De Saussure Jakobson Bloomfield Chompsky -...
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02/04/2011
1
De Saussure
Jakobson
Bloomfield
Chompsky
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
Cours de linguistique générale (1916)
(appunti dei corsi ginevrini raccolti
Ferdinand de Saussure(1857-1913)
(appunti dei corsi ginevrini raccolti da Charles Bally, Albert Riedlinger
e Albert Sechehaye)
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
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Il segno linguistico e la sua arbitrarietà
DICOTOMIE:• Sincronia / diacronia• Significante / significato• Struttura / sistema• Langue / parole
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
AMICO = /a/ + /m/ + /i/ + /c/ +/o/
CANE // PANE/k/ /p/
PESCA // PESCA (sost.)/e/ /ε//e/ /ε/
FUNE allotropo FUNGO/n/ [ŋ]
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
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ACCENTO: pàssero // passeròàncora // ancòra
LUNGHEZZA: rosă // rosāfato // fatto['fato] // ['fat:o]
TONO: it. Sono pronti. // Sono pronti?sp. Están listos. // ¿Están listos?sp. Están listos. // ¿Están listos?fr. coll. Ils sont prêts?
ma: fr. Ils sont prêts. // Sont-ils prêts?
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
L’individuazione di un livello FONOLOGICO al di sopra di quello FONETICO è una delle principali acquisizioni teoriche dello Strutturalismo, ed ha dato origine ad una disciplina che se ne occupa (in senso sincronico e p (diacronico): la FONOLOGIA o FONEMATICA, che si occupa di studiare il funzionamento dei fonemi.
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
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MANO/m/ + /a/ +/n/ + /o/
Rapporti sintagmatici: serie di legami in praesentia
A S S E S I N T A G M A T I C O
Rapporti sintagmatici: serie di legami in praesentia tra i fonemi che compongono la forma, legati da contiguità, orientati in senso cronologico (prima /m/, poi /a/…) e dislocati da sinistra verso destra.
ASSMANOE
PARADGMA
/m/ + /a/ +/n/ + /o//e/
/l// / T
ICO
/e//v/
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M A N O /m/+/a/+/n/+/o/M A N O /m/+/a/+/n/+/o/
M E N O /m/+/ẹ/+/n/+/o/
M E L O /m/+/ẹ/+/l/+/o/
M E L E /m/+/ẹ/+/l/+/e/ẹV E L E /v/+/ẹ/+/l/+/e/
etc…
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
U i i llUn amico ama mia sorella
Un + amico + ama + mia + sorella
A S S E S I N T A G M A T I C O
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
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ASSE
ziacugina
Un + amico + ama + mia + sorellacollegacompagno
E
PARADGMATp g
conoscenteICO
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ASSE
PA
linguaARADGMATI
A S S E S I N T A G M A T I C O
CO
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Preliminaries to Speech Analisis (1952)
FONEMA = FASCIO DI TRATTI DISTINTIVITRATTI DISTINTIVI
Roman Jakobson(1896-1982)
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
Tratto/fonema i e ε a כ o u
[arrotondato] – – – – + + +
[alto] + – – – – – +
[basso] – – – + – – –
[arretrato] – – – – + + +
[teso] + + – – – + +
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El hijo de María come un trozo de tortilla
[(El + hijo) + (de + María) ]+
{ come + [(un + trozo) + (de + tortilla)] }
[(Art. + N) + (Prep. + N)]++
{ V + [(Art. + N) + (Prep. + N)] }
SN + SV
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
Noam CHOMSKY
The Logical Structure of Linguistics Theory (1955)
Syntactic structures (1957)
A t f th Th fAspects of the Theory of Syntax (1965)
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Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
F => SN + SV
SN => Art. + N
SV => V + SN
V => raccoglie, ecc.g ,
N => bambina, fungo, ecc.
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Il cane randagio vuole mordere Linda
il cane randagio la vuole mordere
il cane randagio vuole morderlag
F{SN [Art. + SN(N + Agg.]] + SV [V + SN]}
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Definizione
Opere di grammatici
IscrizioniIscrizioni
Lettere e letteratura tecnica
Opere letterarieUniversità degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
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Le lingue romanze non derivano dal latino classico, ma da una varietà definita latino volgare. Il concetto di latino volgare è g gessenzialmente ricostruttivo, poiché non esistono “grammatiche” che lo descrivono.
Le forme del latino volgare sono spesso ricostruite dai linguisti, in quanto prive di attestazione: es. le forme romanze del verbo potere derivano dalla forma non attestata *POTERE (analogico sui verbi della II con., come VIDERE) e non dal lat. class. POSSE: rom. a putea; it potere fr pouvoir sp pg podera putea; it. potere, fr. pouvoir, sp. pg. poder.
Lo scarto tra latino classico e latino volgare può essere ricostruito attraverso l’indagine linguistica oppure osservato attraverso le tracce che lo documentano.
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani
Cicerone e Quintiliano testimoniano l’esistenza di una varietà “bassa” del latino, il plebeius sermo o sermo vulgaris, molto diverso dal latino proprio dell’oratoria (e della scrittura)della scrittura).Essi contrappongono l’uso “cittadino” – e dunque ufficiale, pubblico, “alto – del latino scritto (la urbanitas) a quello periferico, “rustico” – proprio dell’uso parlato delle classi meno colte (la rusticitas o rustica vox).È una definizione che tiene in considerazione sia la prospettiva diacronica del latino, lingua che si modifica nel tempo, sia in quella sincronica, di ordine stilistico, che descrive una antica lingua dell’uso quotidiano.Il latino volgare, dunque, designa il registro più basso della lingua usato dai ceti popolari ma noto anche alle classi superiori. Una sorta di lingua spontanea e non del solo popolo.o de so o popo o
Sulla base di questa definizione antica i linguisti (a partire dagli studi di Hugo Schuchtardt e di Veikko Väänänen) definiscono latino volgare (Vulgärlatein) quella varietà del latino che continua la rusticitas , della quale è possibile ricostruire una grammatica storica attraverso lo studio di importanti tracce documentarie, letterarie ed epigrafiche.
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Pompei, iscrizioni elettorali
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Gli studi di Veikko Väänänen (1937) evidenziano i mutamenti del latino volgare rispetto alla norma classica registrati dalle iscrizioni pompeiane:
sonorizzazione delle consonanti sorde intervocaliche:• PAGATO per PACATO
• LOGUS per LOCUS
• TRIDICU(M) per TRITICUM
caduta di –M finale dell’accusativo;
caduta di –S finale dell’accusativo plurale (opposizione tra varietà italoromanze e le galloromanze/iberoromanze, che conservano -S);
riduzione di E ed I latine in iato ad I (semivocale iod):( )• CASEUM > CASIU(M) HABEAT > ABIAT (con caduta di H etimologica, altro tratto tipico del l.volg.)
• ALEA> ALIA EAMUS > JAMUS
• CEREALIS > CERIALIS
• Forme ipercorrette: MORIOR > MOREOR; PATIOR > PATEOR
riduzione dei dittonghi AE/OE > E e di AU > O:• QUAERITE > QUERITE PHOEBUS > PHEBUS AURICULAS > ORICLAS
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La chiusura del dittongo AU > O è all’origine di una serie diLa chiusura del dittongo AU > O è all origine di una serie di mutamenti fonetici nella morfologia verbale.
Le forme del perfetto ossitono di III p.s. derivano infatti dallo sviluppo di un dittongo AU secondario:
CANTAVIT (graficamente CANTAUIT > CANTAUT
dal l.volg. CANTAUT, per chiusura del dittongo: it. cantò
sp. cantó
pg. cantou
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Commedie di Plauto e Terenzio (III-II sec. a.C.):• ECCE + dimostrativi: ECCA, ECCUM, ECCOS
ECCISTAM, ECCILLA, ECCILLUM, ECCILLUD• Confusione pronomi interrogativi: QUI VOCAT? in luogo di QUIS VOCAT?• Assimilazione di nomi neutri al maschile: COLLUS per COLLUM, NASUS per
NASUM
Epistulae di Cicerone (I sec. a.C.):• Uso di costruizioni indirette con preposizioni:
Scribere ad fratrem meum anziché scribere fratri meoUnus ex eis anziché unus eorum
Satyricon di Petronio Arbitro (ante 65 d.C.): satira del latino impropriamente posseduto dai liberti di origine greca nell’episodio della Cena (sic!) Trimalchionis.
Letteratura cristiana: scelta del sermo humilis per la traduzione della Bibbia, tanto nella Vetus latina (II sec. d.C.) che nella Vulgata di San Girolamo (383). Il latino biblico diventa modello di lingua letteraria: es. Itinerarium Egeriae (fine IV sec.)
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De agri cultura, Catone il censore (160 a.C.)
De re rustica, Varrone (37 a.C.)
De re rustica, Columella (I sec. d.C.)
Mulomedicina Chironis (IV sec. d.C.) Mulomedicina Chironis (IV sec. d.C.)
De re coquinaria, Apicio (fine IV sec. d.C.)
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Sono fonti del latino volgare anche le opere di natura grammaticale prescrittiva che segnalano, per condannarle, forme della varietà rustica.
L’Appendix Probi (IV sec. d.C.) conservata in appendice ad una copia degli Instituta artium di Valerio Probo nel ms. Vindobonensis 17 oggi alla Biblioteca Nazionale di Napoli: è un ms. italiano dell’VIII sec., copiato nel monastero di Bobbio.Elenca 227 voci latine “corrette” (classiche) accompagnate dalla forma del latino volgare, che si segnala come errata:
Esempio:
speculum non speclum calida non calda lancea non lancia auctor non autorp pmasculus non masclusvetulus non veclusvitulus non vicluscolumna non colomnaformica non furmicamusivum non museumbarbarus non barbar
frigida non fricdavinea non viniatristis non tristusturma non torma ostium non osteumFlavus non Flauscavea non cavia
auris non oriclafacies non faciacautes non cautisplebes non plevisoculus non oclusaqua non acqua persica non pessica
persica non pessicaauctor non autor auctoritas non autoritasipse non ipsuslinteum non lintiumviridis non virdisidem non ide
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L’Appendix Probi conferma, due secoli dopo (cinque, se si considera la copia superstite) gli elementi grammaticali del latino volgare:grammaticali del latino volgare:
• Sincope vocale postonica: SPECULUM non SPECLUMVETULUS non VECLUS
• Sviluppo di iod da E/I: VINEA non VINIACAVEA non CAVIA
• Riduzione di AU > o: AURIS non ORICLA
• Perdita di –M finale: NUMQUAM non NUNQUAIDEM non IDE
• Caduta di H iniziale etimol.: HOSTIAE non OSTIE
• Riduzione di NS > S MENSA non MESAANSA non ASA
e l’ipercorrettismo FORMOSUS non FORMONSUS
• Caduta di V intervocalica: RIVUS non RIUSAVUS non AUS
• Confusione tra B e V: PREBES non PLEVISBRAVIUM non BRABIUMNapoli, Biblioteca nazionale “Vittorio
Emanuele III”, ms. Vindobonensis 17
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