jaguar e Land Rover. Si tratta di un raffinato reparto specializzato nelle serie ad alta personalizzazione che ha già mostrato di cosa è capace con la Range Rover Ultimate Autobiography. La punta di diamante del lusso secondo il marchio di natali inglesi, racchiuso nelle forme della sua ammiraglia, discreta all’esterno almeno quanto sa essere ricca dentro: sedili in pelle con funzione massaggian-te, tunnel centrale con due flute da champagne incorporate (la bottiglia si conserva in un altro vano posteriore refrigerato), due iPad con tastiera in dotazione, audio con 20 altoparlanti e schermi nei poggiatesta. Portare a spasso tanto lusso è compito del debuttante 3 litri V6 Supercharged (340 CV e 450 Nm) con Start&Stop e cambio automatico a otto rapporti, ma chi proprio non si accontenta ha a disposizione anche la variante V8 con 510 CV e il 3 litri diesel V6 con 275 CV.

Sotto la definizione Dragon 88, che evoca la tradizione orienta-le, si nascondono in realtà gli 88 esemplari riservati al mercato cinese delle edizioni limitate di tre modelli Aston Martin: DBS Volante, Virage e Vantage S. Disponibili con tinte, dotazioni e interni esclusivi, come i cerchi in lega a 10 razze, pinze dei freni nere e impianto audio Bang&Olufsen da 1000 watt (con personalizzazioni a piacere), i tre modelli della casa di Gaydon presentano il logo sul portellone in oro a 24 carati e la placca di numerazione progressiva (anche in ideogrammi) sul battitacco. Per tutte, il poderoso V12 prodotto direttamente nella factory in-glese, nelle varianti da 490 e 517 CV.

AStoN MARtiN DRAGON88

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MeRceDeS STYLECOUPÉCONCEPT

Studio di sportiva a quattro posti, vera sublimazione dello stile con cui Mercedes vuole dettare le regole delle coupé del futuro, la Style Coupé fa proprio un design aggressivo

e di grande appeal: il cofano sale senza soluzione di continuità fino al tetto in cristallo, griglia e gruppi ottici

affilati, fiancate scolpite e cerchi da 20”. Lo studio prosegue all’interno, dove a dominare sono pelle e Alcantara, alternati alla fibra di carbonio, con profili dai colori accesi che nelle bocchette di areazione cambiano in base alla temperatura impostata. Per muoverla, a Monaco hanno pensato ad un 2

litri turbo benzina da 211 CV con trazione integrale permanente 4matic e cambio automatico a doppia

frizione 7G-Dct.

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citRoËN NUMÉRO9

Quasi cinque metri di larghezza e due di larghezza per quello che sarà il probabile quinto modello della famiglia DS, come anticipazione di una berlina con le linee caratteristiche da coupé. Fra le innovazioni i montanti anteriori studiati per favorire la circolazione dell’aria ed il particolare disegno dei cerchi che riducono turbolenze e consumi. Sottopelle, la Numéro 9 adotta sospensioni idrauliche attive e sistema propulsivo full-hybrid plug-in basato sul lavoro di un 1.6 THP turbo a benzina da 225 CV ad un elettrico da 70 CV, per una potenza complessiva di 295 CV, con consumi pari a 50 km con un litro di benzina ed emissioni ridotte a 42 g/km di CO2.

SPECIALE Salone di Pechino

AuDi A6LE-TRONCONCEPT

Primissimo tentativo di esportare la tecno-logia ibrido plug-in su un segmento supe-riore, il concept della berlina A6 L (oltre cin-que metri di lunghezza su un passo di 3,01 m) si basa su un ibrido parallelo che abbina il lavoro di un 2 litri TFSI da 211 CV ad un elettrico da 95 CV, con batterie agli ioni di litio raffreddate a liquido, recupero dell’e-nergia in frenata e funzione boost in acce-lerazione. A comandare il funzionamento è una centralina interna che ha come priorità l’autonomia, ma in modalità elettrica può percorrere 80 km a 60 km/h di velocità massima.

vW E-BUGSTERSPEEDSTERAnticipazione in forma di concept del prossimo Maggiolino Cabrio, atteso per l’inizio del prossimo anno, la E-Bugster è un cabrio a due posti dal cuore ad emissioni zero grazie al un motore elettrico da 85 kW con batterie agli ioni di litio sistemate dietro i sedili che assicurano 180 km di autonomia, si ricaricano in 35 minuti e la spingono sulla fatidica distanza 0-100 km/h in 10,8 secondi. Il design si ispira al mondo delle speedster, con parabrezza largo e piatto, mentre all’interno sedili sportivi, tunnel in tinta carrozzeria ed una “ondata” di luce blu che invade la vettura quando messa in moto.

toyotA

YUNDONGShUANGQINGEDEARQINCONCEPT

Riservata al mercato cinese, la concept Yundong Shuangqing (dall’espressione mandarina “muoversi al di sopra delle nuvole”), è annunciata come uno studio di berlina sportiva a due volumi e cinque porte dalla propulsione ibrida a benzina. Il design è avveniristico e dal taglio molto spigoloso, con un frontale a cuneo che ospita gruppi ottici affilati che culminano sul logo Toyota, mentre lo slancio della fiancata prende forza dalla linea di cintura accentuata. Spazio anche alla Dear Qin, concept definita “world car” e presentata in due varianti di colore che rappresentano altrettanti allestimenti: verde per la hatchback due volumi, rossa per la sedan tre volumi.

BeRtoNe NUCCIO

Celebrazione per i 100 anni dell’atelier di carrozzeria torinese, doverosamente intitolata al suo fondatore, la Nuccio è una concept dalle misure imponenti (4,80 metri di lunghezza, 1,95 di larghezza e appena 1,22 di altezza) ed una linea che si riallaccia ad alcuni capolavori come la Lancia Stratos 0 del 1970. Carrozzeria in volume unico con abitacolo a due posti in posizione avanzata, motore centrale e design visionario dai tagli netti ed essenziali. Completano il quadro gruppi ottici orizzontali a led e luce dello stop anteriore brevettata. Dentro al cofano un robusto V8 da 4,3 litri che sviluppa 480 CV. La Bertone Nuccio, realizzata in esemplare unico dopo 15mila ore di lavoro, sembra abbia già un compratore: un collezionista cinese disposto a sborsare 2 milioni di euro per aggiungerla al suo invidiabile garage.

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JeeP WRANGLERDESIGNCONCEPT Da una parte la più leggendaria delle Jeep, dall’altra il dragone cinese, simbolo di un paese dalla cultura millenaria: è la prima concept pensata per far breccia nel cuore del celeste impero, che per il marchio Jeep rappresenta uno dei più fiorenti mercati oltre a quello statunitense. Punto di partenza è la versione Rubicon, rivisitata con esterni neri, hard-top in tinta e cerchi in lega da 18”, il tutto impreziosito con dettagli bronzo-oro, mentre un enorme dragone troneggia dal cofano alla fiancata. Le stesse tonalità all’interno, con sedili in pelle nera e cuciture bronzo-oro. Cuore pulsante è il nuovo V6 da 3,6 litri Pentastar con 284 CV e 347 Nm di Chrysler Group, abbinato ad un cambio automatico.

FiAt VIAGGIO La destinazione è il mercato cinese (anche se si mormora

di un esordio europeo in variante a due volumi), dove sarà commercializzata grazie alla partnership con

il marchio Gac dopo averla ribattezzata Fei Xiang. Nata e sviluppata a Torino sulla stessa piattafor-

ma di Giulietta e Dodge Dart, la Viaggio ricalca la solida tradizione delle berline tre volumi di segmento C del Gruppo Fiat. La linea classi-cheggiante, con il montante C molto allungato, permette ampio spazio interno per i passeg-geri. Sotto il cofano il 1,4 litri turbo T-Jet in due

varianti di potenza, 120 e 150 CV, con scelta fra cambio manuale a cinque marce o automatico

doppia frizione a sei rapporti.

SPECIALE Salone di Pechino

SKoDA MISSIONLChINA Variante con gli occhi a mandorla della Rapid, prossi-ma berlina compatta del marchio ceco, la MissionL è una hacthback a cinque porte destinata a ritagliarsi uno spazio fra Fabia e Octavia, allargando la gamma di Skoda, che ha in programma un’offensiva di mer-cato senza precedenti. Il design, per quanto ancora non definitivo, anticipa con molta probabilità il nuo-vo corso stilistico del marchio ceco, con linee meno morbide e mascherina di nuovo disegno. Per gli inter-ni, al momento coloratissimi, gli ingegneri Skoda si sono affidati alle richieste della clientela.

SeAt iBiZACUPRACONCEPT E’ dichiarata ancora in veste di concept, ma sembra pronta al debutto, peraltro fissato per la fine dell’anno. Coupé sportiva compatta, la Ibiza Cupra adotta il 1,4 litri TSI a iniezione di-retta da 180 CV e 250 Nm di coppia con turbocompressore, equipaggiato con cambio a doppia frizione Dsg (sette rap-porti) e paddle al volante, più differenziale elettronico Xds. Il look è accentuato dalla tinta giallo crono alternato al nero, con l’aggiunta di cer-chi da 17”, fari bi-xe-no con luci diurne, griglia e prese d’aria di grandi dimensio-ni. Lo stesso doppio colore è riproposto all’interno, dove de-butta il nuovo siste-ma di infotainment removibile Seat Portable System.

Peugeot URBANCROSSOVERCONCEPTSta nascendo una nuova generazione di crossover “cittadine” dall’aria meno esasperata, adatto a chi vive in città e quando può cerca di fuggire verso l’aria aperta. La concept del marchio francese, creata sulla piattaforma della 208 (4,14 metri di lunghezza e 1,74 di larghezza), apre una finestra sul lavoro di rinnovamento della gamma Peugeot, che ha come principio la piacevolezza di linee proporzionate e sportive. Per la parte meccanica spazio al 1,2 litri THP benzina sovralimentato a tre cilindri con 110 CV e 190 Nm, abbinato ad un elettrico da 37 CV, per consumi pari a 27 km con un litro e 80 g/km di CO

2.

AuDi RSQ3CONCEPT Declinazione sportiva del Suv della casa di Ingolstadt, affidato al cinque cilindri da 2,5 litri TFSI con 360 CV, trazione integrale quattro e cambio a doppia frizione s-tronic a sette rapporti. Il tutto per 265 km/h e da 0 a 100 in appena 5”2. Una vocazione sportiva enfatizzata dai cerchi da 20” e pochi altri dettagli come la tinta Ordos Blue della carrozzeria, i paracolpi, i terminali di scarico, fari a led e la griglia anteriore brunita di nuova concezione. L’azzurro campeggia anche negli interni, con rivestimenti in pelle e Alcantara, il tetto panoramico e la curiosa (per noi) comparsa degli idrogrammi cinesi all’interno del contakm, al posto dei numeri.

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veRSo L’ALtoTOTALMENTE RINNOVATA DENTRO E fuORI,LA DuE VOLuMI COREANA, QuARTA PEDINADEL COMPLETO RINNOVAMENTO DELLA gAMMA,AffINA LO STILE, guADAgNA IN DOTAzIONIE RAffINATEzzE “PREMIuM”, DIVENTANDOPIù PuLITA E MOLTO POCO ASSETATA

LA PROVA Kia cee’d 1.6 cRDi

Fa un po’ effetto, in tempi come que-sti, sentire i vertici Kia dichiarare che le richieste dei loro

modelli superano la capaci-tà produttiva necessaria per soddisfarle tutte. Eppure, la testimonianza che si tratti di un momento da incornicia-re, malgrado l’Italia sia uno dei paesi dove l’auto soffre di più, sta tutta nella velo-cità del lancio di una rosa composta da quattro modelli, messi in cir-

colazione nel giro stretto di 12 mesi appena: Optima, Pi-canto, Rio e, buona ultima, la nuova Cee’d. Tutti rivisti, aggiornati, più puliti e poco assetati.Punta di diamante del seg-mento C, quello dove svetta l’inaffondabile VW Golf, la Cee’d nasce nel 2006 come modello espressamente pensato per l’Europa, con l’appeal (davvero unico) dei sette anni di garanzia. Paga, la prima versione, un certo

anonima-

to stilistico che non aiuta a spingere più del dovuto, mal-grado la compatta coreana riesca comunque a macinare nel vecchio continente una media di circa 5.000 pezzi all’anno. Per la seconda ge-nerazione (più lunga di 5 cm, ma più bassa e più larga), l’obiettivo punta in alto: il centro design di Francoforte si mette all’opera per creare un carattere forte e persona-le che possa far breccia sul difficile mercato europeo, così come europea (a Zili-

na, in Svolacchia) è tutta la parte relativa all’ingegneria, powertrain compresi. L’idea è di alzare l’asticella, man-dando sul mercato una nuo-va generazione che sposti il baricentro verso la fascia alta di un segmento che re-sta comunque popolare ma non disdegna affatto qualità e dotazioni. Alla due volumi seguirà dopo l’estate la wa-gon e l’anno prossimo una versione incattivita GT, men-tre è in fase di sviluppo la va-riante a Gpl.

Lo sforzo stilistico della Cee’d si fa apprezzare cominciando dall’esterno, con il frontale che si affida alla griglia, vero family feeling Kia, contornato da fari adattativi con le im-mancabili luci diurne a led, mentre il cofano appare dina-mico e proteso in avanti e la li-nea di cintura laterale alta pro-mette solidità e dinamismo. Su ogni lato il gioco di concavi e convessi si traduce in stille di eleganza, mentre qua e là, anche in base alle versioni, raffinatezze “premium” come la cornice cromata dei finestri-ni e i cerchi in lega da 17”. Ben proporzionato anche il poste-riore, che spezza in due i grup-pi ottici lasciandone parte sul portellone e parte proteso sul fianco.All’interno la sensazione di piacevolezza è immediata. Si è lavorato molto su fun-zionalità ed ergonomia, ma anche sulla percezione al tat-to di qualità dei materiali. Su tutto troneggia il volante, or-mai un vero e proprio quadro

INEOUT

MASSIMO CONTROLLOLa plancia è ricca, ben accessoriata e intuitiva: spicca il volante, da cui è possibile comandare buona parte delle funzioni senza staccare le mani. Al centro un ampio touchscreen da 7”, volendo con telecamera posteriore.

di comandi globali, che per quanto possa apparire diffi-cile ad una prima occhiata, finisce per rivelarsi semplice e molto intuitivo. Bella anche la sensazione di leggibilità del quadro strumenti offerta dalla retroilluminazione, che all’interno dello strumento più grande, il conta km, funge da display per informazioni diret-te a chi è alla guida. Lo scher-mo principale è al centro della

14 _MAggIO 2012 MAggIO 2012 15

La prima sensazione, mettendo in moto la 1.6 CRDi con 100 CV e 230 Nm di coppia (il modello che si suppone avrà la migliore accoglienza sul suolo italia-no), è la silenziosità, segno di grande cura nel lavoro di insonorizzazione. Lo spazio a bordo non manca, mentre salta all’occhio la piacevolezza al tatto dei materiali ed il raffinato lavoro di assemblaggio delle plastiche, senz’altro mi-gliori di un tempo. La marcia fila via tranquilla e senza problemi in autostrada ma anche all’interno dei centri cittadini, grazie a misure accettabili e all’otti-ma visibilità su ogni lato offerta dall’ampia vetratura. Il cambio è un manuale a sei rapporti, preciso e forse ancor più pronto dell’automatico, quando chia-mato agli straordinari. Basta andare a fondo con l’acceleratore per risvegliare l’indole sportiva, che su strada si traduce in sensazioni di divertimento anche nello stretto, su tratti pieni di curve in cui la due volumi coreana non dà mai la sensazione di perdere affidabilità. E se lo sterzo ad assistenza elettrica ri-sponde come ci si aspetta (in opzione il sistema Flex Steer con tre modalità di marcia: comfort, normal e sport), meno pronto sembra il retrotreno, che messo alla frusta tende a cedere un po’. Di tutto rispetto i consumi, che restano fedeli a quanto dichiarato dalla casa: 25 km con ogni litro di gasolio, che considerando i 53 litri di capienza del serbatoio, significano 1.325 di autonomia con ogni pieno. Se non fosse per la necessità di sgranchirsi un po’, ci si po-trebbe perfino dimenticare di scendere dall’auto.

plancia, un ampio monitor da 7” tou-chscreen. All’interno dell’abitacolo vani e portaoggetti di ogni forma e foggia, compreso uno scomparto refrigerato ed uno nel bagagliaio, per nascondere gli oggetti agli sguardi del prossimo. A proposito di bagagliaio: 380 litri di partenza che abbattendo i sedili (sdop-piati) possono arrivare a 1.318. Diverse le possibilità di personalizzazione per i quattro allestimenti (Active, Cool, Class e Platinum, in un crescendo di dotazio-ni), con navigatore a riconoscimento vocale e telecamera posteriore, Blue-tooth, fari allo xeno, sedili elettrici, crui-se control con regolazione di marcia, smart key e avvisatore di superamento della carreggiata. Fra i pack disponibili anche l’EcoDynamics riservato alle ver-sioni diesel, che include stop&go, gom-me a basso rotolamento e indicatore del cambio di marcia, per assicurare meno consumi ed emissioni. L’elettro-nica comprende Esp, antibloccaggio del sistema Abs, anti arretramento in

salita Hac, correzione della stabilità Vsm, attivazione automatica delle luci di emergenza Ess e Smart Parking As-sist System che sfrutta due sensori per automatizzare le manovre di parcheg-gio e lasciare a chi guida soltanto il controllo di freno e acceleratore.Tecnicamente, per la prima volta fa la sua comparsa all’interno del marchio Kia un cambio automatico a doppia frizione DCT, riservato alla 1,6 litri GDI, con paddle al volante. Ammortizza-tori a ruote indipendenti con schema McPherson davanti e multilink dietro. Sul fronte motori, la Cee’d arriva sul mercato italiano forte di quattro mo-torizzazioni: due benzina e altrettanti diesel. Si inizia dal 1.4 litri MPI con 100 CV e 1.6 GDI a iniezione diretta da 135 sul fronte benzina, mentre i turbodie-sel partono dal 1.4 litri WGT da 90 CV ed il 1.6 VGT con turbo a geometria variabile in due configurazioni di po-tenza, 110 e 128 CV.

Kia Cee’d 1.6 Class CRDi 100 CV Motore: 4 cilindri in linea di 1.582 cc

Alimentazione: diesel

Potenza max: 110 CV (94 kW) a 4.000 giri

Consumi: 25 km/litro

CO2: 108 g/km

Omologazione: Euro 5

Trasmissione: cambio manuale

a sei rapporti

Trazione: anteriore

Velocità max: 182 km/h

Accelerazione 0-100: 12”7

Lungh/Largh/Alt: 431/178/147 cm

Passo: 265 cm Prezzo: 21.550 euro

PRINCIPALI OPTIONAL Cambio automatico

a doppia frizione: 1.500 €

Fari allo xeno con lavafari: 1.000 €

Navigatore satellitare con

schermo e telecamera post.: 1.500 €

Tetto panorama elettrico: 1.000 €

Vernice metallizzata: 500 €

PackComfort: 600 €

EcoDynamics: 350 €

Technology: 1.500 €

Traveller: 250 €

ILMODELLOPROVATO

SCHEDA TECNICA

LA PROVA Kia cee’d 1.6 cRDi

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FIATBravo/Brava/Marea 1.9 TD € 2.400Ulysse/Scudo 1.9 TD € 2.500Ulysse 2.1 TD € 3.050Punto 1.7 D € 2.150Punto 1.7 TD € 2.250Punto/Tipo/Tempra 1.9 TD € 2.350Croma 1.9 ID TDS € 2.450Daily Ducato € 2.100Daily Ducato test. di rot. € 2.800Daily Ducato Turbo € 2.450Ducato 1.9 TD € 2.350Ducato 2.8 D € 2.800Ducato 2.8 TD € 3.150New Daily ID 35.8 € 2.400New Daily TD ID 35/49.10 € 2.600New Daily TD ID INT. 35.12 € 3.050Per veicoli commerciali e industriali chiedere preventivo telefonico

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NOVITà

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PORSCHE 918 SPYDER

Un brulicare in tutto il mondo di rumors e foto “rubate” ha convinto la casa di Stoccarda a diffondere le primissime immagini della 918 Spyder, mostro su ruote attualmente in fase di test serratissimi per arrivare in tempo con il 2013, data ufficiale dell’inizio della produzione. Ma pur dichiarandola ormai molto simile a quella che sarà la versione definitiva, la livrea della 918 Spyder mostrata in queste foto ufficiali (scattate nel corso delle prove sul circuito di Wessach), è ancora in fase di affinamento. All’appello mancano i gruppi ottici definitivi e altri dettagli non meglio specificati. Ma ciò che non si può nascondere, comunque, è una grande somiglianza con modelli storici made in Stoccarda, come la mitica 917 da competizione degli anni Settanta di cui al momento riprende anche la tipica colorazione con le bande bianche.

Eppure la vera sorpresa di questa supercar arriva alzando il cofano, perché la nuova “bestia” di natali tedeschi nasconde un’architettura da ibrida plug-in, quindi con la presenza di un probabile V8 da 4,6 litri aspirato in posizione centrale che grazie alla stretta e continua collaborazione di due motori elettrici (uno per asse), assicura la bellezza di 770 CV, con una percorrenza dichiarata di oltre 33 km con ogni litro di benzina e appena 70 g/km di CO2 che precedono la possibilità di correre anche ad emissioni zero. Tanta pulizia è da dividere in equa parte con il telaio monoscocca in fibra di carbonio, l’asse posteriore sterzante e il doppio scarico sistemato dove un tempo c’era il lunotto posteriore. Fra le poche cose certe il prezzo: 800 mila euro, tappetini inclusi.

ANiMoPuLitoOBIETTIVO EuRO 6 PER L’AffASCINANTE WAgON TEDESCA, CHE ARRIVA ALLATERzA gENERAzIONE SEMPREPIu’ AL PASSO CON I TEMPI

AuDI A6 ALLROAD QuATTRO

TOYOTA gT86

FoR DRiveRS oNLyEREDE DI uNA TRADIzIONE SPORTIVA DEL MARCHIO gIAPPONESE, PICCOLA E ARRABBIATA, ARRIVA SuL MERCATO ANCHE IN uN’EDIzIONE RISERVATA AI “PILOTI” ITALIANI

La terza generazione della più “roccio-sa” fra le wagon marchiate con i Quattro Anelli arriva sul mercato proprio in que-sti giorni, forte di un’aggiunta di peso al range di motorizzazioni: il 3 litri TDI clean diesel, severo programma creato dal mar-chio di Ingolstadt per rispettare le norma-tive Euro 6. Il lavoro si concentra soprat-tutto su un nuovo propulsore da 245 CV e 580 Nm di coppia che sa garantire la spinta che ci si aspetta (236 km/h e da 0 a 100 in 6,7 secondi), ma senza negarsi pensieri puliti: sul tema consumi valgano i 15,8 km con un litro di gasolio, mentre

i CO2 si fermano a 165 g/km. Completa-

no l’opera il cambio robotizzato S tronic a sette rapporti e la trazione integrale quattro. A far compagnia al più ecologico dei motori in gamma, anche il V6 da 3 litri TDI in tre varianti (204, 245 e 313 CV), più il benzina V6 3 litri TFSI da 310 CV, tutte con trazione integrale quattro e possibili-tà di scelta fra cambi S tronic e Tiptronic. La versione più pulita della A6 parte da 61.250 euro in versione d’ingresso, che salgono a 64.200 per Ambiente, Advan-ced e Business, 67.150 per Business Plus.

Non può che far piacere, scoprire che questa sportiva compatta Toyota è nata con un solo e unico pensiero: il piacere di guida. Concetto che i tecnici giapponesi hanno inseguito partendo dalla carrozzeria leggera con l’aggiun-ta di un telaio rigido, ma soprattutto senza snaturare un’equazione cara a Toyota: motore anteriore e trazione po-steriore con differenziale autobloccan-te, senza ombra di turbocompressori e pneumatici da competizione. Niente, la GT86 (ispirata nel design alla 2000GT) è stata creata per accompagnare il più puro coinvolgimento alla guida, forte di una reattività invidiabile di sterzo e acceleratore. Quattro posti, ba-ricento basso, elettronica dispo-sta ad assecondare chi guida, misure contenute (4,24 metri di lunghezza, 1,28 di altezza e 2,57 di passo), la GT86 monta un boxer quattro cilindri contrap-posti da 2 litri di origine Su-baru ma “rivisto” secondo la tecnologia D-4S, con 200 CV e 205 Nm, cambio manuale o auto-

matico a sei rapporti e 226 km/h di ve-locità massima. In occasione del lancio, sono disponibili 86 esemplari della 1st Edition, un’edizione riservata all’Italia ordinabile fino a fine giugno online (www.gt86.com), con equi-paggiamento esclusivo e un corso di guida sportiva com-preso nel prezzo.

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L’appuntamento è fissato per settembre al prossimo Salone dell’auto di Parigi, quando Trax, Suv gemello diverso della Opel Mokka (da cui è molto probabi-le che prenderà anche le motorizzazioni), farà il suo esordio garantendo anche al marchio americano di farsi spazio nel segmento delle “a volte” integrali compatte di oltre 140 paesi. Pochi i dati a disposizio-ne forniti finora insieme all’unica immagine diffusa, ma Trax avrà cinque posti e un bagaglio dichiarato molto capiente, con un look che insieme al nome evocativo di trazione integrale, punta alla robustezza.

FiLoSoFiA oRieNtALe

PeNNeLLAte D’AutoRe

SteLLADiveRSA guSto

euRoPeo

Sorellina della CX-7, da cui la distan-ziano 17 cm di lunghezza sufficienti per ritagliarsi uno spazio nella galoppata dei Suv (o crossover) compatti, così significativa al punto da far registrare un +25% in tutta Europa. La CX-5 por-ta al debutto al tecnologia Skyactive, destinata a coinvolgere presto il resto della gamma del marchio giapponese, poiché attraverso un dimensionamen-to di cambi, motori, telai e pesi arriva a toccare tasti oggi dolenti come con-sumi ed emissioni. La misure (4,55

metri di lun-ghezza,

1,84 di

larghezza e 2,70 di passo) garantisco-no un’abitabilità interna a quattro pas-seggeri e spazio adeguato nel baga-gliaio, pari a 503 litri di partenza e an-cora ampliabile grazie alla tecnologia Karakuri (che può ribaltare lo schie-nale fino a formare un piano di carico piatto). Esteticamente definito Kodo, il design della CX-5 è riuscito e piacevo-le almeno quanto la sorella più grande, così come gli interni, dominati da una plancia ben ordinata con schermo da 5,8” dotata di tasto unico di coman-do per il sistema HMI con navigatore, Bluetooth e assistenza al parcheggio con telecamera posteriore. Due i mo-tori al lancio, il 2 litri aspirato a benzina da 165 CV (160 nell’automatico) e 210 Nm di coppia, ed un diesel 2,2 litri Euro 6 in variante da 150 e 170 CV (380 e 420 Nm), in opzione trazione inte-grale e scelta fra cambio automatico Skyactive-Drive o manuale, con siste-ma i-stop che blocca il motore quando è in folle. Prezzi compresi fra 24.900 e 35.370 euro.

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MAzDA Cx-5

NuOVA BMW x1

NuOVA MERCEDES CLASSE A

CHEVROLET TRAx Si chiama sempre così, ma perde per strada l’aspetto da multispazio compatta delle prime due genera-zioni per svoltare in modo deciso verso i due volumi. Secondo la nuo-va architettura, la piccola Mercedes cresce nelle misure (4,29 metri di lunghezza, 1,78 di larghezza e 1,43 di altezza), guadagnando un’aria più sportiva che, secondo i piani aziendali, dovrebbe aprirle anche il mercato maschile. La dinamicità è il principio utilizzato anche per gli interni, con dettagli dall’aria me-

tallica e sedili integrati, mentre è davvero a prova di richie-

sta la gamma motori, tutti con Eco start/

stop. Due varian-ti del benzina da 1,6 litri (122 e 156 CV), più il 2 litri da 211, tutti a iniezio-ne diretta con

turbocompres-

sore, ed il debutto del sistema di re-golazione della corsa delle valvole Camtronic. Più articolati i diesel, che partono a sorpresa dal 1,5 litri con distribuzione monoalbero di origine Renault (109 CV e 260 Nm), e pro-seguono con il 1,8 litri da 109 CV e 136 CV, seguito dal 2.2 con 170 CV e 350 Nm. Cambio manuale o auto-matico a doppia frizione 7G-Tronic. Tre gli allestimenti previsti: Urban, Style e per la prima volta, AMG.

NOVITà

Poco all’esterno, tanto dentro e an-cor di più sottopelle: le novità della BMW X1, Suv compatto che guida la sfilata del sottosegmento Pre-mium si possono riassumere così. Esteticamente, sulla X1 cambia leggermente il frontale, con l’arrivo di un nuovo fascione e nuovi fendi-nebbia, così come lateralmente le differenze si limitano ai proiettori di nuovo disegno, mentre dietro il por-tellone si allarga alleggerendo l’im-magine. All’interno, gli allestimenti migliorano le dotazioni di serie (cli-ma, impianto audio con cinque alto-parlanti e due versioni con trazione integrale XDrive), ma come già det-to, la vera novità riguarda il range di motorizzazioni, che può contare sull’aggiunta dei TwinPower Turbo.

In tutto tre benzina e cinque die-sel, tutti con stop&star, tecnologia EfficientDynamics e possibilità del cambio automatico ZF a otto rap-porti. Per il reparto benzina un 2 litri quattro cilindri con fasatura varia-bile da 150 CV e 200 Nm, più due varianti TwinPower Turbo con 184 e 245 CV (270 e 350 Nm). Pari poten-za per i diesel TD: un 2 litri quattro cilindri common rail TwinPower Tur-bo disponibile con 116, 143 e 184 (ri-spettivamente con 260, 320 e 380 Nm), più il top di gamma: il biturbo con geometria variabile da 218 CV e 450 Nm che permette di coprire da 0 a 100 in 6,8 secondi. Per tutte di serie cambio manuale a sei rapporti o a richiesta l’automatico a otto.

275 MILA ESEMPLARI IN POCO PIu’DI DuE ANNI E MEzzO PER IL SuVCHE HA INAuguRATO LA CATEgORIADEI PREMIuM COMPATTI, VALgONOuN LIEVE RESTYLINg ESTERNOMA TANTA SOSTANzA

ROBuSTO ED ELEgANTE, IL PROSSIMOSuV DEL MARCHIO AMERICANO SERVEPER RIMARCARE LA PRESENzAIN uN SEgMENTO CHE “TIRA”

20 _MAggIO 2012 MAggIO 2012 21

TERzO CAPITOLO DEL PROgETTO DI CITY CARCREATO A WOLfSBuRg, IN CuI LA PICCOLINADELLA gAMMA “SPAgNOLA” PuNTA Su PREzzIACCESSIBILI E CONSuMI ECCELLENTICompleta il trittico formato da VW Up! e Skoda Citigo, tutte nate sulla stessa piattaforma e personalizzate con le esigenze dei tre marchi. La variante spagnola, in qualche modo erede almeno ide-almente della Arosa, viene mandata in avanti nella sola versione a tre porte (quella a cinque arriva a breve), è forse la più sportiva e spartana delle tre, quella che cerca di mettere d’accordo spesa e qualità tralasciando i fronzoli. Due gli allestimenti previsti sui 3,56 metri di lunghezza, Reference (con Esc, Hill Holder e impianto stereo di serie) e la più completa Style, che aggiunge alzacristalli elettrici, cerchi in acciaio, chiusura centralizzata e clima semi-au-tomatico. Chi vuole qualcosa in più ha a disposizione anche due pack (Chic e Sport), ed una versione sportiva FR con passaruote, cerchi in lega e minigonne. Il cuore pulsante è il motore da un li-tro in due varianti di potenza, 60 e 75 CV, con consumi dichiarati rispettivamente di 22 e 21,2 km con ogni litro di benzina. Prezzi a partire da 9.300 euro.

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MINI JOHN COOPER WORKS gP

SEAT MII

Appurata – soprattutto grazie al frontale - la parentela con la fortunata piccolina del Gruppo Fiat, malgrado il pianale sia quello della Punto, la 500L (ovvero “lar-ge”), inizia la marcia verso un mercato dove la concorrenza non manca davvero. All’appello mancavano solo gli interni, ufficializzati in una fase successiva per-ché nuovi e inediti, pensati come punto

d’inizio su cui sviluppare il resto dell’au-to. Esteticamente freschi e colorati, gio-cati sul contrasto bicromatico, con una grande plancia ergonomica dominante. Il principio architettonico dell’abitacolo è quello delle monovolume, con sedili anteriori più alti, ampio spazio interno, vetratura abbondante, sette posti a sede-re ed un bagagliaio da 400 a 1.500 litri.

Solito sforzo di fantasia Fiat per gli alle-stimenti, definiti Pop World, Easy World e Lounge World per i più esigenti. Sotto il cofano, per la commercializzazione che inizierà da luglio, il piccolo Twinair 900 cc con 105 CV ed il 1,4 litri aspirato da 95, nell’attesa della 1,6 Multijet da 95 CV e della variante Twinair a metano.

Non è indecoroso usarla anche su strada, anche se finora è proprio su pista che ha dimostrato cosa vale: circa 8 minuti e 23 secon-di per avere la meglio dell’infernale anello del Nürburgring, che significa quasi 20 secondi in meno della JCW del 2006. Segni del lavoro messo in pratica su motore, freni e assetto: il primo affidato ad un 1,6 litri benzina Twin-Scroll Turbo sviluppato probabilmente in 230 CV (non ci sono indicazioni precise), mentre l’assetto è regolabile in base alle esigenze. Riconoscibile per il vistoso spoiler posteriore, sottoporta e sca-rico di nuova fattura, cerchi in lega e fasce latera-li, la Mini JCW GP ha interni privati di orpelli come il divano posteriore, perché anche se non lo dice, è proprio alla pista che pensa.

Del pianale MQB ne sentiremo parlare a lungo, perché da quello nasceranno oltre 40 nuovi modelli del gruppo Volkswagen. E per la premiére, in fondo doverosamen-te, è stata scelta la A3, da dodici anni e 2,7 milioni di pezzi sfiziosa compatta assestata nell’alto di gamma che nella nuova generazione guadagna anche un telaio con struttura composita in acciaio e alluminio che permette di contenere i pesi fino a 80 kg, senza intaccare ma-neggevolezza e reattività, ma aumentan-do addirittura l’efficienza di consumi ed emissioni. Il look, spinto anche dalla sola presenza delle tre porte (quella a cinque arriverà l’anno prossimo), diventa ancor più marcatamente sportivo, con nuovi disegni per calandra, gruppi ottici e linea

di cintura, così come all’interno, dove la nuova plancia è la quint’essenza dell’er-gonomia ed essenzialità. Lo schermo da 7” racchiude i comandi del sistema MMI e offre funzioni come Street View di Go-ogle, ma anche connessioni ai social network. Il reparto motori manda avanti il nuovo arrivato, il 2 litri TDI da 150 CV con cambio manuale a sei rapporti, che anticipa di poco l’arrivo di un TDI 1.6 con 105 CV estremamente pulito (99 gr/km di CO

2). Tra i TFSI a benzina spicca il 1,4 litri

con tecnologia cylinder on demand, con top di gamma nel 2 litri da 180 CV. Tre gli allestimenti previsti (Attraction, Ambition e Ambiente), con prossimo allargamento della gamma a integrale quattro, S sporti-va, ibrida plug-in e metano.

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22 _MAggIO 2012

RoSSo Fuoco

ENNESIMO SuCCESSO PER LA gARA PIù CELEBRE DEL PIANETA, SEMPRE PIù AffOLLATA DI VOLTI NOTI E AuTO STRAORDINARIE, SuLLO STORICO PERCORSO BRESCIA-ROMA-BRESCIA

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C’è un salto temporale pazzesco, fra il 26 marzo 1927 ed il 19 maggio del 2012: 85 anni. In mezzo è successo davvero di tutto, il mondo ha fatto un paio di carpia-ti almeno, ma la 1000 Miglia no, è rimasta sempre la stessa. Nata 85 anni fa a Brescia per volere di quattro

scapestrati giovanotti con in testa l’automobile, come risposta a chi aveva detto no al GP d’Italia nella loro città, la gara della Freccia Rossa ha attraversato le epoche di questo paese diven-tando popolare come in Italia sanno essere poche altre cose. A domarla sono due incidenti gravissimi, che costano vite umane e il divieto di correre su strade aperte al pubblico: era il 1957 e sulla gara stava calando un silenzio pesante. La rinascita si fa attendere fino al 1982, quando da viale Venezia, a Brescia, la 1000 Miglia torna a far ruggire i motori di auto che ormai sono pezzi da museo, ed è di nuovo l’apoteosi della festa per

1.600 km, o mille miglia, da Brescia a Roma e ritorno, sulle stes-se strade dove allora si sfidavano nomi entrati nella leggenda dell’automobilismo sportivo: Nuvolari, Varzi, Campari, Pintacu-da, Caracciola.Per capire quella appena conclusa, l’edizione che celebra gli 85 anni della gara più bella del mondo, secondo la celebre de-finizione di Enzo Ferrari, bastano i numeri: 1.200 commissari di percorso, 500 persone di staff, 1.500 domande di iscrizione giunte da tutto il mondo, di cui solo 382 sono state quelle ac-colte perché per regolamento possono partecipare solo auto costruite dopo il 1957 che abbiano preso parte ad almeno una gara della Freccia Rossa storica. Per iniziare in bellezza il sor-riso di Martina Stella, madrina dell’edizione, e l’enorme scritta 1000 Miglia formata dalle auto dei partecipanti, per entrare an-che nel Guinnes dei Primati.

Mescolati all’elenco partenti nomi di celebrità come John Elkann e sua mo-glie Lavinia Borromeo a bordo di una Fiat V8 del 1954, i board di Mercedes, Jaguar e Porsche, ma anche Stirling Moss e Jochen Mass, vecchie glorie del volante che malgrado l’età non ci pensano nemmeno a rinunciare alle gare. Ad aprire l’incredibile sfilata a cielo aperto 140 gioielli di Maranello per il Ferrari Tribute, seguiti dai 382 equipaggi ad occupare 1.600 km di saliscendi, attraversando città e piccoli centri di un’Italia che sembra fer-ma ai tempi d’oro della gara, dove a parte il mercato e la sagra non succede mai niente, per fortuna loro. Lombardia, Roma-gna, Veneto, Toscana, Umbria e Lazio le regioni sfiorate, tutte

fra ali di folla festante, entusia-smo e palchetti improvvisati per orchestrine di paese, venditori di

porchetta e sedie davanti alla por-ta di casa perché lì fuori passano “le macchine”.Alla fine la battaglia c’è stata, anche se si parla di una rievocazione storica con velocità che oggi fan-

no sorridere, con un equipaggio vincitore: gli argentini Claudio Scalise e Daniel Claramunt su una spettacolare Alfa Romeo Zagato 6C 1500 del 1933, seguiti da Giuliano Canè e Lucia Gallini a bordo di una BMW 328 Roadster del 1939. E dopo il North America Tribute che nel 2011 ha esportato per la prima volta la gara in terra d’America, quest’anno tocca ad Abu Dhabi.

uNA STELLA fRA LE STELLE

Il sorriso affascinante

di Martina Stella, giovane e bella attrice di origini

toscane, madrina dell’edizione appena

conclusa, ha diviso gli sguardo del pubblico

con un’infilata di straordinarie auto

d’epoca, spesso uscite da musei e

collezioni private solo per partecipare alla

gara delle gare.

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MOVIE iL DittAtoRe

I dittatori che riducono in povertà i loro paesi per fortuna vanno riducendosi sempre di più (anche se ne resta-no ancora in giro tanti), ma storie di popoli oppressi e leader ricchissimi

ormai se ne sono sentite davvero tante. Così sull’argomento ha deciso di planare anche l’ironia di Sacha Baron Cohen, at-tore inglese che ha abituato il mondo alla comicità esagerata, dissacrante e spesso sopra le righe. La sua idea – come sem-pre virata all’eccesso - è quella di portare su pellicola la parodia di un dittatore di Wadyia, immaginario paese mediorenta-

le, tanto irritante quanto riuscito nella tra-sposizione, prendendo come canovaccio addirittura Zabibah and the King, roman-zo di Saddam Hussein, uno dei primi in-toccabili ad essere caduto nell’esercizio della sua oppressione. Ma basta un’oc-chiata al trailer, per capire che il dittato-re interpretato da Baron Cohen prende ispirazione anche da altri despoti come il colonnello Gheddafi, scimmiottandone ad esempio la consuetudine di circondar-si di guardie del corpo tutte al femminile, tanto belle quanto arcigne e dure nell’es- pressione.

gRANAte e gRANiteLE VICENDE DI uN IMMAgINARIO DESPOTA MEDIORENTALE, CHE PREfERISCE AffRONTARE uN VIAggIO IN AMERICA CON uN ESAgERATO SuV SOVIETICO CHE è REALMENTE L’AuTO uSATA DA RICCHI, fAMOSI & PERICOLOSI

Un altro personaggio “bor-der line” da aggiungere alla galleria di caricature crea-te da Sacha Baron Cohen, londinese di 41 anni che ha esordito alla fine degli anni Novanta con Ali G, un roz-zo gansta-rapper inglese, replicando qualche tempo dopo con Borat, l’impro-babile giornalista kazako animato da un profondo razzismo (che ha scate-nato le proteste ufficiali del Kazakistan) e Bruno, fashion writer austriaco esageratamente gay. Men-tre sembra stiano per ini-ziare le riprese di un film in cui Baron Cohen presterà il suo volto a Freddie Mer-cury, indimenticato leader dei Queen scomparso oltre vent’anni fa.Ma come tutti i dittatori che si rispettino, anche “Sua Eccellenza l’Ammiraglio Generale Colonnello Dottor Aladeen, democratico Pre-sidente a vita, medico oftal-

mologo nonché invincibile e trionfante comandante, brillante genio dell’umani-tà ed eccellente nuotatore (compreso lo stile a farfal-la), oppressore delle prezio-se popolazioni di Wadyia”, vive di eccessi che inizia-no proprio dalle auto. Per il suo viaggio americano, l’immaginario Ammira-glio Generale (eccetera) ha scelto una Dartz Prombon, Suv blindato di produzione russa dai lussi esagerati realmente in commercio, che ovviamente il dittato-re di Cohen ha preferito nella variante placcata in oro. La Dartz (dartzkombat.com), su cui di recente una campagna ambientalista americana (capitanata da Pamela Anderson) si è sca-gliata con forza per l’uso di pelle di pene di balena per gli interni, realizza da tempo immemore limou-sine blindate destinate ai potenti della terra: fra la

clientela, sull’home page del sito spiccano lo Zar Nicola II, Lenin e Trosky. E c’è di più: approfittando del clamore suscitato dal film, il costruttore russo ha deciso di immettere sul mercato una speciale versione del Suv in edizione limitata, il Dartz Prombon Aladeen Edition, con personalizza-zioni a scelta e prezzi va-riabili fra 500 mila e 750 mila dollari. Per ovvi motivi di sicurezza, le specifiche di armamenti e protezio-ni restano segrete, ma dal poco che si sa, la Prombon monta di serie vetri blindati e pneumatici da 22” capa-ci di resistere ai proiettili, mentre all’interno, fra pelli e legni pregiati, si segna-la un vano refrigerato per custodire tre preziose bot-tiglie di vodka Russo Balti-que d’annata,comprese nel prezzo, con cui ingannare il tempo gustandosi gli scon-tri armati dal finestrino.

LA tRAMAL’Ammiraglio Generale Aladeen, che tanto si è battuto per-ché la democrazia restasse ben lontana da Wadyia, il pae-se di cui è dittatore assoluto, è invitato ad una conferenza presso il palazzo di vetro delle Nazione Unite, a New York. Ma attirato più dal fascino della metropoli americana, Alade-en trova un sosia disposto a sostituirlo nel meeting politico mentre lui si dedica alla scoperta delle abitudini di vita sta-tunitensi. Da qui un turbinare di gag e situazioni esilaranti, in cui il dittatore mediorentale si trova coinvolto.

LA SCHEDARegia: Larry Charles · Soggetto: Sa-cha Baron Cohen · Sceneggiatura: Sacha Baron Cohen, Alec Berg, Jeff Schaffer, David Mandel · Fotografia: Lawrence Sher · Montaggio: Greg Hayden, Eric Kissack · Musiche: Er-ran Baron Cohen · Costumi: Jeffrey Kurland · Scenografie: Victor Kemp-ster · Effetti speciali: Andrew Mortel-liti · Produttori: Sacha Baron Cohen, Alec Berg, David Mandel, Scott Ru-din, Jeff Schaffer, Todd Schulman · Produttori esecutivi: Peter Baynham, Anthony Hines, Dan Mazer, Mari-Jo Winkler · Produzione: Four by Two Films, KanZaman Services · Distri-buzione: Universal Pictures Italia · Uscita nelle sale: 15 giugno 2012.

IL CASTSacha Baron Cohen · Ben King-sley · Anna Faris · Megan Fox · B. J. Novak · Kevin Corrigan · J.B. Smoove · Jim Piddock · Aa-sif Mandvi · Erick Avari · Jason Mantzoukas · Danielle Burgio.

26 _MAggIO 2012 MAggIO 2012 27

Jennifer Aniston, bionda attrice americana che perlungo tempohadiviso lanotorietà fra lapartecipa-zioneallaserietelevisivaFriendsel’esserestatalaprimamogliediBradPitt,hadi recentedimostratopocaabilitàalvolante.OspitenellavilladiJasonBate-man,collegaconosciutosulset,esuamoglieAmandaAnka,figliadiPaul, cantantedisuccessodeglianniSessanta,labiondaJennifer,mentrelasciavalavillaconlasuaauto,èriuscitaafrantumareunaprezio-sastatuadi leonechecampeggiavanelgiardinodeidue,fattarealizzareappositamenteperlacoppiadaPaulAnka.Nonsiconosceilvaloredeldanno,malaAnistonhavolutoimmediatamenterisarcirelacoppiadiamici.

JeNNiFeR LA DiStRAttA

LA FeRRARi PiÙ LeNtA DeL MoNDo

C’èunabuonadosediironia,amuoverehannesLangelder,baffutoeabilissimoar-tistaaustriaco,chenelchiusodelsuogarageharealizzatolaFahrradiFarfallaFFX,replicascimmiottatadelcelebremodelloFerrari,maconunamanciainpiù,anziinmeno,vistochesimuovesoltantograzieaipedali.Comepropulsore,laFahrradiFarfallamontadueposticonannessipe-dali,manubrioconcambioa11marce,carrozzeriainvetrore-sinaefarifunzionanticon200led.DestinatainizialmenteadunmuseodiLinz,lasupercarapropulsioneumanaèinvenditaa1,5milionidieuro.

NEWS

MiNi goeS cAMPiNgLanciate in tempoper laprossimaestate,latendaRoofTopelapiccolaroulottemar-chiateMini. La tenda, studiata per i tettidelleMini Hachbackeclubman,haduecomodipostiequandoèchiusasiritirainungusciomoltopiattoalzabilechenascon-deuntirante,sufficienteperaprirla.Anchelaroulotteèpensataperduepersone,maincompensoèarredataconungustotuttoMini e molto british: non mancano for-nellettoagas,serbatoiod’acqua,pannellosolareperricaricarelebatteriepiùuncol-legamentoelettricoperilpiccolofrigoriferoel’impiantotv/dvdconstereo.

L’Auto RoBotIlNevadaèilprimostatoalmondoadavereautorizzatolaliberacircolazioneadun’autoprivadiguidatore.Ilpermesso,rilasciatoperunagoogle carbasatasuunatoyota Prius,consiste in una speciale targa che indical’autorobot.Lavetturasimuovegrazieate-lecamere,sensoriedunpotentecomputeringradodivederegliostacolipertempo.

uNA JeeP PeR LA JuvehasfilatonelcentrodiTorinoinsiemealpullmanchepor-tavalasquadrabianconerafraalidifollafestante,laJeep Wrangler dalla livrea zebrata realizzatapercelebrare loscudettodellaJuventus.IllogoJeep,dalprossimoanno,saràlosponsorufficialedelteambianconero,unapartner-shipanticipatadaunacampagnapubblicitariaincuifadaprotagonista la lettera J, iniziale tanto di Jeep che dellaJuventus.

MA Dove iNiZiA?Quelleinfotononsonoallucinazioni,mastra-ne automobili fatte realizzare appositamentedal registaMichel Gondry per allestire il setdi L’ecume de jours, film che sta girandoaParigi.Coppiedivecchieautoche ilregistahafattosaldareinsieme,conrisultatidavverostravaganti,chehannoattiratolacuriositàdeipassanti.

28 _MAggIO 2012

a cura di Diego Parassole

Pillole di Diego Al peso di 3 kg e 3 etti, Diego Parassole nasce ad Alessan-dria il 7 ottobre 1963, all’una e mezza di notte: ora tarda che non toglie alla mamma la forza di chiedersi se non era meglio tenere la cicogna e dar via lui. Frequenta l’asi-lo per 2 ore 30 minuti, poi la facoltà di Veterinaria a Tori-no per 34 esami, ma dentro (insieme alle prime pulsioni sessuali) sente crescere for-te il richiamo verso il teatro: frequenta corsi e scuole, poi debutta in televisione al Maurizio Costanzo Show. E’ uno dei “senatori” di Zelig, fortunata trasmissione in onda su Canale 5, dove per l’occasione inventa Pistolaz-zi, tenero metalmeccanico vessato in casa e fuori, men-tre oggi la sua vena umoristi-ca sta deviando verso il tea-tro comico sociale. Insieme a due colleghi (Claudio Batta e Luca Klobas) ha ideato Co-mici Associati, progetto che al sorriso unisce l’impegno. Attualmente sta girando l’I-talia con due spettacoli: Che Bio ce la mandi buona e I consumisti mangiano i bam-bini.

www.comiciassociati.it | Segreteria artistica: 380.2819812 – 328.7541746

(di questi tempi avere in casa il numero di un comico può salvare la vita)

SE IN ALCuNI PAESI uSANO AuTO AD ALCOL E IN INgHILTERRA QuELLE AD OLIO DI fRITTuRA, fORSE è LECITO ASPETTARSI ANCHE VETTuRE ALIMENTATE A PRODOTTI CHE NON fANNO INgRASSARE?

I carburanti tradizionali inquinano e costano sempre di più, per questo sempre più spesso si parla di soluzioni alternative. In alcuni paesi hanno risolto il problema sostituendo la benzina con l’alcol… non nel senso che invece di tornare a casa si ubriacano e restano in ufficio: no, proprio fanno andare le auto ad alcol, più precisamente ad etanolo. Quando l’ho raccontato, un amico mi ha risposto: “Io, un’auto così non la comprerei mai: i vicini finirebbero per lamentarsi: “Ieri notte, la sua 500 ERA UBRIACA e ha CANTATO e suonato il clacson tutta la notte”.Ma il vero problema dell’etanolo non è questo. Semmai è che si può produrre con mais o canna da zucchero e negli ultimi anni, molte delle coltivazioni sono state utilizzate per produrre gli “agrocarburanti” facendo salire i costi. Risultato: da noi il prezzo della polenta taragna è schizzato alle stelle, ma nei paesi poveri le conseguenze sono state ben più gravi. Per evitare il problema, sono allo studio nuovi biocarburanti a base vegetale, ottenuti da piante non adatte all’uomo come la Jatropha, da cui si ottiene un olio molto simile a quello di ricino. Così quando ci chiederanno: “Come va la tua macchina?”, potremo rispondere sereni: “Un orologio: va di corpo regolarmente tutti i giorni”.Comunque, tornando ai biocarburanti, hanno già fatto la macchina che va a birra e forse un giorno faranno la Punto Tavernello, che fa 50 chilometri con un litro,

anche se forse non riesce a farli tutti dritti… Intanto ci sono già auto che funzionano a olio di colza e in Scozia hanno fatto pullman che vanno con l’olio usato per i fish & chips: riducono le emissioni e in più risparmiano. Se c’è un popolo che sa come risparmiare sono gli scozzesi, gente che per non spendere si mette la gonna della sorella sostenendo che è un costume tradizionale.Pensate lo facessero anche da noi: riciclare l’olio da cucina usato, così se rimani senza benzina vai al ristorante e ordini un fritto misto.- Vorrei due involtini primavera.- Li “polta” via?- Certo: con due di questi cosi vado fino a Bergamo e torno.E chissà le discussioni dal meccanico:- Ma lei di solito usa i sottolio per fare il pieno?- No, solo questa volta: ero rimasto a secco e ho usato un barattolo che mi ha dato mia suocera.- Eh, ma ha sbagliato: ha fatto il pieno di sottaceti. C’erano tre cipolline che bloccavano gli iniettori. Voi la comprereste una macchina che va a olio fritto? Potrebbe essere un’ottima soluzione, il problema è se il giorno dopo che l’hai comprata tua moglie si mette a dieta: perché prima che facciano una macchina che va a yogurt magro ho idea che ci sia da aspettare un bel po’.

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