Katia Greco

3
40 For Magazine For 41 For Magazine For MAGAZINE di Silvestro Bellobono INTERVISTA Katia Greco (26 anni) debutta in Tv nel 2008 nel film prodotto dalla Rai Noi due, diretto dal regista Massimo Coglitore. La fidanzatina di Montalbano ©Mauro Panci Katia Greco si è fatta conoscere dal grande pubblico interpretando Mery, il primo amore del commissario più famoso d’Italia, nel recente prequel nato dalla penna di Camilleri. La giovane attrice siciliana ci confida le sue sensazioni, i suoi progetti e… la sua abilità in cucina Si descrive come una ragazza semplice e passionale, ma allo stesso tempo pratica e determinata. Proprio come il suo personaggio nella seguitissima fiction di Raiuno Il giovane Montalbano con Michele Riondi- no, una sorta di prequel, voluto dallo scrittore Andrea Camilleri, delle avventure del commissario siciliano già portato sul piccolo schermo da Luca Zingaretti. Ma Katia Greco ha tanto altro da raccontarci. Cominciamo dalla fine: ci parli della sua recen- te esperienza sul set de Il giovane Montalbano. Quali insegnamenti ha tratto da questo lavoro? «È stata una bellissima esperienza che mi ha arric- chito come attrice e mi ha permesso di interpretare, per la prima volta in Tv, un ruolo da protagonista. Mi sentivo addosso molte responsabilità, che mi sono servite come strumento per crescere sia artistica- mente che umanamente». È stato emozionante per lei, messinese doc, gira- re una fiction così popolare nella sua Sicilia? «Per me si è trattato di un bel regalo far parte di que- sto progetto, lavorando nella mia terra e, nonostante ciò, scoprendo luoghi che non conoscevo. Poi, poter recitare con le inflessioni della mia lingua mi ha reso ancora più felice». Ha trovato difficile calarsi nei panni di Mery, la pri- ma fidanzata del giovane commissario? «Devo confessare che mi sono sentita molto vicina a Mery. Anche per questo non ho avuto grosse difficol- tà ad interpretare questo ruolo. Anche io sono pas- sionale, decisa, amante della buona tavola e come lei credo nei valori della famiglia e dell’amore».

description

la fidanzatina di Montalbano Katia Greco

Transcript of Katia Greco

Page 1: Katia Greco

40 For Magazine

For magazine

41 For Magazine

For magazine

di Silvestro Bellobono

INTERVISTA

Katia Greco (26 anni) debutta in Tv nel 2008 nel film prodotto dalla Rai Noi due, diretto dal regista Massimo Coglitore.

La fidanzatina di Montalbano

©M

auro

Pan

ci

Katia Greco si è fatta conoscere dal grande pubblico interpretando Mery, il primo amore del commissario più famoso d’Italia, nel recente prequel nato dalla penna di Camilleri.La giovane attrice siciliana ci confida le sue sensazioni, i suoi progetti e… la sua abilità in cucina

Si descrive come una ragazza semplice e passionale, ma allo stesso tempo pratica e determinata. Proprio come il suo personaggio nella seguitissima fiction di Raiuno Il giovane Montalbano con Michele Riondi-no, una sorta di prequel, voluto dallo scrittore Andrea Camilleri, delle avventure del commissario siciliano già portato sul piccolo schermo da Luca Zingaretti. Ma Katia Greco ha tanto altro da raccontarci.

Cominciamo dalla fine: ci parli della sua recen-te esperienza sul set de Il giovane Montalbano. Quali insegnamenti ha tratto da questo lavoro?«È stata una bellissima esperienza che mi ha arric-chito come attrice e mi ha permesso di interpretare, per la prima volta in Tv, un ruolo da protagonista. Mi sentivo addosso molte responsabilità, che mi sono servite come strumento per crescere sia artistica-mente che umanamente».

È stato emozionante per lei, messinese doc, gira-re una fiction così popolare nella sua Sicilia?«Per me si è trattato di un bel regalo far parte di que-sto progetto, lavorando nella mia terra e, nonostante ciò, scoprendo luoghi che non conoscevo. Poi, poter recitare con le inflessioni della mia lingua mi ha reso ancora più felice».

Ha trovato difficile calarsi nei panni di Mery, la pri-ma fidanzata del giovane commissario?«Devo confessare che mi sono sentita molto vicina a Mery. Anche per questo non ho avuto grosse difficol-tà ad interpretare questo ruolo. Anche io sono pas-sionale, decisa, amante della buona tavola e come lei credo nei valori della famiglia e dell’amore».

Page 2: Katia Greco

42 For Magazine

For magazine

Come è stato il rapporto con il protagonista Michele Rion-dino?«Con Michele ho trovato una bella intesa sul set. Lui è un grande professionista. Non mi ha mai fatto sentire a disagio, riuscivamo a comunicare e a scambiarci pareri sulla scena e sulle battute da dire».

Nel suo curriculum figurano diverse partecipazioni a sceneg-giati Tv incentrati sul crimine e sulle forze dell’ordine che lo combattono: lei crede che il genere poliziesco sia il preferito dal pubblico italiano?«Io non penso ci sia un genere preferito, magari le produzioni investono maggiormente in questo tipo di seriali perché negli ul-timi anni hanno avuto ottimi successi. La struttura del poliziesco è comunque un’arma sempre vincente. Tuttavia, c’è da dire che anche le miniserie di natura religiosa o le biografie di personaggi noti hanno degli ascolti molto alti».

Secondo lei le fiction nostrane subiscono l’influenza di quel-le prodotte negli Stati Uniti?«Forse qualcuno si ispira e tenta di avvicinarsi ai format ameri-cani, ma sappiamo benissimo che lì la macchina produttiva e i budget sono di altra natura. Nei serial statunitensi c’è una grande attenzione in tutti i reparti, dalla fotografia al montaggio, dalla sceneggiatura alla scelta di attori e registi».

Tra le sue passioni c’è anche l’ambito teatrale: se dovesse scegliere tra Tv e teatro cosa preferirebbe?«Se devo essere sincera davanti alla macchina da presa mi trovo più a mio agio, anche perché ho avuto un numero maggiore di esperienze sul set. Però credo che il teatro sia la vera scuola che ti forma, infatti, appena ci sono le occasioni, faccio il possibile per ritornare a calcare il palcoscenico. Sentire l’energia diretta del pubblico è qualcosa di inspiegabile. A tal proposito voglio sottolineare che fino al 27 maggio sarò in scena al Teatro San

Ha preso parte a numerose fiction Tv, tra le quali Il capo dei capi (2007), R.I.S. 4 (2008), Distretto di Polizia 9 (2009).

©M

auro

Pan

ci

Page 3: Katia Greco

43 For Magazine

For magazine

Babila di Milano con una divertentissima commedia intitolata Ti sposo ma non troppo, di e con Gabriele Pignotta».

Nel suo mirino c’è anche il cinema?«Non vedo l’ora di lavorare per un bel progetto cinematografico e spero che arrivi presto. Mi piacerebbe moltissimo collaborare con autori del calibro di Tornatore, Salvatores, Bertolucci, Mucci-no, ma anche con registi meno famosi e ugualmente di talento».

Si ritiene una persona ambiziosa?«Sì, lo sono molto. Preferisco puntare in alto e dare il massimo in ogni cosa in cui mi cimento. Se poi non dovessi riuscire a rag-giungere uno dei miei obiettivi, posso sempre dire a me stessa di aver fatto tutto il possibile e di averci comunque provato».

Qual è il suo rapporto con la celebrità?«Ad essere sincera non sono alla ricerca della notorietà, anzi, un po’ mi spaventa. Ho paura di non poter vivere tranquillamente la mia vita privata, anche se so benissimo che essere un perso-naggio pubblico significa sacrificare un po’ la propria privacy. Se la fama dovesse arrivare la accoglierei e cercherei di viverla nel modo più sereno possibile».

Fa vita mondana quando è lontana dal set?«Preferisco evitare la mondanità, non la amo particolarmente. Mi rendo conto che per il mio lavoro le pubbliche relazioni sono molto importanti e ho trovato un compromesso facendo delle se-lezioni. Se mi rendo conto che ci sono degli eventi fondamentali a cui non posso mancare, mi armo di voglia e ci vado».

Come se la cava tra i fornelli?«Devo ammettere che sono molto brava e ho tanti testimoni che possono confermarlo. Mi piace moltissimo cucinare, ma soprat-tutto mangiare!».

Quali caratteristiche deve avere il suo partner ideale?«Quelle del mio compagno con cui sto da nove anni. Lui è molto dolce, mi comprende, mi sa ascoltare e, soprattutto, è molto ge-neroso d’animo. Io sono un’inguaribile romantica e non riuscirei a stare con un uomo che si risparmia nei sentimenti».

Qual è l’elemento principale per far funzionare una relazione di coppia?«L’amore è un elemento indispensabile, ma non basta. Ci deve essere molta complicità, occorre condividere degli interessi co-muni e poi credo che il dialogo sia importantissimo. Bisogna an-che rispettare l’altro e capire quando è il momento di non invade-re i suoi spazi. Con il passare del tempo l’amore e la passione si trasformano ed è necessario che ci siano tutti gli elementi di cui ho parlato per poter far funzionare una vita a due».

C’è una cosa importante a cui ha dovuto rinunciare a causa del suo lavoro?«I dolci siciliani, perché mi sono dovuta trasferire a Roma».

La Greco è laureata in Scienze Biologiche. Nel 2006 si trasferisce a Roma dove studia dizione, recitazione e partecipa a laboratori di teatro e cinema.

©M

auro

Pan

ci