Pier Andrea Mandò - Agenda (Indico) · dell’arte, archeologi, storici della scienza o delle...

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La fisica per i beni culturali Pier Andrea Mandò Dipartimento di Fisica e Astronomia, UniFi & INFN, Sezione di Firenze Biodola, IFA 2010

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  • La fisica

    per i beni culturali

    Pier Andrea Mandò

    Dipartimento di Fisica e Astronomia, UniFi

    & INFN, Sezione di Firenze

    Biodola, IFA 2010

  • In generale, l’applicazione di indagini

    scientifiche ai beni culturali può essere utile

    per due scopi:

    1) conoscenza e diagnosi

    2) intervento sulle opere

    Per inquadrare il problema:

    il ruolo della scienza per i beni culturali

  • 1) storici dell’arte, archeologi, storici della

    scienza o delle tecnologie, etc.

    • conoscenze “puntuali” su una singola opera per

    chiarire dubbi di attribuzione e cronologia e portare

    informazioni sulla specifica tecnica impiegata

    dall’autore

    • indagini più generali per tendenze storiche, fonti di approvvigionamento dei materiali, canali di scambio

    commrciale in varie epoche, etc.

    Utenza

  • 2) restauratori e conservatori

    prima dell’intervento:conoscenza dello stato di degrado delle opere

    conoscenza del materiale su cui intervenire per evitare

    incompatibilità e irreversibilità nelle procedure di restauro

    durante il restauro:

    come ausilio all’intervento “tradizionale” o addirittura

    come tecnica operativa principale

    Utenza

  • la fisica ha un ruolo prevalente nel primo campo

    (datazioni, indagini sulla composizione dei

    materiali, tecniche di imaging, diagnosi dei

    problemi di deterioramento, etc).

    Il ruolo della fisica nella diagnostica

    dei beni culturali

    anche nella fase dell’intervento la fisica offre oggi

    sempre più spesso valide alternative all’approccio

    chimico tradizionale

  • il grande vantaggio della quasi totalità delle

    tecniche fisiche per i problemi di

    diagnostica sta nella non invasività

    (possibilità di rispondere al problema senza

    effettuare prelievi o comunque danneggiare

    l’opera)

  • • Tecniche di ablazione laser per la pulitura di

    manufatti deteriorati (lapidei, metallici, affreschi)

    • Radiografia e tomografia

    • Termografia

    • Spettrometrie in riflettanza VIS, UV, NIR

    • Analisi di materiali con tecniche laser

    microdistruttive (LIBS)

    • Tecniche profilometriche (analisi “3D” di

    superfici [deformazioni, distacchi, etc.])

    Tecniche fisiche per i Beni Culturali

  • Tecniche fisiche per i Beni Culturali

    • Tecniche di datazione diretta

    (14C, Termoluminescenza)

    • Tecniche “nucleari” per l’analisi di composizione

    dei materiali

    Fluorescenza X, Ion Beam Analysis

  • http://labec.fi.infn.it

  • collaborazioni con:

    altri laboratori scientifici in Italia e in Europa

    Sovrintendenze, Biblioteche, Dipartimenti di

    archeologia e storia dell’arte, Istituti per la tutela del

    patrimonio culturale (Istituto Centrale per il Restauro,

    Opificio delle Pietre Dure), Regioni

  • © foto Luca Casonato Milano

    © foto Luca Casonato Milano

  • LABEC – chi ci lavora

    Luca Cararresi

    Massimo Chiari

    Lorenzo Giuntini

    Franco Lucarelli

    Pier Andrea Mandò

    Marco Manetti

    Silvia Nava

    Francesco Taccetti

    giallo � INFN

    bianco � UniFi

    azzurro � oberato da carichi gestionali

    grigio � poco produttivo (per età et al)

    Silvia Calusi (assegnista)

    Giulia Calzolai (assegnista)

    Mariaelena Fedi (ricerc. tempo det.)

    Novella Grassi (assegnista)

    Mirko Massi (assegnista)

    Alessandro Migliori (assegnista)

    Pamela Bonanni (dottoranda)

    Lucia Caforio (dottoranda)

    strutturati precari

  • Tandetron da 3 MV (tensione max di terminale)

    3 sorgenti di ioni indipendenti

    5 canali per Ion Beam Analysis (IBA) (+ 1 da completare)

    1 canale per Accelerator Mass Spectrometry (AMS)

    © foto Luca Casonato Milano

  • Al LABEC non si lavora

    soltanto su applicazioni ai beni

    culturali, né soltanto con

    tecniche basate sull’uso

    dell’acceleratore

  • sviluppi tecnologici (elettronica e automazione procedure, sistemi di acquisizione dati, sistemi di rivelazione, nuovi canali di

    misura)

    sviluppi metodologici (test di nuove idee di procedure applicative)

    misure vere e proprie nell’ambito sia di:Tipologie di attività

    riguardanti l’acceleratoreprogetti di ricerca interdisciplinare in collaborazione con altri

    Enti pubblici (CNR, Enti di tutela del patrimonio, Enti di tutela

    dell’ambiente) e altri Dipartimenti universitari

    collaborazioni “interne” per supporto ad altri gruppi di fisici soprattutto di area INFN (test rivelatori, radiation damage, etc.)

    attività “di servizio”

  • La facility del Tandetron al LABEC

    IBA dualsource

    3 MV Tandetron

    chopped beam line

    multi-angle scattering chamber

    multipurpose IBA vacuum chamber

    external beam(Cultural Heritage)

    high-energyAMS

    spectrometer

    multi-sampleAMS source

    externalmicro-beam

    external beam(Environment)

  • Per il settore dei beni culturali si

    effettuano con l’acceleratore:

    le datazioni col

    radiocarbonio

    le analisi di composizione

    con fasci ionici

  • Partiamo dalle analisi con fasci di

    ioni per indagini sui materiali

    Ion Beam Analysis (IBA)

  • Ion Beam Analysis (IBA)• Analisi di composizione di materiali tramite fasci prodotti da

    acceleratori

    tipicamente fasci di protoni o alfa di qualche MeV di energia

    oggetto da analizzareacceleratore di particelle

    fascio di particelle

    Emissione di radiazioni di energie caratteristiche (raggi X, γ, particelle…)

    Rivelazione della radiazione e analisi spettrale

    Lapislazzuli

    0

    200

    400

    600

    800

    1000

    C o

    n t

    e g

    g i

    Na

    Al

    Si

    S

    K

    Ca

  • aa

    emissione di

    raggi gamma

    (PIGE)

    emissione

    di raggi X

    (PIXE)

    diffusione elastica

    degli ioni incidenti

    (PESA)

    Ion Beam Analysis (IBA)

    emissione di

    particelle

    secondarie o

    diffusione

    inelastica degli ioni

    incidenti

  • Pregi delle tecniche IBA

    ASSOLUTA non distruttività e NESSUN danno

    (fasci esterni, sezioni d’urto elevate, possibilità di

    correnti debolissime - controllabili perfettamente)

    ampia multielementalità specie se si integrano più

    tecniche nello stesso set-up

    analisi quantitativa molto affidabile

    informazioni anche sulla eventuale struttura

    stratigrafica, sempre in maniera

    NON DISTRUTTIVA

  • Z crescen

    te

    sezioni d'urto di produzione X (serie K)

    0,1

    1

    10

    100

    1000

    10000

    1 2 3 4 5

    energia protoni (MeV)

    Na

    Ag

    Zr

    As

    Fe

    Ca

    σX(barn)

    sezioni d'urto di produzione X (serie L)

    0,1

    1

    10

    100

    1000

    10000

    1 2 3 4 5

    energia protoni (MeV)

    Pb

    Ba

    Ag

    Zr

    Ta

    σX(barn)

  • microfascio esterno - scansione - mappe

    millifascio esterno - scansione - mappe

    sistemi integrati PIXE-PIGE-BS

    PIXE differenziale

    sviluppo IBIL (Ion Beam Induced Luminescence),

    anche con mappatura, per aggiungere informazioni

    non solo elementali

    Sviluppi di metodologie e set-up per

    le tecniche IBA

  • Una caratteristica essenziale per le analisi nel campo

    dei beni culturali

    1 cm

    il setil set--up di fascio esternoup di fascio esterno

  • Con un fascio esterno si può

    determinare in modo completamente

    non-distruttivo la composizione

    quantitativa di qualunque materiale

  • Analisi PIXE con fascio esterno del

    frontespizio del Pl.16,22 (XV secolo,

    Biblioteca Laurenziana)

    Antichi manoscritti

    miniati,

    ... documenti storici,

    Inchiostri dei manoscritti di Galileo sul moto

    (Biblioteca Nazionale di Firenze) durante

    l’analisi PIXE con fascio esterno

  • …terrecotte invetriate,

    Analisi PIXE con fascio esterno del “Ritratto di fanciullo” di Luca Della

    Robbia – prima del restauro all’Opificio delle Pietre Dure

    …vetri antichi,

    Analisi PIXE-PIGE con fascio esterno di tessere vitree da Villa

    Adriana

  • …antichi ricami,

    Analisi micro-PIXE e -PIGE dei fili

    dorati di un ricamo rinascimentale su

    disegno di Raffaellino del Garbo

    …stampe fotografiche,

    Analisi PIXE-PIGE di una “stampa”

    su piastra metallica del XIX secolo

  • ...disegni su carta,

    Analisi PIXE-PIGE di un disegno su carta

    preparata di Leonardo o scuola

    Analisi PIXE-PIGE di un disegno su carta

    preparata di scuola veronese, XVI secolo

  • ...pitture su tela o tavola,

    Analisi micro-PIXE e -PIGE del

    “Ritratto Trivulzio” di Antonello da Messina

    Analisi con PIXE differenziale e PIGE della

    Madonna dei Fusi di Leonardo

  • Giorgio Vasari

    Tavoletta raffigurante S.Lucia

    dalla Pala Albergotti, Arezzo

    Andrea Mantegna

    Madonna col Bambino, dipinto su tela,

    Accademia Carrara di Bergamo

  • …o qualunque altro materiale, per scopi anche

    diversissimi dallo studio dei beni culturali

    Uova di diversi allevamenti Polveri fini in aria (il famoso

    PM) raccolte su filtri

  • La La strutturastruttura a a stratistrati delledelle pitturepitture

    susu tavolatavola o o telatela

  • Come si possono

    distinguere i contributi

    dei differenti strati?

  • Ripetendo la misura sullo stesso punto con fasci di energie

    diverse si può ricostruire la sequenza stratigrafica (dalla

    preparazione all’imprimitura ai veri e propri strati pittorici)

    PIXE differenziale

    in maniera totalmente non distruttiva

    senza necessità di prelievi

    dalla conoscenza del rate di perdita di energia dE/dx del

    fascio negli strati, si può arrivare a “misurarne” lo spessore

  • Un esempio di buono

    sfruttamento delle

    potenzialità IBA:

    “Ritratto Trivulzio”

    Antonello da Messina

    Collab. con OPD e

    Museo Civico di Palazzo

    Madama, Torino

  • Misure di PIXE differenziale

    Condizioni sperimentali� analisi su spot singoli

    � protoni da 1 a 5.5 MeV

    � dimensioni fascio Ø 0.5 mm

    � correnti ~ 50 pA

    � tempo di misura per spot 200-300 s

    PIXE - protoni 3 MeVPIXE differenziale

    • Linea di fascio esterno collimato

    caratterizzazionecaratterizzazione deglidegli stratistrati pittoricipittorici, ,

    inclusoincluso unauna stimastima dellodello spessorespessore locale in locale in

    certecerte zone, ad zone, ad esempioesempio::

    ConcentrandosiConcentrandosi sulsul mantellomantello rossorosso……

    �� sfondosfondo scuroscuro �� pigmentopigmento a base a base didi Cu Cu

    ((spessorespessore dellodello stratostrato 3030÷÷45 45 µµm) m) susu unauna

    preparazionepreparazione a gessoa gesso

    �� bottonebottone biancastrobiancastro ((biancobianco didi piombopiombo ++giallogiallo

    didi piombopiombo e e stagnostagno) ) susu unouno stratostrato rossorosso didi

    cinabrocinabro ((HgSHgS))

  • Il mantello rosso

    • C’era interesse a caratterizzare le pieghe scure e le ombreggiature

    • Dagli spettri su punti singoli indicazione di uno strato ulteriore sopra il cinabro(HgS), ma…

    • …grande variabilità da punto a punto nella presenza di altri elementi (come Al, Si, K, Fe…)

    1 mm1 mm

    Superficie inusuale, con macchioline scuredi dimensioni sub-millimetriche (visibili a malapena a occhio nudo)

    necessità di una buona risoluzionespaziale e di una tecnica di imaging,

    per correlare correttamente le distribuzioni elmentali ai dettagli

    visibili

  • Condizioni sperimentali

    – protoni da 3 MeV

    – dimensione fascio Ø 50 µm

    – Intensità di corrente ~ 50 pA

    – singole aree scandite (deflessione magnetica del fascio) 2x2 mm2

    – circa 15 minuti per area scandita (~ 60 full scans)

    Analisi PIXE a scansione

    1 mm

    areearee scanditescandite integrandointegrando

    la la scansionescansione magneticamagnetica

    del del fasciofascio con con piccolipiccoli

    spostamentispostamenti del del bersagliobersaglio

    • facility di microfascio esterno

  • Esempio di risultati• Strato superficiale maculato

    contenente Al e K

    • Strato sottostante con S e Hg

    laccalacca rossarossa susu

    cinabrocinabro

    LL’’effettoeffetto a a macchiolinemacchioline èè probabilmenteprobabilmente dovutodovuto a un a un

    ““ritiroritiro”” delladella laccalacca forseforse proprioproprio durantedurante ll’’essiccamentoessiccamento

    Min.Min.

    Max.Max.

    2 mm2 mm

    K K KKααAl Al KKαα

    Hg M + S Hg M + S KKαα

  • Una sbirciata allo strato di preparazione

    Ca Ca KKαα

    Hg Hg LLαα

    • Maggior quantità di X del Ca…

    ... e minore di X del Hg

    si vede il calcio dallapreparazione a gesso

    1 mm1 mm

    Min.Min.

    Max.Max.

    in in corrispondenzacorrispondenza didi micromicro--fessurefessure

  • L’orologio naturale su cui si fonda il metodo è il

    decadimento radioattivo del 14C

    Datazioni

    Il metodo del 14C è un grande contributo della

    fisica nucleare all’archeologia

  • Principio della datazione col 14C

    Il 14C è presente in atmosfera

    (concentrazione costante: equilibrio fra i processi di

    scomparsa per decadimento radioattivo e di continua

    produzione per effetto della radiazione cosmica)

    Tramite vari meccanismi,

    TUTTI GLI ORGANISMI VIVENTI

    PARTECIPANO A QUESTO EQUILIBRIO

    e hanno perciò nei loro tessuti la stessa

    concentrazione di 14C

    FINCHE’ VIVENTI

  • A partire dalla morte di un organismo, il

    decadimento radioattivo del 14C non è più

    compensato da alcuna assunzione diretta o

    indiretta dall’atmosfera, e ciò porta ad una

    progressiva diminuzione della concentrazione

    in 14C in un reperto di origine organica0

    0,2

    0,4

    0,6

    0,8

    1

    1,2

    0 10000 20000 30000 40000

    C-1

    4 c

    on

    cen

    trati

    on

    tempo dalla morte (anni)

    · 10-121

    4R

    (ra

    pp

    ort

    o 1

    4C

    /12C

    )

    14R(t) = 14R0 · e –t/τ

    τ = 8266 y

    t = τ · ln [14R0 / 14R(t)]

    Principio della datazione col 14C

    δ t = τ ·[δ 14R(t) / 14R(t)] cioè :

    1% errore in 14R(t) � ± 80 y

  • Datazioni

    Tipicamente nucleari sono anche le tecniche di misura

    della concentrazione residua di 14C, sia quella tradizionale

    che sfrutta il conteggio dei decadimenti β dell’isotopo, sia

    quella più moderna della spettrometria di massa con

    acceleratori (AMS)

    Il metodo del 14C è un grande contributo della

    fisica nucleare all’archeologia

    L’orologio naturale su cui si fonda il metodo è il

    decadimento radioattivo del 14C

  • Possibili metodi di misura del 14C

    Accelerator Mass SpectrometryAccelerator Mass Spectrometry

    spettrometria di massa

    la spettroscopia di massa

    “standard” non è

    sufficientemente sensibile per

    discriminare le masse 14 dovute

    al 14C da quelle degli isobari

    interferenti

    |dN/dt| = λ N

    metodo radiometrico

    misure delicate e difficili perché

    decadimento β puro

    necessarie grandi quantità di

    campione(10÷100 g) e tempi di

    misura lunghi (ore o anche

    giorni)

    (λ = 1/τ)

  • Misura della concentrazione di Misura della concentrazione di 1414C con AMSC con AMS

    La sorgente di ioni La sorgente di ioni

    negativi elimina negativi elimina

    ll’’interferenza del interferenza del 1414NN

    Lo stripping al terminale Lo stripping al terminale

    elimina le interferenze di elimina le interferenze di 1313CH e CH e 1212CHCH22

    LL’’analisi finale degli ioni ad alta energia analisi finale degli ioni ad alta energia

    consente di eliminare eventuali interferenze consente di eliminare eventuali interferenze

    residueresidue

    Acceleratore Tandem

    Sorgente, dove si

    mettono i campioni da

    analizzare

    Analisi in massa

    e sistemi di

    rivelazione

  • Misura del 14C con AMS

    → sono databili reperti risalenti fino a oltre 50000

    anni fa

    → non solo, ma per l’analisi bastano quantità

    minuscole di materiale (mg)

    SensibilitSensibilitàà a concentrazioni fino aa concentrazioni fino a 1010--1515

  • Il campione trattato viene bruciato (CO2) e poi ridotto a

    grafite (CO2 + 2 H2 � 2 H2O + C)

  • Analizzatore elettrostatico dopo l’analisi

    magnetica ad alta energia e contatore

    finale del 14C

  • Datazioni 14C – la ricalibrazione

    • la concentrazione di partenza in passato non è sempre

    stata quella convenzionalmente assunta, dalla quale si

    deduce un valore altrettanto convenzionale per l’età (età

    di radiocarbonio: trC = τ ln R0/R(t) )

    • migliaia di misure effettuate su campioni di età

    misurata indipendentemente � curva di ricalibrazione

    (età convenzionale vs. età vera) fino a quai 50000 anni fa

    • si corregge così l’età convenzionale convertendola in

    una data vera “calendariale”

  • Esempio di ricalibrazione dalla radiocarbon age all’età vera – ultimi 2000 anni

    Atmospheric data from Reimer et al (2004);OxCal v3.10 Bronk Ramsey (2005); cub r:5 sd:12 prob usp[chron]

    CalBC/CalAD 500CalAD 1000CalAD 1500CalAD 2000CalAD

    Calibrated date

    0BP

    500BP

    1000BP

    1500BP

    2000BPR

    adio

    carb

    on

    det

    erm

    inat

    ion

    età

    convenzionale di radiocarbonio

    data calendariale calibrata

  • Datazioni 14C al LABEC

    0

    50

    100

    150

    200

    250

    300

    350

    II

    sem.

    2004

    2005 2006 2007 2008 2009

    numero campioni

  • Le reliquie conservate

    presso la Chiesa di San

    Francesco a Cortona e

    la Basilica di Santa

    Croce a Firenze

    Gli scavi archeologici nel

    centro di Firenze (Palazzo

    Vecchio e Biblioteca

    Magliabechiana)

    Gli scavi archeologici nel

    parco di Baratti-Populonia

    Sedimenti fluviali – la successione di Abak Creek in Etiopia

  • Il Papiro di Artemidoro

    La Croce di Rosano

    L’Icona di Santa Maria Advocata

    della Basilica di Santa Maria in

    Aracoeli, Roma

  • Sviluppi AMS al LABEC

    Progettata e costruita ex novo la parte finale del

    canale di fascio con nuovi sistemi di monitoraggio

    profilo fascio, rivelazione isotopi rari e

    acquisizione dati

    � per migliorare sensibilità e riproducibilità

    delle misure 14C, ma anche in vista della misura di

    nuovi isotopi

  • Sviluppi AMS al LABEC

    Messa a punto di procedure per il pretrattamento

    di nuovi materiali a fini datazione 14C (estrazione

    collagene da ossa, estrazione cellulosa da legno e

    carta, etc.) e per la separazione dello iodio

    contenuto in campioni di acqua marina, per

    misurare il rapporto isotopico dello 129I rispetto

    allo 127I (valori attesi da 10-12 in su)

  • Sviluppi AMS al LABEC

    Automazione delle procedure di preparazione dei

    campioni per misure di 14C

    Nuova linea di preparazione, con possibilità di una

    procedura di combustione alternativa a quella

    finora usata

    Raddoppio della capacità di produzione campioni

    grazie a modifiche della linea per la fase finale di

    grafitizzazione

  • Non solo tecniche di analisi

    con acceleratore

    Al LABEC è stato sviluppato un

    sistema XRF innovativo

    che può per certi aspetti avvicinarsi alle prestazioni

    delle tecniche IBA e ha il vantaggio della

    portatilità

  • Affresco della

    Resurrezione

    Piero della Francesca

    Sansepolcro,

    Museo Civico

  • Dopo solo pochi mesi di vita, il nuovo XRF è già

    stato utilizzato - oltre che per le misure sulla

    Resurrezione di Pier della Francesca - anche su:

    La Madonna del Granduca di Raffaello (Gall. Palatina)

    Il crocifisso dipinto del maestro di Figline (S.Croce)

    I globi del Coronelli (Ist. e Museo di Storia della Scienza)

    Affreschi del XIII sec. recentemente scoperti a Bologna

    A breve: affreschi di Giotto (Cappella Peruzzi, S.Croce)