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    CollanaORIENTAMENTI DELLO SCAUTISMO

    Dedica autografa di Michel Menu(Servire il miglior modo di essere felice e di rendere felici gli altri)

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    MICHEL MENU - D.C.C.

    ARTE E TECNICA

    DEL CAPOPSICOPEDAGOGIA OBIETTIVAIN GRUPPI D'ADOLESCENTI

    EDITRICE NCORA MILANO

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    Titolo originale dell'opera:ART ET TECHNIQUE DU SCOUTMESTRE

    Ed. Delachaux & Niestl - PARIS

    Traduzione dal francese diERMANNO RIPAMONTI E LUCIANA GALLI

    EDITRICE NCORA MILANON. A. 2480 - Febbraio 1975

    Scuole Grafiche Pavoniane Istituti Artigianelli - Milano

    Scannerizzato e impaginato da Cavallo dAltai, a cavallo della primavera 2004.Riletto e corretto dalla di lui mamma (grazie, m).Pubblicato il 23 aprile 2004.

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    PREFAZIONE ALL'EDIZIONE ITALIANA

    Lo Scautismo richiede un aggiornamento della sua tecnica educativa per poteredare una risposta sempre valida anche nel multiforme contesto sociale delmomento, in rapida evoluzione? Se cosi , si tratta di mutare i mezzi o

    sufficiente mutare lo spirito con cui questi mezzi vengono usati?Quei Capi sensibili ai problemi che scaturiscono dalla loro responsabiliteducativa troveranno nel libro di Michel Menu una risposta, efficace e sofferta, aquesti e ad altri interrogativi. Mi sembra di poter affermare che l'Autore non hala pretesa di dire cose eccezionalmente nuove, ma ben mette a fuoco la nuovadimensione in cui vanno visti l'ambiente, in cui svolgiamo il nostro servizio diCapi educatori, e le conseguenti reali esigenze del ragazzo. Sono, cosi, qui reseevidenti situazioni da noi normalmente vissute forse con troppo tecnicismo e poco

    senso dei valori umani e soprannaturali, affrontate con una certa meccanicit,quasi da riflessi condizionati di Pavlov, e non con quella coscienza che l'attoeducativo richiede per poter essere efficace per l'arricchimento dell'educando e, diriflesso, dell'educatore, in modo da attuare quella trasfusione spirituale, quel donodi s, dal pi grande al pi piccolo.Il generoso entusiasmo con cui sono scritte molte pagine di questo libro pu fardubitare il lettore se quella del Menu una visione pessimistica o ottimistica; inrealt i due aspetti coesistono nell'opera, come si vede subito, sin dalle prime pa-

    gine: ad una denuncia pessimistica, infatti, di come la societ attuale non sappia

    risolvere i problemi dei giovani viene contrapposto un ottimistico senso di fiducianei riguardi dei giovani stessi.Ritengo che colui al quale sta a cuore il problema della formazione della gioventsi auguri che fioriscano vocazioni educative, come quella del Menu, tanto

    fiduciose verso i giovani e tanto lucide da riuscire a captare i segni premonitoridelle future situazioni, come accade qui all'Autore che sembra quasi profetizzare itormentosi avvenimenti di cui siamo testimoni in questi giorni; ora infatti ilmondo giovanile in giusta rivolta, ma viene di frequente strumentalizzato,

    perch all'ingenuit spesso unisce idee poco chiare o ideali non profondamente

    sentiti; di tutto questo si deve ringraziare solo il mondo degli adulti che, con facileimmaturit educativa, non ha saputo o non ha voluto essere suo fraternocompagno di strada. La Branca Esploratori dell'A.S.C.I., a cui maggiormente

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    pu interessare quest'opera, accetti la fatica di un Capo Branco che spera dicontribuire, sia pure in minima parte, con la sua traduzione, a quella ricerca diuna improrogabile evoluzione della Branca originaria che non pu vivere di

    rendita se vuole essere, come B. P. la voleva, una risposta valida alle richieste delragazzo, della famiglia e della Chiesa, non solo per il Lupetto che sale dal Branco,ma anche per ogni adolescente, che entri nei nostri Riparti.Ci scusiamo per la nostra limitatezza di traduttori: abbiamo per affrontato untesto cos impegnativo e originale con seriet e coscienza, anche se dobbiamoriconoscere che lo stile del Menu assai spregiudicatoe difficile da rendere inun'altra lingua, come del resto tutto l'impianto concettuale risente di una menteduttile e pronta ai pi sorprendenti accostamenti. Siamo per sicuri che la seriet

    pedagogica con cui vengono affrontati i problemi possa raccomandare questo libroanche ad un ambiente educativo pi vasto.

    ERMANNO RIPAMONTI Ak. L.

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    PREFAZIONE ALLEDIZIONE FRANCESE

    La maglia pi importante, nella rete degli adulti che ispirano loScautismo, il Capo Riparto.

    Sul piano internazionale i grandi capi possono definire gli orientamenti, al livellodi ogni paese, i Commissari nazionali possono fare i piani e gli Animatori diDistretto1 guidare i progetti, ma il Capo Unit che traduce in pratica tuttoci per i suoi ragazzi. Aiutandoli a servirsi di questi orientamenti e di questi

    piani, egli ha la responsabilit ed il privilegio di formare la personalit diogni suo ragazzo.

    Per gli adolescenti in piena crescita, il culto dell'eroe vivo e il Capo molto di frequente l'oggetto della loro ammirazione. Questa responsabilit abbastanza

    paurosa e di grande aiuto, sotto forma di consigli sul modo di superare ledifficolt che accompagnano questo incarico, forse il pi importante che gli sia

    potuto capitare.

    L'argomento che tratta Michel Menu nella sua opera Arte e tecnica del CapoRiparto uno di questi che sono di primaria importanza per la giovent d'oggi.Io sono sicuro che Michel non pretende di dare una risposta a tutto, ma le sueidee, annotate in lunghi anni di esperienza e di vita scout con i ragazzi,

    garantiscono una preziosa fonte di riferimenti al Capo Riparto che vive conseriet il suo ruolo.

    Accolgo con gioia questo contributo alla documentazione dei Capi Riparto. Loraccomando alla attenzione di tutti coloro che lavorano in Branca esploratori chedesiderano, prima di tutto, favorire il progresso dello Scautismo per i ragazzi.

    DAN SPRYCapo del Boys Scouts International Bureau

    1Corrispondono ai Commissari Provinciali, nello Scautismo italiano (n.d.t.).

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    AVVERTENZA DELL'AUTORE

    Il vivente inventa. Chi non inventa muore. Lo afferma la biologia. Ci sonodelle epoche in cui bisogna inventare in fretta, perch ci che

    considerato giovane al mattino, sembra vecchio il pomeriggio...L'inchiostro non si ancora asciugato su una pagina che bisognerebbe,gi, mettere i futuri al passato. Non siamo diffidati, pertanto,dall'inventare, qualsiasi cosa, quando vogliamo, perch a voler viveretroppo nel vento si diviene, presto, corrente d'aria. Considerandosi piccoliGagarin nello spazio, quando hanno ancora i piedi sulla terra, i nostriscolari perdono il treno o il traghetto. L'uomo-bolide del prossimo XXIsecolo sperpera enormi energie perch trascura i punti di riferimento.Infatti, non assolutamente la noncuranza verso i punti di riferimento, che dona,

    di per se stessa, la velocit, n l'ironia sul passato che produce, da sola, la capacitcreatrice.Il nostro desiderio di progresso non ci deve portare a confondere il nuotocon l'aviazione, ma ci deve portare a trovare la funzione combinatadell'audacia con il realismo. Oggi ci si lamenta delle difficolt che hannola scuola e la famiglia di adattarsi al contesto del mondo attuale. Sicomincia a comprendere che un diploma, o anche una laurea, non preparaautomaticamente i giovani alla vita reale. Era ora. Si fanno piani, riforme.

    Bene. Sfortunatamente, in questa necessaria agitazione, il press'a poco ol'approssimazione hanno il sopravvento, qualche volta, sull'intuizione. Si procedea tastoni per tentativi successivi, salvo a sacrificare qualche generazione. ungiuoco pericoloso, con conseguenze irreparabili.Per questo motivo, nel momento in cui la Chiesa ci incita ad aggiornarci,non ci sembra inutile gettare un colpo d'occhio sullo Scautismo, ma nonper sbarazzarci, senza complessi, di ci che ne costituisce la parteaccessoria, caduta in prescrizione, e per poterci mettere in grado diinventare a colpo sicuro, partendo dai suoi riferimenti essenziali. Come

    diceva Francois Lebouteux, la vera fedelt a Baden-Powell consiste nelsuperarlo. Certamente, paragonata con quella aerospaziale, l'avventura

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    Avvertenza dellAutore 9

    scout non pi molto giovane, ma lo Scautismo non un mezzo ditrasporto in concorrenza con la NASA. Non vecchio tutto oggi.L'elettricit dell'atomo non ha reso vana quella delle calamite e il motore a

    pistoni ha ancora un bellissimo avvenire. Come la medicina o lageometria, lo Scautismo non una di quelle tecniche che tramontano indue o tre generazioni. Metodo pedagogico di classe universale conserva,apparentemente, tutta la sua vivezza iniziale e resta, per gli adolescenti, unadelle pi sicure possibilit che favoriscono la loro crescita in un contesto esaltantema pericoloso. A condizione di giocarlo bene. Sfortunatamente si vive qualchevolta lo Scautismo con una prode generosit che rivela l'ignoranza deisuoi metodi. Non se ne sfrutta nemmeno il quarto della potenza o

    dell'attrattiva. Se avessimo agito nel medesimo modo con l'automobile,saremmo ancora alla diligenza. Lo si rende farraginoso troppo difrequente, lo si immobilizza, lo si complica, lo si gioca male.Senza dubbio, lo Scautismo piaciuto, in un primo tempo, grazie ai suoicolori e le sue innovazioni. Il gusto dei colori cambiato, le innovazionisono, gi, pi o meno, appassite. Ma sarebbe troppo semplice credere chesono sufficienti alla bisogna gli occhi della figlia per trattenere, ancora alungo, l'amante. Lo Scautismo piaciuto, e piace grazie ad attrattive pi

    profonde di quelle offerte dal costume. Esso propone una via che porta senza

    menzogna a gioie difficili da conquistarsi, ma autentiche, che per unragazzo di quindici anni sono tanto nuove nel 1965 quanto nel 1900.Senza dubbio lo Scautismo avvince ogni ragazzo che viene al mondo con un sesso,un coefficiente di normale aggressivit, un minimo di egoismo e di generosit, di

    paura e di coraggio. Se lo Scautismo fosse vecchio, milioni di giovani nelmondo, se ne sarebbero accorti prima di ieri sera. Se lo Scautismo fossevecchio, sarebbe meglio offrirgli funerali internazionali o una pillolamortifera che vedere uno dei migliori movimenti del secolo avvilirsi

    rammollendosi o tirare innanzi.Lo Scautismo tanto recente quanto la relativit di Einstein. Esso apertoad una attualizzazione permanente, ma prima di pretendere di eliminarlo,bisogner essere sicuri di fare almeno qualche cosa che gli stia a pari.Questo libro non sostituisce la molla con la reazione. Non fornisce unblocco di ricette-miracolo che permetterebbero, a colpo sicuro, di farmarciare un Riparto alla bersagliera. Non nemmeno un Corso diformazione Capi, anche se si propone di valorizzare i principifondamentali di Baden-Powell. Esso non fa concorrenza n alle Enciclichen alla Dichiarazione dei Diritti dell'uomo, non tocca n la politica, n unafilosofia dogmatica. Il suo unico centro di gravit il ragazzo dai 12-13 ai 17

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    anni, di cui sono piene le scuole e sono piene le strade, ribelle alleclassificazioni, alle formule e alle parole, pieno di vita, capace di gioie chescuotono tutto il suo essere, come di noia divorante.

    Questo adolescente di Kansas City, di Berlino o di Varsavia, . ci chiamacon grida. Con grandi grida. Nessuno sosterr che egli ha sete di panesolamente, di piscine o di giardini pubblici. Non griderebbe per tantopoco. Nessuno fra coloro che l'avvicinano ci far credere che questoadolescente urlante ha bisogno, prima di tutto di organizzazione, disindacati o di idee astratte. Egli grida per vivere. chiaro ci?La maggior parte dei giovani capace di dominare il suo io primordiale,cio l'insieme dei suoi primi moti o dei suoi istinti, tranne i vanitosi, che

    vogliono solamente innalzarsi e che li si aiuti.Contrariamente alla maggior parte delle specie animali, l'uomo nasceincompiuto, ha bisogno di un contributo reale per conquistare unamaturit che non sia solamente un'infanzia portata su scala pi grande.Senza questo contributo pericola verso la tenera et. Di frequente l'uomodiventa ci che non ha il coraggio d'essere. Si pu, per, imparare e divenire co-raggiosi.Nove anni di responsabilit nazionali, sette anni in cui ho fatto il Capo in unriparto popolare al 100%, poi otto anni in un Riparto di studenti classici e

    moderni1 mi hanno permesso di verificare che la dinamica scout di Baden-Powellrisponde a questo bisogno efficacemente, oggi meglio di ieri.Non troverete qui problemi di scelta fra Scautismo di massa o di lite,operaio o borghese, per contadini o semi convittori.Lo Scautismo non ha problemi di scelta quando di fronte ad un ragazzo pieno divita. Metodo liberatore, s'indirizza prima al maschietto allattato da suamadre ed educato dal catechismo parrocchiale, qualunque siano il suoambiente sociale, le circostanze o il paese. La sola riserva che si indirizza

    a dei volontari che hanno gi tre peli sulle zampe; come la montagna, lavela o i giuochi olimpici ha le sue esigenze. Esso non risponde ai bisognidi una collettivit come intendono fare i sindacati o le compagnieferroviarie, attraverso l'azione in corpo costituito o lavori giganteschi.Esso intende rispondere, come la famiglia e la scuola, praticando larespirazione bocca a bocca, se si pu dire, dotando ogni individuo deimezzi personali per conquistare il suo fiato, la sua libert e per metterli alservizio della comunit. Per questo motivo lo Scautismo statoriconosciuto, su piano mondiale, di utilit pubblica e ha avuto successo

    ovunque.

    1Equivalgono ai nostri studenti di liceo, i primi, e di istituto tecnico, i secondi (n.d.t.).

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    Se non si apprezza il procedimento, nulla impedisce di inventarne unaltro e, altrove, d'andare a cercare i propri talenti.Questa opera non contiene dunque che note prese durante una lunga vita scout,

    ma che valorizzano tests pedagogici che hanno avuto successo milioni di volte.Forse vi riscoprirete questo metodo che fa dello Scautismo uno dei pi efficacistrumenti di personalizzazione del secolo?Mi sono ritenuto obbligato, dopo aver consultato un grande numero dieducatori di sicura esperienza, di mettere in chiaro le nostre ragionid'agire. Di pi, molto sbagliato situare, almeno sommariamente, ilragazzo nel vento della storia, aspirato, una cosa che salta agli occhi,al passo di corsa. Infine, ho dovuto, per descrivere gli adolescenti, fare

    appello alle norme della psicologia attuale. Sono capitoli fastidiosi, la cuilettura pu essere riservata per le notti d'insonnia...Esprimo tutta la mia gratitudine a John Thurman, grande maestro diGilwell, e insieme a lui anche al Reverendo Padre Forestier e al caro PadreRimaud i cui consigli mi hanno molto aiutato, qualche volta corretto,sempre incoraggiato.Che i Signori Debesse, Mucchielli, Servier, professori di Psicologia e diSociologia della nostra Universit, trovino qui l'espressione della miaprofonda riconoscenza.

    Tengo a ringraziare particolarmente i Capi Riparto che mi hanno aiutato ariordinare queste riflessioni, tanto per la loro preziosa collaborazionequanto per il piacere della loro amicizia fraterna.Tutti questi uomini sono in avamposti di febbrile impegno dai quali si scrutal'avvenire dell'uomo, tentando di renderlo migliore. Essi sono sicuramente menoapplauditi dei cosmonauti, meno decorati, pi proletari, ma molti indizi sembrano

    provare che l'avvenire e anche l'Aldil, dipende da essi, molto pi forse, che dacoloro che stanno per dirci che la luna non un velo.

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    PRIMA PARTE

    I TEMPI FUTURI

    Tanto elevato da poter sembrare teoricamente unideale per le termiti, l'uomo non pu realizzarlo perla semplice ragione che non una termite.

    H. De Keyserling

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    C'erano una volta tre sociologi, Luigi, Antonio e Giovanni, un poco

    cineasti e molto disimpegnati. Uno portava una graziosa barba, l'altro unagiacca a quadri, il terzo si pettinava a spazzola. Essi cercavano, senzafretta, di indovinare l'avvenire attraverso l'analisi del presente.Proponendosi di vedere chiaro nei tempi a venire, questi signori noncreavano nulla di nuovo. Dove va l'uomo? un interrogativo permanente,e non ci sono che i folli o i robots che non se ne preoccupanoassolutamente.

    Ma proprio perch oggi noi disponiamo di strumenti di ricerca potenti e

    che sembrano facilitare il nostro compito, si fanno rari coloro che hannol'ansia di cercare. Grande danno per l'umanit. La radio, vero, ciragguaglia un poco, ogni mattina. Ma i sapienti hanno orrore dell'intuito,delle profezie sommarie, dei discorsi generalizzanti, rifiutano ilsentimento come risorsa di lavoro scientifico, e pretendono di progrediresolo con prove tangibili. esatto. Sembra che i fatti, i modi d'agire, sianol'uomo.... Cos chi legge delle insulsaggini diviene a sua voltainesorabilmente insulso. Cos chi si alimenta di films o d'immagini

    stupide, inevitabilmente diventa la stupidit fatta persona. Come inTempi moderni Charlot si trasforma in chiave inglese, cos, l'uomoprende la tinta dei suoi atti e dell'ambiente in cui vive. Se egli si sprofondanella materia e nelle cose, diventa, salvo miracolo, interamente cosa. Chelo si voglia o no, abbiamo in noi la componente del camaleonte. Non sitratta di un'alternativa: di prendere o di lasciare. un fatto.

    I nostri tre semplicioni fanno, dunque, il loro programma di osservazione:gli uomini come numero, gli uomini fra di loro, la loro attrezzatura.

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    GLI UOMINI COME NUMERO

    L'uomo nasce folla. La cosa non da spiegarsi. da vedere e da filmare. A

    Trafalgar Square ci sono 5 uomini ogni metro quadrato, a St. Lazar 18uomini, a Milano come a Dusseldorf o a Giacarta. In certi luoghi, in certeore e parecchie volte al giorno, la densit umana arriva ai 3 o 4 uomini permetro quadrato. Ci molto. In alcuni luoghi sono sempre pi numerosi,in ore sempre pi frequenti.

    Sembra che ci si trovino grandi vantaggi poich il movimento continuo ecrescente: vicinanza, libert, scambi, facilitati da legami procurati, cultura

    intensa e rendimento. Ma si riscontrano inconvenienti terribili: la citt edil numero fabbricano l'inerzia. Gli scontri sono innumerevoli, i dinamismipersonali muoiono. In pochi anni il consumo di cachets di aspirina statomoltiplicato per cento. Per non prendere che un esempio filmato sullestrade: in 20 anni, agli incroci delle strade europee, circa un milione dipersone, uomini, donne e bambini in tenera et sono stati uccisiall'improvviso, fatti a pezzi, smembrati, schiacciati, sbattuti contro glialberi o disseminati in centimetri cubi per ettometri quadrati. E che diredegli scontri mentali?

    anche un fatto importante che la Wolkswagen produce unauto alminuto, in un'officina tanto ordinata da sembrare un laboratorio svizzero.Ma fra questo ossario gigantesco e questo gigantesco progresso, laperplessit troppo forte perch ci si debba gi rassegnare. Continuiamoa osservare. Quali sono gli alimenti dell'uomo?

    Ogni anno, negli Stati Uniti, sono venduti due miliardi di biglietti del

    cinema, in Europa quasi altrettanto. La folla l. Essa va a bere e amangiare migliaia di films:

    La spia, I maledetti, Femmina o demonio, Il diavolo in corpo, Gliassassini, La figlia del diavolo, Zorro,

    e anche sicuramente: Sciusci, Il ladro di biciclette, La strada, MonsieurVincent, Elettra, West side story, Il ponte sul fiume Kwai, Limelight,

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    e ancora: La mano nella trappola, Divorzio all'italiana, La diavolessa inrosa, Le voyeur, Con la testa contro i muri, Fino all'ultimo respiro, Sudorifreddi, Sette uomini da uccidere, Odio, La bionda esplosiva!

    50 imbecillit piene di inanit, di sangue e d'acqua, per un Rashomon!

    L'uomo diventa pellicola. Certamente, egli ha sempre amato le immagini.La gallina in brodo e Lo zio Sam, La strada verso l'oro o L'uomocon il coltello fra i denti hanno semplificato i grandi problemi; mal'immagine ha assunto, in questi ultimi tempi, una specie di potereassoluto. La sua capacit motrice sgomenta. Certe mode nascono da un

    film e, in 24 ore, si estendono nel mondo intero. Dopo secoli di alchimiasenza risultato si trovata, infine, la macchina per trasformare la pietra inoro, lo statico in dinamico, il passato in presente, il sogno in pseudo realt.Anche al prezzo di 500 scatti a vuoto per un capolavoro, l'immagine unbuon pascolo per l'uomo-folla, il suo accordo col ritmo calmo dellasensivit mette il senso critico in una posizione di morte e ci rende deiposseduti. Il film, il pi stupefacente linguaggio universale, uno deglistrumenti pi intelligenti inventati dall'uomo, un mezzo meraviglioso diconoscenza, di legame, d'amore, spinge fisicamente al giuoco del massaro.

    La folla mangia la sua imbecillit quotidiana! L'immagine creata culturacinematografica, miraggio del visto per conosciuto.Il cinema integrato dalla stampa. Anche qui bisogna contare, pesare: IciParis, 200.000 lettori, Paris-Match e Elle quasi dieci milioni in tutto,Mr Zupi di 3 milioni, Oggi pi di un milione, come Bravo. Miliardi di immaginisenza legami, insensate, migliaia di tonnellate di carta stampata per milli-grammi di materia grigia. Ma non tutto, bisogna vedere Ciao Amici,Intimit, Confidenze, Topolino, Commando, Surboom, Rendez-vous, Biggles,

    Rapaces, Kit Carson, Tagada, letti da decine di milioni di persone! cheacquistano centinaia di milioni di dischi, con una densit mentale infima,per un volume ritmico raccapricciante1.

    - Ecco, esclama Luigi, il nutrimento dell'uomo futuro! chiaro. Iosostengo che la folla corre fatalmente verso l'istupidimento. D'altra parte,E. Mayr l'ha detto: Ci sono sicuri motivi per pensare che la specie umanaha toccato press'a poco il suo apice2, per ci che riguarda la grandezza delsuo cervello....

    1JACQUES MARNY, La chanson et ses vedettes, Centurion (n.d.a).2Nel testo francese letteralmente plafond (n.d.t.).

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    - Calma, mio caro, lo interrompe Giovanni, lei va un po' svelto e vuolconcludere troppo presto. Andiamo fino alla fine. Venga da un libraioserio, almeno.

    Vengono loro portati, alla rinfusa, dei volumi:

    The brave new world (Il miglior mondo), di Huxley.Lo stupro delle folle, di Tchakhotine.Sei miliardi d'insetti, di Fabre Luce.Babele, o la vertigine della tecnica, di Tournier.L'Apocalisse dell'atomo, di Fernand Gigon.

    L'angoscia del mondo, di Keyserling.Vi parlano i giovani arrabbiati.Fra la paura e la speranza, di Tibor Mende.

    ma anche:La civilt dell'atomo, del P. Dubarle.Il futuro gi cominciato, di R. Junck.L'era dell'opulenza, di J. Galbraith.Il nuovo evo, di Van Lier.

    La grande speranza del XX secolo, di Fourasti.Teilhard de Chardin, in 9 volumi.

    Come per i periodici e i film, i libri importanti sembrano portare, di voltain volta, delizie e veleno. Ma non tutto. Se la folla solitaria e triste,non cambia assolutamente direzione. I lettori o i produttori si confondonoin pi di un punto. Se si acquista del vetriolo perch questo gi statofabbricato. Gli autori, come i cineasti, nascono dalla folla. L'ardore del

    tempo quello della folla.

    Un miliardo di grandi parlatori raccontano, giorno e notte, le conquistedell'uomo. Da tutta la terra sale un grande Rumore. Quello dei grandiacceleratori di particelle, delle emancipazioni definitive, del male abolitotanto bene quanto il peccato, il Rumore delle giustizie universali, quello ditutto ci che pu essere calcolato, previsto. La nuova giornalistica,messaggera favolosa del Rumore, diventa un puro prodotto stupefacente.Si paga solo il nuovo flash, clash, crac. Si racconta qualsiasi cosa acondizione che colpisca. Un vecchio Papa tremante commuove con lastessa intensit di una mareggiata. Il trucco stesso diverte pi che

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    abbellire. Poco importa se il sensazionale elettrizzi o fulmini, purchscuota.

    La cifra d al Rumore dimensioni che stordiscono. Coltivato a fuococontinuo, dall'infimo all'incommensurabile, confina con la magia. Lecurve esponenziali sembrano strapparci alla pesantezza e bucare il soffittodell'assurdo. sufficiente per convincercene, prolungare quelle crescitedemografiche o degli ingegneri fino all'anno 2500!

    La folla attende i grandi millenarismi terrestri, tutti fondati, tutti tesi versol'indistruttibile sogno di creare il cielo qui piuttosto che altrove. E come dice la

    canzone:Non ci sar pi miseria...Il male non esister...Un paradiso di luceDi cielo blu e di alleluia...Le nostre voci diverranno pi chiare,I nostri canti profumati di cielo...Non ci saranno pi sulla terra

    Che sorrisi e sole (bis)...Nella luce bionda, bionda, bionda d'un mattino... .

    - Stiamo attenti alle conclusioni affrettate, dice von Fricht, e di non usareun'ironia mortale...Cosa significano tutti questi fatti?

    L'uomo nasce a milioni, vive a milioni, come i simpatici bisonti del Texas, come i

    pulcini di covata e i banchi di pesci, ciononostante gi nella sua prima infanzia glisi d possibilit di avere pretese singolari. Nei primi dieci anni di vita impara adire Io. Intende vivere per conto suo. Apparentemente almeno, ama, si riproduce,soffre e muore in combattimento quasi singolare, mentre si sprofonda sempre pinella massa.Cogliamo qui la causa del dramma. La densit dei grandi agglomerati urbani

    per molti una mazza micidiale.

    La massa vive di mediocrit. Se la fabbrica essa stessa. I produttori di

    stupidit, d'ignoranza e d'emozione sono essi stessi prodotti della massa.Nella massa ci si esalta e ci si schiaccia. I cimiteri di automobili sono

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    simboli che battono la bandiera dell'assurdo. Mentre ogni mattina lamassa fabbrica una nuova tecnica, una nuova scienza, una nuova stellache illumina di nuovo il miraggio.

    - Sto comprendendola, risponde Schmidt, sta per metterci al livellodell'ipocrita. Andiamo a fare una doccia scozzese. Continueremo domani.

    GLI UOMINI FRA DI LORO

    La Socializzazione per strada. Mai il senso di non essere che di unastessa specie, di una stessa razza, di una stessa condizione ha esaltatotanti uomini. Mai l'appartenenza ad un mondo unico ha fatto sbocciaretante doti umane. Mai il sogno di porsi Uno nel cosmo universale, ha fattopalpitare tanti cuori e tanti spiriti. Mai abbiamo meglio percepito che unaTrama terrestre prendeva forma.

    Questa Trama corrisponde ad un tentativo d'organizzazione delrendimento, a una prova di previsione fino alle relazioni umane infime.

    Tutti gli uomini sono in intercomunicazione e ogni giorno sempre di pi..I Canadesi lanciano dei Telstars oggi, per salvare i battelli turchi in diecianni, come un tempo si costruivano fari in Cina perch se ne trovavano inGrecia. La Trama prende un netto contorno: le ferrovie, il telefono, laGeneral Motors e gli Stati Uniti ci sono riusciti. E diventa universale: uncontadino della Lozre pu spogliare, per referendum, un commerciantedi Mers-el-Kebir o sopprimere una scuola nel suburbio di Mexico.L'egoista che ferma la sua vettura in doppia fila blocca trecento persone.

    Se Fleming inventa la penicillina il mondo intero ne ha vantaggio. Tutto un'andata-ritorno e, secondo il punto di vista che si adotta, si vede ilmondo in marcia verso la socializzazione, il collettivismo o lamassificazione. La trama sembra inevitabile.

    Per essere sicuri che si migliora la si mette a punto nel dettaglio. Sispecializzano i cervelli, si frazionano le responsabilit. Ai limitidell'infraparcellare la divisione dei compiti provoca l'astrazione deglioggetti, si connettono bene i gesti, ma rendendone difficile lacomprensione. Ogni zelo sembra intempestivo perch pu turbare leprevisioni. Nella Trama massima, l'uomo vive sotto il potere assoluto dei

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    segnali e dei poliziotti, delle teorie o degli Stati, a meno che una grossatesta o una gang, pi abile della media, non si impadronisca delle leve dicomando e non riduca la moltitudine in servit. Il Capitano Nemo non

    morto3. Teilhard de Chardin profetizza ed tradotto in tutto il mondo, ma tradotto in tutto il mondo anche Marx.

    In realt la Trama il solo processo possibile di organizzazione delle masse in unacivilt concentrata. Ne sono eiettati, per definizione, tutti gli originali che sidomanderebbero se c' altro senso oltre quello di funzionare pi in fretta e meglio.

    Come l'atomo, l'uomo nasce folla, legato, solidale, incatenato

    elettricamente. La Trama pu liberarlo tutto, tanto bene da fare di lui unamacchina calcolatrice o di produzione, svuotando il suo cervello di tutto ildestino personale.

    Se Tovarich Kossighin starnutisce, i suoi intimi sostengono che cova unraffreddore e questo fatto commuove intere nazioni che preparano missilie invadono di bombardieri i cieli. Sicuramente non si mai vissuto tanto alungo n si sono mai tanto bene curati gli ammalati. Si sono scoperte tantepi stelle in questi ultimi dieci anni che nei mille che li hanno preceduti. Si

    fabbricano acciai elastici e plastica dura come l'acciaio. Battiamo tutti irecords di produzione e di ottimismo. Diventa irresistibile il desiderio divivere nel dopodomani: le autostrade che si stanno costruendo, il cancro vince,l'oro diviso... Ma in modi diversi, si sente che la Paura l, pronta ascattare. Si sono contati molti giorni di guerra in una settimana, moltesettimane di guerra in un anno, e molti morti in un'ora di guerra, nel XXsecolo pi che in ogni altro. Economica o nucleare, collettiva o singolare,la paura devasta gli spiriti. Sembra cominciata l'era dei sorci.

    Si dice che potr essere sufficiente la crisi cardiaca di un vecchio uomo pergettare il mondo in un bagno di sangue, un colpo giornalistico o degliscatti del telefono. Una sola pallottola di carabina pu portare la fine deitempi di H-5. Per la prima volta nella storia l'uomo ha paura di ci cheha fatto con la sua intelligenza..., ci dice il Conte di Nouy. Le crisi

    3Uno dei famosi protagonisti di Ventimila leghe sotto i mari di Giulio Verne (n.d.t.).GREY WALTER, Le cerveau vivant, Gallimard.

    P. DUBARLE, Umanisme scientifique et raison chrtienne, Descle.C. JUNG, Prsent et Avenir, Buchet-Chatel.H. VAN LIER, Le nouvel age, Casterman. (n.d.a.).

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    economiche combinate con quelle gravi dei trasporti e con il dramma deipopoli sottosviluppati mantengono la suspense senza sforzo. Le barriereche crollano, i traghetti che colano a picco, i crateri che vomitano lava, le

    terre che tremano e, come se ci non bastasse, il mostro di Lockness ol'inafferabile strangolatore, forniscono eccellenti motivi. Si viene incalzatida vicino, si sezionati come cavie, giorno per giorno.

    Quel soggetto Si l'uomo. Egli esperimenta su se stesso. Godendo di facilimiraggi, dello SMIG4, o del sottosuolo favoloso, egli si esercita a goderedel virtuale, impegolandosi nel concreto. Il timore di perdere tutto, poi,improvvisamente, porta a contentarsi del subito, dell'immediato, del

    poco, cio a scambiare l'Istante con il Tempo.Quotidiane o stagionali, coscienti o no, le paure, come la speranza da fareimpazzire, mettono l'umanit in uno stato di angoscia latente.

    Sembra, da molti indizi, che questa grande Trama e questa meravigliosabrama siano gi messi in una organizzazione ben precisa dalle mille gangsdel danaro e del potere. Ci sono, sulla terra, in tempo di pace, pi soldatiin armi di quanti non ce ne siano mai stati. L'armata delle onde non

    smobilizza. Il posto del nazismo, dell'arresto personale assunto daquello dell'arresto degli spiriti. Nuova era o nuovo miraggio?

    - Lei mi chiede troppo per oggi! dichiara il Signor Luigi, Lei ci sazia dibeatitudine e di speranza mentre ci fa la meditazione di padre Francesco.

    - Io non giudico, io constato, afferma Antonio. Io conto. Io peso. Io vedo.L'uomo folla vive in estasi di momento in momento, ma di frequente lo

    vedo alle prese con dubbi atroci.

    4SMIG: salario minimo stabilito su scala nazionale per contratto (n.d.t.).

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    L'ATTREZZATURA

    Si conviene, provato, che il progresso tende a guadagnare velocit del

    vento come quella della storia si apprezzano in relativit. Lo si puconstatare da soli muovendosi a grande velocit (si crea allora il vento), orestando aggrappati ad un punto fisso, quando passa la tempesta,comparando due epoche di storia ed esaminando l'uomo. Si ricevono, inuna soffieria, venti abbastanza fantastici, senza muoversi di un centi-metro...

    L'uomo d'oggi, come Johann Moritz, eroe della 25a ora, come i Cechi o gli

    Alsaziani, pu - in meno di dieci anni - cambiare tre volte nazionalit, ottovolte di posizione (sociale) e tre volte di domicilio. Il contesto diun'estrema mobilit. Tutto gira a folli velocit, le eliche e le ore, le rotativee gli uomini, il pensiero e l'algebra. Tutto sembra accelerare. Il progressodel ritmo inventivo tale che le macchine cominciano a procurarsi da soleil lavoro e fare programmi, senza tregua. Le cose prendono unapersonalit e si mettono a riprodursi. Il contesto non si accontenta pi dievolversi, aumenta la sua velocit di evoluzione di ora in ora.

    Esiste tuttavia, nell'euforia che se ne risente, un potente effetto di soffieria.L'uomo resta lento, gli occorrono quindici minuti per scrivere una pagina edelle ore per pensarla. Va a fare il giro del mondo in tre settimane, ma nonpu, in meno di settecento, raggiungere la pubert. Anche se pretende divolare, non gli spuntano le ali in quattro generazioni o diventa palmato sevuole nuotare. Le sue cellule rimangono di un'evoluzione cosmica lenta.Egli s'inganna con l'evoluzione ridotta ai mezzi di trasporto.

    Nessuno osi pretendere che fra l'intellettuale che gioca al golf e l'uomoprimitivo di Cromagnon la differenza sia dimostrabile. Entrambi possonopilotare dei bolidi e ritrovare lo stato barbaro, nella stessa giornata, almedesimo quadrivio. La prova di 9 anni di guerra appena finita. Armatodi un laser o di un randello, l'uomo non cambia definizione.

    La velocit promette l'estasi a portata di mano, ma distrugge i punti d'appoggio.L'estrema lentezza dell'uomo in un contesto in accelerazione, lo costringe in unaspecie di ubriacatura permanente. Egli ondeggia fra sogno e realt ed ha la

    fluidit per sostegno. Sente annunciare ogni giorno la precariet delle lezioni

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    apprese a memoria, la vanit di certi dogmi, la presunzione dei piccoli profeti.Vive momenti di angoscia, di vertigine o di rapimento.

    Luigi - Mio caro, qualunque possano essere i suoi gusti sui viaggi, bisognache anche lei faccia un punto fermo in soffieria e concludere, magariprovvisoriamente. Altrimenti la nostra testa scoppier fra poco. Abbiamoor ora registrato alcuni fatti: l'uomo nasce folla, in una trama razionale, inun contesto in evoluzione rapida anche se egli resta lento e personale.Questi fatti esercitano su di lui delle pressioni, delle depressioni, gli pongonodegli ostacoli, gli producono delle sollecitazioni, lo handicappano e loentusiasmano. Tutto ci mi spaventa. Io non ho assolutamente paura

    dell'oscillazione, perch ormai da millenni l'uomo in cerca di unequilibrio bipolare: il Diavolo e il Buon Dio, i buoni ed i cattivi, il biancoper i matrimoni e il nero per la sepoltura; ma, questa volta, sottoposto adun'oscillazione mentale permanente. Ci non va bene. Egli partecipa ognigiorno a scelte fantastiche: lui o la massa, lentezza o accelerazione. Nessuncervello cosciente resister molto a questo surmenage spossante. Laprova? L'infarto...

    Giovanni - Come pessimista, oggi, mio caro! Se qualcuno preferisce

    fracassarsi la testa con l'auto, confessi che tuttavia meno drammatico cheuna guerra mondiale ogni 20 anni. Non basta qualche milione di imbecilliper ostacolare il progresso dell'umanit. L'Apocalisse non per domani.Senza voler essere cinico o pessimista all'eccesso, posso assicurarle che laterra continuer a girare, la primavera a produrre fiori, le ragazze acantare canzoni... Oggi si coscienti, mio caro, e la stupidit meglioanalizzata di ieri. Non lo crede?

    Dopo di voi non ci saranno che due soluzioni al dramma che si prepara: oaccelerare l'uomo, o rallentare il progresso. L'uno e l'altro sonoimpossibili. Non ritorneremo al carro tirato dai buoi per ritrovare il nostrospirito e non siamo ancora pronti a generare a colpo sicuro dei puri geni odei superuomini. Bisogna che prendiate il tempo cos come viene,partire dalla realt irreversibile, se vorrete dominare quella che verr.

    Antonio - Non ci sono contraddizioni in quello che voi dite, signori piccolisapienti. La storia si svolge su miliardi di possibilit variabili, positive enegative. Ma ci che mi tormenta, che ci sia oggi, appena un uomo su millecapace di dire dove va.

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    Alla Fiera di Monaco, in ottobre, c' un'enorme trottola meccanica chegira. Vale la pena di provarla. La musica ammaliante, le partenze sono

    realmente inebrianti, ma molto presto la macchina prende una velocitfolle, le ragazze gridano, i bambini impallidiscono. Se ne viene viabarcollanti, con la testa vuota, storditi, incapaci di distinguere il cielo e laterra. Non assomiglia ci, forse, a quel che sta per capitarci?

    La ricerca della pace assoluta al prezzo dell'arma assoluta ha finito perriportarci alle balestre. La ricerca del comfort senza limite, grazieall'organizzazione senza omissioni, potr sicuramente riportarci

    all'angoscia e sfociare nell'ignoranza crassa.Luigi - esattamente ci a cui tendevo. Colpito rudemente dalla novit,disperso dalla molteplicit, disancorato dai punti fermi, l'uomo tende aprendere il volo come la sabbia nei grandi tornados. Come l'idiota delvillaggio corre, ilare, alla sua rovina, cantando.

    In questa fine di secolo che sbalordisce, nascono favolosi determinismi comel'Urbanizzazione e la Socializzazione. Sorgono, passando sopra al reale, e

    prendono una andatura tale che l'uomo finisce per chiedersi se ne sar lo schiavoo il cervello. Mi sembra che la coscienza personale si ritiri mentre la co-scienza collettiva diventi romantica.

    Giovanni - Primo, lei mi suggerisce idee di suicidio. Io, per, ho intenzionedi sopravvivere, se non altro per vedere dove ci porter questa avventura.L'uomo una specie giovane, io sono convinto che si salver.

    Antonio - Bravo, vecchio mio, lei ci rende coraggio, ma se lei confonde ilsuo scotch con una bottiglia di acido solforico, nonostante il suoottimismo, morir in un quarto d'ora.

    Luigi - Lei dice parole d'oro, Antonio, l'ottimismo una virt moltobenefica se poggia su una perfetta lucidit. Noi abbiamo registrato deifatti, e solo i fatti interessano agli uomini che vogliono guardare in facciala realt. Questi fatti disegnano un declivio della civilt. La loro sommamarca l'avvenire di un segno pi o di un segno meno. Per un Dio che muore,come dice il vostro Nietzche, io vedo tre idoli che nascono: in un primotempo una specie di divinit evanescente, posta fra scienza e finzione: la

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    tecnica mascherata in sapere. La salvezza del mondo, oggi, sembra debba essereun risultato della quantit o dell'organizzazione. Nasce una nuova fede, ansiosa,nella materia, la macchina e il calcolo.

    Poi, il comfort. L'uomo della citt vive nell'angoscia, quando non ne pupi si ferma e si butta nel comfort favoloso. La divinit che ritorna.L'idolatria casalinga si trasforma in comfort stupefacente. C' una rotturafra lavoro, comfort e vita. L'uomo vive scisso dall'ambiente. Non vive doverespira, l dove vive non respira.

    Infine, Satana... Ma perch sogghignate cos?... Ho detto Satana, campione

    dei fuochi d'artificio, scintillante nel suo carnevale, affascina tanto beneche rende ciechi. Il suo genio, al momento, tocca il sublime. Si limita adinsinuare, a non far dubitare, che si ha il vento in poppa e che ci portaverso il meglio. Non c' nessun bisogno di scrutare l'orizzonte perch ci sufficiente la velocit, al di fuori di ogni problema di direzione. I confinisono inutili, quelli del passato sono ridicoli, quelli dell'avvenire non sipossono discernere. L'uomo in permanenza in un imbroglio.

    Antonio - Se ci che lei ci dice vero, Luigi, e io sarei tentato di crederlo,

    non bisogna temere di pensare troppo e di concludere che sotto certiaspetti almeno, la specie umana in pericolo....

    Giovanni - E dopo di voi non si avr nemmeno bisogno di distruzioniatomiche, di violenti assalti o di cataclismi, i muri resteranno in piedi, ilcemento armato diventer millenario, i nostri templi verranno visitati.come quegli degli Incas.

    Luigi - Voi andate un poco in fretta, ma io calcolo, in effetti, che la specieumana in pericolo di annullarsi nel suo intimo. Se un uomo pu moriredi cuore per il surmenage, la specie pu fare altrettanto. A forza dioscillazioni frequenti fra la paura e la speranza, fra l'immagine e la realt,fra il momento e l'angoscia, a forza di vivere in stato d'inibizione permanente,l'uomo minacciato, a partire da oggi, dalla disperazione o dalla noia. A forza dioltrepassare i limiti, perde i sensi, pronto ad adorare il suo nulla.

    Giovanni - Certamente, si pu infischiarsene totalmente e godere, anche

    con un cancro al fegato. Se l'avventura si fa beffe del protoplasma, comedice Jean Rostand e doveva ridursi per noi a 50 anni di avvenire, sar

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    meglio bere alla botte. Si pu ridere e danzare ancora, oggi, cantare,arredare il proprio appartamento, passare dalle Baleari alla Val d'Isre,dal cinema ai luoghi malfamati.

    Si possono lasciare schiamazzare gli uccelli del malaugurioche suonanoin continuit le campane a martello e cedere ai canti delle sirene. Si puvivere al ritmo del proprio tempo, fare quattrini, e liberare le ghiandole,ma vi avverto che tutto ci scava in noi un vuoto gigantesco. Ladisperazione che rischia di risultarne sar in proporzione all'orgoglio chedetta questo accecamento. Questa, dunque, non una soluzione. Quandoil Concilio abbraccia il mondo, sicuramente, non ha l'impressione di dareil bacio al lebbroso. Significa, al contrario, che ama questo mondo come ,

    che intende salvarlo con l'amore. Anche in contrasto con la sua risposta, seoccorre. un coraggio diverso da quello di prendere atteggiamentifatalistici o di chiudersi in una torre d'avorio. Per mio conto, io, qui,scopro la lezione pi rivoluzionaria e la pi realista del secolo. Per l'uomoche fa uso di un cervello, l'obiettivo conta pi che la velocit e il senso piche l'azione. La Chiesa ci invita a riprendere le nostre opinioni, invece dilasciarci ubriacare, a staccarci dalle abitudini cadute in prescrizione, a fareil punto della situazione, freddamente.

    Antonio - Come dice il vostro J. Lacroix, l'assurdo non ci che manca dispiegazione ma di senso. Ci occorrono dei reazionari, cio degli i esseri chereagiscono contro l'ipnotismo e l'insolazione degli esseri che, senza tardaretroppo, ci ridiano la Fede nell'Uomo, figlio di Dio.

    Luigi - pi facile dirlo che farlo, carissimo, ma noi abbiamo gi tanti annie siamo prostrati sotto il lavoro. Al contrario, i giovani dai 10 ai 20 anni,come grandi maree, entrano a loro volta nella grossa trottola ipnotica.

    Sento i loro canti. tempo di prevenirli e di premunirli. su essi, nei 50anni che vengono, che si gioca il destino dell'Occidente, e forse quellodella specie, su essi che si gioca la Salvezza di questo mondo... nel sensoin cui l'intendo io, quando ascolto la voce del silenzio...Se noi non veleggiamo risolutamente verso la lucidit, attraverso la strada delsangue freddo, della Personalizzazione, dei Limiti assoluti; cio attraverso mezzi

    purgati dal romanticismo, cadremo su cattivi scogli. Il secolo pi brillantedella storia potrebbe terminare meglio degli altri e non peggio... a con-dizione che se ne paghi il prezzo.

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    Antonio - Esattamente. Noi viviamo nel medesimo quarto d'ora i pigrandi sforzi terreni e i rischi pi estremi. Senza una o due generazionicon sangue freddo rischiamo la sorte di Sodoma. Ma gli uomini di

    domani, i giovani, che ne pensano?

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    GLI UOMINI DI DOMANI

    Non si possono valutare le conseguenze del secolo sui giovani dalcolore delle calze portate da ragazze e ragazzi di sedici anni, dal numerodi parrucche Beattles vendute nei grandi magazzini del centro, o dall'arearicoperta di vetri rotti la sera del 14 luglio1. Si misura la sua forza d'urtoleggendo i visi, uno per uno, in un angolo del metr, all'uscita di unastazione, alla fine di una festicciola da ballo, davanti al liceo, la mattina.Per fare meglio l'inventario si pu parlare con dei medici, prendere inesame i comici o le immagini di cui i giovani fanno il loro traffico mentale

    fra gli 8 e i 14 anni e, qualche volta, fino ai 18 o ai 20. Bisognerebbe vederei cento films che essi hanno visto in cinque anni. I colpi duri e i suicidi,Budapest o la rivolta giovanile di Stoccolma, di cui si fa qualche voltaprofessione, non informano con precisione che sull'effetto prodotto dalsecolo su nature anemiche o condizionate dagli avvenimenti.

    In generale, si pu affermare che le conseguenze del secolo sono violente inproporzione esatta con la fragilit dell'et. La tenera et di una ricettivit e diun'estrema suscettibilit emotiva. Il grande tocca gli individui come le

    collettivit giovani. Percuote terribilmente l'umanit in fiore.

    Molti giovani crescono in una specie di stato nervoso. Sono sensibili,scattanti e molto reattivi. L'emozione li prende fin dai 14 anni ...

    Per giovinezza si intendeva, un tempo, una fase della vita; il corto lasso ditempo che separa i 12 dai 20 o i 24 anni. Era un'et molto invidiabile elargamente privilegiata, segno di fascino e di ottimismo. Era faticosa solo

    in apparenza. Bisognava ascoltare prima di parlare, imparare e qualche

    1Festa nazionale francese (n.d.t.).

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    volta obbedire, vedere il peggio e pazientare, ma l'attesa non duravamolto. Era sinistro e delizioso nello stesso tempo, tutto ci. Questi tempisono terminati. Fornita d'una G maiuscola, la parola Giovinezza tende,

    attualmente, a indicare un mondo vasto, di parecchi milioni di esseri umaniin via di maturit. Questo strato sociale, si dice, aspira alla coerenzainterna e si d delle finalit particolari. La Giovent uno Stato nelloStato che sceglie da sola i suoi capi, i suoi compiti e i suoi modi di vita.Questa fu, nel 1935, in bocca a Baldur von Schirach, una delleenunciazioni fondamentali della Giovent hitleriana.

    Questo uno degli assiomi sottointesi o formulati da quasi tutte le

    organizzazioni attuali. La Giovent tende a diventare o a considerarsi unaspecie di costellazione Nova, un universo a parte, capace di trascinare laStoria nella sua gravitazione. Decine di osservatori, da Francois Giroud aWitold Tedliki (a dire il vero pi socialisti che sociologhi) hanno espressamentesviluppato questa confusione della Giovent formante un tutto.

    Essi la descrivono come uno slancio che non si pu reprimere.Distinguono appena i mediocri dalle nullit, o gli aggressivi dagli inerti.Alcuni l'ornano di tutte le mancanze, altri la opprimono di tutte le virt, a

    seconda che la vedano di faccia o di profilo, fra due twists o duepellegrinaggi.

    Con l'immaginazione saturata da racconti e d'inchieste di cui iprofessionisti della sensazione riforniscono quotidianamente la stampa,troppi osservatori oggi finiscono per accordare pi realt alla Gioventche ai giovani, pi attenzione al treno che ai viaggiatori. Quasi nessuno, intutti i casi, oggi, sembra dubitare che fra il 1945 e il 1965 abbiamo assistito

    alla nascita, senza troppo dolore, di una nouvelle Vague d'umanit, diuna Nuova Razza, di una Nuova Classe. Si trascinava un tempo ilproletariato, eccoci superati dalla Giovent. Prima di sapere se questapromozione dal multiplo al numero rischiara o astrae il problemadell'Uomo e se da questa parte che bisogna attendere i conquistatori,conviene considerare qualche dato.

    In certi paesi d'Europa, la natalit ha ripreso, dopo il 1945, il corsoascendente che mezzo secolo di malthusianesimo aveva inceppato. Nonera confortante fra il 1900 e il 1940 constatare la regressione di certi grandipopoli, che passavano, quasi nella incoscienza, da 42 a 40, poi a 38 milioni

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    d'abitanti! Ci portava diritto all'estinzione. Come pentimento, bisogno dicompensazione post-bellico, delirio e generosit, i genitori si sono rimessia procreare in abbondanza. Si ritorna alla normalit. Sono nati, nel 1964, pi

    di 5 milioni di soggetti in Russia, quasi altrettanti negli U.S.A., pi di unmilione nella Germania Occidentale, 950.000 in Italia e quasi 900.000 inFrancia.

    In una citt come Strasburgo, cento anni fa nascevano molti bambini, mamolti morivano in tenera et mentre gli anziani non avevano lunga vita.L'uomo si logorava in fretta, ora dura pi a lungo. Risparmiando i giovanie i vecchi la popolazione aumenta prontamente. L'et media passata dai

    40 ai 70 anni circa. Strasburgo, come centinaia di citt europee ha raddop-piato la sua popolazione, per prolungamento della vecchiaia,urbanizzazione dei contadini, aumento del tasso di natalit. D'altra parte igiovani non vi sono pi dispersi, gi nella prima adolescenza, perguadagnare la vita in centinaia di imprese. Essi vivono fortementeconcentrati. Per necessit di rendimento, economia o facilit, si proceduto alla concentrazione dei giovani, nelle scuole, la strada, le coloniedi vacanze, e i penitenziari...

    Essi amano radunarsi, certamente, e vedere la vita in faccia, in quelli chehanno il loro tasso di vitalit, ma hanno orrore di soffocare. Laconcentrazione snerva i giovani.

    Infine a 15 o 17 anni la natura turbolenta. Ci si muove, si pestano i piedi, aquesta et, si fa rumore, si agisce in modo choccante. Bisogna eliminareprontamente tutto un eccesso di energie. Fra due guerre - e dopo l'Annozero, si vive sempre fra due guerre - i sopravvissuti hanno l'abitudine di

    recuperare. Riducono a giuste proporzioni l'eroismo e gli errori che hannoloro fatto tanto male. Si adattano alle nuove frontiere, fabbricano armiinedite e futuri combattimenti.In questi termini i giovani si lanciano in sarabande pi o menopittoresche. Alcuni hanno appena conosciuto il loro padre, altri si sentonofrustrati dalle grandi azioni che hanno compiuto i loro maggiori, fosseroesse devastatrici, tutti ricevono l'eredit corrosiva e degradante di unacivilt che si sprofondata nel macello. Nasce nelle giovani classi un com-

    plesso di Edipo gigantesco. I piccoli s'attaccano cos al maschio, agli anziani,alla Societ, poi quando ci non sufficiente, a tutto ci che virile, anticoo organizzato.

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    Non sorprendente che alla fine della guerra del '39-'45, in Germania e aNapoli, nelle isole Britanniche come a Mosca, i giovani facessero qualche

    gazzarra. A dire il vero essi hanno commesso molto meno guasti di quelliche abbiamo fatto noi stessi a Stalingrado, Amburgo o Nagasaki. Maquando la pace dichiarata deciso che la si lasci.

    Non stupefacente che pi di un socialismo materialista, come quellodegli Svedesi, arrivi, senza guerra, a risultati analoghi 2 . Il danaroirrigidisce l'adolescente, pi ancora dell'uomo maturo; strutture tropposerrate o astratte fanno scattare la collera o la noia. La guerra produce

    hooligans d'occasione, il socialismo li rende naturali. I piccoli spasmiepisodici, di cui noi siamo ogni volta spettatori, rivelano una turbolenzaesacerbata dalla concentrazione e dalla pace o dalle sequele della guerra. Lacollera dei giovani sfocia in anarchia, se non in disperazione. Solo i pisensibili la manifestano, ma tutti hanno l'epidemia.

    Ci che viene chiamato Socializzazione, o con pi modestia, tentativo diregolare la massificazione, non fatto per calmare gli spiriti. Essa sitraduce, nei giovani, per competizione scolare accentuata, in surmenage

    e specializzazioni precise, almeno nei pi accaniti. molto malsano. Laminiaturizzazione delle responsabilit voluta dalla Trama non semprecompensata dai risultati dei cracs3 che si sa bene di non poter attendere.Nasce una specie di improbabilit di vocazione, d'apprensione vaga perl'avvenire-professione, che colpisce molto i giovani e sviluppa, finoall'eccesso, il loro bisogno di sicurezza. L'inchiesta di Duquesne4, chefornisce, con statistiche, una scala degli appetiti dei giovani, lomanifesta senza ambiguit. Quando l'aggressivit e la sessualit normali

    non hanno sfogo, si diventa bestie o cattivi.

    2Diamo, cos come nel testo francese, la bibliografia suggerita a pie' di pagina, scusandociper l'incompletezza dei dati, come si potr riscontrare anche in altri luoghi (n.d.t.).D. MORSE, Les jeunes et le travail, Genve, B.I.T., 1960.P. CARDAN, Socialisme ou barbarie, nn. 31-32.E. FREDEN,La rvolte de Stockholm.3Campioni (n.d.t.).4DUQUESNE, Les jeunes de 12 24 ans.

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    Non si ha, per porre riparo al malessere, fra i 15 e i 20 anni, che il rifugionell'individualismo forsennato o nel superconcreto, l'egoismo o la moto,la masturbazione o le ragazze, cancellare l'ordine stabilito o scatenarsi.

    Contro il gigantesco e l'incommensurabile non c' che la banda dei simili,l'eccentricit o il denaro. Tuttavia i giovani sono meno toccati dai grandidall'accelerazione del progresso. Essi ne sono dentro. Non sospettanoancora l'incoerenza o l'ambiguit, l'assenza di dialettica o la scomparsa deilimiti. Essi nascono ondeggianti. Alcuni non ne soffrono che all'et dellaragione. Se vi arrivano. Questi tre fenomeni fisici, presi come esempi -turbolenza drammatizzata dalla guerra o dal socialismo pagano - altaconcentrazione e competizione severa - sparizione quasi totale dei limiti,

    sotto il vento del progresso avanzante velocemente - costituiscono unadimensione importante dello spazio vitale obbligatorio nel quale i giovanivivono la loro crescita.

    * * *

    Il comportamento degli adulti non agevola la situazione. I Non Giovanisono indaffarati. La ricostruzione della soccida, il ricupero degli anniperduti, il fascino del presente, non lasciano ai cervelli medi che poco

    tempo per attardarsi sui drammi della loro progenitura o dei lorodiscendenti. Essi gi assicurano l'Istruzione, il Pane e i Trasporti pubblici.Non si possono curare contemporaneamente la conquista della luna el'educazione dei ragazzi 5. Per pensare molto all'avvenire, gli spiritisemplici hanno bisogno di tranquillit nel presente.

    La Scuola ha rinunciato da lunga data, in molti paesi d'Europa, a tutto ciche non utilitaristico, ivi comprese l'ortografia, la morale o la religione.

    Per liquidare le contese sorte fra gli insegnanti religiosi e laici, per evitareogni tensione non si fa pi educazione in nessuna parte. Radicalmente. LaScuola si preoccupa dell'istruzione. Essa distribuisce dei programmi.

    La famiglia non pi un cuscinetto isolante fra l'uomo e la Societ. Nonc' che la famiglia aperta a tutti i venti e liberale come gli alberghisospetti. Vi si trova il danaro, oggetti propri, vecchi molto simpatici...silenziosi o fiaccati.

    5Nel testo francese: moufflets, in argot (n.d.t.).

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    Certi adulti, per esempio, si angustiano quando la turbolenza passaattraverso piccoli momenti critici, a Stoccolma nel '56, in Francia nel '63, oa Brighton nel '64. I giornali fanno allora grandi tirature come dopo il

    terremoto di Agadir; i tribunali tengono udienza in continuit; le curvedella delinquenza marcano un nuovo balzo in avanti. Ci si fa paura.L'emozione dura una quindicina di giorni. Ci si impegna a calmarla. Losciopero dei commercianti di cavolfiori riprende in fretta il primo postonell'attualit...

    Ma ci si domanda se, per caso, il messaggio degli adulti sia ancoraricevibile? se le strutture sociali attuali non siano intollerabili, in blocco,

    per la specie umana mentre nella sua fioritura? Tanto intollerabili suvasta scala quanto per il bambino, su scala pi ridotta, un climafamiliare di guerra o di divorzio.

    Ci si domanda se la Societ di massa, organizzata, burocratizzata6 non sialetteralmente raccapricciante per chi la vede con un occhio naturale, perchi non si annullato fin dall'infanzia, non sofisticato, preadattato?

    Ci sono, dicono gli ottimisti, i buoni e i cattivi ragazzi... la nostra cara

    Giovent studentesca... gli Scouts... gli apostoli... e incorreggibiliteppisti.... Teindras e Thireau, professori, fanno un'inchiesta con la pigrande seriet, e affermano, con prove alla mano, che il livello mentaledella giovent si abbassato. Ma si ride di essi come di Topaze. Igiovaninon sono n migliori n peggiori... dicono i fissati inveterati.

    Si sono costruite decine di migliaia di scuole, senza contare gli Istituti e leFacolt, mentre si assiste, nel medesimo tempo, a una specie di

    capitolazione senza condizioni degli adulti e dei genitori. Ce se negiustifica in dieci modi.

    Innanzitutto accettando per i giovani un alto coefficiente di giovanilit, allostato quasi permanente. Bisogna pure che la giovent sfoghi si dice, senzaprecisare n in che modo, n come, e ancora meno in quanto tempo.Sembra anche, da molti indizi, che i genitori ringiovaniscano. Essi indu-giano a lungo, a lungo, e tollerano in se stessi, senza complessi, infantilitstupefacenti. Anche se non mancano sociologhi che pretendono, seguendo

    6W. H. WHYTE JR., L'homme de l'organisation, Plon.

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    La Palisse, che questi vecchi-giovani siano, tuttavia figli di qualcuno.L'infantilismo li colpisce per una pura e semplice eredit.

    Infine, considerando che gli spasimi sono solamente accidentali, gli adultifiniscono per persuadersi che il problema della Giovent siainnanzitutto infra-naturale, quasi anormale, in breve fenomenale,quando gi epidemico e ben generalizzato.

    Non tutto, purtroppo. Ci si accorti, recentemente, che la Gioventdisponeva e godeva di un po' di danaro. Essa rappresentava un nuovocampo per i ricercatori d'affari. Il suo investimento stato spettacolare. La

    Giovent in stato di assedio. accerchiata oggi da un'armata di mercanti,tutti pi o meno psicologi. investita da forze molteplici, che sollecitanoil suo spirito, fanno pressione sulle sue scelte, vanno all'assalto dei suoigiudizi. L'investimento non n pensato n premeditato, ci venuto sottomano come una tecnica efficace di liquidazione della quantit, divenutaossessione dell'industria.

    Gli ottimisti trovano l'affare divertente, soprattutto quando non hannoessi stessi dei figli. Il giovane promosso consumatore diretto, attore di

    rendimento a parte intera, nonostante l'esiguit dei suoi mezzi acquisisceun valore commerciale e pesa anche, con il suo dinamismo, sulle sceltedegli adulti. I giovani dispongono oggi, per la loro cultura, di mezziimmensi e vari. Non si manca di citare come esempio il numero dei dischidi Bach venduti, e quello dei libri tascabili, delle collane edificanti. Ipessimisti evidentemente stimano che il vecchio mito della caccia tuttosemplicemente ricondotto al vantaggio delle Banche. Il giovane spromosso, ma ad essere selvaggina. I giovani possono aspettarsi di essere

    sempre pi accerchiati, sedotti, muniti, equipaggiati, sindacati. Non c'quasi pi alcuna impresa, sia essa a scopo ideologico o religioso, che resi-sta alle Promesse elettanti della strategia del cliente.

    Bersaglio di unartiglieria fantastica, regolata dalle tavole di tiro delprofitto, il giovane ne tanto intensamente fatto segno in pienaadolescenza, che le sue facolt d'attenzione ne sono visibilmente provate.

    La sua immaginazione stimolata, si dice, anche se un'analisi provocatadalla moda e dal mimetismo, prova esattamente il contrario. La suacapacit di selezione sopravvanza quella di autonomia. La sua riflessione

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    deduttiva s'esercita. Ma la quantit, esposta o disegnata, stimola ildesiderio di avere o di fare, si tratti di oggetti, di imprese o di idee.Questo desiderio di fare o di avere ravviva quello di possederne i mezzi. I

    sondaggi statistici sulla motivazione delle scelte professionali confermanouna crescita impressionante dalla cupidigia. I giovani vogliono guadagnarein fretta e molto .Ancora, qualunque siano l'intensit delle attrattive e la frequenza dei lorosegnali, la risposta legata alla quantit dei mezzi disponibili.Sicuramente i mezzi aumentano, ma meno velocemente dei desideri e nonsono senza limiti. Malgrado soddisfazioni parziali, la tensione creata dallamancanza provvisoria segna l'individuo con una semi-ossessione. La vita

    quotidiana dei mediocri diventa una corsa ai piccoli averi, una corsacontro l'orologio. La moltiplicazione dei desideri, pi o meno esacerbati,fa del tipo nervoso un maniaco, d dei complessi ai sentimentali o frena ilpassionale. La dolce nevrosi che si inserisce sar ancora tollerabile se lospirito, bersagliato da appetiti secondari, non divenga, in una struttura conminor equilibrio, incapace di mettere in moto la sua coscienza per le opinioni

    fondamentali. Al limite, ed allora che il rendimento perfetto, il meccanismodella scelta e della volizione sono sostituiti da quelli dei riflessi. In omaggio aPavlov, senza dubbio, la pubblicit calcolata progressivamente, dall'ali-

    mentazione al motore, dal Chewing-gum alla Ptrolette7. L'avidit crescenella soddisfazione tanto veloce quanto nell'attesa. Con gli occhi aperti sulmolteplice, bersagliato senza respiro n usanza possibile, il giovane uomo,oggetto di questi assalti, esposto all'inizio di una dislocazione psichica,nell'et precisa in cui la sua biologia, il suo intelletto, l'espansione dellasua esperienza intellettuale, richiedono assolutamente, per conquista dellamaturit, una concentrazione.

    Dal desiderio di avere tutto alla pretesa di avere diritto a tutto il passo moltofacile. L'assedio, nel suo stato attuale, non neutro, d la febbre.

    Questo condizionamento fisico serrato, questo clima di tensione psichicanon sarebbero sufficienti da soli a generare una classe sociale anche selo si attribuisce al disordine dei politici o della morale.Ma i giovani, prestosvezzati, quando hanno preso le loro misure, si vedono impediti da forze cieche.Essi si sentono confusamente, ma radicalmente minacciati. Tentano disconfiggere la paura passando al contrattacco o rifugiandosi nel

    gregarismo. Condizionati, stretti, accerchiati essi costituiscono la loro

    7Minimotocicletta (n.d.t.).

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    Anti-Trama. Hanno le loro riviste, la loro giungla, i loro sindacati e la lororadio. Attaccando la vita in massa, quasi ancora prima di esistere, speranodi farle chiedere grazia.

    L'assenza di un limite assoluto, sia esso religioso o civico, lascia sviluppare, inun'ipercrescita, il vigore del loro spirito critico, fino a sconfinare nel nichilismo.La fluidit del contesto che crea, nell'adulto, una frenesia di goderel'istante, si presenta nel giovane in cupidigia insaziabile o in cinismo.Manca di vie di sfogo per la sua violenza, o la svia in combattimenti sterilia buon conto. La morale dell'istante, dice Gurdorf, una vera scuolad'incostanza e d'inconsistenza.... N fede n legge, n Dio n

    padrone sono delle confessioni d'impotenza. Rivelano pi unadisperazione che una liberazione. Questa crescita dell'Io verso l'assolutoprocede tanto da conclusioni tratte dall'ignoranza quanto da altre trattedalla vilt.

    Senza limiti e senza doveri, non si trova una vocazione. Si perde il senso deldestino. Si mette la vita in relazione con l'olfattivo. Si muore molto giovanioggi. Di questa Giovent che si vuole lucida e non che sincera, si creala Giovent pi romantica che la Storia abbia mai conosciuto.

    L'esiguit della Trama massificatrice spaventa i giovani forse pi che gliadulti. Entrano nella societ a ritroso e se ne staccano appena possono.L'inerzia generale che rende gli adulti, tanto gravi8, blocca l'entusiasmo a20 anni. La generosit d'eccezione non pi che la stravaganza non frenanoil processo di vincolo della rivolta in rivendicazione. In conclusione, fraNietszche, Sartre e Kafka, milioni di giovani sono tristi.

    In nessuna epoca, per cos poche ore, si stati capaci di stornare daibanchi per la bossa-nova, nell'isterismo, con le braccia tese oall'irrazionale, giovani uomini, nella misura di uno o due milioni disoggetti per volta.

    8Con un termine, forse un poco pi scanzonato diremmo oggi: . spompati. (n.d.t.).

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    IL MITO DELLA GIOVENT

    nato pi di cento anni fa e ha proseguito la sua carriera, nonostante

    alcune vicissitudini. come un vento favorevole che di mille dettaglicostituisce un tutto. Prende, secondo i momenti, un'andatura parossistica,posizioni di difesa risoluta o di nichilismo disperato. pieno di nobilt edi dabbenaggine.

    Nell'ora stessa in cui la concentrazione industriale ravvicinava i proletari,riuniva anche, per definizione d'habitat dei loro padri, milionid'adolescenti. Dopo l'osteria e l'ebetismo, vennero la presa di coscienza e

    la protesta, la rivolta e l'organizzazione, poi la speranza di prendere leleve di comando e infine l'imborghesimento. Questa fu la strada delproletariato.

    Con le sue virt proprie e i suoi propri difetti la Giovent ha seguitostrade parallele. Essa mira, a sua volta, al potere, direttamente oindirettamente, o perlomeno a condizionarlo. La sua avventura esaltante, dai vecchi patronati fino ai Komsomols che si illustrano ancoraoggi su i cantieri popolari, passando per i Wandervgel e la Giovent

    cattolica. Essa segnata, giorno dopo giorno, da tentativi generosi esuperbi, da molteplici successi sostanziali anche se non furono che prov-visori. Occorrerebbe per lo meno un libro per raccontarne le peripezie.

    Le conferenze di San Vincenzo de' Paoli risalgono al principio dell'altrosecolo, gli Y.M.C.A.9 con Enrico Dunant, fondatore della Croce Rossa, ipatronati e l'Azione Cattolica sono senza dubbio i primi tentativi. Ma lapi forte espansione data la fine del secolo: le Societ ginniche svedesi, i

    Wandervogl in Germania, gli Alberghi della Giovent e lo Scautismo nel1907. Dopo la guerra del '14-'18 che aveva fallito nel rimettere tutto inquestione, nascono i Cadetti10 del Padre Doncoeur, i Compagnons deSaint Francois11 con Joseph Folliet, decine di movimenti politici, la J.O.C.12venuta dal Belgio, ecc. Nel 1934 si tengono i primi Stati Generali13 dellaGiovent francese.

    9Associazione dei Giovani Cristiani inglesi (n.d.t.).10Specie di Pre-Ju della nostra A.C. (n.d.t.).11Altra associazione giovanile tipo A.C. (n.d.t.).12Giovent Operaia Cattolica (n.d.t.).13Specie di Consulta Generale (n.d.t.).

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    Le Giovinezze sono sempre entusiaste senza troppi apriorismi. Nascendodalla protesta esse aspirano a raggrupparsi per dare forza alla loro azione.

    Stalin, Hitler e il Fascio l'hanno compreso e le hanno portate al massimodell'efficienza e della forza.

    Dopo la seconda guerra mondiale, per evitare di farsi raggirare, leGiovent tentarono di federarsi. Lo Scautismo crea il suo Bureau Fdral,si ha l'Unione Patriottica delle organizzazioni giovanili 14 poi ilG.E.R.O.G.E.P.15. Si dialoga con i Poteri Pubblici che preferiscono giocarecon arrendevolezza piuttosto che opporsi a fondo. La Giovent diventa

    uno degli imperativi di ogni campagna elettorale. Si creano dei se-gretariati di Stato per la Giovent o addirittura dei ministeri. Si evita condiscrezione il giuoco della Jungfurer16 .Ma nella misura che prende corpo e coscienza, la Giovent sente crescerele sue ambizioni. Non si tratta pi di difendersi, di rinnovare il contattocon la natura, per protestare contro le finzioni, per ribellarsi in massacontro una Societ cieca, ma sicuramente di passare all'offensiva, dientrare nella politica e nella societ, di ottenere, gi a 18 anni, il diritto divotare e qualche cosa d'altro.

    I primi tentativi degenerarono in crisi drammatiche, la JOC, la JEC17, laBranca Rover degli Scouts de France, i movimenti studenteschi, vivono,passano, questi tentativi e, perfino li oltrepassano, muoiono durante illoro sviluppo. L'ACJF18 scomparsa. Le scelte che si devono fare, pervivere con successo questa nuova fase, dividono la Giovent come ipartiti oppongono gli adulti. Gli stati maggiori, anche se sono pletorici,hanno l'impressione di trovarsi soli quando concepiscono grandi disegni.

    Essi incontrano senza penetrare, l'enorme flotta delle Giovent libere19

    che essi vorrebbero tanto galvanizzare. L'isolamento d loro dei brividi oil senso intollerabile d'una impotenza molto ingiusta che li fa deviareverso il sogno.

    14Specie di Conferenza Generale (n.d.t.).15Unione Nazionale delle Associazioni Giovanili (n.d.t.).16Di Hitleriana memoria (n.d.t.).17Giovani studenti cattolici (n.d.t.).18Associazione Cattolica (generale) della Giovent francese (n.d.t.).19In fondo gruppi spontanei (n.d.t.).

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    Ci sono sempre, per soprappi, sfruttatori in agguato, battitori di stradascioperati, arruffapopoli avidi d'azione, che giustificano il detto di Lethiec:La Giovent non pi una ricchezza, ma un filone. Le giovani

    generazioni hanno sempre costituito per gli adulti una sottile tentazione. una clientela vergine che cade sotto i colpi delle concorrenze oratorie edeccita la cupidigia di imbroglioni senza scrupoli. Essi dicono di amare lagiovent... Essi l'amano, s, dice Joseph Folliet... ma come i vecchioniamano la giovane Susanna o come l'orco ama la carne fresca diPollicino....

    Il mito della Giovent possiede, come molti altri miti, presupposti

    consistenti ed ambigui: folle affamate d'immagini, moventi reali di rivolta,volont disponibile, impazienza di tradurre il coraggio in atto, slancio dipartecipare alla storia come attori protagonisti.

    Ma il mito perde la sua consistenza a causa del lirismo o dell'esaltazione.Non mancano purtroppo, nella nostra epoca, n suggeritori, n cantori, nsingolari istrioni. Sotto il loro influsso, l'orgoglio si trasforma in vanit. Larivolta si compiace di se stessa. Il mito della Giovent diviene il pipossibile seducente, il pi veloce a prendere il volo, il pi promettente, il

    pi illusorio. Non appaga che in apparenza l'ansia di ottenere, per mezzodella Trama, ci che rifiutano i combattimenti specifici o di guadagnare, adispetto delle masse, un'inaccessibile personalit. Il suo errore non stanell'intenzione ma nella visuale che tende all'instabilit dal punto dipartenza e all'imprecisione dei dati.

    Sembra vero a prima vista, che la messa in pool20 di energie unitarie siasuscettibile di fornire forze collettive superiori alladdizione. L'effetto

    non in relazione con le sole leggi dei numeri, ma prende un'ampiezzafittizia a causa della suggestibilit flagrante o di un influsso emozionale. Ilmito tende a costruzioni deliranti che trasformano i declivi in scivoloni ela velocit in ebbrezza pura. Abbiamo gi visto parecchi miti cheprodussero solo l'anarchia, la mediocrit o la sterilit, come quelli diNietszche o della Grande Sera. Perch un messaggio faccia nascere unaforza autentica e futuribile bisogna che sia perfettamente a fuoco, ciouniversale. Non pu essere solamente la fede di un clan, di una giunta ola pretesa di una casta.

    20Monopolio (n.d.t.).

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    Conviene, in seguito, che la sua proposta sia realmente, pi checollettiva, cio concretamente socievole, che abbia il suo appoggio nonsolo sul numero, ma abbia il suo spiegamento in ogni individuo, che ci sia

    una reale comunanza di destino21. Non basta che eserciti una forza dicoesione, bisogna che sia traducibile, e prontamente, in espansionepersonale. L'appartenenza ad una classe d'et non sufficiente. Non checoncomitanza di ritmi biologici.

    importante, d'altronde, che l'effetto psicologico, riscaldando i climi,favorisca l'apparizione del reale o aumenti la lucidit. I miti sommarioperano in riduzione della realt, in vaporizzazione del concreto. Infine,

    per l'involo e la durata del mito, occorre una provocazione, se non a lungotermine, almeno durevole e assai consistente, come quella che mise inrivolta la giovent tedesca del tempo di Bismarck.

    Ora, il mito della Giovent, non soddisfa che in apparenza questecondizioni elementari. vero che nel 1965, nelle grandi citt i giovanisono pi numerosi che gli anziani, per metro quadrato. Ancora bisognaintendersi chiaramente su ci che si pu comparare: gli 0-24 anni peresempio, ai 20-44 o alla totalit.

    Il tasso di natalit del 2,55% in Canad, del 2,25% nell'U.R.S.S. e negliU.S.A., s'avvicina in Francia all'1,80% in questi ultimi anni. Questo tassodefinisce un rapporto che, malgrado i Matusalemme, sempre stato favorevole ai

    giovani, ed per questo motivo che la popolazione progredisce.

    Ma per non prendere che un esempio, in Francia, i giovani dai 12 ai 25anni, nel 1965, non costituiscono che un decimo della popolazione totale.

    bello e molto commovente. Anche se si contano i bambini in culla con inonni nell'infanzia e si arriva al 35%, il rapporto dei giovani in raffrontocon i non giovani non contiene massa critica. In pi, si sposta nei tempi.Per otto anni il rapporto giovani dai 12 ai 20 anni adulti, salvovariazioni del tasso di natalit, non sar quasi cambiato. Questo rapportosi perpetua senza grande modificazione, salvo catastrofe o alterazionepsicologica. La piramide dell'et conserva la sua fisionomia sul filo degli anni,almeno in tempi di normalit, quando sono sorpassati i tagli funesti.

    21HEIDEGGER, Qu'est-ce que la mtaphisique?, Gallimard.

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    In parecchi paesi o anche in certi movimenti giovanili si tende alraggiungimento di grandi numeri per fini pi o meno onesti. Sigalvanizza, si entusiasma con l'intenzione di lasciare arrivare

    all'inevitabile accesso dei giovani al potere. Si parla di 100 milioni diFrancesi, senza precisare, nello stesso tempo, che il giorno in cuiarriveremo a questa cifra i Tedeschi avranno passato i 200 milioni e i Russii 400. Nel 1965, nascono in Europa 980.000 francofoni. Questa la realt. sufficientemente interessante per non avere bisogno di essere gonfiata.Nello stesso tempo l.400.000 germanofoni vengono al mondo.Il tasso di natalit presente non deve procurare al mito della Giovinezza alcunaaccelerazione. Senza ignorare il vertice della piramide e che i vecchi

    sopravvivono parecchio, si sa che l'Europa ringiovanisce. Inutile soffiaresulle statistiche.

    D'altra parte, la solidariet d'et non che un effetto di concentrazione e diturbolenza. Insensata a 3 anni e mezzo, essa lo altrettanto, malgrado leapparenze a 17 e a 31.

    Certamente capita, per esempio, che un accidente o circostanzeeccezionali saldino fra di loro gruppi d'uomini della stessa et, quelli di

    Verdun22, o dei gebels, o i giovani tedeschi di fronte a Napoleone. LaGiovent al centro di una falcidia programmata in ogni guerrainternazionale ma non pi dei contingenti di adulti. Sono periti,nell'ultimo cataclisma, pi uomini di 24-30 anni che giovani che nonavevano ancora questa et. Fare del conflitto fra giovani ed adulti, tortaalla crema degli oratori con carenza di applausi, movente operativo dellevocazioni delle generazioni, denuncia un'approssimazione frettolosa ededuzioni sommarie che si tirano esaminando la Giovent a passo di

    corsa. Sposare lo spirito di un'epoca, dice F. J. Sheen, garanzia d'esserevedovi all'epoca seguente23 Il mito della Giovent, anche se lo si intended'estensione planetaria, quando appoggia sul numero o sulla solidarietd'et, non di portata universale.

    Il conflitto di generazione, al di l di un certo regime, non ha in s ritornidi giovinezza che nell'occasionale o nell'emozione. Un certo tassod'opposizione sempre stato naturale. Esistono folle di maschi, senza che

    22I reduci della grande battaglia del 1916 (n.d.t.).23F. J. SHEEN, La Science contre la Foi, Fayard.

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    ci siano gorilla. Il raffronto stesso stimolante. Ma il complesso di Edipo,esacerbato a oltranza, non produce che l'inversione della crescita. Lafunzione biologica della Giovent il mantenimento dello slancio della

    specie, la funzione biologica dell'et matura l'eliminazione del fortuito,grazie alla conclusione dei tentativi o del calcolo. La sola proposta universaleche possa essere fatta alla Giovent quella della solidariet delle generazioni.Essa ha le sue grandezze e i suoi aspetti servili. Essa fondata sull'a prioriunitario d'una specie che non ha che un sangue. Tutte le altre conduconoin un vicolo cieco24.

    Il dinamismo della giovent risulta dalla messa in comune di attitudini

    singolari. Si dispone, fra i 15 e i 20 anni, d'un apparecchio produttored'energia che lavora ad alto rendimento. Si guadagna pi di quanto sispende. Si ha la generosit facile. L'intransigenza cresce,contemporaneamente, con i muscoli e il cervello, come il gusto di vinceree di riuscire. I giovani sono nobili e totalitari. Sono sinceri senza calcolo.Vogliono essere creduti per la loro sincerit.

    Queste magnifiche qualit sono meno quelle della Giovinezzache quelledell'uomo in fiore; esse non esistono nell'astratto pi del cuore della

    Giovent, il suo cervello o i suoi polsi; esse si complessano inpermanenza con la soggettivit, la seduzione; sono rese fragili da un ritmodi resistenza corta. Kennedy aveva infatti 45 anni quando fu elettoPresidente.

    La massa umana lenta, non desidera essere tratta fuori dal suo ritmo conun vigore troppo energico. Non sopporta a lungo che la si metta a regimeesaltante.

    Sicuramente, la strada per un'affermazione professionale sembraingombra agli occhi dei giovani, infatti, l'espansione non rallentanemmeno un poco e si cerca mano d'opera in Europa. Se il cataclismavenisse a troncare la corrente economica, gli uomini dai 30 ai 60 anni,padri di famiglia e responsabili, sarebbero maggiormente toccati chequelli dai 15 ai 20 anni. Che i giovani desiderino intervenire senzarimandare ulteriormente perfettamente comprensibile, ma rendere pipressanti le loro pretese non migliora i loro calcoli. I climi di guerra

    24La monte des Jeunes dans la communaut des gnrations, Semaines sociales 1961.

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    fredda sono estenuanti, sono risentiti dai giovani con pi disperazione chedai vecchi, ma checch si dica attualmente, la giovent occidentale unaGiovent assennata. Non ha provocazioni violente. Non ha, come i

    proletari, incitazioni permanenti alla lotta. Essa protetta, alloggiata,nutrita, scolarizzata, in condizioni soggette a perfezionamenti, ma maiarrivate a tanto. Se ci saranno rivolte, dice G. Matzneff, ci sar perch lanostra nouvelle vague la pi precocemente borghese che si sia vista damolto tempo.... Gonfiando la provocazione, nella speranza di ottenereun'azione pi sicura, si rischia di creare nei giovani la fissazione dellarivendicazione; li si porta a compiacersi di un giuoco quasi teatrale, dovenon cresce che la loro avidit. Propagando la segregazione, lasciandoli da

    soli di fronte ad una societ intollerabile, li si spinge al nichilismo o allepi violente follie.

    Lasciare creder alla Giovent che va a conquistare il mondo costituita ingenerazione non la si porta che alle pretese o al disincantamento. Anchese ci diverte e sembra riuscire per un momento, pericoloso farsi beffe diuna Giovent, esacerbando la sua volont di potenza collettiva, e voler rilanciareil mito del superuomo per quello della generazione-fenomeno. poco onestodare a questa Giovent la sensazione che essa costituisce nell'avventura

    del mondo un caso originale, specifico, e che si attende solo essa percominciare la Storia.

    Ch'essi stessi... siano persuasi che non hanno pi nulla da imparare,perdoniamolo alla loro inesperienza, ma che tanti adulti prendano parte aquesta illusione e lavorino a ricostituire il mito di una giovent capace dicostruire prima di aver appreso, uno dei segni pi allarmanti deldisordine degli spiriti e dell'inanit degli educatori25. La crescita del mito

    della Giovent a ebollizione fa evaporare la lucidit e falsa la visione delreale.

    La Giovent non che un volume nominale prestato alle molteplicimanifestazioni della Specie nella sua perpetua primavera.

    Che l'effetto della massa intervenga, che la socializzazione sproni, non certamente da trascurare, tutte le conseguenze dell'urbanizzazione intensae della natalit sostenuta sono da valutarsi, ma definendo una potenza

    25JEAN RIMAUD, Education, direction de la croissance, Aubier.

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    attraverso il suo vettore o il momento di osservazione, non si trova ilpotenziale. Confondendo il calcolo delle probabilit con quello dei mezzistatistici, si trasforma il fenomeno in semplificazione. Definendo la Gio-

    vent come si definisce la Galassia, si individua, non si precisa. LaGiovent molteplice. In una tesi degna di nota, Jean Vieuxjean ladescrive con milioni di visi26.

    Molti giovani portano blousons nere o dorate, si fanno l'abitudinealle ragazze o alle automobili, altri si bruciano le palme a Budapest con lebombe Molotov. Alcuni si distraggono al Booling e altri con lo judo. Cisono i figli di pap ben messi, di classe, ben nutriti ma anche i rivoltosi.

    Tutto ci non esprimibile in percentuali. Alcuni si lanciano colparacadute a Dien Bien Phu o nell'Aurs perch i loro compagni vi sonoassediati. Basta. Altri vendono il Grido 27 alla porta delle chiese oscuotono, ballando il twist, le loro chitarre. Alcuni allacciano i lorostivaletti, altri si allungano sulla sabbia.

    La Giovent non uno stato n uno scopo, ma un passaggio e una vita.Gonfiato, il mito della Giovinezza pu servire ai maneggiatori di folla o apermettere loro di fare carriera, non serve ai giovani. Li distrugge.

    Lo slancio dei giovani non deve essere ostacolato, ma, al contrario,esaltato a condizione che li si inizi alla saggezza. Ci che essi danno almondo di purezza e d'intransigenza, di nobilt e dinventiva, non pudare frutti che nell'integrazione. Essi lo sanno in verit. Sono attenti inscuola, silenziosi nei laboratori, a bocca aperta negli anfiteatri antichi. Essisanno, dopo la loro prima infanzia, che un tempo per imparare, che nonsi costruisce se non con ci che si sa, e quindi ci che si appreso. Se il

    bambino non eredita, perisce nel' l'istante in cui nasce. I giovani scavano,quando li si stimola al rendimento. Li si pu iniziare all'azione sociale ealle responsabilit, li si pu preparare ad essere attori della loroeducazione o della loro istruzione, ma ci comporta esigenze esollecitudine.

    Non mancano movimenti oggi che, davanti alle difficolt dellaeducazione precipitano nella facilit di trasformare i loro gruppi in

    26JEAN VIEUXJEAN, Jeunesse aux millions de visages, Casterman27Giornale di giovani (n.d.t.).

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    Movimenti di Giovent, ma il mito della Giovent un mito vuoto dicontenuto. un punto di partenza approssimativo e pericoloso. un mitodeviatore di energie ancor pi piatto e facile a volatilizzarsi di un

    miraggio.

    I gruppi di giovani , pertanto, hanno, nella societ attuale, un ruoloinsostituibile. Nella misura in cui la famiglia tagliata fuori e non esercitala sua vecchia azione socializzante, i gruppi possono, per delega,sostituirla sotto qualche aspetto, con un'utilit incontestabile, ma acondizione che in questi gruppi di giovani, possa crescere lapersonalit, cio, per un essere in crescita, il potere di situarsi, di

    evolversi nella relazione con gli Altri. Sia l'Altro un prete o anche unragazzo di un'altra et. la teoria di Eisenstadt e di molti altri importantisociologi. la teoria che ha reso lo Scautismo un movimento di granderespiro e universale. I Movimenti di Giovani si distinguono daiMovimenti di Giovent nel senso che questi sono societ di giovani, manormali, che annoverano cio adulti con funzioni iniziatrici. I giovani vitrovano attivit preferenziali, possono scegliervi ruoli alla loro altezza eanche leggermente al di sopra e sono molto liberatori 28 incontranoadulti che partecipano al loro giuoco, ma aggiustandolo, correggendolo,

    guidandolo in un atteggiamento di comprensione, senza piet.

    I sindacati di studenti saranno oggetto di studio a parte. La media dell'etdelle loro reclute sui 20 anni almeno, il contesto omogeneo, la maturitsi rende evidente, l'ingresso nella vita politica si completa. possibilemettere a punto una teoria e una tecnica valida sui Sindacati diStudenti. I clubs di montagna, di vela, di camping o culturali hannougualmente il loro interesse e anche le bande di amici per la pelle. Ma

    ci che riguarda i ragazzi dai 12 ai 17-19 anni, i Movimenti di giovani,come lo Scautismo, possono avere nei 25 o 30 anni futuri una funzionesociale della pi grande importanza.

    Oh! Non si tratta assolutamente di calmare i giovani, di acclimatarli, condolcezza, in una Societ stupida, o di abbacinarli con l'illusione, ma dicondurli all'azione, facendo loro capire che saranno uomini, domani, nellamisura in cui la loro rivolta avr presupposti fisici e mentali ben stabiliti,nella misura in cui desidereranno superare la loro giovinezza senza

    28Cio sviluppano, enucleando, dal di dentro, la personalit dell'educando. Infatti educare,dal latino educere = trar fuori (n.d.t.).

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    disprezzarla. Certamente, un giovane uomo non un animale dalaboratorio, batte la campagna e si agita nella pelle come gli elementi diDirac nell'atomo.

    Ma qualunque possa essere la sua data di nascita, gli effettivi del suo liceo,l'importanza del suo caseggiato, o il contesto climatico, un ragazzo dai 15 ai 20anni , prima di tutto, un giovane uomo