Braque

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Federico VaglioV°E2006/2007

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Georges Braque passò l'infanzia e la prima giovinezza a Le Havre. Frequentò i corsi serali alla scuole di belle arti dal 1897 al 1899.

Si trasferì poi a Parigi, dove fu apprendista presso un maestro decoratore ed ottenne l'abilitazione nel 1901. L'anno seguente si iscrisse all'Academie Humbert che frequentò fino al 1904, e dove incontrò Marie Laurencin e Francis Picabia.Durante l'inverno del 1905-1906, dopo essersi formato all'École des Beaux-Arts di Parigi e subendo l'influenza dell'opera di Henri Matisse, cominciò a dipingere alla maniera dei fauves, ricorrendo all'uso di colori brillanti e sfruttando la libertà

della composizione: fanno parte di questo periodo opere quali Paysage à l'Estaque(1906, Museo dell'Annonciade, Saint-Tropez).

Il 1907 fu un anno determinante nella formazione dell'artista che visitò la retrospettiva su Paul Cézanne presentata in occasione del Salon d'automne,

venne in contatto con Picasso impegnato nella realizzazione di Les Demoiselles d'Avignon e cominciò a nutrire un considerevole interesse per l'arte primitiva.

Ricorrendo a volumi geometrici e riducendo la tavolozza alle tonalità del verde e del bruno, Braque cercò di dare forma e di costruire lo spazio esistente tra i volumi della composizione senza l'ausilio di artifici quali la prospettiva e il chiaroscuro. In Grand Nu(1908, collezione privata, Parigi) egli costruisce

l'anatomia con ampie e brevi pennellate che suggeriscono i volumi chiusi in una spessa e nera linea di contorno. Applicò questi stessi principi di costruzione

geometrica sia ai paesaggi sia alle nature morte.

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Tra il 1909 e il 1914 i progressi nell'arte plastica di Braque e Picasso furono favoriti da una proficua amicizia. Da questo stimolante connubio nacque una nuova visione dello spazio

pittorico, che presenta oggetti smembrati e sfaccettature creati dallo spezzettarsi dei piani: è la fase del cosiddetto cubismo analitico. In Violon et Palette (1909, Guggenheim Museum, New

York), la rappresentazione così creata di un violino ne sottolinea i contrasti della composizione; allo spettatore vengono in questo modo offerti tutti i piani di una visione prospettica ridotta alla superficie del quadro e chiusa in uno stesso e coerente volume. La parte superiore del dipinto, dove appare raffigurato un chiodo che sostiene una tavolozza, simboleggia ironicamente le due possibilità della ricerca pittorica. Nello sforzo di rappresentare volumi sempre più complessi per renderli in ogni loro sfaccettatura, le tele di Braque divennero pressoché indecifrabili, a dispetto dell'astrazione che tanto aveva ricusato. Per questo, nell'autunno del 1911, egli introdusse nei

suoi quadri segni riconoscibili quali lettere e cifre stampate (Le Portugais, 1911, Kunstmuseum, Bâle) e, l'anno seguente, sperimentò la tecnica del collage che gli consentì di creare una sintesi

di elementi diversi per descrivere con chiarezza un oggetto attraverso la dissociazione di forme e colori. La proficua collaborazione tra Braque e Picasso si interruppe nel 1914, quando Braque fu

chiamato alle armi.Dopo la prima guerra mondiale,durante la quale rimase ferito, lavorò autonomamente e sviluppò

uno stile più personale, caratterizzato da colori vivaci e superfici a trama e, dopo il suo trasferimento sulla costa della Normandia, dalla ricomparsa della figura umana. Ritrasse anche nature morte, vedute d'interni e paesaggi marini: sono di questo periodo le serie degli Ateliers

(1948-1955) e degli Uccelli (1955-1963). Nel 1948 ottenne il primo premio per la pittura alla XXIV Biennale di Venezia.

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Georges Braque è stato uno degli artisti più importanti e influenti della storia dell'arte dall'inizio del '900 fino al 1950.L'entusiasmo e la voglia di sperimentare nei primi anni di attività portano Braque a cimentarsi con le tendenze più all'avanguardia. Ad esempio, la pittura fauve.In seguito, il legame di amicizia e la comunanza di interessi costituiscono la base per il grande rapporto di collaborazione con Picasso. Da questo sodalizio artistico attorno al 1908-09 scaturisce il cubismo, uno dei movimenti cruciali del '900.Ma la giovanile esigenza di sperimentare non si ferma all'elaborazione di una nuova concezione dell'arte e di nuove soluzioni formali. Si allarga anche l'adozione di nuove tecniche e l'impiego di materiali inusuali, come la sabbia, frammenti di carta o paglia, ecc. L'invenzione del collage, o "papiers collés" come si dice in francese, rappresenta una delle innovazioni fondamentali di tutta la storia dell'arte. Al contrario di Picasso, George Braque rimane fedele al principio della scomposizione cubista della realtà per gran parte della la sua lunga attività. Ne sviluppa le diverse proprietà e le applica a diverse tipologie di soggetti. In questo modo fornisce un sistema coerente, che verrà preso a modello da gran parte delle nuove generazioni artistiche.A cavallo della seconda guerra mondiale la pittura di Braque e l'esempio di Guernica di Picasso fungono da stimolo per innumerevoli artisti, sia in Europa che in America.Sotto l'impressione della guerra questi artisti si pongono alla ricerca di nuove strade, muovendosi in bilico tra cubismo, astrattismo e realismo. Si parla di astrattismo postcubista e realismo postcubista.

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Braque nel 1911-1912 aveva creato sculture cubiste in carta, periodo del papiers collé, finite tutte distrutte.Rendendosi conto alla fine della sua vita che non era rimasto nulla delle sculture del suo periodo cubista, ha riprodotto i disegni che gli hanno permesso poi di dare vita alla sua unica scultura cubista: l ‘Hermes. Questa scultura presentata nel 1963 all’esposizione al Louvre è presente in questa mostra a Milano, per la prima volta fuori dal museo francese. Alcune delle gouaches oggi esposte alla Fondazione Matalon sono tratte dai Cahiers de Braque, raccolte di disegni da cui il Barone Heger De Lowenfeld ha creato i gioielli e le sculture. Questo tipo di opere d’arte, diversamente dalle numerose altre che aveva prodotto lungo tutta la sua vita e a cui potevano accedere soltanto un ristretto pubblico di persone, rendeva possibile un’apertura al largo pubblico e sia la mostra Métamorphoses al Louvre che tutte quelle successive hanno proprio avuto lo scopo di far avere ai suoi estimatori qualcosa di suo: sculture, litografie, gioielli.

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Opera fra le più significative di Braque, ne presenta tutte le principali caratteristiche: la presenza di lettere (la simulazione dei caratteri tipografici identici a quelli della stampa  di un quotidiano che annuncia un"Bal")e note musicali, ovviamente rielaborate, che ci comunicano come qualsiasi forma d' arte, anche la più astratta, non possa prescindere da elementi reali: attraverso esse, l'autore riconduce lo spettatore, dopo il viaggio artistico, alla realtà.

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La sperimentazione di nuovi materiali si fa decisamente più forte con l'uso del papier collé. Braque ritaglia direttamente dal giornale i caratteri tipografici, pur non rinunciando a personalizzarli con tinteggiature brune simili al legno. Anche il violino e la pipa sono resi attraverso il papier collé.

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La prima formazione di Braque è avvenuta a Le Havre, dove la famiglia si era stabilita nel 1890 e dove aveva conosciuto i pittori Othon Friesz e Raoul Dufy, i quali nel 1905 esponevano alla prima mostra del gruppo fauve al Salon d'Automne. In quest'occasione Braque ha potuto osservare l'opera di Matisse e Derain, rimanendone profondamente impressionato. Nell'ottobre del 1906 hanno inizio i soggiorni all'Estaque, vicino Marsiglia, e l'adesione alle ricerche dei fauves, caratterizzate da un uso libero del colore e della forma, lontano dall'imitazione fedele della natura.

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All'influenza esercitata dai fauves, da Matisse in particolare, si uniscono altri riferimenti artistici, non meno essenziali: Cézanne e Gauguin. Al primo si legano il nuovo interesse spaziale, che sembra dominare quest'opera in cui le forme appaiono semplificate in direzione di una certa volumetria, e l'uso delle quinte arboree che, analogamente alle diverse Bagnanti di Cézanne, racchiudono la composizione. A Gauguin invece si ricollegano, in questa fase, la scelta di colori vivaci, soprattutto i gialli in primo piano, stesi per zone giustapposte e la presenza della linea scura di contorno, il cloisonnisme, tipica delle immagini di Gauguin.

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In questa immagine si osserva la progressiva esemplificazione delle forme, tendenti verso un’essenziale geometrizzazione. La riflessione sulla ricerca di Cézanne viene portata alle estreme conseguenze, per cui si perdono i riferimenti naturalistici del paesaggio. L'opera è stata presentata alla prima esposizione personale di Braque alla galleria del mercante Kahnweiler, nel 1908, occasione in cui il poeta Guillaume Apollinaire scrisse un saggio introduttivo nel catalogo.

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In questa fase s'intensifica il rapporto con Picasso, conosciuto nel 1907, determinando una profonda affinità fra i due percorsi artistici, al punto che talvolta le opere dell'uno si confondono con quelle dell'altro. Tuttavia vi sono delle differenze sostanziali fra i due pittori che si esprimono, per esempio, nella diversa interpretazione della pittura di Cézanne, da Braque analizzata, come in questo caso, nei valori luminosi e nella trasparenza del tocco, mentre in Picasso tende a una definizione spaziale, più volumetrica.

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Il processo di scomposizione dell'immagine sembra giungere a una piena maturazione in quest'opera, in cui i pochi riferimenti riconoscibili sono dati dalla tastiera del pianoforte in basso a destra e dalla mandola al centro, per poi essere riassorbiti in una tessitura omogenea. Le pennellate di colore sono disposte a tarsie e nelle diverse zone seguono una propria direzione. Le opere di questo periodo rivelano tutta la complessità della ricerca di Braque, che riunisce l'esigenza di scandagliare tutte le possibilità offerte dallo spazio pittorico, il senso del suono e del tatto.

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L'arte di Cézanne, oltre a una riflessione sul tema del paesaggio, aveva ispirato l'indagine sul motivo della natura morta. Dal 1908 ricorre nei dipinti di Braque la presenta di strumenti musicali che fornivano nuove iconografie al processo di scomposizione della forma, che comunque non giunge mai al dissolvimento totale, mantenendo degli elementi riconoscibili degli oggetti, quali il manico del violino, le corde, il pentagramma dello spartito e ancora la tavolozza del pittore, appesa a un chiodo del quale si coglie l'ombra. Il gallerista Kahnweiler ha sottolineato questo effetto illusionistico come il primo esempio di trompe-l'oeil nella pittura cubista.

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Ritorna in questa fase il desiderio di indagare di nuovo la figura umana che suona uno strumento, motivo già sperimentato da Braque nella fase analitica, ma ora riassorbito in una griglia più essenziale, in cui le diverse prospettive, i molteplici punti di vista, lasciano il posto a una tensione tattile, che riprende l'idea del papier-collé, per dare l'effetto di superfici materiche diverse. Vengono inseriti anche nuovi elementi cromatici, come gli spazi puntinati di blu e le zone che riproducono l'effetto scabro della sabbia.

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Tipologia: Olio su tela

Datazione: 1911 - 1912

Ubicazione: Basilea, Kunstmuseum

Dimensioni: 117 x 81,5 cm

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Tipologia: olio su tela

Datazione: 1911 - 1912

Ubicazione: Parigi, Louvre

Dimensioni: 118 x 137 cm

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Tipologia: olio su tela

Datazione: 1906

Ubicazione: Parigi, Musée National d’arte moderne, Centre georges Pompidou

Dimensioni: 59 x 72 cm

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Tipologia: olio su tela

Datazione: 1907

Ubicazione: Parigi, Louvre

Dimensioni: 60 x 73 cm

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Tipologia: olio su tela

Datazione: 1908

Ubicazione: Berna, Kunstmuseum

Dimensioni: 73 x 60 cm

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Tipologia: olio su tela

Datazione: 1909

Ubicazione: Villeneuve d'Ascq (France), Musée d'Art Moderne

Dimensioni: 74 x 60 cm

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Tipologia: olio su tela

Datazione: 1909 - 1910

Ubicazione: New York, Solomon R. Guggenheim Museum

Dimensioni: 92 x 41 cm

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Tipologia: olio su tela

Datazione: 1909

Ubicazione: New York, Solomon R. Guggenheim Museum

Dimensioni: 93 x 41 cm

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Tipologia: olio su tela

Datazione: 1914

Ubicazione: Parigi, Musée Nationale d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou

Dimensioni: 80 x 59 cm

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Presentazione a cura di:

Federico Vaglio