Il punto di vista del PIN

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1 • PARTITO ITALIA NUOVA Un Nuovo Punto di Vista

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Il programma nazionale del PIN

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1 • PARTITO ITALIA NUOVA

Un Nuovo Punto di Vista

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2 • PARTITO ITALIA NUOVA 1 • PARTITO ITALIA NUOVA

Lo Stato nell’Italia Nuova

Una Nuova Democrazia

Una Nuova Costituzione

Un Nuovo modello Fiscale e Previdenziale

Il programma nazionale

Il rapporto con l’UE

Il debito pubblico

Ipotesi per una Nuova Costituzione

In questo opuscolo trovi un Nuovo Punto di Vista con il quale guardare la Realtà. Qui non c’è spazio per le contrapposizioni ideologiche, per le rivendicazioni del Passato. In questa Realtà ciò che conta è il Presente dal quale guardare con entusiasmo il Futuro.

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2 • PARTITO ITALIA NUOVA 3 • PARTITO ITALIA NUOVA

n’organizzazione leggera ed efficiente della Pubblica Amministrazione, uno Stato che si occupi di poche funzioni essenziali utili al Bene Comune. L’Italia Nuova è una Società in cui ciascun individuo si assume la Responsabilità di essere Cittadino, in grado di vivere la propria Esistenza personale e civile a pieno, senza che questa sia più delegata al vecchio e superato STATO papà e mamma, che in cambio della nostra

libertà ha promesso per molti anni di pensare a tutto, ma che fin qui ci ha delusi. Uno Stato non rappresentativo ma funzionale, con precisi ruoli, compiti e responsabilità, e la possibilità per i cittadini di esercitare davvero la propria “sovranità” e di “licenziare” il governo che non funziona in qualunque momento per assumerne uno nuovo. Nell’Italia Nuova non c’è posto per centinaia di assemblee che si riuniscono con decine di migliaia di persone per decidere. Il Presidente è eletto direttamente dai cittadini, si avvale di collaboratori da lui scelti ed è responsabile del funzionamento e dell’organizzazione generale della Pubblica Amministrazione, con tutti i poteri necessari per assolvere agli scopi a lui attribuiti in modo efficace, ma limitatamente ad alcune funzioni fondamentali, ovvero:Giustizia - Difesa e sicurezza - infrastrutture - istruzione - Sanità - Ambiente ed energia - Turismo e beni culturali - Rappresentanza estera

Tutti i cittadini, grazie all’introduzione della “carta di identità elettronica” esprimono in ogni momento il proprio parere vincolante sulle iniziative del Capo dello Stato fino a chiederne le immediate dimissioni e indire nuove elezioni.

Nell’Italia Nuova lo Stato non interferisce con le scelte private ed individuali di ciascuno, purché queste non contravvengano i principi della Nuova Costituzione.

Lo Stato, nell’Italia Nuova, ha un rapporto di reciproca collaborazione con i cittadini grazie ad un sistema efficiente di front line della Pubblica Amministrazione in cui ciascuno possa trovare risposte adeguate, disponibilità all’ascolto, e professionalità.

La scuola, fin dall’asilo nido, è gratuita ed eccellente e sa come valorizzare i talenti e favorire la scoperta delle predisposizioni dei ragazzi che scelgono di frequentarla. Una Scuola moderna ed all’avanguardia che dà spazio al mondo interiore oltre che alla mente dei ragazzi, per rendere l’apprendimento un’esperienza utile e appagante.

Lo Stato nell’Italia Nuova funziona grazie ad una Nuova Costituzione, di cui ciascun Cittadino è fiero, perché parla al Presente, dice cose vere nella Realtà. Ecco perché tutti la rispettano. Per primo lo Stato.

ULO STATO NeLL’ITALIA NUOVA

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ell’Italia Nuova la Democrazia è l’effettivo esercizio della Sovranità popolare. Oggi decine di migliaia di rappresentanti a livello nazionale e locale, rappresentano il popolo nell’esercizio del potere. Ma la rappresentanza è un’illusione e, come lo stesso Aristotele già

aveva intuito, nasconde un’oligarchia dove i rappresentanti curano gli interessi propri e di caste e corporazioni che fanno ciascuna valere il proprio esclusivo interesse a discapito del singolo Cittadino. Nell’Italia Nuova non c’è conflitto tra gli interessi delle categorie, perché l’unico interesse dello Stato è quello finale del Cittadino. Oggi il popolo esercita il potere della sovranità solo nel momento in cui va alle elezioni, di fatto potendo solo scegliere tra due

o più schieramenti e non ha alcun potere per “licenziare” il governo che lavora male o non cura i suoi interessi. Nella Nuova Democrazia la Costituzione stabilisce i principi fondamentali a cui ogni singolo Cittadino deve attenersi, e lascia la libertà a ciascuno di vivere la propria Vita secondo tali principi. Il capo dello Stato viene investito delle funzioni proprie dello Stato per amministrarle con totale responsabilità e senza giochi di specchi o burocrazie inutili, senza veti incrociati che rallentano il raggiungimento del Bene Comune per cui lo Stato stesso deve esistere. Il capo dello Stato risponde ai cittadini del proprio operato in qualunque momento ed è giudicato per l’eventuale violazione dei diritti fondamentali della Costituzione. Lo Stato svolge poche funzioni fondamentali, senza invadere la sfera privata del Cittadino. Un nuovo modo di vivere, di pensare, di volere e di rapportarsi con gli altri e con lo Stato.

NUNA NUOVA demOcRAzIA

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Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nei modi e nei limiti stabiliti dalla Costituzione.

Con questo principio si apre l’attuale Costituzione, nata 60 anni fa. Oggi sappiamo che NON è vero che la Sovranità

appartiene al popolo e tutti lo abbiamo imparato a nostre spese.

Art. 4 La Repubblica riconosce e garantisce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove tutte le condizioni necessarie per rendere effettivo questo diritto.

Questo è un impegno che lo Stato non si può prendere, a meno che non dica una BUGIA a cui tutti siano disposti a credere.

Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Non è vero che siamo tutti uguali e lo sappiamo bene. Siamo tutti diversi e vogliamo invece che lo STATO sia uguale per tutti, senza distinzione di categorie. Perché solo i lavoratori? Perché non tutti i cittadini? Non è vero che la Repubblica può rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale tra gli individui.La Costituzione non ci rappresenta più nella realtà. Ha esaurito il suo compito. Oggi nel Presente è

L’LA cOSTITUzIONe deL ’48 e LA NUOVA cOSTITUzIONe

bello pensare di poter mettere le basi di un Nuovo Paese che si fondi sulla realtà e non sulle speranze e che possa contare su una Nuova Costituzione in pochi articoli ma VERI nella Realtà.La Costituzione attuale è vecchia, astratta, frutto di un compromesso tra forze contrapposte e distaccata dalla realtà attuale, e soprattutto è costruita in modo tale che nessuno abbia effettivamente il potere di fare qualcosa e di assumersene le responsabilità, ma ogni azione passa da una infinita trafila di assemblee organismi e burocrazie che moltiplicano i costi ed i tempi non assegnando a nessuno alcuna responsabilità. E’ colma di contraddizioni in un ulteriore gioco di specchi, per inchiodare la realtà allo status quo immaginato allora come risposta ad un periodo storico particolare, affinché nulla potesse più succedere, cambiare, evolversi.Oggi ci meritiamo Una Nuova Costituzione che parli al Presente e non ci tenga più legati ad un

Passato che ci impedisce di vedere il Futuro.La Nuova Costituzione stabilisce i principi fondamentali ed essenziali ai quali devono attenersi sia lo Stato che i Cittadini. In essa il singolo individuo ha la possibilità di auto-determinarsi nel rispetto del prossimo. La Nuova Costrizione regola uno Stato semplice e snello con funzioni determinate, pochi organi con precisi compiti e responsabilità e un capo dello Stato che riceva la delega dai cittadini per espletare le funzioni proprie dello Stato, senza vincoli e burocrazie sclerotiche, se non i limiti dei principi della Costituzione, e licenziabile dai cittadini in qualunque momento. Il Presidente è affiancato da un’assemblea nazionale di 45 membri con funzioni consultive e propositive. La giustizia è amministrata da magistrati responsabili del proprio operato e licenziabili come il capo dello Stato, e i verdetti sono emessi da una giuria popolare. Basta a caste e poteri intoccabili.

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ell’Italia Nuova lo STATO chiede ai cittadini solo il 15% dei loro guadagni e non un soldo di più! Tutti devono pagare però una tassa minima all’anno, di 3 mila euro (sono specificati nelle tabelle successive i casi particolari).Gli stipendi sono tutti erogati al lordo perché non ci sono più tasse e trattenute. Anche le

aziende e i liberi professionisti pagano il 15% di quel che guadagnano. Le tasse le pagano tutti perché sono giuste. Lo Stato non può darti un diritto al lavoro ma ti dà

le opportunità di un lavoro grazie alla riduzione dei costi previdenziali fissi a 5 mila euro per tutti e al patto stabilito con il mercato, secondo il quale “faccio pagare molte meno tasse in cambio di posti di lavoro”. Lo Stato nell’Italia Nuova ti dice cose vere e non ti illude di un futuro che solo tu puoi scegliere, volere e concretizzare.

Il lavoro ha l’obiettivo di appagarti nella vita, perché la tua vita non sia un piccolo spazio di tempo dopo un’intera giornata passata a fare qualcosa che magari non ti piace. Solo tu puoi

NUN NUOVO mOdeLLO fIScALe e PReVIdeNzIALe

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sapere ciò che ti piace davvero ed impegnarti per realizzare il tuo desiderio nella realtà. Non ci sono bacchette magiche, false promesse, falsi incentivi, false prospettive. Nell’Italia Nuova lo Stato non mente. Non ti dirà più quello che credi di volerti sentir dire, per poi dover ammettere di non riuscire a realizzare le sue promesse. Lascerà a te ogni scelta non ostacolandoti con vincoli, divieti, tasse, impedimenti burocratici. Lo Stato farà 3 passi indietro per far fare, a te e a ciò che vuoi davvero, 3 passi avanti.

L’Italia Nuova è il Paese dei mestieri, dell’artigianato, della manifattura, della creatività, dell’inventiva, dell’agricoltura, delle energie rinnovabili, e non solo delle professioni di concetto per le quali spesso non c’è spazio nella realtà. Nell’Italia Nuova lo studio e la cultura non fanno a botte con il lavoro manuale, il lavoro creativo e della terra. Nell’Italia Nuova lo studio non è un’area di parcheggio in attesa di un lavoro che non ci sarà. Lo studio è il nutrimento per la mente che non trascura le aspirazioni dell’animo, ma non è indispensabile per il lavoro.

Tutti gli stipendi sono pagati al lordo

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Nell’Italia Nuova lo Stato avrà più soldi a disposizione, perché pagheranno poco tutti. Paga ogni singolo Cittadino senza distinzione di categorie perché ad ogni Cittadino lo Stato fornirà un servizio uguale ed eccellente senza distinzione di razza, di sesso, di religione e di condizione sociale od opinione politica.

La ricchezza non è una condizione da punire ma indirettamente partecipa attraverso i consumi, le rendite e in tutte le forme previste attualmente ad un maggior contributo al Bene Comune.

Gli stipendi, come le pensioni, sono erogati al lordo, e sarà compito del singolo Cittadino onorare il proprio impegno fiscale con il versamento dei 3.000 euro una sola volta all’anno. La povertà non è creata ad arte per dominare gli individui.

Con un sistema fiscale leggero le aziende hanno molte più risorse per assumere e, se lo Stato non crea ostacoli alla libera iniziativa, molte attività potranno nascere anche per nuove funzioni sociali fino ad oggi trascurate.

Con il nuovo Sistema Fiscale anche le aziende ritrovano la vogliadi superare nuovi traguardi

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Anche il sistema previdenziale è Nuovo.Il futuro è responsabilità e scelta del singolo individuo, e lo Stato non obbliga il Cittadino a risparmiare una quota proporzionale dello stipendio che, in realtà, alimenta un sistema previdenziale malato. I contributi previdenziali fissi garantiscono a tutti una pensione minima a 1000 euro. Ciascuno sceglie poi come investire il denaro non prelevato automaticamente,

e quindi se spenderlo, se investirlo in beni immobili, in fondi di investimento o in pensioni integrative per produrre una pensione ad hoc secondo le sue esigenze. Il Nuovo sistema prevede un contributo annuo di 5.000 (a carico del datore di lavoro nel caso del dipendente, o a carico proprio se professionista o autonomo). Le pensioni già maturate sono pagate, nulla è tolto a nessuno.

Con il nuovo Sistema Previdenziale e Fiscale ci saranno molte più risorse per il lavoro

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Italia Vecchia Italia Nuova

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STIPENDIO € 1.000 NETTI AL MESE 13 MENSILITA’

IN TASCA: € 13.000 NETTI ALL’ANNO + TFR COSTO AZIENDA:COMPENSI € 1.384 X 13 € 18.000CONTRIBUTI € 18.000 X 30% € 5.400IRAP € 23.400 X 4% € 936QUOTA TFR ANNUA € 1.384TOTALE COSTO AZIENDA € 25.720

STIPENDIO € 1.500 NETTI AL MESE 13 MENSILITA’IN TASCA: € 19.500 NETTI ALL’ANNO + TFR COSTO AZIENDA:COMPENSI € 2.231 X 13 € 29.000CONTRIBUTI € 29.000 X 30% € 8.700IRAP € 37.700 X 4% € 1.508QUOTA TFR ANNUA € 2.231TOTALE COSTO AZIENDA € 41.439

STIPENDIO € 2.000 NETTI AL MESE 13 MENSILITA’IN TASCA: € 26.000 NETTI ALL’ANNO + TFR COSTO AZIENDA:COMPENSI € 3.077 X 13 € 40.000CONTRIBUTI € 40.000 X 30% € 12.000IRAP € 52.000 X 4% € 2.080QUOTA TFR ANNUA € 3.077TOTALE COSTO AZIENDA € 57.157

IMPONIBILE LORDO ANNUO € 25.000 IMPOSTE € 5.500CONTRIBUTI € 20.000 X 20% € 5.000

REDDITO NETTO DISPONIBILE € 14.500

IMPONIBILE LORDO ANNUO € 25.000 FLAT TAX 15% CON MINIMO 3.000 = € 3.750CONTRIBUTI € 5.000 FISSI € 5.000FONDO SOCIALE 5,5% (MIN. € 1.000) € 1.387REDDITO NETTO DISPONIBILE € 14.863

IMPONIBILE LORDO ANNUO € 40.000FLAT TAX 15% CON MINIMO 3.000 = € 6.000CONTRIBUTI € 5.000 FISSI € 5.000FONDO SOCIALE 5,5% (MIN. € 1.000) € 2.220REDDITO NETTO DISPONIBILE € 26.780

IMPONIBILE LORDO ANNUO € 60.000 FLAT TAX 15% CON MINIMO 3.000 = € 9.000CONTRIBUTI € 5.000 FISSI € 5.000FONDO SOCIALE 5,5% (MIN. € 1.000) € 3.330REDDITO NETTO DISPONIBILE € 42.670

STIPENDIO € 1.384 NETTI AL MESE 13 MENSILITA’FLAT TAX: 15% CON MINIMO € 3.000 = € 3.000IN TASCA: € 15.000 ALL’ANNO + TFRCOSTO AZIENDA:COMPENSI € 1.384 X 13 € 18.000CONTRIBUTI € 5.000 FISSI € 5.000FONDO SOCIALE 5,5% (MIN. € 1.000) € 1.000QUOTA TFR ANNUA € 1.384TOTALE COSTO AZIENDA € 25.384

STIPENDIO € 2.231 NETTI AL MESE 13 MENSILITA’FLAT TAX: 15% CON MINIMO € 3.000 = € 4.350IN TASCA: € 24.650 ALL’ANNO + TFRCOSTO AZIENDA:COMPENSI € 2.231 X 13 € 29.000CONTRIBUTI € 5.000 FISSI € 5.000FONDO SOCIALE 5,5% (MIN. € 1.000) € 1.610QUOTA TFR ANNUA € 2.231TOTALE COSTO AZIENDA € 37.841

STIPENDIO € 3.077 NETTI AL MESE 13 MENSILITA’FLAT TAX: 15% CON MINIMO € 3.000 = € 6.000IN TASCA: € 34.000 ALL’ANNO + TFRCOSTO AZIENDA:COMPENSI € 3.077 X 13 € 40.000CONTRIBUTI € 5.000 FISSI € 5.000FONDO SOCIALE 5,5% (MIN. € 1.000) € 2.220QUOTA TFR ANNUA € 3.077TOTALE COSTO AZIENDA € 50.297

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IMPONIBILE LORDO ANNUO € 40.000 IMPOSTE € 11.190CONTRIBUTI MASSIMALE € 5.606

REDDITO NETTO DISPONIBILE € 23.204

IMPONIBILE LORDO ANNUO € 60.000 IMPOSTE € 19.270CONTRIBUTI MASSIMALE € 5.931

REDDITO NETTO DISPONIBILE € 34.799

FASCIA PENSIONE*

da 0 a € 500 mensile € 0 € 0da € 500 a € 1.000 mensile € 1.000 € 0da € 1.000 a € 1.500 mensile € 3.000 € 15%oltre € 1.500 mensile € 15% (min. €3.000) € 15% (min. €3.000)

NO PROPRIETARIO CASA USUFRUTTOPROPRIETARIO CASA USUFRUTTO

*Qualora il soggetto percepisca altri redditi (fondiari, mobiliari o da lavoro) andranno cumulati e se superiori ai 1.500 mensili pagherà comunque il 15% con minimo di € 3.000 annui.

I ragazzi da 0 a 18 anni sono esonerati dal pagamen-to della flat-tax ( salvo che non svolgano attività lavo-rativa che in Italia è consentito a partire da 16 anni). Non costituisce attività lavorativa il lavoro estivo o comunque il lavoro saltuario. I ragazzi da 18 anni a 24 anni, che scelgono di non lavorare per dedicarsi unicamente allo studio pagheranno invece il contri-buto fisso agevolato di Euro 2.000. Avranno la pos-sibilità di un accesso facilitato agli impieghi saltuari e stagionali (per un massimo di 3 mesi) senza alcun costo contributivo o del fondo sociale, riducendo di fatto al puro stipendio il costo aziendale.

GIOVANI

FLAX TAX

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• Una Nuova Costituzione. Una Costituzione RE-ALE e non ASTRATTA, fatta di pochi articoli chia-ri da rispettare autenticamente nella Vita Vera. Una Costituzione in cui sia chiaro che nessuno è uguale ad un altro ma è lo STATO che deve essere uguale per tutti. • Introduzione della “FLAT TAX”. Lo Stato può chiedere solo il 15% dei guadagni e non un sol-do di più. Tutti, a partire dalla maggiore età do-vranno pagare una tassa minima di Euro 3.000*. I dipendenti percepiranno lo stipendio al lordo, senza più trattenute sulla busta paga. Nessuno potrà evadere e tutti pagheranno la stessa cifra per ricevere lo stesso uguale servizio. Un modo semplice e chiaro di essere cittadini e definire una volta per tutte il rapporto con lo Stato.• Nuovo modello fiscale per le Aziende. Oggi l’imposizione fiscale per le imprese è troppo pe-sante, con punte del 52% e l’evasione è spesso l’unica possibilità di sopravvivenza. Con il nuovo sistema tutti, comprese le aziende pagheranno il 15% di imposta sul reddito. Con un minimo di 15.000 euro all’anno per imprese con un fattura-to uguale o superiore ad 1 milione di euro.Qualunque forma di frode sul fatturato, in questa nuova situazione “equa” e migliorativa, sarà per-

seguita e punita duramente e senza sconti.• “FLAT TAX” sul costo del lavoro. Il costo contributivo non sarà più proporzio-nale a salari e stipendi ma fisso e pari ad Euro 5.000 annui per dipendente (con un contributo del 5.55% al fondo sociale*). A fronte della mag-gior ricchezza disponibile grazie alla diminuzio-ne della pressione fiscale e previdenziale, le aziende potranno investire in ricerca e sviluppo aumentando la propria competitività ed inoltre potranno assumere più dipendenti grazie ad un mercato più economico e flessibile.• Un nuovo sistema pensionistico semplificato ed equo, che riduca notevolmente l’attuale spe-sa statale. Tutte le pensioni di vecchiaia e an-zianità verranno portate ad un minimo di 1.000 euro al mese, uguale per tutti, per 13 mensilità. Il nuovo sistema pensionistico a fronte di contribu-ti fissi erogherà una pensione fissa statale ugua-le per tutti. Il risparmio contributivo consentirà a ciascuno di investirlo come preferisce (pensioni integrative, fondi di investimento, immobili, ecc ).• Tutti gli stipendi e le pensioni saranno ero-gate al lordo.• Tassa di ingresso per i turisti (comprensiva di benefit-pedaggi autostradali, visita a musei, mo-

IL PROGRAmmA NAzIONALe

stre, fiere, ecc.) ed utilizzo dei fondi per il man-tenimento, il ripristino e la tutela del patrimonio artistico, culturale e architettonico nazionale.• Abbattimento dei costi statali per almeno 50 miliardi di euro a seguito della ristrutturazione del sistema istituzionale basato sulla eccessiva proliferazione della rappresentanza assemblea-re periferica e centrale. • Riconversione dei posti di lavoro pubblici in ambiti produttivi dello stato (es. società per lo sviluppo delle energie rinnovabili) e ricollocamen-to in ambito di joint-venture pubblico-privato. Va-lorizzazione di ruoli e mansioni nel settore della Pubblica Amministrazione volte al miglioramento del servizio reso al Cittadino e al graduale aumen-to degli standard di soddisfacimento. Criteri basa-ti sul merito, sulla qualità del servizio offerto, sulla corretta e leale collaborazione.• Uscita dello Stato da tutte le materie di in-teresse privato e direttamente collegate all’au-todeterminazione del Cittadino. Scelte di con-dizione “famigliare”, della salute, e iniziative nell’ambito della proprietà privata.• Riforma della giustizia. Autonomia della ma-gistratura “giudicante” elettiva e introduzione del concetto estensivo di “giuria popolare”.

Introduzione della figura del Procuratore del-lo Stato con funzioni di accusa e difesa della Pubblica Amministrazione dinnanzi ai privati cittadini. Funzione esercitata sia in sede civile che penale. Utilizzo più attento della privazio-ne della libertà personale esclusivamente nei casi di grave prevaricazione fisica o omicidio. Introduzione di pene alternative alla reclusio-ne per reati minori che colpiscano il patrimonio o i diritti sociali dell’individuo (le carceri sono dispendiose, e chi sbaglia è giusto che paghi e non che sia un costo per lo Stato). Introduzio-ne del principio di copertura economica del-le cause civili chi intenta una causa paga un prezzo giusto che copra effettivamente i costi processuali. La parte soccombente potrà esse-re chiamata a risarcire la spesa. In sede penale chi denuncia un reato potrà essere chiamato a risarcire le spese processuali ove risultasse l’insussistenza palese del reato. • Introduzione dello sportello polifunzionale dello Stato per i servizi ai cittadini. Sede unica, rappresentante tutti i ministeri ed i dipartimen-ti, presente in ogni provincia. Lo Stato parla una sola lingua comprensibile e non mi rimbalza di sportello in sportello.

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na riforma globale e generale deve tenere in considerazione necessariamente il rap-porto in essere tra il nostro Paese e i membri della comunità internazionale, in particolare quella Europea. A distanza di anni dall’in-gresso nell’Unione Europea e dall’adozione dell’Euro come moneta unica il bilancio non sembra così favorevole.

È ormai ben chiaro a tutti che l’Unione Europea debba necessariamente modificare il suo assetto e rinegoziare il suo rapporto con i paesi membri per evitare una catastrofe molto più grave di quel-la che certi economisti e governanti paventavano all’epoca in cui sembrava che entrare nell’Euro fosse l’unica salvezza possibile.Purtroppo oggi ci accorgiamo che le basi su cui si è costruita questa Europa non erano quelle delle quali ci eravamo “illusi”. A quell’epoca, del resto, l’Europa proveniva da un lungo periodo di “pace

e prosperità” e sembrava il tempo di coronare il sogno di unità politica ed economica che con un po’ di invidia si osservava nel “nuovo mondo” sta-tunitense. Sull’onda emotiva che galvanizzava i popoli del vecchio continente, nel bel mezzo di quella ubriacatura di buoni sentimenti di integra-zione e rinnovata identità, si è compiuta la più grande operazione di de-potenziamento della “democrazia” (potere/popolo), enfatizzato dall’in-troduzione della moneta unica. L’ingresso nell’Eu-ro, tuttavia, con le condizioni annesse, ci ha porta-to alla realtà attuale, con parametri stringenti non compatibili con la crisi, privati degli strumenti di politica monetaria, a causa della perdita della so-vranità monetaria, e soggetti a decisioni europee che sono spesso contrarie agli interessi dei citta-dini (basti pensare ai vincoli sulla produzione del latte tanto per fare un esempio). La moneta unica ha significato la perdita della sovranità monetaria, la perdita della politica monetaria e la delega di tale potere ad un organismo privato, la BCE, i cui

IL RAPPORTO cON L’Ue

azionisti sono l’insieme delle banche private eu-ropee (con una quota riservata anche alla Banca di Inghilterra che non fa parte dell’Euro), la quale stampa moneta di cui è proprietaria e lo “dà in prestito” ai rispettivi Stati.

Anche i debiti degli Stati sono stati trasformati in moneta di proprietà della BCE. La BCE da Statuto della UE è totalmente autonoma e indipendente dagli Stati Membri, agisce in piena autonomia e può avvalersi della totale immunità. Tutto questo processo ha trovato fior di economisti al mondo che lo hanno avvallato e sostenuto con la scusa di una maggiore stabilità dei mercati. Forse in parte è vero. Del resto oggi l’Euro è una moneta forte sul mercato dei cambi.

Ma è questo il fine di uno Stato? Era questo il fine di quella “democrazia” nata dalle “rivoluzioni” del ‘900? Tutto questo, nella realtà, a chi ha giovato? Alle aziende che per effetto di un cambio così pe-

nalizzante per i propri clienti esteri si sono visti diminuire gli ordini? Ai popoli dei singoli stati che, come succede oggi in Grecia, per pagare il debito con l’Europa devono vendersi i monumenti nazio-nali e le società più importanti del Paese?

Il sospetto, che ormai stia prendendo spazio nel cuore dei cittadini europei, è che dietro quella grande spinta emotiva di integrazione e prospe-rità si nasconda l’intento di alcune oligarchie di riprendersi il potere “scippato” con le conquiste della “democrazia”. Una democrazia che, soprat-tutto in Europa, non si è mai compiuta davvero. Al contrario la nostra “democrazia” europea, por-tandosi dietro i tabù del passato, è sempre stata ostaggio dei propri fantasmi, delle proprie paure ed ansie riguardo il “potere”. Un potere che né i cittadini né i rappresentanti nelle istituzioni hanno mai avuto realmente, annacquato nell’ordinamen-to fatto di assemblee e di deleghe, potere che in realtà è sempre stato in mano a “pochi” che di

ULa Sovranità appartiene al Popolo, €uro compreso

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fatto lo hanno sempre conservato e gestito die-tro le decine di paraventi istituzionali. Perché fin dall’inizio si sono introdotti nei gangli di quelle istituzioni delle nascenti “democrazie”, pronti ad uscire quando il sistema si fosse indebolito.Adesso ci troviamo dinnanzi alla malattia concla-mata. La Grecia è la prima vittima. Non illudiamo-ci, perché nonostante le rassicurazioni molte cose dovranno ancora accadere. Fare finta di niente e pensare di “scamparla” non servirà a nulla se non ad accelerare il processo di “infezione”, mentre se saremo capaci di acquisire la giusta “consapevo-lezza” è probabile che il nostro sistema di difesa possa combattere il virus e annientarlo, e supera-re la paura che ci viene quotidianamente instillata con le domande: “Che fine faremo senza l’Euro”?,

“se non ci fosse stato l’Euro, saremmo diventati un Paese povero”, “l’Italia senza l’Euro è spacciata”. E tanti altri pensieri affioreranno sostenuti da tutti coloro che, consapevoli o inconsapevoli, cerche-ranno di andare nella direzione della catastrofe. Ne abbiamo abbastanza di tabù e di totem. Facciamo in modo che l’Euro non sia un tabù, un dato di fatto che non si può mettere in discussione perché altri-menti potremmo farci solo del male. La Grecia è più vicina di quel che sembra. Il Portogallo, la Spagna, poi l’Italia sono tra i paesi più a rischio secondo i dati di questi istituti privati che danno continua-mente pagelle agli Stati. Si! Siamo arrivati a que-sto punto, agenzie private dispongono di questo potere enorme sulla sorte degli Stati, della nazioni, dei popoli. Francia e Germania non potranno stare

a guardare, ma neppure potranno pretendere di governare da sole l’Europa. Oltralpe il sentimen-to verso l’Europa è sempre più un “risentimento” mentre i tedeschi non saranno più disposti a veder minacciato ancora il loro tenore di vita sociale per favorire gli altri Paesi. Forse varrebbe la pena farsi un po’ di domande in più cercando le risposte più adeguate, che spesso sono quelle più semplici. Il PIN è favorevole all’Europa dei Popoli, all’integra-zione, al libero scambio ma non ad un’unione mo-netaria che getti i singoli membri della comunità in ”scacco” così come sta avvenendo in questo mo-mento. È necessario che la “sovranità” torni nelle mani dei cittadini e degli Stati e non degli Enti e de-gli Istituti Internazionali privati. E questa condizione la si può raggiungere solo a patto che si completi

quel processo di “democrazia” iniziato nel secolo scorso. NON SI TRATTA DI RITORNARE ALLA LIRA, si tratta però di stabilire che l’Euro è una divisa mo-netaria adottata dagli Stati dell’UE. Ogni moneta, pur chiamandosi euro ed essendo in tutto e per tutto uguale, deve però avere una propria pote-stà giuridica che le deve provenire o dallo Stato di appartenenza oppure da un patto tra gli Stati e non può essere ostaggio di manovre ed utilizzo da parte di banche ed enti privati. È un processo che riguarda tutti i Paesi europei e l’Italia in partico-lare, la quale si porta dietro, più di altri, i “fantasmi del passato”, vecchi pregiudizi, pensieri, archetipi e ideologie che l’hanno bloccata nel tempo. Occorre una “rinascita” riguadagnando posizioni nel pre-sente per conquistare il futuro.

Sì all ’Europa dei popoli, all ’integrazionee al libero scambio. No a un’unione monetaria che tenga in scacco gli Stati

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l punto dolente per il nostro Paese rima-ne il Debito Pubblico. La Riforma propo-sta dal PIN si fonda sostanzialmente sulla messa in circolazione di nuova ricchezza attraverso la minore imposizione fisca-le e previdenziale. Gli effetti saranno di conseguenza migliorativi sul mercato del

lavoro e aumenteranno di fatto il numero della popolazione “attiva” la quale contribuirà ad au-mentare sia il gettito fiscale (diretto e indiretto) sia quello previdenziale. Le partite di Bilancio dello Stato in Entrata vedranno un accrescimen-to sostanziale e quelle in uscita un’altrettanta sostanziale diminuzione con un avanzo previsto di circa 33 MLD di Euro che potranno contribui-re fin da subito alla diminuzione del rinnovo an-nuale dell’asta sul Debito Pubblico. Ci vorranno almeno 20 anni per arrivare ad un significativo abbattimento (circa il 50%) ma di fatto si inver-tirà il trend negativo che non si è mai fermato in questi decenni a causa della politica del vo-ler accontentare tutti per poi fregare tutti. La spesa previdenziale di 285 MLD di Euro sarà

comunque sostenuta nel periodo di transizione tra il vecchio e il nuovo sistema pensionistico attraverso l’utilizzo del fondo sociale e il contri-buto dello Stato che rimarrà invariato a 83 MLD di Euro. Sarà sostenuta inoltre da un maggior gettito relativo all’aumento della popolazione attiva - 10 MLD in previsione di 2 milioni tra nero, sommerso e nuovi posti di lavoro -, un risparmio di 6 MLD di Euro sugli oneri previdenziali del comparto pubblico - non cambia il trattamento pensionistico -, dall’aumento della tassa di pro-prietà sui beni di lusso - chi ha più reddito, già oggi, lo vedrà notevolmente aumentare e questo è un modo per contribuire indirettamente con i consumi alla spesa dello Stato -, un generale au-mento dei consumi grazie alla ricchezza gene-rata da nuovi posti di lavoro e di conseguenza dell’imposta sul valore aggiunto. Di fatto i servizi fondamentali dello Stato non solo verranno man-tenuti, ma migliorati significativamente. Solo gli sprechi saranno aboliti. Non ci sarà bisogno di premiare con incentivi e contributi questa o quel-la categoria perché già ciascun singolo Cittadi-no sarà premiato con l’allontanamento definitivo dalle proprie tasche dello Stato.

deBITO PUBBLIcO

I

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ARTICOLO 1Lo Stato ha come fine quello di creare le con-dizioni migliori affinché l’individuo possa espri-mersi nella società, secondo i propri desideri. L’individuo Cittadino è libero di autodeterminar-si secondo i propri convincimenti e la propria coscienza e si assume la piena responsabilità delle azioni od omissioni compiute nell’eserci-zio di tale prerogativa.Ogni scelta dell’individuo che non sia in contra-sto con la libertà altrui è personale e non può essere materia di competenza dello Stato.ARTICOLO 2Lo Stato garantisce ad ogni individuo Cittadino il proprio sostegno, nelle misure più idonee, si-ano esse di tipo organizzativo o normativo, per il raggiungimento dei propri scopi.ARTICOLO 3Gli individui cittadini che si comporteranno con accoglienza, generosità e comprensione con i

loro simili, e con tutte le espressioni universali della natura non avranno mai da temere il giu-dizio e la coercizione dello Stato.ARTICOLO 4Ogni individuo Cittadino che non dimostri di aderire ai principi fondamentali dello Stato per-derà il proprio diritto alla cittadinanza e tutte le opportunità ad essa collegate.ARTICOLO 5La proprietà privata è inalienabile e va tutelata, fatto salvo quanto disposto dalla Legge in ma-teria di risarcimento del danno allo Stato e agli individui cittadini terzi.ARTICOLO 6Nessuna organizzazione, associazione, gruppo o collettivo può fare valere diritti o prerogative superiori al singolo individuo Cittadino.ARTICOLO 7Nessuna norma pubblica o privata può pre-valere sull’autodeterminazione dell’individuo

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Cittadino, ancorché tale autodeterminazione non abbia risvolti violenti, aggressivi o costitu-isca minaccia all’incolumità, all’intimità e alla riservatezza di ogni altro individuo Cittadino o all’organizzazione dello Stato.ARTICOLO 8La scuola è gratuita fino al secondo grado superiore. Tutti i cittadini fino al compimento del 18 anno di età che non hanno un impiego debbono frequentarla. Alla scuola è affidato il compito di scoprire e valorizzare le capacità e i talenti dello studente, di incoraggiarne lo svi-luppo e il perfezionamento. Lo Stato promuove attraverso la sua organizzazione, le proprie ri-sorse e le disposizioni normative del caso, l’au-todeterminazione di tutti gli individui cittadini che dimostrino di voler affermarsi nel campo dell’artigianato, dei mestieri, dell’agricoltura, dell’arte, della scienza e della ricerca intellet-tuale e scientifica.

ARTICOLO 9Il servizio sanitario è nazionale e gratuito per tutti gli individui cittadini. Viene erogato e gestito di-rettamente o indirettamente dallo Stato con l’uni-co fine di tutelare la vita umana con tutti gli stru-menti che la medicina e la scienza offrono.ARTICOLO 10Ogni individuo Cittadino che approfitti in mancan-za di una reale necessità del servizio sanitario na-zionale sarà chiamato al risarcimento di quanto indebitamente ottenuto. La responsabilità di chi opera nell’ambito del servizio sanitario nazionale è personale, così come in ogni altro ente, organi-smo o istituzione dello Stato. Chiunque agisca in contrasto con i principi della presente carta è sog-getto ai risarcimenti previsti dalla legge.

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Non si vede bene che col Cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi

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L’ITALIA NUOVAè nata.

E circola su...

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il cuorenon mente.

menteLa mente

Mai!

Tu sei la chiave!www.partitoitalianuova.it