Brek Magazine 21

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anno IV - n° 21 Novembre / Dicembre 2011 la donna EDITORE Soc. Cop. Sociale a r.l. via Nicola Sole, 73 - 85100 Potenza tel. 0971 36703 - fax 0971 25938 DIRETTORE RESPONSABILE Nicola Pace IMPAGINAZIONE E GRAFICA Bloop Srl Riccardo Telesca STAMPA Gercap / Foggia DISTRIBUZIONE Potenza e dintorni elenco su www.brekmagazine.it ABBONAMENTI Per ricevere BREK Magazine via posta ordinaria e in tutta Italia è possibile abbonarsi online su www.brekmagazine.it PUBBLICITÀ [email protected] tel. 0971 36703 HANNO COLLABORATO Giovanna Caivano, Domenico Cal- derone, Angela Cammarota, Maria Antonella Catenacci, Mimmo Claps, Vito Colangelo, Antonio Coppola, Anna D’Andrea, Veronica D'Andrea, Mari Donadio, Alba Gallo, Manuela Grieco, Angela Laguardia, Andreina Serena Romano, Antonella Rosa, Leonarda Sabino, Fabio Salvatore, Andrea Samela, Francesco Tripaldi, Wine_R. PROSSIMA USCITA n°22 (gennaio-febbraio 2012) Tutti i numeri sono sfogliabili in formato pdf all'indirizzo www.brekmagazine.it BREK garantisce la libertà di pensiero e di espressione. Per questo motivo ogni collaboratore è singolarmente responsabile delle proprie idee e di ciò che scrive. Autorizzazione Tribunale di Potenza nº 376 del 7/5/08 Iscrizione al ROC n°19633 UN UNIVERSO. NIENTE DI PIÙ. NIENTE DI MENO. UN UNIVERSO VICINO, E ALLO STESSO TEMPO LONTANO, AD OGNUNO DI NOI. SEMPLICE DA OSSERVARE. IMPOSSIBILE DA CONOSCERE. È LA DONNA. DESIDERATA. AMMIRATA. SOGNATA. MALTRATTATA. VIOLENTATA. SEGREGATA. COMPRATA. VENDUTA. CONSUMATA. APPREZZATA. VALUTATA. OSANNATA. OGGETTO PER TROPPI E SOGGETTO PER POCHI. PRESENTE IN OGNI LUOGO E IN OGNI FATTO DELLA NOSTRA STORIA. SEMPRE UNICA PERCHÉ SEMPRE CAPACE DI PENSARE E DI PENSARSI COME PROTAGONISTA ASSOLUTA DELLA VITA. QUELLA PROPRIA E DI QUELLA CHE RIESCE A DONARE. E SICURAMENTE MAI BANALE. È LA DONNA. ORGOGLIOSAMENTE FEMMINA. MOGLIE E MADRE. CARNE E ANIMA. CORPO E CERVELLO. NON BASTEREBBE UN’ ENCICLOPEDIA PER PARLARNE. E CHIUNQUE ABBIA CONOSCIUTO UNA DONNA NELLA SUA VITA SA PERFETTAMENTE DI COSA PARLIAMO. PER CHI INVECE NON HA AVUTO QUESTA FORTUNA NON RESTA CHE ACCOMODARSI VERSO LA CANONIZZAZIONE PORNOGRAFICA MESSA IN PIEDI DAI MEDIA E DAL SISTEMA OCCIDENTALE CHE RACCONTA DI UNA DONNA, ESTETICAMENTE BELLA, A BASSO COSTO E PRONTA DA CONSUMARE. PROPRIO COME LE CARAMELLE. MEGLIO SE PRESE DA UNO SCONOSCIUTO. Anno IV - n°21 Novembre/Dicembre 2011 EDITORIALE In copertina "Hard Surrender" di Domenico Tedone. www.dotedesign.com

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anno

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n° 2

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la donna

EDITORE

Soc. Cop. Sociale a r.l.via Nicola Sole, 73 - 85100 Potenzatel. 0971 36703 - fax 0971 25938

DIRETTORE RESPONSABILENicola Pace

IMPAGINAZIONE E GRAFICABloop SrlRiccardo Telesca

STAMPAGercap / Foggia

DISTRIBUZIONEPotenza e dintornielenco su www.brekmagazine.it

ABBONAMENTIPer ricevere BREK Magazinevia posta ordinaria e in tutta Italiaè possibile abbonarsi online suwww.brekmagazine.it

PUBBLICITÀ[email protected]. 0971 36703

HANNO COLLABORATOGiovanna Caivano, Domenico Cal-derone, Angela Cammarota, Maria Antonella Catenacci, Mimmo Claps, Vito Colangelo, Antonio Coppola, Anna D’Andrea, Veronica D'Andrea, Mari Donadio, Alba Gallo, Manuela Grieco, Angela Laguardia, Andreina Serena Romano, Antonella Rosa, Leonarda Sabino, Fabio Salvatore, Andrea Samela, Francesco Tripaldi, Wine_R.

PROSSIMA USCITAn°22 (gennaio-febbraio 2012)Tutti i numeri sono sfogliabili in formato pdf all'indirizzowww.brekmagazine.it

BREK garantisce la libertà di pensiero e di espressione. Per questo motivo ogni collaboratore è singolarmente responsabile delle proprie idee e di ciò che scrive.

Autorizzazione Tribunale di Potenza nº 376 del 7/5/08Iscrizione al ROC n°19633

UN UNIVERSO. NIENTE DI PIÙ. NIENTE DI MENO.UN UNIVERSO VICINO, E ALLO STESSO TEMPO LONTANO, AD OGNUNO DI NOI. SEMPLICE DA OSSERVARE.IMPOSSIBILE DA CONOSCERE.È LA DONNA.

DESIDERATA. AMMIRATA. SOGNATA.MALTRATTATA. VIOLENTATA. SEGREGATA.COMPRATA. VENDUTA. CONSUMATA.APPREZZATA. VALUTATA. OSANNATA.

OGGETTO PER TROPPI E SOGGETTO PER POCHI.PRESENTE IN OGNI LUOGO E IN OGNI FATTO DELLA NOSTRA STORIA. SEMPRE UNICA PERCHÉ SEMPRE CAPACE DI PENSARE E DI PENSARSI COME PROTAGONISTA ASSOLUTA DELLA VITA.QUELLA PROPRIA E DI QUELLA CHE RIESCE A DONARE.E SICURAMENTE MAI BANALE.

È LA DONNA. ORGOGLIOSAMENTE FEMMINA. MOGLIE E MADRE. CARNE E ANIMA. CORPO E CERVELLO.

NON BASTEREBBE UN’ ENCICLOPEDIA PER PARLARNE. E CHIUNQUE ABBIA CONOSCIUTO UNA DONNA NELLA SUA VITA SA PERFETTAMENTE DI COSA PARLIAMO. PER CHI INVECE NON HA AVUTO QUESTA FORTUNA NON RESTA CHE ACCOMODARSI VERSO LA CANONIZZAZIONE PORNOGRAFICA MESSA IN PIEDI DAI MEDIA E DAL SISTEMA OCCIDENTALE CHE RACCONTA DI UNA DONNA, ESTETICAMENTE BELLA, A BASSO COSTO E PRONTA DA CONSUMARE.

PROPRIO COME LE CARAMELLE. MEGLIO SE PRESE DA UNO SCONOSCIUTO.

Anno IV - n°21 Novembre/Dicembre 2011EDITORIALE

In copertina "Hard Surrender" di Domenico Tedone.www.dotedesign.com

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SOMMARIO

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METROPOLISPOLITICA, COSTUME E SOCIETÀ

08. Se questa è una donna...10. Pink politics...12. 5 idee per un'Europa più giovane14. Un paese per donne?16. Tramonti di un'era? Le show girl...18. Gli sprechi e la fissazzione...

INCONTRIPERSONE E PERSONAGGI

21. Dietro le quinte del wff...26. Fabula & Lapotenzadelcentro...30. Vademecum della bellezza32. La pace ha il volto delle donne

WEB 3.0INTERNET E MULTIMEDIA

50. Le amazzoni del web

CANTIERI URBANIPENSIERI IN MOVIMENTO

53. Questione di sesso...54. Virginia Woolf55. Oltre le gambe c'è di più56. Donna: nel tuo esserci...57. Donne "scontate"

CONVIVIOSORSI & MORSI, LETTURE & BENESSERE

45. Mamma, papà, voglio fare la velina...46. Vino senzatempo47. Domina Domus ...48. Il benessere della donna passa...

QUARTA PARETECINEMA, TEATRO E ARTE

38. Una natura vincente42. La donna spiegata dal mondo

• [...] Come ogni anno la nota rivista Forbes, ma-gazine statunitense che si occupa di economia e finanza, ha pubblicato le sue classifiche che vanno dalle persone più ricche della terra alle squadre di calcio più redditizie. Tra questi elenchi ce n’è...

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BREK ZOOM

Da tempo la multinazionale svedese, specializzata nella vendita di mobili, è considera-ta il luogo di ritrovo per fami-glie, che passano ore testan-do divani e poltrone. L’Ikea, però, aspira a diventare anche altro… Tra un’esposi-zione di cucine e un allesti-mento di lampade da camera, presto, sarà possibile fruire di un’area dedicata agli incontri. Il centro commerciale diven-

Grazie agli studi condotti dai ricercatori dell’Università del-la California, è stato messo a punto un meccanismo in gra-do di riprodurre le esperienze degli altri, “vedendo attraver-so i loro occhi”! Sarà, infatti, possibile evi-denziare gli impulsi visivi del cervello umano, mediante un software che accelera i segnali bold (blood oxygen level-dependent), e accedere al mondo dei sogni. Certo, i primi risultati somigliano ai fo-togrammi dei fratelli Lumière, ma l’aspetto sorprendente della scoperta è il sistema che consentirà d’indagare l’attivi-

Sono passati ben 11 anni da quando il signor Jean Beliveau ha iniziato il suo viaggio intorno al mondo. Molti di quelli che ci hanno provato prima di lui, hanno scelto mezzi diversi per compiere l’impresa. Ma Jean, sostenuto dalla moglie - che ha incontrato una volta l’an-no lungo il percorso - ha, invece, deciso di farlo a piedi! L’uomo, che ha attraversato 64 paesi - incontrando 4 premi nobel, tra cui Nelson Mandela - dopo oltre 75.000 chilometri, è finalmente tor-nato a casa. A Montreal, in Canada è terminata la sua avventura, che ha avuto l’importante scopo di contribuire alla sensibilizzazione sulle violen-ze subite dai bambini. L’Unesco ha, così, inserito il suo viaggio nel progetto per la pace a favore dei bambini.

Si chiama Asa Dejus ed è una ragazza svedese molto, molto invidiata.Si stende su sedie da spiaggia, cena nei locali più belli, riceve massaggi e testa soft drink, da quando svolge il lavoro più bello del mondo. La ragazza, studentessa di legge, ha risposto ad un annuncio di lavoro un po’ irreale e inve-ce… è diventata una “collaudatrice di spiag-ge”!Viaggiare per alcune settimane in diverse loca-lità turistiche del pianta, le permette di raccon-tare le sue esperienze in un blog di proprietà di un settimanale di moda svedese. Asa ha anche raccontato che non si aspettava di essere assunta e aveva qualche dubbio sulla veridicità dell’annuncio… Adesso, però, non le resta che fare le valige e andare a lavoro!

terà la location preferita dei single in cerca dell’anima ge-mella? I dirigenti del nuovo store di Shanghai, a tal proposito, hanno deciso di predisporre “zone-dedicate” fornendo una card agli interessati (che permetterà di offrire un caffè).Chiacchierare comodamente, servirà sopratutto a non di-stogliere i “veri clienti” dagli acquisti!

Non è un evento mondano, né una promozione turistica di cui andare fieri. È un fenomeno che si verifi-ca soprattutto nei pressi dei campus universitari e riguarda la capitale gallese, ma anche altre città europee. I raduni di giovani e folli stu-denti, che avvengono nei pressi delle sedi universitarie, hanno trasformato le strade in una specie di centro raccolta per sbandati. E la vita notturna di Cardiff, negli ultimi tempi, sta met-tendo in difficoltà la polizia inglese. Ragazzi troppo allegri, gente in cerca di divertimento con un altro tasso alcolico nel san-gue, si riversa nelle vie dando spettacolo. Colpa dei drink venduti a prezzi troppo bassi? Ormai, si parla di “strade del-la vergogna” e il fenomeno assume dimensioni davvero preoccupanti…

tà celebrale, anche di chi non può comunicare, con una pe-culiare risonanza magnetica. Proprio come al cinema, l’at-tività onirica non è più un mi-stero e perché no, potrebbe trasformarsi in una pellicola!

Lo strumento più immediato per arrivare dritti al pubblico, dialogare in rete e visualizzare i commenti dei fans, è sempre il social network. Anche quando si tratta di un grande come Iker Casillas Fernández, giocatore del Real Madrid e della Nazionale spa-gnola, delle quali è capitano, i commenti sul web attirano l’attenzione della community.Il portiere ha, infatti, deciso

di pubblicare sul suo profilo facebook quattro minivideo, dando spazio non ad azioni gloriose, ma a papere clamo-rose! Casilla, che per molti è una specie di supereroe, ha anche commentato le sue “scivola-te“ con l’intento di apparire “più umano”. Un po’ di autoi-ronia non guasta mai! E, così, il campione conquista anche la comunità virtuale.

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Da tempo la multinazionale svedese, specializzata nella vendita di mobili, è considera-ta il luogo di ritrovo per fami-glie, che passano ore testan-do divani e poltrone. L’Ikea, però, aspira a diventare anche altro… Tra un’esposi-zione di cucine e un allesti-mento di lampade da camera, presto, sarà possibile fruire di un’area dedicata agli incontri. Il centro commerciale diven-

Grazie agli studi condotti dai ricercatori dell’Università del-la California, è stato messo a punto un meccanismo in gra-do di riprodurre le esperienze degli altri, “vedendo attraver-so i loro occhi”! Sarà, infatti, possibile evi-denziare gli impulsi visivi del cervello umano, mediante un software che accelera i segnali bold (blood oxygen level-dependent), e accedere al mondo dei sogni. Certo, i primi risultati somigliano ai fo-togrammi dei fratelli Lumière, ma l’aspetto sorprendente della scoperta è il sistema che consentirà d’indagare l’attivi-

Sono passati ben 11 anni da quando il signor Jean Beliveau ha iniziato il suo viaggio intorno al mondo. Molti di quelli che ci hanno provato prima di lui, hanno scelto mezzi diversi per compiere l’impresa. Ma Jean, sostenuto dalla moglie - che ha incontrato una volta l’an-no lungo il percorso - ha, invece, deciso di farlo a piedi! L’uomo, che ha attraversato 64 paesi - incontrando 4 premi nobel, tra cui Nelson Mandela - dopo oltre 75.000 chilometri, è finalmente tor-nato a casa. A Montreal, in Canada è terminata la sua avventura, che ha avuto l’importante scopo di contribuire alla sensibilizzazione sulle violen-ze subite dai bambini. L’Unesco ha, così, inserito il suo viaggio nel progetto per la pace a favore dei bambini.

Si chiama Asa Dejus ed è una ragazza svedese molto, molto invidiata.Si stende su sedie da spiaggia, cena nei locali più belli, riceve massaggi e testa soft drink, da quando svolge il lavoro più bello del mondo. La ragazza, studentessa di legge, ha risposto ad un annuncio di lavoro un po’ irreale e inve-ce… è diventata una “collaudatrice di spiag-ge”!Viaggiare per alcune settimane in diverse loca-lità turistiche del pianta, le permette di raccon-tare le sue esperienze in un blog di proprietà di un settimanale di moda svedese. Asa ha anche raccontato che non si aspettava di essere assunta e aveva qualche dubbio sulla veridicità dell’annuncio… Adesso, però, non le resta che fare le valige e andare a lavoro!

terà la location preferita dei single in cerca dell’anima ge-mella? I dirigenti del nuovo store di Shanghai, a tal proposito, hanno deciso di predisporre “zone-dedicate” fornendo una card agli interessati (che permetterà di offrire un caffè).Chiacchierare comodamente, servirà sopratutto a non di-stogliere i “veri clienti” dagli acquisti!

Non è un evento mondano, né una promozione turistica di cui andare fieri. È un fenomeno che si verifi-ca soprattutto nei pressi dei campus universitari e riguarda la capitale gallese, ma anche altre città europee. I raduni di giovani e folli stu-denti, che avvengono nei pressi delle sedi universitarie, hanno trasformato le strade in una specie di centro raccolta per sbandati. E la vita notturna di Cardiff, negli ultimi tempi, sta met-tendo in difficoltà la polizia inglese. Ragazzi troppo allegri, gente in cerca di divertimento con un altro tasso alcolico nel san-gue, si riversa nelle vie dando spettacolo. Colpa dei drink venduti a prezzi troppo bassi? Ormai, si parla di “strade del-la vergogna” e il fenomeno assume dimensioni davvero preoccupanti…

tà celebrale, anche di chi non può comunicare, con una pe-culiare risonanza magnetica. Proprio come al cinema, l’at-tività onirica non è più un mi-stero e perché no, potrebbe trasformarsi in una pellicola!

Lo strumento più immediato per arrivare dritti al pubblico, dialogare in rete e visualizzare i commenti dei fans, è sempre il social network. Anche quando si tratta di un grande come Iker Casillas Fernández, giocatore del Real Madrid e della Nazionale spa-gnola, delle quali è capitano, i commenti sul web attirano l’attenzione della community.Il portiere ha, infatti, deciso

di pubblicare sul suo profilo facebook quattro minivideo, dando spazio non ad azioni gloriose, ma a papere clamo-rose! Casilla, che per molti è una specie di supereroe, ha anche commentato le sue “scivola-te“ con l’intento di apparire “più umano”. Un po’ di autoi-ronia non guasta mai! E, così, il campione conquista anche la comunità virtuale.

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SE QUESTA È UNA DONNAANALISI DI UNA DONNA MEDIOCRE.LEADER DI UN'EUROPA MEDIOCRE.

BREK METROPOLIS / politica

Come ogni anno la nota rivista Forbes, maga-zine statunitense che si occupa di economia e finanza, ha pubblicato le sue classifiche che vanno dalle persone più ricche della terra alle squadre di calcio più redditizie. Tra questi elenchi ce n’è uno molto importante circa il nostro argomento: le 100 donne più potenti del mondo. A guidare questa classifica, anche per l’anno 2011, c’è la tedesca Angela Merkel . La Super Cancelliera, tra l’altro, figura anche nella clas-sifica delle 100 persone più potenti del mondo dove si piazza al 6° posto preceduta solo da Hu Jintao, Presidente della Repubblica popo-lare cinese, Barack Obama, Presidente degli

Stati Uniti d’America, dal re saudita Abd Allah, da Vladimir Putin, Primo mini-

stro della federazione Russa e da Papa Benedetto XVI.Dai resoconti di Forbes pare di

capire che gran parte delle deci-sioni economiche/politiche sono ad

appannaggio di una donna. E finalmente verrebbe da dire.

Finalmente possiamo fare sonni tranquilli certi

che le considera-zioni di una don-na tra i potenti

della terra garanti-ranno un mondo migliore.Ma, ahimè, così non è.Angela Merkel non è Ma-dre Teresa di Calcutta.Angela Merkel è l’incarna-

zione di quel profilo tedesco da sempre amante della poten-

za, del decisionismo, della forza, dell’egoismo.Fautrice di questa Europa

solo monetaria e mercantile, Angela Merkel, è stata straordinaria attivista durante la fase di ratifica del trattato di Lisbona (che ogni bravo cittadino italiano dovrebbe leggere) con il qua-le i popoli europei hanno ceduto parte della loro sovranità. Ma a chi? Ad un nuovo soggetto politico confederato sul modello statunitense? Ma quando mai. La sovranità perduta è oggi nelle mani della BCE (Banca Centrale Europea) e della com-missione europea. E non essendoci un Europa politica, intesa come soggetto sovrano, ecco che in fase di crisi a dettare l’agenda Europea ci pensa la nazione più forte, la Germania, e il suo primo ministro, Angela Merkel.E cosa fa? Decide, insieme al presidente fran-cese Sarkozy, al Presidente della commissione europea, Josè Manuel Barroso e al direttore della BCE, l’istituto bancario centrale europeo unico autorizzato ad emettere l’euro, l’italiano Mario Draghi, che in Europa è tempo di fare i conti con la storia.Così la Cancelliera decreta vita e soprattutto morte delle nazioni europee. (Lo so mancano i miracoli e non aspettatevi che avvengano. Berlino non è Napoli e non ci sono santi da pregare.)Lo fa quando ha deciso di ritardare gli aiuti alla Grecia e portandola così al collasso. Lo fa quando impone che il fondo salva stati sia irri-sorio rispetto alla necessità reale. Lo fa quando Impedisce l’emissione degli eurobond, misura che servirebbe in parte a risolvere la crisi in Europa. Lo fa quando pretende di decidere le politiche economiche degli altri stati Europei.E lo fa con assoluta discrezione e senza nessun ostacolo. Insomma la solidarietà è rimandata ad altre epoche e la signora di Berlino non fa altro che difendere l’economia della sua Germania. A lei, come a tutti i tedeschi, dell’Europa non impor-

Stati Uniti d’America, dal re saudita Abd Allah, da Vladimir Putin, Primo mini

stro della federazione Russa e da Papa Benedetto XVI.Dai resoconti di Forbes pare di

capire che gran parte delle decisioni economiche/politiche sono ad

appannaggio di una donna. E finalmente verrebbe da dire.

Finalmente possiamo fare sonni tranquilli certi

che le considerazioni di una donna tra i potenti

della terra garantiranno un mondo migliore.Ma, ahimè, così non è.Angela Merkel non è Madre Teresa di Calcutta.Angela Merkel è l’incarna

zione di quel profilo tedesco da sempre amante della poten

za, del decisionismo, della forza, dell’egoismo.Fautrice di questa Europa

Stati Uniti d’America, dal re saudita Abd Stati Uniti d’America, dal re saudita Abd Allah, da Vladimir Putin, Primo mini

stro della federazione Russa e da Papa Benedetto XVI.Dai resoconti di Forbes pare di

capire che gran parte delle decisioni economiche/politiche sono ad

appannaggio di una donna. E finalmente verrebbe da dire.

Finalmente possiamo fare sonni tranquilli certi

zioni di una donna tra i potenti

della terra garantiranno un mondo migliore.Ma, ahimè, così non è.Angela Merkel non è Madre Teresa di Calcutta.Angela Merkel è l’incarna

zione di quel profilo tedesco da sempre amante della poten

za, del decisionismo, della forza, dell’egoismo.Fautrice di questa Europa

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ta più nulla. Anzi date le condizioni storiche/economiche avere delle nazioni “povere” nell’area euro può essere un grande vantaggio per rafforzare ancora di più la leadership tedesca. Per garantire un pascolo privilegiato alle imprese ger-maniche evitando lo scomodo della Cina o dei paesi asiatici.In questo scenario in cui non esiste un’unità di intenti tra le nazioni eu-ropee, dove non c’è né una banca centrale e né un governo europeo pronto a difendere l’Europa e l’Eu-ro dalla crisi, ecco che si aprono i portoni per gli squali della finanza speculativa dell’intero pia-neta. E con essi, come accade di solito, arriva il Fondo Monetario Interna-zionale, che, coincidenza storica, è guidato da un’altra donna, la francese Christine Lagarde, pronto a dettare le sue condizioni e i suoi tassi d’interesse.L’Europa è sotto attacco. Ormai lo sanno tutti. Ad-dirittura Il Financial Time prevede uno scenario in cui, saltato l’Euro, gli speculatori, che stanno scommettendo sopra, gua-dagneranno miliardi di dollari, mentre il disastro economico sarà pagato a carissimo prezzo da tutte le classi sociali medio e basse.L’Europa è sotto attacco ed è incapace di difendersi. Perché vittima di se stessa, della sua burocrazia, dei suoi trattati che impedi-scono, per esempio, alla BCE di prestare denaro ai paesi membri. Un’assurdità stra-tosferica. Un’assurdità fortemente voluta soprattutto dalla Germania e da Angela Merkel.L’Europa è sotto attacco ed è nelle mani di una donna. E da una donna tutti noi ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso. Più comprensivo, più tolle-rante, più solidale. Da un donna, appunto. Non da Angela Merkel.

Nicola Pace

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Circola una battuta, sottotraccia, fra i maschi italiani che ancora credono intimamente all’ina-deguatezza delle donne in politica. All’incirca, dice così: - “Lo sfascio in questo Paese è iniziato dal Marzo del 1946. Da quando votano anche le donne”-. Inutile dibatterne la povertà cultu-rale, considerando, per esempio, che la politi-ca finanziaria dell’Unione Europea la fanno due riconosciutissime signore che si chiamano An-gela Merkel e Christine Lagarde. Ma bastereb-be pure dire che non viviamo più in branco da qualche secolo e che la teoria del maschio alfa si è estinta insieme alla fallocrazia della legisla-zione sociale. Eppure, lo dico subito, si avverte la nostalgia di quella schiettezza di fondo che ha caratterizzato la topica contraria alla parità dei sessi. L’industria delle barzellette è in forte crisi, gli aneddoti tendono a ripetersi e non c’è più nessuno che in pubblico si prenda la briga di dare voce alla considerevole parte di platea maschile ancora graniticamente convinta che la patente alle donne equivalga ad una licenza di uccidere. Un soverchiante mercato di aforismi moraleggianti sulle questioni di genere, cucina-te in via del tutto artigianale presso i sottoscala dell’edificio etico, ha preso un decisivo soprav-vento, mettendo all’angolo pure quei pochi scampoli di umorismo cui veniva ancora con-cessa cittadinanza. E, naturalmente, complice la contingenza di una classe dirigente senza molte idee per la testa, il fenomeno è comparso sugli scaffali del supermercato politico con prezzi a prova di popolo e istruzioni d’uso corredate da appositi disegnini. Ma il prodotto è considera-

to di fascia alta, perché se ne servono molti di quelli che della parità di genere hanno fatto una professione a tempo pieno, uomini e donne. Al solito, il Partito democratico ne ha fatto addirit-tura un settore di burocrazia, disseminando nel proprio imperscrutabile statuto una sequela di acronimi e contenitori perfettamente votati all’i-nutilità operativa ma meravigliosamente ade-guati alla moda del momento. Spesso è perfino il gusto estetico che lascia a desiderare: ancora non è spiegato quale orgoglio generi il fatto di appartenere alla “Conferenza territoriale delle donne” , di cui parecchi curiosi, non addetti ai lavori, arrischiano a dire che si tratti di una sede a cielo aperto dove le donne democratiche si stabiliscono permanentemente per conferire. Che cosa, poi, non si capisce bene. E certo non costituisce un esempio di maturità ed equilibrio l’atteggiamento di completa indifferenza della

Pink politicsRiassunto critico di un dibattito inutile

BREK METROPOLIS / politica

Christine Lagarde

Angela Merkel

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maggioranza rispetto al new deal pornocratico del Presidente del Consiglio. Insomma: a ses-sant’anni dal Marzo 1946 il tema delle donne in politica resta tutt’ora fermo ai termini di un problema mal posto e che spesso funge da schermo per una realtà di speculazioni politi-che di corto respiro; merce che si diffonde con facilità quando la cultura dell’approfondimen-to (e del coraggio) si ritrae per far posto ad un superficiale moralismo. Continuo a pensare che ne sia testimonianza massima il sistema delle “quote rosa”, un meccanismo barbaro, discriminatorio, da branco, con un’incredibile carica offensiva per la dignità delle persone e in primo luogo per quella delle donne. Nel Partito Democratico, dove l’amore per la siste-matica umana sfonda agevolmente la soglia del ridicolo, il sistema è usato e abusato e non avevo mai visto progettare così meticolosa-mente, nel 2011, un piano d’involuzione della civiltà dell’uguaglianza basato sulla stessa lo-gica delle riserve indiane delle Black Hills. -Il sistema bilancia un maschilismo diffuso-, dico-no. E sarà pur vero che negli ambienti politici resiste senza clamore la tendenza, anche in-consapevole, di avvicendarsi senza interru-zioni di sesso, ma combattere una discrimi-nazione che nessun uomo si sognerebbe di propagandare equivale, di fatto, a ri-conoscerne le cause; consiste, a tutti gli effetti, in una dichiarazione di sconfitta e insieme in una rivendicazione di genere, che dice: -“Da sole non siamo in grado, abbiamo bisogno di un sostegno-”. Si capisce, senza sforzi, che esercitare una funzione o ricoprire una carica in virtù di una normativa di favore rende secondaria la cultura della selezione meritocratica, fa-cendo ripiegare le tante ragioni sostanziali che in altrettante occasioni giustifichereb-bero la preferenza di una donna rispetto ad un uomo. Ma è un principio che l’inutile di-battito di questi anni ha scelto di tenere in posizione minoritaria, quasi con fastidio, quello di chi ritiene di aver conquistato un vantaggio e fa di tutto per difenderlo. E la circostanza per cui siano proprio le don-ne ad esercitare questa folle funzione di gendarmeria, molto dice dell’intrinseca povertà della riflessione pubblica sul rispettivo ruolo nella società; Perché è agli uomini che fanno comodo le quo-te rosa, non alle donne. E’ a loro che conviene infilare tra le pieghe di qual-che regolamento legittimazioni che

di frequente avrebbero paura di ammettere in un confronto aperto; a loro tutela è un sistema che consente di argomentare sull’assenza di effettive qualità nelle donne impegnate in poli-tica. Assenza che, peraltro, chiunque conserva il diritto di denunciare, a torto o a buon diritto, come insegna la normale pratica della demo-crazia. E Tanto si è ingrassato il paradosso, di questi tempi, che fioriscono luoghi e circostan-ze dove è possibile raccoglierne immagini di grande plasticità e forza evocativa. Al vertice della top ten, quella di un dirigente del circolo PD del mio comune alle prese con la non facile opera di composizione delle lista congressuale ingegnosamente basata sulla rigida alternanza fra i due sessi: stanco e trafelato, alle molteplici offerte di aiuto e manifestazioni di solidarietà, replica con autocommiserazione: “ Non preoc-cupatevi, è solo che mi serve una donna”.

Fabio Salvatore

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BREK METROPOLIS / politica

Con questo spirito insieme ad Anna Maria Darmanin, vicepre-sidente del Comitato economi-co e sociale, abbiamo deciso di iniziare un vero e proprio ‘’por-ta a porta’’ tra le università eu-ropee per incontrare i giovani e discutere di Europa e soprattut-to ricevere le loro proposte su come rendere questa Unione europea "più giovane".L'idea nasce dall'importanza della forza propulsiva per l'Ue fornita dall’apporto convinto delle nuove generazioni al pro-getto d'integrazione. Ma anche dalla certezza che l'Europa, oggi, trovi la sua maggiore re-alizzazione nel crescente inter-

scambio culturale e sociale tra i giovani europei e sulla spon-tanea e naturale voglia di rela-zione e di contatto, ormai senza frontiere fisiche grazie alle nuo-ve tecnologie sul web e ai tra-sporti low cost. Lo testimonia il successo del progetto Erasmus che si è allargato recentemen-te, grazie anche alla nostra per-sonale azione.Lo scopo più immediato di questa iniziativa è di raccoglie-re i pensieri, le aspettative, le preoccupazioni, le speranze dei giovani studenti europei e di farne scaturire ‘’5 idee x 1 Europa + Giovane’’ da sotto-porre all'attenzione del Parla-

mento europeo e del Comitato economico e sociale europeo, i due organi che, per eccellenza, hanno il compito di rappresen-tare in seno alle istituzioni di Bruxelles le istanze della socie-tà politica e civile.La prima tappa sarà l'Universi-tà di Leeds dove il prossimo 10 ottobre saremo accolti dal Ret-tore e dagli studenti. Il tour pro-seguirà successivamente in Po-lonia, Malta, Francia, Spagna, Portogallo ed Italia nelle città di Salerno e Rende e sará pos-sibile conoscere date e dettagli seguendoci sulla nostra pagina facebook. Vi aspetto.

On. Gianni Pittella

5 idee x un'Europa più giovane

Accorciare le distanze ancora esistenti fra i cittadini,le donne e l'Europa "istituzionale"

• Portale europeo per i giovani: http://europa.eu • Eurodesk, punto di incontro dei giovani con l'Europa: http://www.eurodesk.it/ • Il meglio della stampa Europea in 10 lingue: http://www.presseurop.eu

• Opportunità di carriera nelle Istituzioni Europee: http://www.europarl.europa.eu

Tirocini retribuiti, opzione generale o di giornalismo (Borse di studio Schuman) Candidature aperte fino al 15 Ottobre 2011.

• Tirocinio presso le altre istituzioni Europee: http://www.europarl.europa.eu/

Verificare le scadenze per ciascuna istituzione: Banca Centrale Europea, Commissione europea, Comitato Economico e sociale, Mediatore europeo, Consiglio d'Europa, Istituto Universitario Europeo di Firenze

• Offerte di lavoro per contratti a tempo determinato in Agenzie Europee:http://europa.eu

Siti di approfondimento per i giovani:

graf

ica:

Mic

hele

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Un paese per donne?

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il libro

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Caterina Soffici, autrice di Ma le donne no (Feltri-nelli, 2010), definisce l’Italia come il Paese più ma-schilista d’Europa. Un Paese di uomini e donne fat-to per uomini, in cui questi detengono il primato esclusivo del potere.

Le lotte per la parità dei diritti tra uomo e donna, rese inevitabili da un clima di fervore generale, hanno portato un vento di libertà effimero. La con-quista dei diritti fondamentali alla partecipazione civile e alla produzione di ricchezza nazionale, ren-de possibile oggi la presenza di sempre più donne in disparati settori, aspirazioni che in tempi diversi molte non avrebbero potuto realizzare. Tuttavia alla ridefinizione del ruolo sociale delle donne italiane fa da contraltare una nuova condizione di dipendenza, diversa dalla precedente perché più sottile. Riprendendo le parole della Soffici “le don-ne in Italia non lottano più perché, convinte di es-sere libere, pensano non sia più necessario farlo”. Per che cosa la donna italiana dovrebbe lottare lo mostra in modo chiaro la pubblicità, l’uso impro-prio del corpo femminile che rende omaggio a un maschilismo imperante, del quale spesso alcune donne si rendono complici.

Lentamente l’Italia dotandosi dei minimi requisiti di modernità, necessari per passare al vaglio del progresso, dimentica che la lotta al sessismo è qualcosa da compiere giorno per giorno: le op-portunità riservate alle donne nel nostro Paese si inscrivono in un piccolo quadro di possibilità. Si guarda con ammirazione agli esempi, sempre più numerosi, di donne leader al di fuori dei confini nazionali, mentre nel nostro Paese, già non me-ritocratico, sembra essere scontato che la donna occupi posti di rilievo come ricompensa. Spesso la credibilità professionale, l’affidabilità della donna sono misurate, sulla base di qualità intrinseche alla sua natura. La maternità diventa un rischio per la donna che vuol far carriera e per l’azienda che non può sostenere tale rischio. Un senso di precarietà, insicurezza, vulnerabilità si lega alla donna impe-gnata in ruoli di potere.

A quarant’anni dalle lotte femministe italiane la situazione non è cambiata nella sostanza, né tan-tomeno ne risente la divisione dei ruoli. Restano le sperequazioni mentre si è imposto un nuovo modello di donna, svuotato progressivamente di significato. L’esteriorità, che sia usata come mezzo per raggiungere uno scopo o come discrimine di categoria nella categoria, regolamenta una guerra fra poveri, in cui conformarsi a canoni di bellezza, anche laddove non richiesti, riproduce il sistema di pensiero dominante, ristabilendo sostanzialmente il primato dell’uomo. Paradossalmente sembra

che la rivoluzione sessuale in Italia si sia ritorta contro la donna. Se la donna è libera di mostrare il proprio corpo allora questo è fatto oggetto di mercificazione.

La parità tanto agognata non è andata oltre i confi-ni dei ruoli genere, che nonostante tutto appaiono cristallizzati. Causa di ciò anche tutto un sistema di “formazione” passiva (serie televisive, pubblicità) al quale si è continuamente sottoposti e che pro-pone modelli di donna stereotipati, in cui spesso la forza delle donne è una reazione. L’identità della donna sembra essere sostanzialmente affermazio-ne di diversità, “non essere ciò che un uomo è”.

In Italia nonostante le lotte femministe abbiano portato a un miglioramento netto della condizione della donna, permane uno stato di svantaggio di cui la donna stessa è tacitamente complice perché non vi si oppone. Da un lato un modello di donna che conferma il maschilismo imperante, dall’altro la volontà di occupare un posto nuovo nella socie-tà oltrepassando quel modello non condiviso.

L’Italia è un Paese per uomini perché le donne si guardano con gli occhi degli uomini e restano soggetti deboli nella società nonostante i “buoni esempi”, perché arrivare al potere implica rinunce.

Angela Cammarota

L'Autrice Caterina Soffici

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Tramonti di un'era?Le show girls che fine fanno? Lecite riflessioni in chiave polemico-costruttiva di donne del passato e si spera, donne del futuro.

È all’ordine del giorno: il Governo, questo governo, non c’è più. Ex Pre-mier Silvio Berlusconi si è dimesso tra cori festanti ed allegre gioiose risate che molto lo hanno rattristato.E ci credo, dopo diciassette anni di buon lavoro!

Un problema serio, urgente quasi, è capire che lavoro faranno e come guadagneranno da vivere le varie veline e show-girls che questi nostri anni ci hanno imposto come model-lo da seguire e imitare. La figlia della polemica è la critica costruttiva. Que-

sta è una polemica costruttiva non ancora divenuta critica.

Oggi, di fronte agli incontestabili mi-glioramenti delle condizioni di vita delle donne, si tende a considerare ormai superata la questione dell’u-guaglianza tra i sessi. Sbagliato. Pro-vate a fare carriera in una qualsiasi società. La fate ma ad un prezzo più alto. In realtà, nonostante gli indubbi successi nella crescita della presenza femminile nell’istruzione, nel lavoro e nella vita culturale, se solo si con-siderano, tra gli altri, indicatori quali la presenza delle donne nelle sedi di prese di decisioni economica e politi-ca, ci si rende conto che l’uguaglian-za di fatto tra uomini e donne è ben lontana dall’essere acquisita.

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sottoscritti laureati in amenità varie.Ecc ecc ecc...Perché ricordare queste don-ne? Perché noi siamo migliori, perché dobbiamo esserlo e vo-gliamo esserlo. Una politica che sminuisce i valori sociali, che parla di donne come oggetto-sessuale, affermazioni non de-dotte perché pronunciate dalla bocca dell’ex presidente del consiglio ma perché indagato per le varie Ruby. Ragazzine, donne, che hanno dimenticato

il lavoro come modus vivendi ed hanno assunto altro tipo di comportamenti per poter vive-re. Non condanniamo, espo-niamo. Ragazze che a sentire i compensi percepiti delle varie Ruby si sono chieste perché continuare a svegliarsi presto al mattino per lavorare gratis in stage formativi. Ragazze che si sono chieste il motivo dei loro anni di studio se poi per vive-re c’è altro. Ragazze che hanno capito, che è meglio non capi-re. Ora siamo stati messi nelle mani di Paola Severino per il Ministero della Giustizia, Avvo-cato, docente di Diritto penale e vice rettore della facoltà di giurisprudenza. La poltrona del Ministero degli Interni è stata

riservata ad Anna Maria Can-cellieri che ha lavorato a lungo nella prefettura di Milano, al prefetto di Vicenza, Bergamo e varie altre città. Al posto della Carfagna (e non solo), Elsa For-nero per i Ministeri del Lavoro, delle Politiche Sociali e delle Pari Opportunità. Docente di Economia ed editorialista del Sole 24 Ore. Perché citarle ed elencarne nuovamente nomi e caratteristiche? Perché le don-ne devono sapere e ricordare sempre che i modelli imposti

dall’alto possono essere buoni o cattivi, giusti o meno. Il lavo-ro di queste ultime donne non è ufficialmente ancora iniziato. Non possiamo commentarne i meriti e criticarne i difetti.Dobbiamo sperare in una loro presa d’atto che una politica che mercifica la donna e la ren-de nulla, che non la premia per i valori conseguiti e non la critica per gli errori commessi non è una buona politica. Il suo ruolo, della politica, quella sana, è an-che immettere dei modelli che siano di stimolo e sprono per la società. Speriamo solo usino la testa le Ministre entranti. La te-sta e basta.

Leonarda Sabino

Ed arriviamo al punto: nelle istitu-zioni politiche il numero di don-ne è costantemente inferiore a quello degli uomini. Meglio così, affermo guardando le donne che l’Ex Premier ci aveva imposto:Maria Rosaria Carfagna detta Mara ex show-girl italiana che di-venta magicamente Ministro per le Pari Opportunità. Bell taglio di capelli, lo ammettiamo. Giorgia Meloni giornalista italiana (pro-fessionista e lo precisiamo per correttezza), siede alla poltrona del Ministro della Gioventù. La ri-cordiamo per alcune precisazioni nelle quali ha dichiarato di avere un «rapporto sereno con il fasci-smo» aggiungendo che Mussoli-ni «è un personaggio complesso che va storicizzato». Mariastella Gelmini, la preferita in assoluto, ex Ministro dell’Istruzione, Uni-versità e Ricerca che si è fatta scappare un tunnel di troppo. Ne riportiamo la frase per la quale il suo portavoce ha liberamente scelto di perdere il lavoro pre-sentando le dimissioni, che sono state ovviamente accettate data la gaffe che ha fatto la bella Mi-nistra (come se lei non avrebbe dovuto sapere). “Alla costruzio-ne del tunnel tra il CERN ed i laboratori del Gran Sasso, attra-verso il quale si è svolto l’esperi-mento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro”. La ricordiamo anche per un’altra fra-se, pronunciata a Ballarò dove, comodamente seduta, ha di-chiarato con estrema tranquillità che sono migliori i corsi di laurea «che servono all’impresa» rispet-to a «corsi di laurea inutili come scienze della comunicazione dove si insegnano amenità che non aiutano a trovare lavoro». La ringraziamo ancora per gli anni di studio, due tesi e più di sessanta esami verbalizzati. È lei (era lei) la Ministra dell’Istruzione, non i

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GLI SPRECHIE LA "FISSAZIONE"PER L'ATOMO

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A 25 anni dal disastro di Cher-nobyl, ci mancava solo quello di Fuhushima per suggellare il “trionfo” del nucleare come “fonte sicura” di energia.Uscendo dall’ironia, è facile no-tare il modo irresponsabile con cui la nostra classe dirigente ha insistito nel caldeggiare la dissennata scelta nucleare, no-nostante tutto e a prescindere. Infatti, non contavano né l’inci-dente di Chernobyl, né tutti gli altri, compreso Fuhushima, a proposito di cui è bene preci-sare che la televisione di Stato nipponica NHK (ricevibile dal satellite Astra, 16,2 gradi est), sin dal fatidico venerdi 11 mar-zo, ha documentato, con dovi-zia di particolari, che di centrali nucleari ne sono saltate in aria non una, ma ben quattro, tutte in una volta, riversando centi-naia di migliaia di tonnellate di liquido radioattivo nell’Oce-ano Pacifico, e i tentativi degli scienziati giapponesi di limitare i danni sono falliti miseramen-te, a fronte della forza spaven-tosa del primo funesto sisma (magnitudo 9.1, scala Richter) e della successive scosse di as-sestamento (mai sotto i 6 gradi Richter) che continuano tuttora nonostante l’oblio imposto ai

nostri mass media. Historia magistra vitae, recita un vecchio proverbio latino, ma pochi sembrano conoscer-lo, e quelli che lo conoscono lo ignorano volutamente, basan-dosi su una ubi consistam sba-gliata che minaccia il “brand image” dell’Italia, accecati dal miraggio di facili guadagni a scapito dell’ambiente e degli esseri viventi che ci vivono. La “macchina del tempo” di que-sti saccheggiatori del creato sembra essersi inceppata sul presente: non esistono il pas-sato ed il futuro. Tutto appare improntato al classico “carpe diem” a 360 gradi, ovvero una deregulation su larga scala di ogni legge naturale alla base del buon vivere civile.

Intanto, gli ospedali oncologici “traboccano” di malati affet-ti da neoplasie, per gli effetti nocivi di lunga durata dei disa-stri nucleari, ma non mancano pseudoscienziati millantanti grande esperienza nel settore, che, nonostante gli incidenti a ripetizione (da ultimo il recen-tissimo scoppio dell’impianto francese di riprocessamento dell’uranio, situato a circa 200 Km da Ventimiglia) hanno an-

cora l’ardire di presentarsi in trasmissioni televisive di gran-de richiamo, per ribaltare una consolidata, ultratrentennale verità effettuale, asserendo con irresponsabile protervia che: «I morti e i feriti a causa di Cher-nobyl sono stati solo qualche decina, e la contaminazione non ha avuto alcun effetto noci-vo sulle popolazioni europee».

Sì, incredibile ma vero, proprio questo continua a dichiarare il prof. Battaglia, dell’Università di Modena!

A questo punto c’è da chieder-si se si ha a che fare con un caso di cinismo interessato, oppure siamo in una fase di “non com-pos mentis” generale derivante proprio dalle radiazioni che si cerca di negare in ogni modo, sotto l’ influsso malefico di un masochismo politico senza li-miti. Infatti: errare humanum est, perseverare autem diabo-licum.Ai paladini dell’energia nucleare va ricordato che, ad esempio, in Germania, patria di Max Planck e Von Braun, che di atomo se ne intendevano, nel 2010 la centrale elettronu-cleare di Wattenfall, subì un grave guasto all’impianto, con

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perdita di sostanze radioattive nell’ambiente: aveva appena ri-cominciato a funzionare, dopo un fermo di due anni per un guasto precedente!

Senza dimenticare, poi, che, un paio di anni dopo l’incidente di Chernobyl, tra le altre, andò in avaria anche la centrale Pho-enix, in Francia; centrale che nessun tecnico riusciva a ferma-re, per cui, dopo ben sei mesi di inquinamento radioattivo di una vasta area geografica, do-vette accorrere un super esper-to statunitense per turare la falla e fermare l’inarrestabile re-attore. Sono fatti che non sono mai sfuggiti agli ambientalisti tedeschi, i quali protestando energicamente ad oltranza ed occupando spesso i binari e le stazioni ferroviarie, per non far passare i treni carichi di questi diabolici materiali radioattivi, hanno indotto la cancelliera Angela Merkel ad abbandona-re finalmente il nucleare, anche alla luce della catastrofe giap-ponese.

In Italia, invece, la lobby nucle-arista presente nel Parlamento, in dispregio al buonsenso e alla scelta antinuclearista di un pre-

cedente referendum degli anni ’70, ha tentato con ogni mezzo (senza successo) di far fallire il nuovo referendum di giugno sul nucleare (insieme a quello sulla privatizzazione dell’acqua pubblica e del “legittimo impe-dimento”). Per spingere in tale direzione sono state sospese anche le sovvenzioni pubbliche alle fonti rinnovabili, mettendo in crisi migliaia di aziende del settore, nascondendosi dietro l’alibi degli abusi. Ma a questo proposito vale la pena ricor-dare il vecchio, saggio detto latino: abusus non tollit usum. Infatti, se per colpa degli abusi dovessimo abolire gli usi, per sillogismo dovremmo eliminare la Caritas perché qualche “be-nestante” si presenta alla sua mensa; e dovremmo togliere gli stipendi a tutti i parlamenta-ri perché ce ne sono alcuni che, quando va bene, varcano la so-glia del Parlamento una volta all’anno!E’ assurdo ragionare in que-sta guisa. Gli sprechi vanno sicuramente combattuti, ove ce ne fossero; ad esempio co-minciando a spegnere le luci, in scuole ed uffici pubblici, du-rante le ore diurne; spegnere gli impianti di riscaldamento

negli uffici pubblici, durante le vacanze natalizie etc. Così si risparmierebbero migliaia di tonnellate di carburante, che, per giunta, è derivato da fonti non rinnovabili. Poi, però, per coerenza, il Parlamento italiano dovrebbe abolire le “macchine blu” e tutti gli assurdi privilegi della “casta”, e non presentare un megaconto-spesa annuale di 1,5 milioni di euro (sic!) per la sola carta igienica, maxime in tempo di crisi nera a cui essa ha dato un enorme contributo! Intelligenti pauca!

P.S: Per chissà quale sortilegio, mentre mi sto accingendo ad inoltrare questo intervento in redazione, tutte le televisioni annunciano che, disgraziata-mente, in una delle quattro centrali nucleari giapponesi danneggiate dal sisma di mar-zo, sta avvenendo una gravis-sima fissione atomica, ed è al-larme rosso: un ulteriore punto a favore dei ... Maya! Chi ci sal-verà?

Domenico Calderone

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Il 2 ottobre si è conclusa l’ottava edizione del Women’s Fiction Festival, ne parliamo con Maria-teresa Cascino cofondatrice del Festival (insieme a Maria Paola Romeo ed Elizabeth Jennings) di cui è responsabile dell’organizzazione, della co-municazione e delle relazione esterne.

Innanzitutto cos’è il Women’s Fiction Festival e perché è considerato l’unico festival euro-peo del suo genere.

Il Women’s Fiction Festival è un festival interna-zionale di narrativa femminile. La sua particolare formula comprende: un con-gresso internazionale per scrittori; master class condotte da scrittrici best seller; “Briefings for thriller writers” dedicati ai giallisti; appuntamenti a tu per tu tra scrittori, editor e agenti letterari; incontri con il pubblico; happy hour, concerti e premiazioni letterarie.E’ l’unico posto dove gli autori hanno la possibili-tà di condurre il “Pitch”, cioè proporre la propria idea di romanzo agli editor e agli agenti. La particolare vocazione al femminile, lo contrad-distingue maggiormente, essendo sponsorizzato da otto anni a questa parte dalla casa editrice al femminile per eccellenza, leader di mercato in Italia, Harlequin Mondadori.

Nell’edizione 2011 avete inaugurato anche il

“Brainstorming”, di cosa si tratta?

Il “Brainstorming at the Spa”, letteralmente tem-pesta di cervelli, è una nuova proposta del WFF, molto riuscita, che prevede incontri interattivi di gruppo gestiti da un writing coach. Insieme, le persone che vi partecipano, raccontano la loro esperienza narrativa, discutono della trama, della caratterizzazione dei personaggi, trovando delle possibili soluzioni, nuove, non scontate, originali, favorite dallo spirito di gruppo.

Il WFF non è nato come premio letterario ma con il “Premio Baccante” è anche questo: per-ché? Il Premio Baccante è nato come un tributo alla narrativa femminile, all’editoria al femminile, in-fatti ogni anno viene premiato un personaggio che si è contraddistinto sul mercato editoriale per particolari meriti. Il premio è stato assegnato a personaggi particolari, autrici, editori, finanche ad un uomo autore di romanzi d’amore, che per ragioni diverse hanno interpretato istanze vicine alla Women’s Fiction, o sono stati casi editoriali particolari vicini ai temi a noi cari, non solo legati al genere, ma anche alle nuove frontiere dell’edi-toria digitale e del self-publishing.

Una provocazione: ma i premi letterari servo-

Dietro le quinte del WFFturo.

Lecite riflessioni in chiave pole-mico-costruttiva di donne del passato e si spera, donne del futuro.

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no a qualcosa? Che differenza c’è tra il “Pre-mio Baccante” e il “Premio Letterario Basili-cata”?

Sono convinta che i premi letterari aiutino moltis-simo le case editrici e gli autori a vendere di più, e questo non è da demonizzare, anzi. L’editoria è un’industria e il commercio delle opere è fon-damentale per la sopravvivenza dell’intera filiera e per avvicinare le persone ai libri e alla lettura. La differenza tra il premio Baccante e il Premio Basilicata è evidente. Il nostro è un tributo, un riconoscimento che punta i riflettori su un feno-meno del momento e fa riverberare la luce del Women’s Fiction Festival in Italia e nel mondo. Il Premio Basilicata nella sua longevità ha rac-colto e premiato, attraverso una sana selezione, moltissime opere proposte dagli autori bravi ap-partenenti a diversi generi letterari, alla saggisti-ca, alla poesia, raggiungendo l’obiettivo che si prefigge: incoraggiare e favorire la produzione letteraria, artistica e scientifica italiana, con par-ticolare riguardo al Mezzogiorno.

Quali sono i ruoli di Elizabeth Jen-nings, Maria Paola Romeo e Giovanni Moliterni, i cofondatori del WFF? Noi quattro abbiamo ruoli diver-si e molto complementari. L’uno non può fare a meno dell’altro. Lavoriamo moltissimo via e-mail, scambiandoci informazio-ni e condividendo tutto il ma-teriale relativo alla progettazione dell’evento. Elizabeth cura le rela-zioni con le case editrici e gli agenti internazionali; Maria Paola cura le relazioni con le case editrici nazio-nali e le agenzie letterarie italiane; io curo le relazioni con il territorio, la progettazione, l’organizzazione e la comunicazione complessiva dell’evento, cercando di mette-re insieme il programma intero dell’edizione corrente. Giovanni Moliterni si occupa delle relazioni con i distributori per l’acquisizio-ne delle opere, la vendita dei libri, l’allestimento e la logistica per gli incontri con il pubblico, con-tribuendo al progetto con idee e proposte originali.

Altra grande novi-tà di quest’anno è sicuramente

“Emma Books” che in partnership con Book Republic apre all’editoria digitale.

C’è grande fermento nell’ambito dell’editoria di-gitale e noi, insieme a Book Republic e Grandi & Associati, abbiamo approfittato del momento. Emma Books (www.emmabooks.com) è una casa editrice digitale che pubblica romanzi e racconti inediti di autrici conosciute al grande pubblico ed esordienti di alta qualità, riproposte di titoli fuori catalogo, classici della letteratura femmini-le, italiani e inglesi, in lingua originale o tradotti, e si prepara a esplorare il campo della saggistica, della non fiction e della varia.

La scrittura sembra uno di quei campi che al femminile recita un ruolo quasi predominante è così o è soltanto un’impressione?

Anche la lettura da parte delle donne ha un ruo-lo predominante, infatti, è celebre la frase di Ian

McEvan che recita: “Quando le donne smet-teranno di leggere il romanzo sarà mor-

to”. Comunque, anche i dati sulla scrittura al femminile sono confor-

tanti. Ad esempio, il nostro spon-sor macina numeri da capogiro: Harlequin Mondadori pubblica ogni anno oltre 600 titoli, con una media di oltre 50 al mese, tradotti da originali di almeno

1200 autrici anglo-america-ne, per un totale di venduto

che si aggira intorno ai 6 milioni di copie annue, quasi 400 milioni in trent’anni. E comunque, senza la Women’s Fiction,

il mercato editoriale subirebbe un duro

contraccolpo.

Ma in generale è più importante avere un’i-dea e perseverare op-pure ascoltare l’editore (o affidarsi a un buon ghostwriter)?

E’ importante avere un’i-dea originale, nuova, for-

te, saperla sviluppare bene, ma è altret-

tanto importante sapere ascoltare

i preziosi con-sigli dell’edi-

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tor o dell’agente, essere umile e lasciare che si lavori sul testo.

Molti scrittori e scrittrici iniziano con un blog, è ancora una buona strada? Sicuramente per alcuni lo è stata e potrebbe an-cora esserlo se i contenuti sono originali, se si è bravi nel farsi notare utilizzando al meglio i social media, proponendo qualcosa di nuovo che pia-ce ai potenziali editori e anche al pubblico.

Cosa manca ancora al Women’s Fiction Festi-val, le attenzioni del mondo o della Basilicata?

Il mondo le attenzioni ce le ha sempre date. Il pri-mo articolo sul WFF è apparso sull’International Herald Tribune, il giornale più globale del mon-do. Spiegare cosa sia non è facile, e se non si par-tecipa non si ha l’idea esatta delle opportunità che offre. La Basilicata e le istituzioni ci riservano le attenzioni giuste, ma certamente, quelle che merita sono più alte e appartengono alla visione di pochi.

Un consiglio a una giovane lucana che vuol di-ventare scrittrice?

Partecipare al Women’s Fiction Festival per capi-re da vicino come funziona il mercato editoriale internazionale, per conoscere gli addetti ai lavori e sentire dalla loro voce cosa cercano e compra-no. Resistere anche di fronte ai rifiuti, in fondo Stephen King è stato rifiutato 100 volte.

Il modello seguito dal festival di Matera risulta molto innovativo in Italia, in quanto permette ai propri iscritti non solo di migliorare la propria tecnica, ma anche di confrontarsi con tantissime personalità importanti del mondo letterario, im-parando anche il miglior modo per presentare le proprie opere e per pubblicarle. Alcune scrittrici come Giuseppina Torregossa, Emilia Marasco, Daniela de Prato, Gabriella Genisi, hanno trovato la loro fortuna e la possibilità di vedere pubblica-te le loro opere proprio dopo aver partecipato al Festival di Matera. Molti saranno gli editori pre-senti, fra cui alcuni provenienti dall’estero – come Etopia Press (U.S.), Simon & Schuster (U.K.), Hod-der Publishing (U.K.), Ullstein Verlag (DE) – altri operanti in Italia, come ad esempio: Mondadori, Harlequin Mondadori, Leggereditore, Kowalski, Ponte alle Grazie, Frassinelli.

Nell’edizione 2011 verrà consegnato il prestigio-so Premio Baccante alla scrittrice italiana Marga-ret Mazzantini, vincitrice del Premio Strega nel

2002 con il libro Non ti muovere edito da Mon-dadori, che ha pubblicato da poco il suo ultimo romanzo di successo Nessuno si salva da solo (Mondadori 2011).

Dedicato a chi fa o vuole fare della scrittura un mestiere, il congresso include seminari infor-mativi e formativi sulle dinamiche e i processi relativi alla pubblicazione e alla traduzione di romanzi editi o inediti. Il congresso internazio-nale per scrittori consente di approfondire le particolarità di tutti i generi: letterario, giallo, rosa, young adult, fantasy, urban fiction. Agli iscritti al congresso internazionale, provenien-te da Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Au-stria, Svezia, Italia, viene data la possibilità di incontrare a tu per tu agenti letterari ed editor delle principali case editrici internazionali con cui valutare opportunità professionali relative all’acquisito dell’opera e la pubblicazione su altri mercati.

Per i lettori, per il pubblico che ama la cultura e la letteratura, il Women’s Fiction Festival orga-nizza ogni pomeriggio incontri e dibattiti con le scrittrici e gli autori più affermati, gli ospiti più illustri del mondo della narrativa internazionale e dello spettacolo. Seguono concerti, incontri informali e divertenti a cui partecipa numeroso il pubblico locale e proveniente da ogni parte d’Italia e del mondo.

La curatrice Elizabeth Jennings: “E’ un evento unico nel suo genere in Italia, sulla falsariga di quelli che spopolano negli Usa, dove si impara a confezionare libri per il pubblico”Corsi e workshop per imparare il self-publi-shing e l’arte dell’ebook, con una nuova sigla editoriale digitale al femminile. Conferenze tra editori e autrici, con incontri a tu per tu per gli inediti in cerca di un posto nel mercato dei li-bri. Lezioni da hacker, da creativi e da esperti di copyright. Si è conclusa il 2 ottobre, l’ottava

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edizione del «Women’s Fiction Festival», che è anche un vero e proprio congresso internaziona-le per far incontrare scrittori e editori (anche se la maggioranza tra i presenti sono donne).

«Negli Stati Uniti se ne tengono tanti di even-ti simili, ma in Italia è l’unico di questo genere, e grazie agli sponsor sono riuscita a tenere il prezzo di adesione basso, intorno ai 200 euro per tutti e 4 i giorni contro i circa 700 dollari di media negli Usa» racconta l’ispiratrice e cura-trice, la scrittrice americana Elizabeth Jennings, materana di adozione. Autrice di romanzi rosa di grande successo, vive da oltre vent’anni a Ma-tera, dove ha messo su famiglia, e organizza da otto anni questo festival con la passione tipica di un’americana innamorata dell’Italia. E’ riuscita a farsi patrocinare l’evento dal consolato america-no e a ottenere finanziamenti pubblici europei, nazionali e locali, oltre che a coinvolgere come sponsor privati diverse fondazioni bancarie e l’e-ditore Harlequin Mondadori.

«Negli Usa gli scrittori hanno più strumenti per confezionare un prodotto commerciale, in Italia gli scrittori sono soli con se stessi, non hanno mai momenti di confronto di altri come loro, e chi è alle prime armi rischia contratti-capestro, non c’è nemmeno una lista di editor e di agen-ti (mentre negli Usa c’è il prezioso compendio, enorme, la “Jeff Herman Guide to editors and agents”) - spiega la Jennings. “Io ho cominciato prima con le mie amiche scrittrici di genere rosa ad attivare una rete e poi ho allargato il giro fino a creare questo appuntamento. Ma in Italia c’è ancora tanto da fare per la lettura, i libri costano troppo, le librerie sono scoraggianti, spero che l’arrivo degli ebook funzioni come l’invenzione dei paperback, che hanno abbassato i prezzi e diffuso la cultura rendendola accessibile alle masse». All’apertura del festival è stata lanciata «Emma Books», a prima casa editrice digitale al femmi-nile, in partnership con Book Republic. Pubblica romanzi, racconti inediti e saggi di autrici esor-dienti, ma anche di quelle conosciute al grande pubblico, riproposte di titoli fuori catalogo, clas-sici della letteratura femminile, italiani e inglesi, in lingua originale o tradotti. Emma ispirata al personaggio Emma Woodhouse del romanzo omonimo di Jane Austen, che è anche ebook in regalo scaricabile gratis dal sito sia in versione originale che in italiano (mentre gli altri ebook hanno prezzi che variano da 1,99 a 2,99 fino a 4,99 euro a seconda della lunghezza dei testi). «I

dati delle ricerche, da anni, confermano quello che già tutte noi sappiamo: che le donne sono lettrici forti, e che l’arrivo dei nuovi strumenti ci permetterà di leggere non solo su carta, ma anche sui nuovi lettori, il Kindle, l’Ipad o altri di-spositivi elettronici» commenta la Jennings. Per Marco Ferrario, che oltre a essere il fondatore della libreria online «BookRepublic» è ammini-stratore delegato della casa editrice digitale Di-gitPub, «l’universo femminile sta convertendosi all’uso del digitale con incredibile velocità: per questo motivo siamo certi che gli acquisti delle lettrici saranno sempre di più non solo in libreria o in edicola, ma anche sul loro store di riferimen-to».Una speciale «Borsa del libro» ha offerto agli scrittori esordienti la possibilità di avere appun-tamenti a tu per tu con editor e agenti letterari, con tanto di Help Desk per le consulenze edi-toriali. Unica nel panorama italiano la lezione di «pitching»: storie da promuovere in 10 minuti, curata da Christine Witthohn, dell’agenzia lette-raria americana, «Book Cents Literary Agency». In Italia, commenta, la capacità di essere sinte-tiche nell’esporre un progetto è rara. Sulla fal-sariga di quelli americani, molto seguito anche il workshop di scrittura creativa, «Dal racconto al romanzo», condotto dalla scrittrice Sophie King. E in quest’era di crisi globale, è stato molto get-tonato l’incontro su «Cosa cercano e cosa com-prano gli editor» (tra i presenti: Anselm Aston di Attica Books, Daniela De Rosa di Kowalski, Jes-sica Leeke di Simon & Schuster, Susan Swift di Etopia Press, Ruth Tross di Hodder Publishing, Julia Wagner di Ullstein Verlag).

Se andate a Matera merita la piccola mostra «Preferisco Leggere» di Patrizia Traverso, un omaggio alla lettura in occasione del Wff: è composta da fotopagine dedicate ai libri in for-ma tridimensionale che emergono da strutture d’acciaio sulle quali scivolano stralci di citazioni letterarie. Lì ho incontrato le giornaliste-scrittrici Carmen Pellegrino e Cristina Zagaria, che poco prima avevano presentato una bella collezione di racconti da loro curata: «Non è un Paese per Donne» (ed. Piccola Biblioteca Oscar Mondado-ri), con prefazione di Miriam Mafai, dove è com-parsa anche la giovane Viola Di Grado (vincitrice del Campiello Opera Prima). Sono tutti un pu-gno allo stomaco, ma stimolano a riflettere sulla condizione femminile in Italia.

Vito Colangelo

e-mail:[email protected] Siracusa,25-85100 Potenza Tel.0971.1941047

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25e-mail:[email protected] Siracusa,25-85100 Potenza Tel.0971.1941047

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BREK INCONTRI / fabula & lapotenzadelcentro

1. Allora Elena prima di illustrarci cosa farete durante il periodo natalizio parlaci dell'associa-zione Fabula?

L'associazione culturale “ Fabula” nasce nell' anno 2010 Potenza, grazie alla passione di alcu-ni giovani amici, motivati e tenaci, con uno scopo ben preciso: far rivivere la magia del Natale nella nostra amata città. Inoltre intendiamo caratterizza-re tutte le festività che si svolgono durante l’anno con delle nostre specifiche attività.Il nome “Fabula”, cioè favola, nasce dal fatto che i nostri primi destinatari sono i bambini.

2. Cosa farà l'associazione durante il periodo natalizio?

Ricostruiremo, nella piazza principale della nostra città, un villaggio delle meraviglie natalizie. Il vil-laggio, che prende spunto da quello di Rovaniemi in Lapponia, nel quale, tutt' ora vive Babbo Nata-le, si strutturerà in un complesso di quattro casette in legno. Ogni casetta, decorata e illuminata, sarà presidiata da gnomi ed elfi che si occuperanno dell’animazione e dello svolgimento delle attività previste e in particolare:

Casetta ufficio postale. Qui con l’aiuto di elfi e gnomi i bambini potranno scrivere e d imbucare la loro letterina a Babbo Natale.

Casetta delle leccornie. Qui grandi e piccini, potranno assaggiare i dolci tipici di Natale in col-laborazione con l’azienda G&G GOLOSITA’ & GUSTO.

Casetta delle attività. Qui i bambini troveranno:L'angolo dei doni, dove ci si potrà scambiare gra-tuitamente i giochi usati, con altri a sorpresa.L'angolo della Solidarieta': dove si potrà aiutare i bambini piu bisognosi con la raccolta di materiale didattico e giocattoli da devolvere al reparto pe-diatrico dell’Ospedale San Carlo di Potenza.L' angolo dei colori: dove, l'aiuto degli Elfi di Babbo Natale, si potranno colorare tante simpa-

tiche immagini natalizie. L’ora delle favole durante questo momento un elfo seduto su una sedia a dondolo reciterà filastrocche e racconterà storie Natalizie ai bambini seduti intorno a lui. l' officina dei folletti: dove si realizzeranno oggetti-ni fatti a mano da appendere all' albero di Natale.Inoltre: spettacolo di magia e animazione di ma-gic man show Giuseppe Latronico; laboratorio di magia e spettacoli di animazione del mago Marco Pacella; la truccabimbi aiutante di Babbo Natale; un magico spettacolo di danza con protagonisti i piccoli allievi della New Terry Accademy di Po-tenza; dibattiti sulle stelle comete e la loro storia a cura dell’ associazione lucana di astronomia di Potenza.

Casetta di Babbo Natale. Qui Babbo Natale in persona, seduto sul suo maestoso trono, acco-glierà tutti i bambini i quali potranno parlare con lui, esprimere i propri desideri e ricevere un atte-stato di “ Buon Comportamento” per essere stati buoni ed ubbidienti.Il villaggio sarà aperto tutti i giorni con i seguenti orari: giorni feriali dalle 17.00 alle 22.00; giorni fe-stivi dalle 10.00 alle 22.00.

3. Come fare per dare il proprio contributo all'associazione e alla manifestazione?

Fabula è un associazione giovane e si regge sul volontariato. Chiunque voglia contattarci o ade-rire può inviare una mail a questo indirizzo [email protected].

È possibile sostenere questa iniziativa acquistan-do un biglietto della lotteria, ideata appositamen-te per l’evento. Il biglietto ha un costo pari a 2,50 euro e vale anche come buono sconto da spen-dere presso tutti i negozi convenzionati del centro storico entro il 31 dicembre

Con il Natale alle porte anche la nostra città si prepara per offrire ai cittadini dell’intera area metropolitana uno spazio di divertimento, gioco, relax e shopping. Infatti il comune di Potenza

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in collaborazione con le associazioni culturali “Fabula” e “La Potenzadelcentro”, organizzano, lungo tutto il percorso del centro storico, una serie di attività e manifestazioni nel periodo che va dal 7 al 24 dicembre. Vediamo cosa nello specifico con Elena Lione, responsabile eventi associazione Fabula e con Ferdinando Taddei, responsabile eventi associazione Lapotenzadelcentro.

1. Allora Ferdinando prima di illustrarci cosa farete durante il periodo natalizio parlaci dell'associazione Lapotenzadelcentro?

Anche la nostra associazione come quella di Elena è molto giovane e nasce con lo scopo di promuovere e coordinare l’attività dei pro-pri associati, stabilendo, d’accordo con loro, i criteri e gli indirizzi da seguire per intraprende azioni finalizzate al miglioramento della qualità ambientale ed alla promozione commerciale e turistica dell’area del Centro Storico di Po-tenza. I nostri soci, oltre a privati cittadini, sono commercianti, artigiani, ristoratori ed impren-ditori, operanti nel centro storico, vero cuore pulsante della città .

2. Cosa farà l'associazione durante il periodo natali-zio?

Ci occuperemo dell’alle-stimento del mercatino di Natale lungo le vie del centro storico di Poten-za. L’idea è quella di co-struire un percorso in cui adulti e bambini possano trascorrere qualche ora in al-legria e spensieratezza. Il per-corso si snoderà lungo gli angoli più belli del nostro centro storico e mentre ci si riapproprierà di un pezzo di città, ogni visitatore potrà fare i suoi acquisti natalizi tra le numerose bancarelle in cui, ol-tre alle produzioni artigianali, sarà possibile comprare anche prodotti enogastronomici di

qualità. Un luogo nuovo a disposizione di tutti in cui riscoprire il piacere di incontrarsi. Inoltre durante tutto il periodo, che ricordo va dal 7 al 24 dicembre 2011, sono in programma una serie di eventi e attività di animazione ancora in via di definizione.

3. Come fare per dare il proprio contributo all'associazione e alla manifestazione?

Per associarsi ed offrire un contributo di idee e di progetto è molto semplice e tutte le infor-mazioni possono essere reperite sul nostro sito www.lapotenzadelcentro.org o mandando una mail all’indirizzo [email protected] contributo più bello e importante è possibile darlo semplicemente partecipando attivamen-te alla manifestazione. Inoltre per chi volesse dare un contributo economico può farlo com-prando i biglietti della lotteria che abbiamo preparato appositamente. Il biglietto, costo 2,50 euro, oltre a dare diritto all’estrazione

dei premi finali gentilmente concessi dai negozianti del centro storico a cui

vanno i nostri ringraziamenti, garantirà ad ogni possessore

uno sconto sull’acquisto nei negozi che hanno aderito

alla manifestazione. La promozione scade il 31 dicembre.

Elena e Ferdinando, a nome delle rispettive associazioni, voglio-

no ringraziare di cuore l’amministrazione comu-

nale e tutti i commercian-ti, artigiani e cittadini del

centro storico per la collabora-zione e l’attenzione mostrata verso

questo progetto. Inoltre ricordiamo che tutte le informazioni saranno reperibili sul sito: www.mercatinidinatalepotenza.it

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www.mercatinidinatalepotenza.it

Buono Sconto utilizzabilenelle seguenti attività

commerciali del centro storico:

Denominazione Attività:

Antica BancarellaArs DomusArte OrafaAshua bijouxBoutique Fumetto LamorgeseBrums Caffetteria Centro AnticoCalice AbbigliamentoCarchio StaffCarezzeCartoonsChristine CioccolatoColuzzi CalzatureConte AbbigliamentoCopystepCrazy WatchDe Lalla 1° C.Alviero MartiniDianaDomizio AbbigliamentoEmporio del Naturale SAIFoto digital DiscountGastronomia di Amodio IvanGiacinto CalzatureGioia Dei BimbiGioia Dei Bimbi OutletGioielleria OrienteGioielliere Elia TomascoGolden BlueGusto SI Ikebana FioriIl Punto di Vista L’idea VerdeLegami By RomeoLibreria MondadoriLicciardi ExtremeManhattan MCS Marlboro ClassicMibi Fashion ShoseModa UomoMutek BarNaif New EvoeNon solo zippoOttica PercopoParafarmacia PirronePasha CandelePatrizia EmmePellicceria NozzolilloPetilli dal 1933Piccoli PensieriPinko e Gold IslandPizzeria Il PeperoncinoPretoria OutletProfumeria AdrianaRedford DonnaRedford Uomo Renudo StoreRiflessiRistorante da MimìRistorante Fuori le muraSinger & Magic MusicSmoke & coTaverna OrazianaTrattoria Al DuomoUbik LibreriaWind Centro Storico

Indirizzo

Via Pretoria N° 220Via Orazio Flacco N° 17C.so Umberto I° N° 1Via Caporella N° 3Via Pretoria N° 252Via G. Mazzini N° 7Via Rosica N°45Via Pretoria N° 38-4Via Mazzini N°21Via Pretoria N° 218Vico S. Michele N°9Via Del Popolo N° 24 Via PortasalzaVia Pretoria N°80Via Orazio Petrucelli N°8Via Del Popolo n° 29Via Pretoria N°187Via Caporella N° 8 dVia Pretoria N° 89/93Piazza G. Matteotti N° 16/17L.go Pignatari N° 2C.so Umberto I N° Via Orazio Flacco N°25Via Pretoria N°82Via Pretoria N°89Via PortasalzaVia Pretoria N° 239Via Pretoria N° 154- 125Via Pretoria N° 282Via Del Popolo N° Vico Bertani N° 12Via Serrao N° 40 Via Portasalza N°19Via Portasalza N°1Via Pretoria N° 212Via Pretoria N° 37Via Orazio Flacco N°33Via Pretoria N° 76/78Via Pretoria N° 137Via PretoriaP.zza Martini Lucani N°3Via Portasalza N° 12Via S. Lucia N° 29/31Via Pretoria n°48Via Pretoria N° 16Via Portasalza N° 25Via Caserma Lucania N°11/13Via Pretoria N°43/45Via Caserma Lucania N° 3 Via Pretoria N° 137C.so Umberto I N° 5Via Portasalza N°41/45L.go Pignatari N° 1Via Pretoria N° 97Via Pretoria N° 79Via Pretoria N° 143Via Pretoria N° 182Piazza Matteotti N° 26Via San Luca N° 3 Via Rosica N°22Via 4 Novembre N° 34Piazza G. Matteotti N° 18Via Portasalza N° 15Via Orazio Flacco N° 2 Via Serrao N° Via Pretoria N° 50/52Via Pretoria N° 150

Sconto

10%10%20%15%15%10%10% su cesti Natalizi15%10% su Pr. 15% Taglio10%15%20%5%20%20%10%10%10%15%15%15% su accessori20% (No Su Stampa Foto)20% su prodotti freschi30%20%20%15%20%10%5%10%20% 5%20%10%10% Abbigl. e calzature30%10%15%20%50% su aperitivo20%10% sui Long Drink15%20%10%15% Spesa Min. € 1010% spesa Minima € 5020%15%20%15%Convenzione risto.Outlet + 10%5%10%10%15%20%1 pranzo in conv. € 201 pranzo conv. € 12,0010%10% Art. CartoleriaConvenzione risto.1 Pranzo in conv 15€10%Su Accessori 15%

Si ringrazia in oltre per la gentile collaborazione:

Benetton Potenza Via Pretoria N° 118 Abbigliamento 0971/37001Ceramic Art – Presepi Via Cairoli N° 15 Artigianato Presepi 345/3260355Ingrosso De Marco Via Due Torri N° 19 Ingrosso Tessili ecc 0971/092123La Golosità Via Caporella FruttaSeccaDolciumi 345/4945532

Il Villaggio di Babbo NataleDa Qualche parte nei sogni esiste un posto dove la favola è reale e la realta’ scompare…dove il protago-nista sei tu e puoi scegliere il finale..

VIENI AL VILLAGGIO DI BABBO NATALE!!!!PIAZZA MARIO PAGANO

TUTTI I GIORNI FERIALI DALLE ORE 17.00 ALLE ORE 21.30 TUTTI I GIORNI FESTIVI DALLE ORE

10.00 ALLE ORE 13.30 DALLE ORE 17.00 ALLE ORE 21.30

Troverai…La casa di Babbo NataleBabbo Natale in persona seduto sul suo trono che, con il suo elfo aiutante, ascoltera’ i tuoi desideriIl fotografo di Babbo Natale: potrai farti scattare una foto ricordo**Se sei stato un bravo bambino riceverai in dono da Babbo Natale l’ attestato di “ Buon Comportamento” L’ufficio postaleIl postino di Babbo Natale, con i suoi amici elfi, ti aiutera’ a scrivere e a spedire la tua letterina con tanto di francobollo dalla LapponiaLa casa delle fiabeFiabe sotto l’ albero, piccole storie, letture animate, filastrocche per i piu’ picciniLa casa delle leccornieUn piccolo luogo dove potrai acquistare al calduccio biscotti, e tanti dolcetti tipicamente natalizi!!! La dolcezza non manchera’ nel Villaggio!!!!Vieni a conoscere le stelle..Dove: PIAZZA MARIO PAGANOQuando: 14 e 21 dicembre dalle ore 19 alle ore 20 L’associazione lucana astronomia di Potenza terrà un dibattito sulla stella cometa e la sua storia La magia del natale...Dove: PIAZZA MARIO PAGANOQuando: 16 e 19 dicembre dalle ore 17:30 alle ore 18:30 spettacolo di magia con MAGIC MAN SHOWQuando: 8 e 22 dicembre dalle ore 18:30 alle ore 20:00 spettacolo di magia con LUDIMAGICInoltre potrai apprendere l’arte della magia con i laboratori di LUDIMAGIC che ti aspetterà nei giorni 12 - 17 e 20 dalle ore 18:00 alle ore 19:30 con spettacolo finale il giorno 23 dalle ore 18:00 alle ore 20:00 per info e prentotazioni ([email protected] – cell 348/7155107 ) costo totale per i quattro giorni dei laboratori 5 euro.Suoni di NatalePIAZZA MARIO PAGANOIl giorno 10 – 17 e 18 dalle ore 20.00 alle ore 21.00 RCA Sound di Rocco Corleto ci allietera’ con musica natalizia dal vivoSalutando Babbo Natale…Dove: PIAZZA MARIO PAGANOQuando: 24 dicembre dalle ore 18.30 fino alle ore 21.00Tombolata con Babbo NatalePiccola cerimonia di ringraziamentoTutti i giorni potrai partecipare ai laboratori creativi insieme agli elfi aiutanti di Babbo Natale!!** Costo foto : 4 euro** Pacchetto foto + dolcetto a scelta : 6 euroVisita il nostro sito www.ilvillaggiodibabbonatalepo-tenza.itPer info e contatti sui laboratori [email protected] facebook: associazione culturale Fabula Ti aspettiamo!!!!

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La donna è l’emblema della bellezza. Concentra in sé gusto, cura dei particolari e passione verso le mode.

Ma quante volte ci capita di ve-dere tanta bellezza esteriore che cela una totale mancanza di cure e di attenzioni per tutto quello che è la base della bellezza: la cura del corpo e la prevenzione.

Essere vestite bene e avere l’abi-to giusto in ogni occasione non significa essere perfette e im-peccabili. Questo è il solo con-torno di un qualcosa che regge i

fili della nostra natura.

Quindi, è necessario che ogni donna si prenda cura del pro-prio corpo: partendo dalle basi come la prevenzione da malattie o i check-up fino ad arrivare alla semplice cura dei capelli e della pelle.

Curarsi ed essere sempre ordi-nate, non vuol dire né perdere tempo né avere tempo da per-dere. Il tempo che una donna impiega per la cura della casa può essere donato alla cura del proprio corpo, rilassandosi con

uno scrub, curandosi le mani e prevenendo l’invecchiament della pelle.

Ma attenzione, le cure e i pro-dotti che si usano per la cura del corpo devono essere buoni e controllati. Quindi bando ai pro-dotti super economici, di cui non conosciamo la provenienza; in questo campo funziona in modo inverso, meglio spendere un po’ di più ma sapere che quello che ci mettiamo addosso ha subito controlli ed è sicuro.

Ma non sarò io a darvi consiglio,

VADEMECUM DI BELLEZZA.

BREK INCONTRI / a.lu.far

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perché le mie conoscenze si fermano a questo. Per Natale, dobbiamo pensare a noi stesse e aiutarci ed essere più belle. Le regole sono poche, basta se-guirle.

Il Dr. Salvatore Raimondi è il Pre-sidente dell’Associazione Luca-ni Farmacisti, A.LU.FAR., che rin-chiude in sé parte dei farmacisti della Regione, promuovendo la cultura della salute e dando ser-vizi ai cittadini.

Cosmesi e farmacia. Un bino-mio che spesso non è facil-mente deducibile. Come mai la farmacia non è vista come un luogo per la cura della pro-pria bellezza, ma solo come un luogo dove acquistare me-dicamenti e farmaci?

Considerando il mercato globa-le, un soddisfacente 5,6% della popolazione preferisce la far-macia per la cura della propria persona. Questo trend, anche se ultimamente un po’ in stallo per la crisi che ha investito ogni settore, è in crescita perché vede nella figura del farmacista il valore aggiunto cioè il “ sa-pere esperto”. Gli Italiani scel-gono la Farmacia come punto prediletto per l’acquisto di de-terminate tipologie di prodotto non perché collegata al farmaco ma perché elemento di fiducia. Sanno che potranno rivolgersi al farmacista per avere maggiori spiegazioni e consigli utili per il mantenimento della loro salute e del loro benessere. Il consiglio è la vera forza della Farmacia, l’elemento che la differenzia da-gli altri punti vendita.

A cosa deve fare attenzione una donna quando acquista un prodotto per il corpo?

A cosa acquista e dove acqui-sta. Il cosa è l’etichetta in quan-to composizione. E’ l’elemento fondamentale perché racconta

la storia di ogni prodotto. In questo noi farmacisti siamo il punto di forza, perché leggere un’etichetta non è così semplice come si crede. Noi spieghiamo e raccontiamo il prodotto. Il far-macista aiuta la cliente/paziente nell’acquisto consigliando la cosa migliore per la tipologia di pelle. Siamo abituati a lavorare con i farmaci e questo giustifi-ca perché pretendiamo anche da un cosmetico la qualità e lo standard di sicurezza a cui alla fine siamo abituati.

Siamo a Natale. Fa freddo e spesso la pelle del viso ne ri-sente, subendo arrossamenti e screpolature. Quali sono le tecniche migliori per curare la pelle in questo periodo?

Il freddo richiede una cura e un’attenzione particolare, so-prattutto per chi ha una cute più sensibile. Nella stagione in-vernale, infatti, diminuisce note-volmente la produzione di sebo provocando una diminuzione dell’idratazione della pelle; ne consegue quindi una secchezza accentuata con frequenti scre-polature e pruriti nelle parti più esposte, come viso, mani e lab-bra.

E’ necessario, quindi, “vestire” la pelle con i prodotti giusti. Prima cosa la detersione quoti-diana, gesto semplice ma fon-damentale, è importante che sia delicata, fatta con acqua tiepida e prodotti poco schiumogeni. E’ la stagione indicata per oli e mousse detergenti e nutritivi. Inoltre il cambio di stagione non riguarda solo i vestiti, ma anche i trattamenti per il viso, che si devono adeguare alle condizio-ni climatiche: chi è abituato ad un fluido leggero può passare, ad esempio, ad una crema più ricca.

Infine mani e labbra vanno idra-tate e protette anche più volte

al giorno: meglio avere sempre con sé un balsamo per le labbra e una crema per le mani.

L’abbronzatura tutto l’anno. Ko o Ok?

Partirei dal principio che l’ecce-dere in tutto è una cosa sbaglia-ta. Soprattutto in questo caso dove il sole, e più in generale i raggi UV, possono provocare dei seri danni alla pelle come le antiestetiche discromie cutanee (macchie scure), l’invecchiamen-to precoce della pelle e le varie forme tumorali.

Quindi la parola d’ordine, in ogni caso, è foto protezione con prodotti giusti associata a com-portamenti salutari adeguati.

Per quanto riguarda l’esposi-zione artificiale (lampade) è ne-cessario che i macchinari siano mantenuti in ottimo stato e che seguano gli standard di sicurez-za come dettato dalle norme comunitarie.

L’Alufar in quanto associazio-ne di farmacisti in che modo si rivolge alla gente?

L’associazione si prefigge di di-vulgare la cultura della salute, esponendosi in prima persona attraverso mezzi che si avvicinino alla gente. Quello che vogliamo è far capire che la prevenzione e la cura responsabile sono fattori importanti per il benessere non solo del singolo ma anche della comunità. L’alufar attraverso in-terviste, incontri, dibattiti e corsi vuole promuovere una consa-pevolezza moderna della salute avvicinandosi in questo modo anche al target giovanile, spes-so poco interessato o poco con-sapevole di quanto detto finora.

Andreina Serena Romano

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La cerimonia per l’attribuzio-ne dei Nobel, onorificenze di valore mondiale conferite a persone che si sono distinte nei diversi campi dello scibile umano, per le loro ricerche, invenzioni e scoperte, per l’o-pera letteraria e per l’impegno in favore della pace mondiale, si è conclusa lo scorso 10 otto-bre. Tra i protagonisti di quest’an-no, figurano tre donne.Ad Oslo, tra i 241 candidati al Premio - comprese 53 associa-zioni umanitarie - sono state insignite del prestigioso rico-noscimento, le “paladine della pace”. La lotta per la difesa dei diritti delle donne e la pratica della non violenza, hanno fatto di Ellen Johnson Sirleaf,  Leymah Gbowee e Tawakkul Karman le vincitrici del Nobel per la Pace

2011. Molti di noi non le conosce-vano e, forse, si stanno anco-ra chiedendo chi sono, ma il Premio più illustre per la pace, non poteva che toccare alle tre esponenti del gentil sesso, che si sono battute per il rinnova-mento democratico dei loro Paesi e per ottenere il diritto a partecipare al processo di pace. Conosciamo a memoria tutti i flirts estivi della Ventura, ma non sappiamo nulla delle vere eroine del nostro tempo!Forse alle società fortemente occidentalizzate, poco impor-ta della condizione femminile, dell’oppressione e delle di-scriminazioni presenti in Africa e nella penisola araba, poco importa fino a quando non ci sono interesse economici in gioco!

Per Ellen Johnson Sirleaf, nata nella capitale Liberiana (Mon-rovia) prima della politica, della direzione di importanti Istituti di credito e della Banca Mondiale, c’è la pace del suo Paese. Presidente della Repubblica Liberiana, nonché prima don-na a rivestire questo importan-te incarico nel continente afri-cano, Ellen Johnson, all’età di settantadue anni, è impegnata nella ricostruzione di un Paese devastato da quattordici anni di guerra civile. Donna, moglie - che non ha mai nascosto d’esser stata mal-trattata dal marito, dal quale ha divorziato -, Ellen è madre di quattro figli e nonna di sei nipo-ti; ha vissuto in esilio a Nairobi, in Kenya ed è stata condannata a dieci anni di prigione per le accusa pubbliche rivolte al re-

La cerimonia per l’attribuzio 2011. Per Ellen Johnson Sirleaf, nata

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BREK INCONTRI / nobel per la pace

Ellen Johnson SirleafTawakkul KarmanLeymah Gbowee

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gime militare. Dopo un periodo di prigionia, è riuscita a scappa-re negli Stati Uniti. Tornata nel suo Paese è divenuta presiden-te nel 2005. Al fine di aiutare la Liberia a “divenire un esempio per l’Africa e per il mondo di cosa può ottenere l’amore per la libertà”, Ellen ha richiesta il supporto americano. La presidentessa condivide il Premio per la Pace con una sua connazionale, Leymah Gbo-wee, avvocato e pacifista.Leymah ha trentanove anni e ha contribuito a metter fine alle guerra civile della Liberia con la sua lotta non violenta fatta di donne vestite di bian-co, unite nella preghiera e nel canto. Con lo “sciopero del sesso”, che prevede l’assenza delle donne lì dove c’è guerra, la signora Gbowee ha ottenuto il permesso di partecipare alle trattative di pace, durante il re-gime di Charles Taylor. Oggi, la “guerriera della pace” con-tinua a battersi per il recupero degli ex bambini soldato a cui è stata strappata l’infanzia. An-che per lei la lotta per la libertà si concretizza con l’esercizio

della non violenza e l’impegno delle donne liberiane.La paladine più giovane è, in-vece, una giornalista yemenita di trentadue anni, fondatrice dell’associazione “giornaliste senza catene”. Militante nel partito islamico e conservatore Al Islah, Tawakkul Karman si oppone al regime in carica. Tawakkul è una donna e una madre armata solo di coraggio! In poco tempo è di-venuta la leader della protesta femminile contro il regime ed è stata arrestata dalle autorità yemenite costrette, poi, a rila-sciarla a causa delle manifesta-zioni delle sue sostenitrici. La giornalista premiata dalla commissione norvegese, ha voluto dedicare il Nobel alla primavera araba e a tutte le donne dello Yemen.Il merito di queste paladine, protagoniste di lotte difficili, non può più restare nell’om-bra! Loro, che hanno vinto la guerra più grande, quella per la pace e per lo sviluppo della loro terra, si sono ribellate preten-dendo un ruolo attivo in quelle

trattative, nelle quali, non gli era permesso d’intervenire. Queste guerriere pacifiste, non hanno solo predicato la pace, ma hanno tenacemente praticato la non violenza, per-seguendo obiettivi più impor-tanti della vittoria del loro par-tito, della propaganda politica e della brama di potere. Spesso, il premio è stato as-segnato a vincitori discutibili, leaders non proprio pacifisti, mossi da interessi egemonici più che umanitari… Quest’an-no, però, il Nobel non è quello degli uomini e delle associa-zioni che si rendono protago-niste di scandali; adesso, la pace ha di nuovo il volto delle donne!Le donne, che hanno cono-sciuto la violenza fisica e mo-rale, l’egoismo umano, lo sfruttamento, la guerra civile e la distruzione dei popoli, sono chiamate a curare le ferite di un Paese e ridare dignità a tutti i suoi figli, così come solo una madre è in grado di fare.

Antonella Rosa

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Mercatini di natale nel centro StoricoPer la II edizione dei Mercatini di Natale di Potenza, si è pensato di allestire le rassegne di produzioni artigianali ed enogastronomiche a caratterizzazione natalizia. La manifestazione, che partirà da Piazza M. Pagano, si protrarrà fino alla vigilia di Natale con stands aperti al pubblico fino a tarda serata. Il 12 e 13 dicembre, il Mercatino verrà dedicato a S.Lucia e sarà possibile degustare prodotti tipici della fe-stività. L’allestimento di bancarelle nei vicoli e nelle piazze del Cen-tro, consentirà a tutti gli interessati di tuffarsi nel colorato mondo delle creazioni artigianali, alla ricerca di idee-regalo e della magica atmosfera natalizia. Info su: www.mercatinodinatalepotenza.it

potenza 7 - 24 dicembre

rapunzel - la fiaba dei fratelli GriMMPer la IV edizione di “Teatro in rete - voglia di teatro”, la rassegna “Di Fiaba in Fiaba” ripropone il noto racconto dei Fratelli Grimm, recentemente prodotto dalla Walt Disney Studios. Raperonzolo, spettacolo incentrato sulla tradizionale fiaba europea, verrà presentata in versione integrale e nella sua scrittura originale, con l’obiettivo di far apprezzare la favola attraverso una messa in scena, tipica del Teatro delle Marionette. L’appuntamento, dedicato ai più piccoli (bambini dai 4 agli 8 anni), si terrà presso Teatro Don Bosco di Potenza. Per maggiori info vai su: comune.potenza.it

potenza 20 gennaio

GezziaMociIn occasione della XXIV edizione del Festival, la città dei Sassi diven-ta il palcoscenico naturale per l’esibizione di musicisti jazz. Nei luo-ghi più suggestivi della città di Matera si terrà l’ultimo appuntamen-to con “Gezziamoci”, il Festival Jazz della Basilicata che richiama appassionati da tutta Italia. La manifestazione, promossa dall’Onyx Jazz Club, vuol consolidare il legane tra cultura e territorio, grazie a numerose iniziative collaterali volte alla riscoperta di musei, chiostri, piazzette, vicoli e chiese rupestri. Il concerto, che avrà come prota-gonisti brillanti musicisti di fama internazionale, si terrà presso l’Au-ditorium Comunale di Piazza del Sedile. Info su: www.onyxjazzclab.it

matera20 dicembre

montescaglioso6 gennaio

la notte dei cuciboccaAl termine delle festività natalizie, il Comune di Monetescaglioso (MT), ripropone un antichissimo rito che condensa le credenze della comunità contadine in un evento tanto atteso dai bambini. In occa-sione dell’Epifania, delle figure vestite di nero con ai piedi catene spezzate ed in mano lunghi aghi, minacceranno di cucire la bocca ai più piccoli, così come vuole la tradizione. La “Notte dei Cucibocca”, appuntamento unica in tutto il meridio-ne, rappresenta un rito di iniziazione alla paura. La manifestazione si svolgerà nel centro storico e sarà allietata da musica etno lucana. Info su: www.montescaglioso.net

Spazi e colori di lucaniaIl 2011 si chiude con un’esplosione di colore, che è la chiave di let-tura della mostra di Ernesto Treccani, pittore italiano scomparso nel 2009. “Spazi e colori di Lucania” è il titolo della mostra potentina che si terrà nella Galleria Civica di Palazzo Loffredo ed esporrà alcune ope-re inedite di Treccani, a partire dal 30 dicembre 2011. Con sculture, dipinti, acquerelli e disegni, realizzati in massima parte nel territo-rio lucano, sarà possibile cogliere “il colore della vita”, ricordando il grande maestro del Realismo italiano. Info su: bacilicatanet.com

potenza fino al 31 gennaio

BREK EVENTI BASILICATA

Mostra d’arte e cultura a Palazzo BluLe sale dello storico Palazzo Blu di Pisa, dal 15 ottobre 2011, ospita-no 200 opere - tra dipinti, ceramiche, disegni e opere su carta - del celebre pittore Pablo Picasso. L’itinerario mussale si articola intorno ad opere prodotte dal 1901 al 1970, appartenenti al Museo Picasso di Barcellona e in mostra nel capoluogo toscano. Il pubblico potrà apprezzare il genio creativo del giovanissimo pittore, che esplorò ogni possibile percorso arti-stico. La straordinaria e unica collezione, resterà a disposizione dei visitatori ancora per tutto il mese di gennaio. Info e prenotazioni su: www.picassopalazzoblu.it

pisa fino al29 gennaio

caMPionato Mondiale di Pasticceria FeMMinileLa più importante manifestazione nel settore della gelateria artigia-nale - che si terrà presso il Salone Internazionale di Gelateria, Pastic-ceria e Pianificazione Artigianale di Rimini, il SIGEP - per la XXXIII edizione, promuove un evento tutto al femminile. Si tratta del “The Pastry Queen”, il primo campionato Mondiale dedicato alle donne. Alla gara parteciperanno dieci tra le migliori pasticcere dei cinque continenti. Torte, dessert al piatto, sculture in zucchero e pastigliag-gio, saranno gli steps del concorso (l’ultima prova sarà a sorpresa). La regina della pasticceria, verrà premiata domenica 22 gennaio. Per info e prenotazioni vai al sito ufficiale: www.sigep.itrimini 21-22 gennaio

negrita in concertoDopo tre anni dall’uscita del fortunato disco “Helldorado”, i Negrita ritornano ad essere protagonisti sulla scena della musica rock italia-na.Da gennaio 2012, i fans della band aretina potranno ascoltare live il singolo “Brucerò per te” e gli altri brani dell’ultimo album. Il primo appuntamento è al Nelson Mandela Forum di Firenze (in Viale Pasquale Paoli) con il “Dannato Vivere Arena Tour 2012”. Seguiranno altre cinque date che toccheranno i più importanti pala-sport italiani. Info e biglietti su: www.ticketone.it

natalArte a corte“Castel Trapp”, località conosciuta come “Castello di Caldonazzo”, riapre le porte al pubblico in occasione del Natale. Piccole casette in legno disposte all’interno del cortile del maniero, ed espositori dislocati sotto le volte dell’antico magazzino, neve e luci colorate all’imbrunire, per uno scenario d’altri tempi. Il Natale a Corte Trapp, per l’edizione 2011, propone un vero e pro-prio evento...oltre al tradizionale mercatino! NatalArte, infatti, sarà un affascinante percorso fra pitture, sculture, opere in legno, oggetti d’arte e arredamento, il tutto immerso nell’atmosfera natalizia. Appuntamento da non perdere! Info su: www.nataleacorte.it

caldonazzo22 23 24 dicembre

il Villaggio di BaBBo nataleL’interessante appuntamento promosso dal Comune di Rivoli (TO), si protrarrà per tutte le festività natalizie e sarà dedicato, in particolare, ai più piccoli. Sarà possibile visitare il suggestivo Villaggio di Bab-bo Natale, progettato e realizzato dall’artista Carmelo Giammello, scenografo di fama internazionale, fino all’8 gennaio 2012. Ideato secondo lo stile dell’originario villaggio nordico, con accoglienti ca-sette di legno, il Villaggio di Babbo Natale sarà la location dedicata a diverse attività ricreative per bambini, volte a stimolare la creativi-tà. L’iniziativa, che assolve ad una funzione educativa e didattica è aperta a tutti gli interessati. Per maggiori info: www.italia-eventi.com

rivoli fino all’8 dicembre

firenze31 gennaio

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Mercatini di natale nel centro StoricoPer la II edizione dei Mercatini di Natale di Potenza, si è pensato di allestire le rassegne di produzioni artigianali ed enogastronomiche a caratterizzazione natalizia. La manifestazione, che partirà da Piazza M. Pagano, si protrarrà fino alla vigilia di Natale con stands aperti al pubblico fino a tarda serata. Il 12 e 13 dicembre, il Mercatino verrà dedicato a S.Lucia e sarà possibile degustare prodotti tipici della fe-stività. L’allestimento di bancarelle nei vicoli e nelle piazze del Cen-tro, consentirà a tutti gli interessati di tuffarsi nel colorato mondo delle creazioni artigianali, alla ricerca di idee-regalo e della magica atmosfera natalizia. Info su: www.mercatinodinatalepotenza.it

potenza 7 - 24 dicembre

rapunzel - la fiaba dei fratelli GriMMPer la IV edizione di “Teatro in rete - voglia di teatro”, la rassegna “Di Fiaba in Fiaba” ripropone il noto racconto dei Fratelli Grimm, recentemente prodotto dalla Walt Disney Studios. Raperonzolo, spettacolo incentrato sulla tradizionale fiaba europea, verrà presentata in versione integrale e nella sua scrittura originale, con l’obiettivo di far apprezzare la favola attraverso una messa in scena, tipica del Teatro delle Marionette. L’appuntamento, dedicato ai più piccoli (bambini dai 4 agli 8 anni), si terrà presso Teatro Don Bosco di Potenza. Per maggiori info vai su: comune.potenza.it

potenza 20 gennaio

GezziaMociIn occasione della XXIV edizione del Festival, la città dei Sassi diven-ta il palcoscenico naturale per l’esibizione di musicisti jazz. Nei luo-ghi più suggestivi della città di Matera si terrà l’ultimo appuntamen-to con “Gezziamoci”, il Festival Jazz della Basilicata che richiama appassionati da tutta Italia. La manifestazione, promossa dall’Onyx Jazz Club, vuol consolidare il legane tra cultura e territorio, grazie a numerose iniziative collaterali volte alla riscoperta di musei, chiostri, piazzette, vicoli e chiese rupestri. Il concerto, che avrà come prota-gonisti brillanti musicisti di fama internazionale, si terrà presso l’Au-ditorium Comunale di Piazza del Sedile. Info su: www.onyxjazzclab.it

matera20 dicembre

montescaglioso6 gennaio

la notte dei cuciboccaAl termine delle festività natalizie, il Comune di Monetescaglioso (MT), ripropone un antichissimo rito che condensa le credenze della comunità contadine in un evento tanto atteso dai bambini. In occa-sione dell’Epifania, delle figure vestite di nero con ai piedi catene spezzate ed in mano lunghi aghi, minacceranno di cucire la bocca ai più piccoli, così come vuole la tradizione. La “Notte dei Cucibocca”, appuntamento unica in tutto il meridio-ne, rappresenta un rito di iniziazione alla paura. La manifestazione si svolgerà nel centro storico e sarà allietata da musica etno lucana. Info su: www.montescaglioso.net

Spazi e colori di lucaniaIl 2011 si chiude con un’esplosione di colore, che è la chiave di let-tura della mostra di Ernesto Treccani, pittore italiano scomparso nel 2009. “Spazi e colori di Lucania” è il titolo della mostra potentina che si terrà nella Galleria Civica di Palazzo Loffredo ed esporrà alcune ope-re inedite di Treccani, a partire dal 30 dicembre 2011. Con sculture, dipinti, acquerelli e disegni, realizzati in massima parte nel territo-rio lucano, sarà possibile cogliere “il colore della vita”, ricordando il grande maestro del Realismo italiano. Info su: bacilicatanet.com

potenza fino al 31 gennaio

Mostra d’arte e cultura a Palazzo BluLe sale dello storico Palazzo Blu di Pisa, dal 15 ottobre 2011, ospita-no 200 opere - tra dipinti, ceramiche, disegni e opere su carta - del celebre pittore Pablo Picasso. L’itinerario mussale si articola intorno ad opere prodotte dal 1901 al 1970, appartenenti al Museo Picasso di Barcellona e in mostra nel capoluogo toscano. Il pubblico potrà apprezzare il genio creativo del giovanissimo pittore, che esplorò ogni possibile percorso arti-stico. La straordinaria e unica collezione, resterà a disposizione dei visitatori ancora per tutto il mese di gennaio. Info e prenotazioni su: www.picassopalazzoblu.it

pisa fino al29 gennaio

caMPionato Mondiale di Pasticceria FeMMinileLa più importante manifestazione nel settore della gelateria artigia-nale - che si terrà presso il Salone Internazionale di Gelateria, Pastic-ceria e Pianificazione Artigianale di Rimini, il SIGEP - per la XXXIII edizione, promuove un evento tutto al femminile. Si tratta del “The Pastry Queen”, il primo campionato Mondiale dedicato alle donne. Alla gara parteciperanno dieci tra le migliori pasticcere dei cinque continenti. Torte, dessert al piatto, sculture in zucchero e pastigliag-gio, saranno gli steps del concorso (l’ultima prova sarà a sorpresa). La regina della pasticceria, verrà premiata domenica 22 gennaio. Per info e prenotazioni vai al sito ufficiale: www.sigep.itrimini 21-22 gennaio

negrita in concertoDopo tre anni dall’uscita del fortunato disco “Helldorado”, i Negrita ritornano ad essere protagonisti sulla scena della musica rock italia-na.Da gennaio 2012, i fans della band aretina potranno ascoltare live il singolo “Brucerò per te” e gli altri brani dell’ultimo album. Il primo appuntamento è al Nelson Mandela Forum di Firenze (in Viale Pasquale Paoli) con il “Dannato Vivere Arena Tour 2012”. Seguiranno altre cinque date che toccheranno i più importanti pala-sport italiani. Info e biglietti su: www.ticketone.it

natalArte a corte“Castel Trapp”, località conosciuta come “Castello di Caldonazzo”, riapre le porte al pubblico in occasione del Natale. Piccole casette in legno disposte all’interno del cortile del maniero, ed espositori dislocati sotto le volte dell’antico magazzino, neve e luci colorate all’imbrunire, per uno scenario d’altri tempi. Il Natale a Corte Trapp, per l’edizione 2011, propone un vero e pro-prio evento...oltre al tradizionale mercatino! NatalArte, infatti, sarà un affascinante percorso fra pitture, sculture, opere in legno, oggetti d’arte e arredamento, il tutto immerso nell’atmosfera natalizia. Appuntamento da non perdere! Info su: www.nataleacorte.it

caldonazzo22 23 24 dicembre

il Villaggio di BaBBo nataleL’interessante appuntamento promosso dal Comune di Rivoli (TO), si protrarrà per tutte le festività natalizie e sarà dedicato, in particolare, ai più piccoli. Sarà possibile visitare il suggestivo Villaggio di Bab-bo Natale, progettato e realizzato dall’artista Carmelo Giammello, scenografo di fama internazionale, fino all’8 gennaio 2012. Ideato secondo lo stile dell’originario villaggio nordico, con accoglienti ca-sette di legno, il Villaggio di Babbo Natale sarà la location dedicata a diverse attività ricreative per bambini, volte a stimolare la creativi-tà. L’iniziativa, che assolve ad una funzione educativa e didattica è aperta a tutti gli interessati. Per maggiori info: www.italia-eventi.com

rivoli fino all’8 dicembre

firenze31 gennaio

BREK EVENTI ITALIA

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Premio internazionale Jacques Prévert 2012Concorso letterario – Il Premio Letterario di Poesia e Narrativa - pro-mosso dall’Associazione culturale Il Club Degli Autori di Melegnano (MI) - per la sua XVIII, ripropone due diverse sezioni: poesia e narra-tiva. Partecipare è facile: basta inviare una raccolta di poesie a tema libero (da 22 a 26 poesie), oppure una raccolta di racconti, favole o novelle senza limiti di lunghezza. Il concorso è aperto anche agli autori di testi inediti, che potranno partecipare inviando una copia dell’opera in lingua italiana. La Targa Jacques Prévert spetta ai primi classificati di ciascuna sezione. Per maggiori informazioni e per scari-care il bando vai al sito ufficiale del concorso: www.club.it

scadenza 30 dicembre

linGua maDre. Donne straniere raccontanoConcorso letterario – Per la VII edizione del Concorso Letterario Na-zionale, si è pensato di dar spazio alle donne straniere che desidera-no esprimersi in italiano. La Regione Piemonte e la Fondazione per il Libro la Musica e la Cultura, hanno indetto un concorso riservato alle donne, con l’obiettivo di mettere in luce le interazioni che ride-finiscono la nostra mappa culturale e consentono l’accesso al “mon-do dell’altro”. Partendo dai racconti delle donne, “Lingua Madre” dedica anche un sezione speciale alle donne italiane che vogliano raccontare storie di donne conosciute, amate o incontrate. Info su: www.concorsolinguamadre.it

scadenza 31 dicembre

il viDeoFestival Di imPeriaConcorso per videomakers - In occasione della VII edizione del Fe-stival Internazionale d’Arte Cinematografica Digitale, l’Associazione “Officine Digitali” organizza la nuova edizione del Festival. Il concorso, dedicato a opere realizzate in qualsiasi formato, è riser-vata ai registi professionisti, ai videomakers e alle scuole (possono partecipare anche le classi) per le quali è istituita una sezione a parte. Il Video Festival è articolato in tre categorie standard (professionisti, amatori e internazionale) e una “categoria explorer”, che compren-de la sezione Documentario Turistico e Naturalistico. Il tema è libero.Per maggiori info: www.videofestivalimperia.org

scadenza 30 gennaio

comunicare l’archeoloGiaConcorso fotografico - Il Forum di Archeologia lancia il primo Con-corso Fotografico Nazionale con il tema “Comunicare l’Archeolo-gia”. L’idea è quella di invitare tutti gli utenti a gettare uno sguardo diverso sul patrimonio culturale, valorizzando l’aspetto comunicativo senza vincoli di tipo scientifico o documentale. Per partecipare basta inviare fino a 5 immagini (in bianco/nero e/o a colori) con il nome dell’opera d’arte fotografata e la sua collocazione geografica. L’iniziativa, rivolta a professionisti e non, potrà essere se-guita anche online. Per ulteriori informazione e per scarica il bando del concorso, vai al sito ufficiale: www.forumarcheologia.it

scadenza 21 dicembre

scadenza 31 dicembre

caccia alla minacciaConcorso fotografico - Qualsiasi attività umana o processo che è causa di degrado biologico o naturale, rientra nel tema del concorso fotografico intitolato “Caccia alla minaccia”. Ai partecipanti si richie-de di fornire, attraverso i propri scatti, uno o più esempi di minacce ambientali che trasformano il territorio (identificate in accordo con la classificazione internazionale proposta dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura). L’iniziativa mira a costituire un terreno fruttuoso di cooperazione e scambio tra i diversi attori territoriali, al fine di conoscere, tutelare e valorizzare il nostro straordinario patri-monio ambientale. Tutte le info su: cacciaallaminaccia.blogspot.com

BREK OPPORTUNITÀ

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Premio internazionale Jacques Prévert 2012Concorso letterario – Il Premio Letterario di Poesia e Narrativa - pro-mosso dall’Associazione culturale Il Club Degli Autori di Melegnano (MI) - per la sua XVIII, ripropone due diverse sezioni: poesia e narra-tiva. Partecipare è facile: basta inviare una raccolta di poesie a tema libero (da 22 a 26 poesie), oppure una raccolta di racconti, favole o novelle senza limiti di lunghezza. Il concorso è aperto anche agli autori di testi inediti, che potranno partecipare inviando una copia dell’opera in lingua italiana. La Targa Jacques Prévert spetta ai primi classificati di ciascuna sezione. Per maggiori informazioni e per scari-care il bando vai al sito ufficiale del concorso: www.club.it

scadenza 30 dicembre

linGua maDre. Donne straniere raccontanoConcorso letterario – Per la VII edizione del Concorso Letterario Na-zionale, si è pensato di dar spazio alle donne straniere che desidera-no esprimersi in italiano. La Regione Piemonte e la Fondazione per il Libro la Musica e la Cultura, hanno indetto un concorso riservato alle donne, con l’obiettivo di mettere in luce le interazioni che ride-finiscono la nostra mappa culturale e consentono l’accesso al “mon-do dell’altro”. Partendo dai racconti delle donne, “Lingua Madre” dedica anche un sezione speciale alle donne italiane che vogliano raccontare storie di donne conosciute, amate o incontrate. Info su: www.concorsolinguamadre.it

scadenza 31 dicembre

il viDeoFestival Di imPeriaConcorso per videomakers - In occasione della VII edizione del Fe-stival Internazionale d’Arte Cinematografica Digitale, l’Associazione “Officine Digitali” organizza la nuova edizione del Festival. Il concorso, dedicato a opere realizzate in qualsiasi formato, è riser-vata ai registi professionisti, ai videomakers e alle scuole (possono partecipare anche le classi) per le quali è istituita una sezione a parte. Il Video Festival è articolato in tre categorie standard (professionisti, amatori e internazionale) e una “categoria explorer”, che compren-de la sezione Documentario Turistico e Naturalistico. Il tema è libero.Per maggiori info: www.videofestivalimperia.org

scadenza 30 gennaio

comunicare l’archeoloGiaConcorso fotografico - Il Forum di Archeologia lancia il primo Con-corso Fotografico Nazionale con il tema “Comunicare l’Archeolo-gia”. L’idea è quella di invitare tutti gli utenti a gettare uno sguardo diverso sul patrimonio culturale, valorizzando l’aspetto comunicativo senza vincoli di tipo scientifico o documentale. Per partecipare basta inviare fino a 5 immagini (in bianco/nero e/o a colori) con il nome dell’opera d’arte fotografata e la sua collocazione geografica. L’iniziativa, rivolta a professionisti e non, potrà essere se-guita anche online. Per ulteriori informazione e per scarica il bando del concorso, vai al sito ufficiale: www.forumarcheologia.it

scadenza 21 dicembre

scadenza 31 dicembre

caccia alla minacciaConcorso fotografico - Qualsiasi attività umana o processo che è causa di degrado biologico o naturale, rientra nel tema del concorso fotografico intitolato “Caccia alla minaccia”. Ai partecipanti si richie-de di fornire, attraverso i propri scatti, uno o più esempi di minacce ambientali che trasformano il territorio (identificate in accordo con la classificazione internazionale proposta dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura). L’iniziativa mira a costituire un terreno fruttuoso di cooperazione e scambio tra i diversi attori territoriali, al fine di conoscere, tutelare e valorizzare il nostro straordinario patri-monio ambientale. Tutte le info su: cacciaallaminaccia.blogspot.com

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UNA NATURA VINCENTE

Brillano ancora oggi, come ieri, gli occhi di una diva che all’età di settantasette anni si emozio-na guardandosi indietro e com-mossa esclama: “la mia vita è stata una favola meravigliosa”. La vita di Sophia Loren, infatti, non è stata poi così diversa dal-le favole incantate che ci face-vano sognare da bambini. Tutti conoscono Sophia, ma pochi sanno chi è Sofia.Sofia nasce a Roma il 20 Set-tembre del 1934 da Romilda Villani e Riccardo Scicolone, i quali non erano sposati e non si sposarono mai a causa di un rapporto, il loro, estremamente travagliato. Quan-do nasce Sofia, infatti, Ric-cardo le invia un

mazzo di fiori ma si rifiuta di vedere sia la piccola sia la ma-dre, anche se in seguito de-cide di accoglierla e darle il suo cognome. Romilda è però distrutta dal dolore, sogna un matrimonio con l’abito bianco e non riesce ad accettare di essersi innamorata dell’uomo sbagliato, ed è così che un gior-no, col cuore a pezzi, decide di tornare a Pozzuoli dov’era nata, portando con se la sua picco-la. La bambina vive dunque in provincia di Napoli, nella casa dei nonni materni e in estrema povertà. Inoltre, la sua infanzia è duramente segnata dai bom-bardamenti della guerra e dalla mancanza di un padre davvero presente. Mamma Romilda ha però grandi progetti per lei: So-fia diventerà famosa e risolleve-rà tutti da quella triste condizio-ne. Sofia rappresenta il riscatto sociale e personale della madre che nel 1932 vinse un concorso come sosia di Greta Garbo, ma dovette rinunciare a Hollywo-od perché rimase incinta di lei. Così la bambina cresce anche con la pressione della madre

che la incoraggia ad i m p e g n a r s i

per rag-giunge-

re tale o b -biet-t i v o . S u a

madre è l’unica persona che crede in lei quando ancora non lo fa nessuno, quando tutti la chiamano ironicamente “stec-chetto” per il suo corpicino tut-to pelle ed ossa e un pò brut-tino.Crescendo, però, Sofia si tra-sforma, il suo fisico pelle ed ossa pian piano prende forma e lei a quattordici anni non è più il brutto anatroccolo dell’infanzia. A quindici anni, determinata ad avere successo e accompagna-ta dalla madre, torna a Roma per partecipare a diversi con-corsi di bellezza, e fra questi, quello di Miss Italia, dove non vince ma viene premiata con il titolo “Miss Eleganza”, creato apposta per lei. Romilda non ha i soldi per vestiti e per tutti gli accessori che rendono una ragazza meravigliosa, ma non si arrende; ed è così che al suo primo concorso Sofia si presen-ta con un vestito lunghissimo, di quelli che hanno lo strascico sul pavimento perché così non si vedeva che era scalza, poiché a casa non c’erano i soldi per comprare le scarpe! Altro gros-so problema erano le acconcia-ture, casalinghe ovviamente, che non reggono a lungo senza la lacca e la maestria del par-rucchiere. Lei però è bellissima e determinata, questo basta!Contemporaneamente prova ad entrare nel fantastico e tan-to sognato mondo del cinema, posa per alcuni fotoromanzi e interpreta ruoli marginali in al-

cune pellicole. Nel 1951 co-nosce il produttore Carlo

Ponti; lui l’aveva notata a un concorso di bellezza e subito era rimasto colpi-to dalla sua bellezza. Tra i

due nasce anche l’amore

rapporto, il loro, estremamente travagliato. Quan- con la pressione della madre comprare le scarpe! Altro gros

so problema erano le acconciature, casalinghe ovviamente, che non reggono a lungo senza la lacca e la maestria del parrucchiere. Lei però è bellissima e determinata, questo basta!Contemporaneamente prova ad entrare nel fantastico e tanto sognato mondo del cinema, posa per alcuni fotoromanzi e interpreta ruoli marginali in al

cune pellicole. Nel 1951 conosce il produttore Carlo

Ponti; lui l’aveva notata a un concorso di bellezza e subito era rimasto colpito dalla sua bellezza. Tra i

due nasce anche l’amore

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travagliato. Quan-do nasce Sofia, infatti, Ric-cardo le invia un

con la pressione della madre che la incoraggia ad

i m p e g n a r s i per rag-

giunge-re tale o b -biet-t i v o . S u a

comprare le scarpe! Altro grosso problema erano le acconciature, casalinghe ovviamente, che non reggono a lungo senza la lacca e la maestria del parrucchiere. Lei però è bellissima e determinata, questo basta!Contemporaneamente prova ad entrare nel fantastico e tanto sognato mondo del cinema, posa per alcuni fotoromanzi e interpreta ruoli marginali in al

cune pellicole. Nel 1951 conosce il produttore Carlo

Ponti; lui l’aveva notata a un concorso di bellezza e subito era rimasto colpito dalla sua bellezza. Tra i

due nasce anche l’amore

"Ogni donna può figurare al meglio se sta bene dentro la propria pelle. Non centrano i vestiti ed il trucco, ma come si brilla."

Sophia Loren

BREK QUARTA PARETE / cinema

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ma Sofia ha quindici anni e lui è un uomo sposato di trentaset-te. Tuttavia, riconosce di aver scoperto un talento e le offre un contratto di sette anni, le fa seguire corsi per imparare l’in-glese e le fa cambiare il nome. Nasce così Sophia Loren.I due si innamorano e Carlo la-scia sua moglie per sposare So-phia il 17 settembre del 1957. Purtroppo, però, la chiesa non riconosce l’unione, Carlo viene accusato di bigamia e i novelli sposi sono costretti ad annulla-re il matrimonio. Il secondo ma-trimonio viene celebrato solo nel 1966, in Francia, e dopo un accordo con la prima moglie. Finalmente, Carlo e Sophia rie-scono a coronare il loro sogno d’amore e da questo matrimo-nio nascono due figli, Carlo Jr ed Edoardo.Contemporaneamente al sus-

seguirsi delle vicende dolorose nella sua vita privata, Sophia “nasce” nella sfera pubblica e la sua carriera prende il volo. Il suo debutto nella comme-dia avviene nel 1953 con la magistrale interpretazione di Cleopatra nel film Due notti con Cleopatra, diretto da Ma-rio Mattòli. Il 1954 è l’anno del fortunato incontro con il regista Vittorio De Sica e con Marcello Mastroianni, con il quale for-merà, negli anni successivi, una delle coppie più amate del ci-nema mondiale. L’esordio della coppia avviene in Peccato che sia una canaglia (1954). Nonostante, la Loren si impon-ga grazie alla sua sensualità, ben presto gli italiani assistono al debutto e poi al successo di un’attrice destinata a diventare un mito, o, come la definisce Vittorio De Sica, “una natura

vincente”.Nel 1955 Sophia recita non solo in Italia ma anche negli Stati Uniti, affiancata da grandissimi personaggi di spicco dell’atto-rialità hollywoodiana, e sotto la regia di grandi maestri del cine-ma, quali Mario Monicelli, Dino Risi, Charlie Chaplin, e Michael Curtiz. Così viene apprezzata anche dal popolo statunitense, ma è in Italia che esplode la sua dote, ed esplode con Vittorio De Sica che la rende celebre in tutto il mondo con film come La Ciociara (1960) , Ieri, oggi, e domani (1963) e Matrimonio all’italiana (1964).La Ciociara è un film tratto dall’omonimo romanzo di Al-berto Moravia ed è ambientato negli anni della seconda guerra mondiale. Sophia è Cesira, una giovane mamma che cerca di scampare alla guerra e di por-

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nelle foto Sophia Loren

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BREK QUARTA PARETE / cinema

tare in salvo la figlioletta Ro-setta. Decide così di rifugiarsi nella Ciociara, dov’è nata, con-vinta di poter essere al sicuro. In effetti inizialmente è così, la zona sembra non conoscere la guerra che si sta scatenando non molto lontano. Purtroppo i momenti idilliaci terminano e la guerra arriva, e con essa la morte di un caro amico ma anche la vittoria. Sembra tutto finito, e Cesira decide di torna-re a Roma; durante il viaggio, però, le due donne vengono aggredite e violentate da alcu-ni soldati marocchini. Il film si conclude col pianto disperato di Cesira.Ieri, oggi e domani è un film con tre episodi; nel primo, quello napoletano, Sophia interpreta Adelina, una venditrice di con-trabbando di sigarette che per evitare il carcere a causa del suo lavoro illegale, si fa mette-re sempre incinta dal marito; il secondo episodio si svolge a Milano e qui vediamo Sophia nei panni di Anna, benestante

signora in cerca di nuovi stimoli che ha una relazione extra co-niugale per evadere dalla sua noiosa vita fatta di convenienze e lusso; il terzo episodio è in-vece quello romano, in cui tro-viamo Mara, una prostituta che cerca di sedurre un ragazzo che sta per prendere i voti. Origina-riamente lo tenta con ogni mez-zo, poi capisce che la fede è più importante e aiuta il giovane a riprendere il suo cammino spiri-tuale. La coppia protagonista di ogni episodio è composta dalla Loren e da Mastroianni. In que-sto film, tra l’altro, vi è il celebre streeptease di Sophia, ritenuto ancora oggi lo spogliarello più bello della storia del cinema.Matrimonio all’italiana è tratto invece dalla commedia Filume-na Marturano di Eduardo De Fi-lippo. Anche qui ritroviamo Ma-stroianni e la Loren nei panni, rispettivamente, di Domenico e Filumena. Il film si concentra sulla figura materna, sull’amore incondizionato di una madre per i suoi figli, e famosa rima-

ne la celebre battuta “i figli non si pagano”. Filumena è un ex prostituta che Domenico salva dalla strada. Un giorno lei si sente male e credendo di mo-rire chiede a Domenico di spo-sarla prima che sia finita ed egli accetta. Solo dopo tutto, ciò si rivela uno stratagemma di lei per garantire un futuro migliore ai suoi figli, figli dei quali Do-menico non sapeva niente. Egli all’inizio non la prende affatto bene, la minaccia e cerca di sa-pere quale dei tre figli sia suo, ma dopo li accetta tutti. Con-temporaneamente allo scor-rere di queste vicende vi è la narrazione attraverso flash back della storia complicata durata vent’anni fra i due protagonisti. Sono questi film indimentica-bili, grandi classici che hanno contribuito a scrivere la storia del cinema italiano.Numerosissime sono tuttavia le interpretazioni di Sophia in tutta la sua lunga carriera, tutte degne del suo grande nome. Nessun’altra attrice italiana è riuscita ad eguagliare il suo successo. Vince un Oscar per La Ciociara, poi nel 1991 l’oscar per la carriera, cinque Golden Globe (quattro per miglior at-trice del mondo e uno per la carriera), cinque nominations, otto David di Donatello, due Nastri d’Argento e un Telegat-to per la carriera vinto nel 2001.Forse la più grande icona del cinema italiano, sul grande schermo la Loren ci ha regalato performance memorabili, eter-ne. Invidiata e osannata a livello mondiale, ancor oggi sempre bellissima ed elegantissima all’età di 77 anni è diventata un simbolo e cioè il simbolo di una donna forte, tenacie, coraggio-sa, una donna che se vuole può fare tutto, un esempio per le donne di tutto il mondo.

Mari Donadio

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Non so fino a che punto quest’articolo parlerà d’arte (ammesso e non concesso che quanto da me precedentemente scritto possa essere sufficientemente dignitoso da aver ottenuto tale riconoscimento), non so neanche se ciò che seguirà sarà pretestuosamente antropologico o anche solo vagamente condivisibile, di certo so che da qui in poi le mie parole saranno fatte di qualcosa di molto simile all’amore.Frida, un nome che suona tanto simile a free-dom da avere il sapore della libertà, un nome forte d’animo, forte come gli ideali di colei alla quale questo nome appartiene, di colei che ha saputo prima di tutto vivere davvero, un nome con cui è riuscita a vincere la morte, dopo averle resistito per trent’anni, da quando la stessa ten-tò di portarsela via per la prima volta. Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderòn ha vissuto tutta la sua coloratissima vita meno-mata a causa di un incidente d’autobus, che quando aveva solo 17 anni le procurò un nu-mero spaventoso di fratture nonché una ferita da film dell’orrore che le avrebbe impedito di portare a termine qualsiasi gravidanza, nono-stante tutto, però, il suo istinto di maternità e la sua femminilità non ne furono minimame intaccate.Frida infatti era donna fino all’ultima molecola del suo minuto corpo, era appassionata e appas-sionante, magnetica, sensuale, capace di farti suo con la stessa velocità con cui faceva fuori un bicchiere di tequila, con quegli occhi tanto pro-fondi da dare le vertigini conquistò l’amore di varie prede senza una precisa predilezione per un sesso piuttosto che per l’altro, eccezion fatta per quello che fu l’uomo della sua vita, Diego Rivera. La sua storia con lui, stimato pittore mu-rale messicano, fu un alternarsi di momenti di estasi e momenti di devastazione. Rivera infat-ti al suo terzo matrimonio era un riconosciuto donnaiolo, Frida lo sposò ugualmente, senza la pretesa di cambiarlo accettò l’incontenibile in-clinazione fedifraga del marito fino a che questi, però, non ebbe una storia anche con la sorella di Frida il che mise comprensibilmente, ma solo temporaneamente, fine alla loro storia. Rivera, rimasto impressionato dalla maestria pittorica della moglie ne tesseva le lodi pubbli-camente dichiarando che fosse addirittura più brava di lui, e non fu il solo a dirlo visto che di li a poco anche Picasso avrebbe dichiarato che

FRIDA: LA DONNA SPIEGATA DAL MONDO.

BREK QUARTA PARETE / arte

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ne lui ne Rivera erano in grado di dipingere un volto come Frida. Durante il matrimonio Frida rimase incinta di Rivera, ma come pronostica-tole da tutti i suoi medici curanti, abortì spon-taneamente a causa dell’inadeguatezza del suo fisico a sopportare la gestazione. Fu trovata dal marito distesa sul letto in una pozza di sangue, esperienza terrificante che la spingerà a dipin-gere una delle tele più crude e vagamente sur-realiste della sua carriera, “Il letto volante”. Lo stile della pittrice messicana di Coyoacàn, che si divideva tra il naif esagerato e lo stile di certi quadretti ex voto, prediligeva piccoli for-mati e per lo più autoritratti, aveva comunque il fine di affermare con prepotenza le sue origini e la storia del popolo messicano. Tuttavia quello che caratterizza lo stile di Frida è essenzialmen-te la violenza del colore, la durezza dei contorni dei volti dei personaggi, che in fondo non fanno altro che proteggere un retrostante messaggio di tenerezza e di sofferenza provata sulla pro-pria pelle. Per tornare a Rivera, i due si rispose-ranno un anno dopo la separazione, Diego in-fatti non aveva mai dimenticato l’ultima moglie, che nel frattempo aveva avuto una storia con il rivoluzionario russo Lev Trotsky, ospitato come rifugiato politico proprio nella “casa azul” di Fri-da, ma ciò non impedì ai due di vivere insieme il poco tempo che rimaneva alla pittrice. Di li a poco le avrebbero amputato le dita del piede, poi la gamba ormai in cancrena, allo stesso tempo però, finalmente il sogno della sua vita si realizzava. Frida, dopo essere divenu-ta famosa prima in Europa che in patria, ottenne la sua personale in Messico. Va da sé che le sue condizioni di salute le impedivano di prendere parte alla mostra, il medico le aveva vietato ca-tegoricamente di alzarsi dal letto, così lei si fece trasportare al museo con tutto il letto, bevve il suo ultimo bicchiere di tequila, cantò un’ulti-ma canzone, si guardò nello specchio montato sul baldacchino del suo letto, e pensò VIVA LA VIDA. Il finale ad effetto sarebbe la naturale e più op-portuna conclusione di questo pezzo, ma in re-altà ho ancora voglia di dirvi qualcosina su di lei, forse perché Frida era solita assentire di essere nata nel 1910, invece che nel 1907, si sentiva fi-glia della rivoluzione messicana di quell’anno, diceva, oppure più semplicemente perché un paio di anni in meno fanno comodo a tutte;

voglio continuare a scrivere, forse perché la vera bellezza non sta nelle sopraciglia perfette, forse perché più di qualunque operazione o terapia fu l’arte a mantenerla viva, forse perché tra le pareti blu del patio della sua casa le scimmiette e i pap-pagalli che accudiva come figli, i fiori morti nelle fioriere della madre, le angurie rosso sangue, la visione di un corpo puramente, ostinatamente femminile, assoluto, non sfocato dallo sguardo maschile in un tramonto messicano dai colori di un ginocchio sbucciato, Frida è stata semplice-mente l’essenza della donna.

Francesco Tripaldi

FRIDA: LA DONNA SPIEGATA DAL MONDO.4343

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Facile, troppo facile, leggendo il testo L'arte di trattare le donne, arrivare alla conclusione ov-via che Schopenhauer era un po’ misogino. Del resto è facile, troppo facile, rispondere per chi di Schopenhauer ha letto quasi tutto (io), che la misoginia di Schopenhauer è dettata dalle sue convinzioni filosofiche, che non possono che portarlo a vedere nella donna uno strumento di procreazione, dunque di obiettivazione ne-gativa della Voluntas che, tramite il desiderio, non fa che irrazionalmente continuare a volere se stessa, creando con altra vita altro dolore che non potrà che continuare ad essere un pendolo che va dal desiderio alla noia. Più che altro, ciò che colpisce leggendo con gli occhi di un con-temporaneo quel testo, è che più che essere un trattato di filosofia, o un manifesto dell'odio maschile per le donne, appare, se si pone men-te a certi, non a tutti i tipi di donne, come una descrizione, quasi documentaristica, dell'oggi. Come non pensare ad una qualunque show girl (che di show ha solo il suo corpo) quando si leg-gono le affermazioni del filosofo del tipo "L'uni-ca arte della donna è la civetteria". Impossibile smentire il buon Artur quando sostiene che l'uo-mo dovrebbe sostituire la donna di cui è stanco con un'altra, con altre, tante altre, esattamente come fa il nostro presidente del consiglio, dato che con i soldi che ha può permettersene un-dici che lo aspettano fuori dalla sua stanza da letto, ma riesce a farsene solo otto perchè, per quanto viagra puoi ingurgitare, hai pur sempre

settantacinque anni! Se si sente parlare una della parlamentari arrivate nelle aule tramite il passapartout acquisito sul letto di Putin, come non essere d'accordo con il pensatore di Danzi-ca, quando sostiene che concedendo gli stessi diritti dell'uomo alla donna, gli si sarebbe dovu-ta concedere anche la stessa intelligenza? Ve-dendo una biondona come Anna Nicole Smith che sposa un vecchiaccio sessantatreenne più vecchio di lei,come non essere d'accordo con Schopenhauer quando dice: "L'uomo è nato per guadagnare, la donna per spendere." Mi sorge a questo punto un dubbio, e se le show girls di oggi, le olgettine, le playmate da ma-trimonio di interesse avessero tutte letto L'ar-te di trattare le donne, e nella loro ignoranza e dabbenaggine l'avessero preso per un libret-to di istruzioni? Care donne, dignità! Ne avete di più di noi, insegnatela a quelle poche di voi che continuano a far credere che Schopenhauer aveva ragione.

Andrea Samela

BREK CONVIVIO / letture

“Più guardo gli uomini, meno mi piacciono. Se soltanto potessi dire la stessa cosa delle donne, tutto sarebbe a posto”. A. Scopenhauer

Quando Schopenhauer non è un esempio, ma ci ha visto lontano.

MAMMA, PAPÀ, VOGLIO FARE LA VELINA!

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Vino senzatempoC’è stato un tempo in cui le cose erano diverse. C’è stato un tempo in cui il tempo non aveva fretta.Sono fuggito per questo, per-ché troppo precario per riuscire a sopravvivere all’ansia che mi stava soffocando. Una quoti-diana scadenza di cose, ritmi incessanti, arroganze.Eccomi dunque a passeggiare in queste strade delicatamente illuminate di un piccolo paesino della Provenza; da una piccola porta esce odore di frittata con le cipolle. Attratto mi affaccio e scorgo locandine, foto, ci-meli di un cinema che non c’è più. Entro ammirando quella collezione meravigliosa di og-getti, dalla porta di una stanza attigua esce lui, il proprietario, occhialoni neri di cellulosa col laccetto, capelli arruffati ed il piatto di frittata tra le mani. Ma-sticando mi augura il benvenu-to e mi invita a restare, io non esito. Mi offre da bere, accetto, ed iniziamo a raccontarci, men-tre il gatto casalingo dopo le

fusa al suo padrone va a ripo-sare sul poster degli Aristogatti (fantastico).Mi parla di cinema e di poesia mentre beviamo quel vino di un intensissimo rosso della Vallee-Du- Rohne. Ne rimango incan-tato, ma altrettanto suggestivo era quell’incontro cinematogra-fico con i racconti annessi e così evito di focalizzarmi sul vino.Dopo un’ora circa ritorno alla chambre d’hoste, attraverso la piccola piazzetta dove attorno alla fontana che porta incisa la data 1836 ci sono 4 ragazzi che si dividono una bottiglia di bir-ra, mentre l’altra li attende gal-leggiando nella vasca d’acqua per non perdere la fresca tem-peratura.Tutto è quiete, tutto ha un ordi-ne, compreso le pietre vive che lastricano le viuzze e le piccole casette.Nel mio letto che profuma di lavanda, ripenso per un atti-mo a quel vino, dalla finestra, nel buio della notte proietto lo sguardo che dalla collina porta alla valle ed è tutto un vigne-to. Il suo carattere m’è rimasto dentro, come i suoi profumi, la sua suggestione.Al mattino seguente mi dirigo nuovamente da Roland, l’a-mico cinefilo della sera prima, e dopo un caloroso saluto gli chiedo subito di quel vino. Lui ride, mi prende sotto braccio, mi mostra l’etichetta e poi mi dice, andiamo allo Chateaux!Io festante come un bambino non esito un attimo, il percor-so che ci porta a quei vigneti è meraviglioso, tra alberi di ulivo e querce secolari. Il castello è edificato su una vecchia vil-la romana, tutta adornata da edere e rampicanti, proprio come si vede nei film. Il viale

acciottolato che dal cancello porta alla casa padronale è lun-go e stretto da file di cipressi. Il vigneron, nonché proprie-tario dello Chateau, amico di Roland ci accoglie con molta disponibilità permettendoci di fare un giro nella sua tenuta e raccontandoci i suoi frutti. Le vigne curatissime sono coltiva-te in maniera biodinamica, non sono utilizzati prodotti chimici e il terreno è arato tenendo con-to dei cicli astrali. Tra ruscelli d’acqua e fontane centenarie, tra profumi e colori di lavanda ed il rosso intenso dei papaveri rimango stordito e senza fiato, felicemente perso in una curva di paradiso lontana dal mondo.Ci fermammo a pranzo e non ve lo descrivo perché sarei di-dascalico e non sarebbe giusto, quel momento è stato tutt’al-tro, ve lo assicuro.C’è stato un tempo in cui le cose erano diverse. C’è stato un tempo in cui il tempo non aveva fretta, ora lo sapevo e quel tempo aveva il gusto di un morbido manto, caldo, rosso, intenso. Di uno straordinario profumo e di una incantevole persistenza.

Le guide ve lo descriverebbe-ro come consistente, al naso con sensazioni di sottobosco fuse a speziatura e con accen-ni di note balsamiche. Il gusto è secco, caldo, equilibrato con piacevoli note tostate.Io ve lo racconto come il vino perduto, il vino che non ha tem-po, il vino delle mani e dell’a-more, il vino che vi attende na-scosto altrove! Ve lo consiglio con un film, “Luci della città” .Prosit e serenità.

Wine_R(a Ros perché c’è )

BREK CONVIVIO / sorsi

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Domina Domus(Ex) regina della cucina e della casa

I rimedi della nonna. Il sugo di mamma. Ricordi che di tanto in tanto affiorano con una certa carica emotiva e con il rammarico di non possedere tutte quelle conoscenze e tutto quel “saper fare” di una volta.

Non c’è che dire: noi donne di oggi, con la ga-stronomia sotto casa, non ci preoccupiamo di ap-prendere la maestria e la sapienza domestica delle nostre madri e delle nostre nonne. Non lo scrivo per generalizzare, anzi, lo dico prima di tutto a me stessa: il ritorno a questo tipo di conoscenze può servire almeno a due cose. La prima, a recupera-re una parte della femminilità ormai scomparsa: quella cioè di essere regina della cucina e della casa in genere. Saper impastare una pizza, stende-re una pasta frolla, conoscere i decotti per curare i malanni, attiene ormai a una fascia d’età superiore ai cinquanta.

Come si fa una carchiola, una ‘ncandarata, una paparotta o un falagone? Se avete risposto “con il bimbi”, siete rimandate a settembre! E per chi non sapesse neanche cosa siano: la prima è una “piadina” di farina di mais; la seconda è una con-serva sotto sale di parti meno nobili del maiale; la terza è un “budino” di mosto; il quarto è un “panzarotto” dolce, ripieno di ricotta ovi-caprina e menta; tutti rientrano nell’elenco ministeriale dei prodotti tradizionali.

La seconda ragione per cui vale la pena riappro-priarsi del “sapere domestico” è che, trovandoci in un periodo di crisi, converrebbe abbandonare il consumismo e ritornare consapevolmente alle cose fatte in casa. In pratica, ciò che alcuni chiama-no “decrescita felice”.

Non è una moda nostalgica, ma l’esigenza di re-cuperare un saper fare che può arricchire la pro-pria femminilità e dare un calore diverso alla vita familiare. Questo recupero può essere fatto a mio avviso in due modi: scegliere di rinunciare a un corso di pilates o un ciclo di lampade, per affian-care mamme, zie e nonne nelle varie preparazioni. Oppure, contattare le tante fattorie didattiche che fanno corsi e laboratori di cucina tradizionale. Af-finché essere donna, possa portare con sé ancora la radice “domus”, che vuol dire casa.

Angela Laguardia

LE FATTORIE DIDATTICHE

In Basilicata esiste una rete di Fat-torie didattiche, di cui fanno parte aziende agricole e agrituristiche, i cui operatori hanno seguito una formazione specifica ed hanno aderito a una carta della qualità. A tutt’oggi sono 42. Anche se le loro attività si rivolgono specialmente alle scolaresche, alcune di queste organizzano su richiesta laboratori di cucina tradizionale, sulla pasta di casa, le conserve, le confetture, su come si prepara il sapone, o su come si utilizzano le erbe officinali. Per conoscerle, visitate il sito www.ssabasilicata.it, canale Fattorie di-dattiche.

BREK CONVIVIO / morsi

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il benessere della donna passa dalla sua alimentazioneMandare avanti la casa, crescere i figli, accudire la famiglia e, contemporaneamente, svolgere gli stessi lavori di un uomo. Solo la donna può svol-gere più compiti (anche tanto differenti). Da re-centi ricerche scientifiche è infatti emerso che “il sesso forte” non è quello maschile, bensì quello femminile, ovviamente se per “forza” intendia-mo forza di carattere, perseveranza, caparbietà, capacità di svolgere contemporaneamente più mansioni e forza di concentrazione. Dalle stesse ricerche scientifiche è inoltre emer-so che, per svolgere tutte queste mansioni, la donna spreca un enorme quantitativo di ener-gie. Inoltre, se si pensa alle trasformazioni cui la donna va incontro nelle varie fasi della sua vita (cicli mestruali, gravidanza, allattamento e poi menopausa), si può ben comprendere a quali e quanti adattamenti e processi biochimici sia sot-toposto il suo fisico.Tutto ciò comporta ovviamente enormi dispendi di energia ed utilizzazione di nutrienti. Nutrienti ed energia che devono essere ovvia-mente reintegrati. Reintegrarli è possibile solo attraverso una cor-retta alimentazione, che sia in grado di fornire tutti i nutrienti negli apporti che più si confanno alla situazione fisiologica in cui la donna si ritro-va. Spesso però le donne non hanno coscienza del fatto che una alimentazione poco equilibrata può determinare seri scompensi e che, per uno stato di salute ottimale, dovrebbero considerare l’alimentazione come l’unico e vero farmaco in grado di preservare la loro “forza”.Curare la propria alimentazione dovrebbe es-

sere, per una donna, uno dei principali impegni della sua vita, perché dalla alimentazione parto-no prevenzione e cura di gran parte delle pato-logie cui le donne sono più esposte: si pensi alla alimentazione come prevenzione delle anemie, alterazioni del ciclo mestruale, alterazioni ormo-nali, diabete (anche diabete gestazionale), oste-oporosi, artrite, ipertensione, dermatosi, disturbi muscolo-scheletrici, malattie cardiovascolari, vene varicose, endometriosi, ansia, depressione. Purtroppo, studi effettuati sugli apporti nutrizio-nali nelle donne nelle varie fasce d’età hanno mostrato la carenza cronica di elementi essenzia-li quali ad esempio ferro, acido folico, calcio, non solo durante la delicata fase della giovinezza, ma anche con il procedere dell’età. Si aggiunga, dato non trascurabile e più che mai allarmante, che molte donne sono sensibili al fascino delle “diete-moda” e che spesso si af-fidano a pseudo centri-negozi che promettono miracolosi e veloci cali ponderali, con la sommi-nistrazione di “intrugli” e scorrettissime diete a bassissimo apporto calorico. Ne derivano quindi rischiosi squilibri nutrizionali, difficili da recuperare. Dunque, nel rispetto totale del delicato mecca-nismo biologico femminile, ogni donna può e deve curare se stessa, principalmente attraverso una sana alimentazione, evitando di escludere dalla propria tavola anche un solo alimento e facendosi guidare da chi, esperto in nutrizione, possa aiutarla a nutrirsi bene per stare bene.

Maria Antonella Catenacci

BREK CONVIVIO / benessere

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BREK WEB_3.0 / internet&multimedia

EVERYTHING SCREAMS FASHION UN DIARIO PERSONALE

Un blog per raccontarsi, attraverso immagini e sensazioni, per condividere la sua insaziabile curiosità per la vita e per la moda. Lei è Manuela Barreto, una donna che ha fatto del web la sua linfa vitale. Il suo blog è un breve viaggio nel suo mondo, descritto soprattutto da immagini. Lei, che ama definirsi “ a lover of independent style”, non è una stilista ma una donna attenta ai cambiamenti del mondo della moda e a tutte le sue influenze. Un viaggio alla ricerca di attimi particolari, di posti particolari, di oggettti parti-colari, di design, di colori e di passioni… questo è il bello di Everything Screams Fashion. http://www.momocloud.com/?p=221

MACY E IL SAPORE DEL WEB

Chiara Maci è una di quelle donne a cui internet ha cambiato la vita. Il suo blog è nato nel 2010, all’inizio con poche visite al mese. Oggi gli ap-passionati di cucina l’adorano, come adorano le sue ricette tanto da farsi scoprire al pubblico con “Cuochi e Fiamme” su La7. Il suo blog è diventato il suo lavoro tanto da essere diventata una consulente di comunicazione food a tem-po pieno ma anche consigliera di quanti ogni giorno riempiono la sua casella di email! http://www.momocloud.com/?p=212

LULUVISE IL SOCIAL TUTTO AL FEMMINILE

Luluvise nasce dall’idea della sua fondatrice Alexandra Chong di creare uno spazio tutto al femminile dove poter condividere idee, ten-denze con un gruppo ristretto di amiche. La sua idea, diventata realtà( tanto da essere finan-ziata con 1 milione di dollari!), è una piattafor-ma unica di talking, sharing,gossip, shopping, IM etc. Oggi è possibile iscriversi e ricevere un invito per partecipare ad una delle piattaforme del momento.http://www.momocloud.com/?p=217

GARANCEDORE

Una vita di “illustrazioni”Un’altra donna la cui voglia di libertà l’ha spinta a scoprire nuove strade, a reinventarsi , risco-prendosi una blogger di successo. Lei è Ga-rance Doré una bravissima illustratrice che con il web ha dato una svolta alla sua vita. Ispirata anche lei dalla moda, preso le sue illustrazioni, la sua fotocamera ma soprattutto la sua passio-ne, ha iniziato una carriera di successo grazie al suo blog. Oggi è una consulente di successo per grandi marchi trovando ispirazione in quel luogo infinito che è il web. http://www.momo-cloud.com/?p=225

Le amazzoni del webIL WEB HA IL PROFUMO DI DONNA.

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Per decenni l’informatica in generale ed il web sono stati dominati da uomini che hanno cambiato il modo di socializzare, di lavorare, di creare e, perché no, di sognare. Ma oggi sempre di più internet si sta colorando di rosa. Vi parlerò pertanto di alcune donne che del web hanno fatto il loro pane quotidiano, la loro vita, la loro passione, il loro lavoro.

TRENDANDTHECITY

Ideato e curato da Sonia Tiffany Grispo na-sce come focalizzatore di mode e tendenze, con un occhio particolare sulle icone di sti-le nate sul web e lo street style. www.tren-dandthecity.it

IRENECCLOSETH.COM

Creato e gestito in toto da Irene Colzi il sito si occupa di moda collaborando con Mon-dadori, GlamMedia e altre riviste del settore e molti brand tra cui OVS Industry, Diesel per citarne alcune. http://www.ireneccloset.com

FACTORYSTYLE

Altro blog curato da Valentina Siragusa si occupa di moda e tendenze.http://factorystyle.blogspot.com/

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S I T I C O N S I G L I A T I

NOVITÀ

Il museo virtuale di ValentinoLo stilista attraverso il museo virtuale a lui dedicato ed un'applicazione scaricabile sul desktop del PC, ci porta attraverso un viag-gio virtuale tridimensionale su oltre 300 abiti che hanno fatto storia, oltre a disegni, video, illustrazioni, foto, dal 1968 al 2011.Intimacy 2.0 – L’abito hi-tech

INTIMACY 2.0 è un capo di abbigliamen-to ad alta tecnologia (LED) che reagisce alla vicinanza delle persone diventando più o meno trasparente! Un progetto dello Studio Roosegaarde.

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Sono passati ormai decenni dall’esordio della canzone provo-catoria di Vecchioni, ma il dibat-tito sul concetto e il ruolo della donna sembra essere sempre un tema scottante.

Sono presenti in Italia centinaia di organizzazioni pro donna che salvaguardano e pongono atten-zione al gentil sesso, tutelandolo in un certo modo, sottolineano però la “fragilità” per cui le don-ne sono costantemente messe alla prova, dimostrare si di essere all’altezza.

Donne in carriera, donne emanci-pate, donne temute dai colleghi, rimangono pur sempre “donne” ovvero mamme, mogli, sorelle e amiche, femmine che non osten-tano il senso della fatica e riesco-no ad essere versatili e fare più cose contemporaneamente.

Ma allora c’è qualcosa che non torna, se la donna è tutto questo, perché ci sono condizioni lavora-tive che le svantaggiano, perché ci sono delle persone che appro-fittano della loro femminilità, si badi bene femminilità non fragi-lità; si pensi alle violenze fisiche, a quelle morali ed anche quelle verbali. Perché una donna deve aver paura di camminare per stra-da la sera tardi?

Forse perché esistono ancora abominevoli esseri che vogliono prevalere con la loro mascolinità. E perché ancora esistono (e per fortuna!) fondazioni che assisto-no il bel sesso, come se dovesse-

ro stare sempre sotto tutela per scongiurare il peggio.

Purtroppo anche in paesi evoluti come l’Italia, dotati di Costituzio-ne e di sistemi giuridici altamen-te sensibili ai diritti fondamentali delle donne, continuano a veri-ficarsi fatti raccapriccianti dove la donna diventa mero oggetto, questo perché, purtroppo, nella nostra società esistono anco-ra persone che estremizzano il concetto espresso nella canzone di Vecchioni, privilegiando una bambola-serva ad una donna con il cervello.

Secondo le Nazioni Unite, in Ita-lia persistono profondi stereotipi che hanno un impatto schiaccian-te sul ruolo della donna e sulle re-sponsabilità che essa ha nella so-cietà e in famiglia. Complici le di-chiarazioni pubbliche dei politici, che non fanno altro che ampliare tale profondo dislivello tra i sessi.

Tali preconcetti pongono le don-ne in una situazione di svantag-gio, incidendo negativamente sulle scelte degli studi e della professione che esse vogliono intraprendere e diminuendo le possibilità di accesso ai “piani alti” del mercato del lavoro, della vita politica e del ‘decision-ma-king’.

Una questione di sesso allora e tutto ciò è testimonianza del fat-to che forse una parità reale non esiste…

Veronica D’Andrea

Questione di

SESSOBREK CANTIERI URBANI / pensieri in movimento

…….voglio una donna donnadonna donna donnacon la gonna gonna gonnaprendila tequella col cervelloche s'innamori di te quella che fa carriera…….(R.Vecchioni, 1992)

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Pietre, acqua e ruscelli, elementi naturali che diventano parti fon-danti, quasi necessarie per dar voce all’Io letterario di Virginia Woolf. Questa donna scrittrice nasce nel 1882 a Londra, consi-derata da subito una delle mi-gliori romanziere del XX secolo ha rinnovato profondamente la lingua inglese ideando la tecni-ca dello stream of conciousness, il flusso di coscienza, e dando ai suoi personaggi uno squisito sapore emotivo e psichico. Tut-ti i suoi personaggi appaiono ai nostri occhi come imponenti figure emotive, i cui sentimenti, emozioni, pensieri sono perce-piti dal lettore quasi fossero re-ali. La visionaria Virginia abban-dona ogni tecnica di narrazione tradizionale, elimina il dialogo diretto e porta all’attenzione il monologo interiore. Il tempo si differenzia per l’assenza di una cronologia precisa. La nar-razione procede incalzante at-traverso spostamenti in avanti e all'indietro nel tempo, assie-me a pensieri e ricordi suscitati dall'ambiente circostante. Indi-scussa bravura artistica, eclettica pensatrice, instancabile difenso-ra dei diritti delle donne.Nel 1929 diceva : "A woman must have money and a room of her own if she is to write fiction/

una donna deve avere soldi e una stanza per sé per scrivere romanzi”. E’ il suo dictum, un inno all’indipendenza femmini-le, un’indipendenza che era pri-mariamente economica e che avrebbe permesso alle donne di emanciparsi e di lasciare il tet-to paterno e coniugale. Un det-to che si lega alla sua denuncia principale: il problema dell’ac-cesso alle donne alle professioni accademiche, ecclesiastiche, giuridiche e mediche. Un pro-blema esacerbato dall’esclusio-ne femminile dalle università di Oxford e Cambridge. Virginia risente del fatto che tutti i suoi fratelli siano andati all’università, mentre a lei, donna dal fine in-telletto artistico e dall’indiscussa bravura letteraria era preclusa ogni possibilità accademica. Amici e parenti uomini avevano avuto una possibilità che, per assurde regole e convenzioni sociali, le era stata negata. Virginia, donna in lotta contro le convenzioni sociali che la spin-sero ad accettare la proposta di matrimonio del cadetto Leo-nard Woolf col quale non ebbe mai figli. La Woolf era convinta che nel matrimonio i coniugi avessero gli stessi diritti e gli stessi doveri. “A man should be equal than a woman” e questa certezza derivava dalla palese disparità che legava la coppia dei genitori. La Woolf si profes-sò sempre contro la mentalità che vedeva la libertà sessuale femminile come una sorta di of-

fesa morale e professò il credo di una coscienza sessuale fem-minile libera da tabù. Tuttavia, nelle sue opere il tema sessuale è trattato piuttosto freddamen-te e indirettamente e, nella sua vita privata, è indiscusso il cre-do, the belief, che la Woolf fos-se frigida come pure i rumors, le dicerie, che la dipingono intima amica di diverse donne del suo tempo. Virginia fu sicuramente abusata nella sua infanzia e que-sto abuso lo porta in grembo, l’accompagna per tutta la vita quasi a raccontarci con ironia di una donna mai diventata madre. Vita vissuta, vita fuori dagli sche-mi, crolli nervosi ed infine il sui-cidio, con quelle pietre pesanti nascoste nelle tasche. Virginia si suicida, annegandosi nel fiume. Pietre, acqua, terra, passione, memorie, elementi contrastanti. Una morte che diventa apoteosi incandescente di un indiscusso talento letterario.

Manuela Greco

VIRGINIA WOOLF

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Si colloca perfettamente tra una lava-stoviglie e una lavatrice, più bassa di una libreria, ma più esile di un forno. Ovviamente parliamo della donna. Occorre smentire da subito il cliché che vede protagonista il binomio “bionda - stupida” perché, sebbene le più prestigiose Università si prodighi-no quotidianamente per smentirlo e il senso dello spazio non ci appartenga nell’atto del parcheggio, occorre ricor-dare che tra Paris Hilton e Flavia Ven-to (che ne è il prototipo italiano) sono contemplate vie di mezzo. E sarà pure retaggio di un maschilismo latente e duro a morire – o almeno si spera! - se solo a dieci donne sia tocca-to il Nobel a fronte di trecento uomini. Ma giochiamo a distruggere i luoghi comuni. Dolce, remissiva, tranquilla, materna sono aggettivi che di default attribuiremmo al genere femminile. Sì, nel 1800. E pensare che tra Catone e la donna bionica sono passate briciole di millenni, insalate di tecnologia, mi-nestre di rivoluzioni e il Femminismo. Il Femminismo…Ma i Romani la sapevano lunga. In buona sostanza la donna (sapevate che deriva dalla sincope di “domina”?) era una via di mezzo tra la filippina e la badante, con aggravante la devozione nei riguardi della Dea Tacita Muta, dal nome alquanto eloquente. Insomma, altro che chiacchierona: era gradita in modalità “silenzioso” e possibilmente astemia: da ubriaca non avrebbe par-torito discussioni di pregnanza mon-diale. E poi arrivò la prima serial killer della Storia. C’è chi fila, chi tesse e chi av-velena le persone. Ladies and gentle-men, vi presento Locusta, con la sua

bella botteghina sul Palatino. Tacito ne è testimone e Svetonio pare con-cordare. Tra i suoi clienti – per così dire - “vip”, Agrippina e Nerone, che avevano così individuato la drogheria di fiducia, la killer della porta accanto.A spasso per i secoli poi si incontra un personaggio molto singolare, Erzse-bet Bathory. Al bando i lifting o i filler, riteneva utili i bagni di sangue per far ringiovanire la pelle. Così, di tanto in tanto, era solita ammazzare le sue do-mestiche. E vivacizzava la vita nell’Un-gheria del Quattrocento. Morì murata viva in una torre. Farebbe rabbrividire Lucrezia Borgia anche la sua collega francese, Marie De Brinvilliers (1676) che due seco-li dopo andava in giro per la Francia mietendo vittime con tanto saporito veleno. Ma le batte tutte Mary Ann Cotton, con più di venti omicidi sulla coscienza (vogliamo sperarne ne ab-bia una a questo punto!), tra cui tre mariti, figli e figliastri. Inghilterra, cor-reva l’anno 1873. Ottobre, si sa, è tempo di vendemmia. Ma perché non conservare nelle botti i cadaveri? Vera Renczi all’epoca scri-veva manuali, dispensando preziosi consigli. Insomma, Suor Germana scri-ve istruzioni per la preparazione di pie-tanze e Vera su come mettere umani sotto sale. Stesso livello. E’ tutta que-stione di ingredienti.Sempre meglio che trasformarli in saponette, anche perché ci penserà qualche tempo dopo l’italianissima Le-onarda Cianciulli negli anni Quaranta sotto i cieli di Correggio. Troppo sem-plice per “lavarsene le mani”!

Alba Gallo

Oltre le gambe c’è di più

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Non posso essere del tutto obiettiva sulla valutazione di un essere che si chiama donna, avendo ricevuto da Madre Na-tura la fortuna di essere tale.

La mia diversità dal sesso ma-schile la considero una ricchez-za inestimabile che non smi-nuisce affatto l’uomo che ha ricevuto un’altra serie di carat-teristiche che lo rendono altret-tanto unico, considerato che la sola appartenenza al genere umano, pone ognuno di noi nella condizione di essere parti-colare e speciale, dotandoci di un’infinità di strumenti idonei a crearci spazi nell’universo.

“Nella donna, nel suo corpo, il segreto della vita” e quale cosa più bella di portare in grembo un esserino e di creare un rap-porto così straordinario con tale creatura?

E’ inutile negare ciò che ancora oggi la donna deve subire per una cultura antica e radicata che tende a valutare, in linea generale “il diverso “ come “un essere inferiore”.

L’indipendenza economica detenuta per un periodo trop-po lungo, il potere e anche la maggiore forza fisica, ha dato ai “maschietti” la patente non certificata di dominatori asso-luti.

La donna, però, man mano che ha preso consapevolezza e coscienza del proprio valore e delle proprie capacità ha co-minciato a rivendicare i propri diritti e la parità con l’altro ses-so. Parità, però, non significa rinnegare la propria femminilità e tutte le attitudini e peculiari-tà che la caratterizzano; parità significa pari opportunità con l’annullamento di quell’enor-me divario di trattamento e di considerazione rispetto al “maschio”. Ad onor del vero

non me la sento di escludere il sesso femminile da tutte le re-sponsabilità di questa disparità, perchè a volte la donna si è pre-stata e si presta a soccombere e ad accettare un sistema che la vuole “oggetto del piacere” e null’altro..

L’evoluzione, spesso malata, dell’individuo che sta travol-gendo la nostra società, coin-volge tutti gli esseri umani (ma-schi e femmine) che non hanno più tempo per l’integrità.

In tv non si vedono scorrere im-magini di settantenni sdentate, con il bastone che stentano ad arrivare a fine mese, che ricevo-no aiuti economici dal benefat-tore di turno, ma altro genere di donne con caratteristiche fi-siche ed anagrafiche ben diver-se….e qui voglio fermarmi!!!!

Il mondo sta attraversando una gravissima crisi che non è solo economica ma anche di quei valori basilari e importanti che rendono un società sana.

Chi utilizza la forza per afferma-re la propria superiorità e la vio-lenza per esercitare il proprio potere, a tutti i livelli, proclama la propria debolezza e fragilità e finché vincerà il dominio su popoli, razze e generi, saremo sempre dei perdenti.

Ad un uomo per sentirsi tale, dovrebbe bastare “l’amore più bello, la bellezza più traspa-rente, l’affetto più puro di un essere la cui storia, la cui vita è segnata dal desiderio di essere semplicemente DONNA”.

Anna D’Andrea

Donna: nel tuo esserci l’incanto dell’essere

"MULHER: NA TUA EXISTENCIA, O INCANTO DE SER"(ELIOMAR RIBEIRO DE SOUZA)

BREK CANTIERI URBANI / pensieri in movimento

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BREK CANTIERI URBANI / pensieri in movimento

Non sono qui a scrivere delle infinite declinazioni in cui la donna perde i suoi contorni per diventare la metà di incompleti cieli e angeli di claustrofobici focolari. Non sono qui nemmeno a servire concordi giudizi anacronisticamente femministi ma di gran moda nel sultanato dell’Italia del 2011, con cui si ricorda che la donna è dotata anche di cervello oltre che di un bel corpo, e che di quel corpo non si può fare merce di scambio tra i potenti.L’ispirazione del mio articolo nasce da una chiacchierata che ho avuto con un giornalista del Sole 24 Ore. Discettando di lavoro in tempo di crisi – non si riesce a parlare d’altro – mi spiegava che anche nel mondo giornalistico la crisi ha avuto i suoi riflessi.“Se vuoi avere un quadro di come si siano abbassati gli stipendi di un giornalista e di quanto si sia ridotto il potere attrattivo di questa professione, vai a vedere quante donne scrivono per i giornali. Ebbene, quella è la cartina tornasole: quando una

professione diventa femminile vuol dire che è in atto una diminuzione del potere d’acquisto del salario corrispondente”.L’incontro con il giornalista e il tema di Brek mi hanno spinta a ricercare i dati che fotografano il sistema degli stipendi in Italia. La fonte del mio articolo è il 12° Rapporto sulle Retribuzioni in Italia che registra gli andamenti delle retribuzioni in Italia rilevate dal 2006 al 30 giugno 2011. L’analisi si basa su un campione di circa 100.000 donne, confrontate con i colleghi maschi, per un totale di oltre 500.000 profili retributivi.Studiando i grafici, la differenza tra lo stipendio

della donna e quello dell’uomo si attesta intorno a una percentuale del 27%. Nel Rapporto si legge che tale scostamento è dovuto innanzitutto al fatto che sono percentualmente molto meno le donne che riescono ad accedere alle categorie di inquadramento più alte e alle relative migliori retribuzioni. Non solo: è interessante notare come, anche all’interno delle stesse categorie, le donne guadagnano meno degli uomini. Questo perché le donne ancora una volta non hanno facile accesso alle gerarchie di responsabilità, e quindi retributive. Il Rapporto mostra il gap attraverso diverse variabili come l’età anagrafica (a 24 anni uomini e donne registrano una differenza salariale pari al 10%, che aumenta fino a circa il 36% tra i 41 e 50 anni, età nella quale sono poche le donne in posizione dirigenziale); l’anzianità del ruolo (si evince come, dopo un certo livello di esperienza i guadagni medi delle donne smettono di crescere mentre

quelli degli uomini aumentano con l’avanzamento di carriera) e la scolarizzazione (più aumentano i titoli di studio e più si rafforza la distanza salariale, e a una pari scolarizzazione non corrisponde un pari apprezzamento sul mercato del titolo di studio e delle conoscenze). Nella mia testa di donna ha preso forma un pensiero, anche questo anacronistico, ma attualissimo nel nostro arretrato paese che si crede sviluppato: se nasci femmina, il tuo ineluttabile destino ti vorrà meno pagata del tuo collega maschio. Il motivo non è ancora dato saperlo.

Giovanna Caivano

DONNE “SCONTATE”

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