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ESTIVAL JAZZ LUGANO Via Cantonale 74 | 6992 Vernate, Switzerland [email protected] ESTIVAL JAZZ 2011 MENDRISIO, Piazzale alla Valle VENERDI’, 24 GIUGNO OMAR SOSA AFRI-LECTRIC QUINTET Omar Sosa,p, keys Marque Gilmore, dr, Childo Tomas, b, Peter Apfelbaum, s,Joo Kraus, tp omarsosa.com Omar Sosa è unanimemente considerato fra i più versatili artisti della scena jazz contemporanea. Compositore, arrangiatore, pianista, percussionista e bandleader, Omar fonde nel suo stile la World Music fatta di elementi elettronici con i suoni delle sue origini afro-cubane creando una sonorità urbana fresca e originale. Il tutto con un cuore Latin Jazz. Sulla scena la sua figura carismatica affascina il pubblico trascinando i suoi musicisti in esecuzioni dinamiche accanto a improvvisazioni cariche di energia emozionale, di spontaneità e anche di humour. Da sempre, Omar Sosa coltiva l‟amore per le sue radici, nato a Camagüey (1965), educato nella più schietta tradizione Yoruba, Omar ha iniziato a suonare le percussioni a quattro anni per poi scegliere quello che oggi è il suo strumento preferito: il pianoforte. Maestri come Ruben Gonzales, Paquito D‟Rivera, il gruppo degli Irakere, Eddie Palmieri, Thelonious Monk e Bud Powell costituiscono le correnti principali del suo pensiero musicale. Attraverso le sue composizioni, frutto di un “metissage” incredibile, riesce a sviluppare una sensibilità ritmica eccezionale con un approccio armonico davvero originale. OUMOU SANGARE’ Oumou Sangaré, voc Sekou Bah,b, Mamadou Diakite,g, Brehima Diakite, Kamele N'Goni, Aliou Dante,dr, Cheic Oumar Diabate, djembe, Amadou Traore, flute, Dandio Sidibe & Awa Berthe, b.voc worldcircuit.co.uk/#Oumou_Sangare In prima fila nella battaglia per la liberazione della donna in Africa e come ambasciatrice nel mondo della FAO, Oumou Sangaré è una delle più amate cantanti del Mali. Possiede la capacità di elevare la musica tradizionale al Pop sottile e ricco di sfumature dell‟epoca contemporanea affrontando tematiche sociali profonde, soprattutto quelle legate al ruolo delle donne in Africa. È la celebrità femminile di maggior spicco della musica Wassoulou, un connubio tra l‟antica tradizione dei rituali di caccia e i canti sulla devozione, la preghiera e il raccolto, fatta di melodie costruite su una scala di cinque note. Forza vitale dell‟Afro-pop a partire degli anni ‟90, l‟artista ha contribuito alla realizzazione della colonna sonora dell‟adattamento cinematografico (1998) del libro Amatissima della scrittrice Toni Morrison. La riedizione nel 1999 di Moussoulou, l‟album del debutto di Sangaré nel 1989, a lungo quasi introvabile in Occidente, è stato un enorme successo. Oumou è entrata a pieno titolo nella West African Hall of Fame per meriti che vanno oltre la sua bravura. Cantautrice e portavoce della sua generazione, Oumou incarna infatti i valori per i quali si è sempre battuta. Per questo è stata insignita nel 2001 con l‟International Music Council/UNESCO Music Prize per il contribuito “all‟arricchimento e allo sviluppo del la musica, della pace, della comprensione tra popoli e della cooperazione internazionale”.

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MENDRISIO, Piazzale alla Valle VENERDI’, 24 GIUGNO OMAR SOSA AFRI-LECTRIC QUINTET Omar Sosa,p, keys Marque Gilmore, dr, Childo Tomas, b, Peter Apfelbaum, s,Joo Kraus, tp omarsosa.com

Omar Sosa è unanimemente considerato fra i più versatili artisti della scena jazz contemporanea. Compositore, arrangiatore, pianista, percussionista e bandleader, Omar fonde nel suo stile la World Music fatta di elementi elettronici con i suoni delle sue origini afro-cubane creando una sonorità urbana fresca e originale. Il tutto con un cuore Latin Jazz. Sulla scena la sua figura carismatica affascina il pubblico trascinando i suoi musicisti in esecuzioni dinamiche accanto a improvvisazioni cariche di energia emozionale, di spontaneità e anche di humour. Da sempre, Omar Sosa coltiva l‟amore per le sue radici, nato a Camagüey (1965), educato nella più schietta tradizione Yoruba, Omar ha iniziato a suonare le percussioni a quattro anni per poi scegliere quello che oggi è il suo strumento preferito: il pianoforte. Maestri come Ruben Gonzales, Paquito D‟Rivera, il gruppo degli Irakere, Eddie Palmieri, Thelonious Monk e Bud Powell costituiscono le correnti principali del suo pensiero musicale. Attraverso le sue composizioni, frutto di un “metissage” incredibile, riesce a sviluppare una sensibilità ritmica eccezionale con un approccio armonico davvero originale. OUMOU SANGARE’ Oumou Sangaré, voc Sekou Bah,b, Mamadou Diakite,g, Brehima Diakite, Kamele N'Goni, Aliou Dante,dr, Cheic Oumar Diabate, djembe, Amadou Traore, flute, Dandio Sidibe & Awa Berthe, b.voc worldcircuit.co.uk/#Oumou_Sangare

In prima fila nella battaglia per la liberazione della donna in Africa e come ambasciatrice nel mondo della FAO, Oumou Sangaré è una delle più amate cantanti del Mali. Possiede la capacità di elevare la musica tradizionale al Pop sottile e ricco di sfumature dell‟epoca contemporanea affrontando tematiche sociali profonde, soprattutto quelle legate al ruolo delle donne in Africa. È la celebrità femminile di maggior spicco della musica Wassoulou, un connubio tra l‟antica tradizione dei rituali di caccia e i canti sulla devozione, la preghiera e il raccolto, fatta di melodie costruite su una scala di cinque note. Forza vitale dell‟Afro-pop a partire degli anni ‟90, l‟artista ha contribuito alla realizzazione della colonna sonora dell‟adattamento cinematografico (1998) del libro Amatissima della scrittrice Toni Morrison. La riedizione nel 1999 di Moussoulou, l‟album

del debutto di Sangaré nel 1989, a lungo quasi introvabile in Occidente, è stato un enorme successo. Oumou è entrata a pieno titolo nella West African Hall of Fame per meriti che vanno oltre la sua bravura. Cantautrice e portavoce della sua generazione, Oumou incarna infatti i valori per i quali si è sempre battuta. Per questo è stata insignita nel 2001 con l‟International Music Council/UNESCO Music Prize per il contribuito “all‟arricchimento e allo sviluppo della musica, della pace, della comprensione tra popoli e della cooperazione internazionale”.

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MEZZOFORTE mezzoforte.com/ Erano appena adolescenti quando si sono messi assieme per la prima volta conquistando nel 1983 il primo posto fra le charts internazionali con il brano “Garden Party”. Più di 30 anni dopo gli islandesi “Mezzoforte” sono ancora detentori a pieno titolo di un ruolo di primissimo piano. Ancora freschi, creativi e vibranti come allora, i membri originali del gruppo oltre a conservare volti da “bravi ragazzi”, col tempo hanno sviluppato una sonorità strumentale matura e convincente lungo la scia musicale di un Funky jazzato, energico, pulito, equilibrato e senza inutili distorsioni. Grazie ai loro concerti e al loro Sound, i “Mezzoforte” hanno conquistato oltre 40 nazioni tra l‟Europa e l‟Asia pubblicando inoltre una dozzina di album. La platea di Mendrisio ha il privilegio di assistere allo show di un gruppo straordinario, apprezzato nel mondo intero e ricco di una potenzialità artistico-musicale in grado di orientarsi a 360 gradi, basata com‟è su solidi pilastri e capace di reinventarsi costantemente attorno a una consolidata avventura musicale. SABATO, 25 GIUGNO

SANDRO SCHNEEBELI "SCALA NOBILE"

Feat. Paul McCandless & Bruno Amstad sandroschneebeli.ch - paulmccandless.com - brunoamstad.com Paul McCandless, eng horn,b cl,soprano, Bruno Amstad, voc & human sound effects, Sandro Schneebeli, g, Antonello Messina, accordion, Daniel Schläppi, b, Stephan Rigert, perc, Samuel Baur, dr, perc

È una delle rare band che rende familiari le nuove sonorità trasformando quelle già familiari in nuove scoperte. Da diversi anni “Scala Nobile”, il gruppo (originariamente un quartetto) di Sandro Schneebeli, riscuote un grande successo, sia di critica sia di pubblico, grazie ai suoi concerti e agli album che ha pubblicato. Basti pensare che l‟omonimo CD “Scala Nobile” del 2009 ha conquistato il primo posto nella Topfive-Ranking davanti a Ralph Towner e a Paolo Fresu. Il che è tutto dire... Da Lugano ad Atene, il gruppo è riuscito a trascinare il pubblico col suo particolare linguaggio musicale, un mix esplosivo basato sulle composizioni di Schneebeli intrise di poesia, di energia e di fascino. Sono elementi che catturano non solo l‟audience ma anche gli stessi membri del gruppo permettendo loro di lanciarsi nei territori dell‟improvvisazione, in escursioni musicali che evidenziano le capacità solistiche e virtuosistiche di ogni componente. “Scala Nobile” si esprime con una vibrante dialettica che tocca il corpo e l‟anima, Body & Soul. Il pubblico potrà constatare come raramente un insieme di musicisti di ottimo livello e dalle esperienze diverse riesce ad amalgamarsi, a fondersi così bene in un unico e appassionante progetto che vede schierati, fra gli altri, due grandi ospiti solisti: Paul McCandless al corno e al clarinetto dei leggendari Oregon vincitore di un Grammy nel

1996, con il giocoliere e sciamano della voce, il cantante lucernese Bruno Amstad,

premiato a Locarno nel 1999 per la migliore musica da film.

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RICARDO LEMVO makinaloca.com Il Mambo? È lui, indubbiamente Ricardo Lemvo. La sua voce vibrante e melodiosa rappresenta quanto di meglio può rappresentare la passione per le radici afrp-cubane. Lemvo è considerato uno dei pochi artisti in grado di portare avanti il genere musicale tropicale. La sua band “Makina Loca” è un mix contagioso di sapori cubani e centroafricani o, come ha scritto “Libération”: “Una boccata d‟aria fresca alla Salsa e al Soukous”. Ricardo Lemvo è nato in Congo a Kinshasa ma vanta anche origini angolane. Cresciuto ascoltando i grandi classici cubani come Orquesta Aragón, Arsenio Rodríguez, Sonora Matancera e Abelardo Barroso, dopo essersi trasferito a Los Angeles in California, Lemvo nel 1990 fonda i “Makina Loca'' con i quali afferma ritmi Salsa accanto a un mix di son montuno e bogaloo con contaminazioni afro. È il motivo principale per cui viene considerato un pioniere per il carattere innovativo e multiculturale della sua musica. Nel corso degli ultimi anni Lemvo si è esibito in numerosi festival attraverso l‟Europa, le Americhe, l‟Africa e l‟Australia. Le diverse incisioni che ha oggi al suo attivo sono tutte state accolte con grande entusiasmo dalla stampa specializzata. Fra gli ultimi riconoscimenti è opportuno ricordare quello del prestigioso “New York Times” che nel 2007 ha proclamato il suo album “Isabela” come il miglior esempio di World Music. PAPA WEMBA musicme.com/Papa-Wemba/

È uno dei maestri del "Soukouss", la musica tradizionale del Congo che ha influenzato tutta la musica africana: ritmi di Rumba, Funk, Rock a sonorità latine sono gli ingredienti utilizzati da Papa Wemba per realizzare un concerto a presa immediata, caldo e vivace. La sua voce, la sua personalità forte, la sua carica ironica e la sua semplicità infondono sempre un'atmosfera particolare, dove si coniuga l‟ancestralità con la modernità in un unico slancio musicale irresistibile. "Quando la gente parla di Papa Wemba", ama sottolineare, "non voglio che dicano che sono un cantante africano, oppure un cantante di world music. Vorrei invece che dicessero più semplicemente che sono un cantante. Perché è ciò che sono: un cantante. E basta." Nome d'arte di Jules Shungu Wembadio Pene Kikumba, cantante zairese, oggi Repubblica Democratica del Congo, Papa Wemba è nato a Lubefu, nel Kasai, nel 1949. Spesso definito come “il re della Rumba Rock” Wemba è infatti uno dei protagonisti del passaggio dalla Rumba congolese, fortemente influenzata dalle sonorità cubane, al più vivace Soukous che già alla fine degli anni '70 lo vede protagonista a tutti gli effetti. Famoso per i suoi costumi, per una travolgente presenza scenica e per lo stile vocale dinamico e personale dalla fine degli anni Ottanta Wemba si allontana dal soukous per avventurarsi in nuovi territori, dalle contaminazioni elettroniche ai ritmi dance contemporanei accanto a incisioni realizzate con il suo gruppo storico con cui rimane più vicino ai suoni roots e a quella “world music” che l'ha reso celebre nel mondo intero.

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L U G A N O, Piazza della Riforma

GIOVEDÌ, 30 GIUGNO

TANGOS Con Martha Argerich and Friends Luis Bacalov, Rafael Gintoli, Nestor Marconi Orchestra della Svizzera italiana diretta da Eduardo Hubert in collaborazione con il PROGETTO MARTHA ARGERICH rsi.ch/argerich - orchestradellasvizzeraitaliana.ch

Martha Argerich è un nome di assoluto rilievo nel campo del pianismo mondiale. Il suo debutto è avvenuto in Argentina all‟età di 5 anni, momento in cui hanno preso il via i suoi impegni concertistici in Sudamerica. Trasferitasi poi in Europa è divenuta allieva di Friedrich Gulda (che inaugurò nell‟ormai lontano 1993 la serie dei concerti OSI sul palco di Estival di Piazza della Riforma) Nikita Magaloff e Arturo Benedetti Michelangeli. A 16 anni risale la sua consacrazione con il primo premio al Concorso internazionale di musica di Ginevra e al Concorso Busoni di Bolzano. Concerti attraverso tutto il vecchio continente l‟hanno portata nel 1965 a Varsavia dove vinse il Concorso Chopin. Numerosissimi sono i premi e i riconoscimenti che costellano la sua carriera, nel corso della quale la Argerich ha sempre mantenuto un atteggiamento che le permette di sorprendersi ogniqualvolta la critica e il pubblico le “ricordano” di considerarla una delle pianiste più grandi del nostro tempo. Esattamente dieci anni fa, l‟artista argentina ha scelto Lugano quale sede del “Progetto” che pende il suo nome per una piattaforma di incontri, di sperimentazione e di concerti. Oggi è un onore per tutta la Svizzera italiana e per Lugano che lo scorso anno le ha conferito la cittadinanza onoraria. Proprio per sottolineare il decennale e grazie all‟accordo fra le due grandi banche ticinesi BancaStato (sponsor principale della manifestazione) e BSI (sponsor principale del “Progetto Martha Argerich”), Estival può aprire la sua 33.edizione con un concerto dedicato al Tango in onore delle origini della rinomata pianista che sarà affiancata da Luis Bacalov, pianista, concertista e compositore anch‟egli argentino, famoso autore di musiche scritte per i più grandi maestri del cinema italiano fra i quali ricordiamo quali Pier Paolo Pasolini (Il Vangelo secondo Matteo) e Federico Fellini (La città delle donne).

Nel 1985 vince l‟Oscar per la Migliore Colonna Sonora per il film “Il postino” di Massimo Troisi. Martha Argerich e Luis Bacalov saranno sul palco con il bandoneonista Nestor Marconi e con la prestigiosa Orchestra della Svizzera italiana diretta per l‟occasione dal maestro Eduardo Hubert.

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HIROMI: THE TRIO PROJECT featuring ANTHONY JACKSON and STEVE SMITH Hiromi (p), Steve Smith (dr), Anthony Jackson (b) hiromimusic.com

Dal suo debutto discografico nel 2003 (Another Mind), l‟ingresso di Hiromi Uehara nell‟Olimpo del Jazz ha corrisposto a un palmares di vendite e di riconoscimenti conquistati sia in Giappone, da cui è originaria, sia negli Stati Uniti. Nata a Shizuoka nel 1963, all‟età di sei anni Hiromi mette per la prima volta le mani sulla tastiera di un pianoforte, a dodici realizza il suo primo concerto in pubblico. Si è formata alla Yamaha School of Music e a 17 anni viene notata da Chick Corea che le chiede di improvvisare qualcosa. In seguito consegue il diploma alla Berklee College of Music di Boston sotto la guida di Richard Evans e di Ahmad Jamal, per molto tempo il suo vero mentore, colui che l‟ha seguita e consigliata nelle fasi più importanti e delicate della sua carriera. La musica di Hiromi si esprime sempre al limite delle sue grandi possibilità virtuosistiche colme di energia, fascino e poesia. La straordinaria pianista giapponese, dopo la strepitosa performance del 2007 a Mendrisio, torna a Estival per conquistare la storica platea luganese in Trio con il bassista Anthony Jackson, inventore del basso a sei corde (o contrabbasso chitarra) e spalla di personaggi quali Michel Camilo, Chick Corea, Donald Fagen, Mike Stern, Pat Metheny, Al Di Meola, Michel Petrucciani (l‟elenco è molto lungo...) e il batterista Steve Smith, anch‟egli di grande esperienza e classe con un percorso che lo ha visto accanto a Mike Mainieri, Ahmad Jamal, Mike Stern, Randy Brecker, Bill Evans e molti altri ancora. I presupposti per un grande concerto ci sono tutti.

JACK BRUCE & HIS BIG BLUES BAND Jack Bruce (b, voc, keys) Tony Remy (g), Frank Tontoh (dr), Paddy Milner (keys), Nicholas Cohen (b), Paul Newton (tp), Paul Fisher (tb), Martin Dale (s) jackbruce.com

Il compositore, il musicista, la leggenda. Non è esagerato affermare che è uno dei più grandi bassisti di tutti i tempi, capace di aver influenzato lo stile e la tecnica compositiva della musica elettrica. Il nome e la carriera cinquantennale di Jack Bruce sono un condensato del “Who‟s Who” del Blues britannico con pionieri quali Alexi‟s Korner‟s Blues Incorporated, Graham Bond Organisation, John Mayall‟s Blues Brackers, Manfred Mann Combo. La popolarità di Jack è strettamente legata alla leggenda dei “Cream”, la band fondata con Eric Clapton e Ginger Baker. Un trio vissuto dal giugno 1966 al dicembre 1968, che ha venduto qualcosa come 35 milioni di dischi e per il quale ha composto e cantato pezzi che sono diventati fra i più famosi della storia del Rock Blues come “I Feel Free”, “White Room”, “Politician” accanto a uno dei più famosi riff chitarristici della storia: quello di “Sunshine Of Your Love”. Il suo percorso musicale è però contrassegnato dalla una apertura stilistica e da sonorità innovative e che percorrono senza età il Rock, il Blues e il Jazz. Nato in Scozia (Glasgow, 1943), Jack Bruce si avvicina inizialmente allo studio del violoncello. Scoraggiato dal suo professore di musica che non riconosce il suo talento, a 17 anni viaggia fra l‟Italia e l‟Inghilterra suonando il basso in vari gruppi di Jazz. Nel 1962 incontra la sua prima band importante, è quella di Alexis Korner (dove alla batteria c‟è un certo Charlie Watts...). Nel ‟63 forma un quartetto con Graham Bond, John McLaughling e Ginger Baker. Suona poi col gruppo Manfred Mann e con i Blues Breackers di John Mayall prima della magica

esperienza con i “Cream”. In seguito Jack è protagonista in esperienze solistiche e

polistrumentali attorno a formati stilistici musicali tra jazz, rock e classica. Nei suoi progetti musicali ci sono nomi quali Mick Taylor, Billy Cobham, Gary Moore, Kip Hanrahan e la registrazione di album storici con Carla Bley (Escalator Over The hill), Lou

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Reed (Berlin), Frank Zappa (Apostrophe) e molti altri ancora: l‟elenco è lunghissimo. Nel 2009 Jack ha ricevuto il diploma di Dottore in Lettere dalla Glasgow Caledonian

University. Godiamoci il concerto di Jack Bruce sul palco di Estival, un vero e proprio

evento musicale che si inserisce nel quadro delle celebrazioni del 60. anniversario del Blues britannico.

VENERDÌ, 1° LUGLIO

THE LARRY CARLTON TRIO Larry Carlton (g) Gene Coye (dr), Travis Carlton (b) LarryCarlton.com – Mr335.tv

La sua storia musicale ha inizio nel nativo Sud della California (Torance, 1948) quando comincia a suonare la chitarra: ha appena sei anni. La sua passione per il Jazz inizia ascoltando gli album della Gerald Wilson Band con Joe Pass. Con lui, i suoi punti principali di riferimento sono Barney Kessel, Wes Montgomery e il leggendario B.B.King per la chitarra accanto alle classiche Ballads di John Coltrane del 1962. Registra il suo primo album nel 1968. A partire da quel periodo comincia a profilarsi quel suo inconfondibile chitarrismo dal suono dolce e spesso imitato con la sua inseparabile Gibson ES-335 e l‟introduzione del pedale a volume, una novità tecnica che utilizza fin dalle sue prime performance con il gruppo jazzrock dei Crusaders a cui si lega soprattutto dal 1971 al ‟76 incidendo diversi album e partecipando a oltre 50 concerti. La stessa tecnica adoperata anche nel primo album in cui Joni Mitchell utilizza una sezione ritmica (Court and Spark). In quell‟occasione Joni definirà il suo stile come “fly fishing”. Artista poliedrico e spesso punto di riferimento musicale, arrangiatore e sessionman richiestissimo, prima di iniziare la sua carriera solistica, Larry era diventato il più richiesto musicista da studio degli ultimi trent‟anni. Il suo nome è legato a star e a stili fra loro molto diversi, da Sammy Davis Jr a Herb Alpert, da Quincy Jones a Paul Anka, Michael Jackson, John Lennon, Jerry Garcia, Dolly Parton, Barbra Sterisand, Joan Baez, Steely Dan, Steve Ray Vaughn, Steve Vai... Vincitore di 4 Grammy Awards per i quali è stato anche nominato ben 19 volte, alla fine degli anni Ottanta Larry è vittima di un grave incidente: una pallottola vagante da uno scontro fra gang giovanili lo colpisce alla gola all‟uscita dal suo studio d‟incisione recidendogli una corda vocale. Dopo una lunga e intensiva terapia, riprende la sua chitarra per tornare il protagonista di sempre proponendo il suo stile unico, originale, caldo e ritmato. Lo stesso che possiamo applaudire a Lugano. Grande chitarrista di tutti i tempi, Larry Carlton, dalle sue prime apparizioni con i Crusaders e con i Fourplay con oltre 30 album alle spalle e numerosi collaborazioni con musicisti e band di fama mondiale, ha collocato uno standard per l‟arte che si stende attraverso 3 decadi (e 2 secoli) indubbiamente destinato a lasciare il suo marchio nel Jazz, nel Blues, nel Pop e nel Rock per il futuro.

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Sing the Truth! ANGELIQUE KIDJO, DIANNE REEVES AND LIZZ WRIGHT continue the legacies of Miriam Makeba, Abbey Lincoln and Odetta Angélique Kidjo (voc), Dianne Reeves (voc), Lizz Wright (voc) Terri Lyn Carrington (dr), Geri Allen (p), Romero Lumbabo (g), James Genus (b), Munyungo Jackson, (perc) singthetruth.net/index.html

“Sing the Truth!” è la fantastica scelta di tre grandi cantanti della scena musicale mondiale unite per portare alta la fiamma di Miriam Makeba, Abbeey Lincoln e Odetta: un superbo trio schierato per dichiarare a gran voce alle platee di tutto il mondo il proprio sostegno nella lotta per l‟affermazione dei diritti civili. Dianne Reeves, vincitrice di molti

Grammy di cui il quarto, più recente, come miglior cantante jazz, è stata scoperta da Clark Terry a 17 anni. Una voce unica e potente in grado di salire fino a tre ottave e mezza e da tre decenni ammirata in tutto il mondo. Lizzy Wright, pianista e cantante

proveniente dalla Georgia dalla voce calda e matura, vanta una lunga e importante esperienza dal Jazz al Country al Blues. Angélique Kidjo, straordinaria artista del Benin

e voce di quella musica africana in simbiosi fra tradizione e nuove sonorità, è una delle interpreti più sensibili della scena del continente nero. Fra gli altri ha collaborato con Carlos Santana, Gilberto Gil e Dave Matthews. Ecco dunque Dianne, Angélique e Lizzy insieme per “Sing The Truth” per farci sognare proponendoci un repertorio di brani originali ma anche di melodie scelte dall‟eredità del Jazz, del Folk, del Blues, la stessa che ha nutrito la vena compositiva di Dylan, di Springsteen, di Janis Joplin, ma anche di Billie Holiday, Marvin Gay e Erika Baduh. Tre voci stupende unite dall‟arte e da una nobile causa e accompagnate da una band che schiera anche due fra le più acclamate e versatili protagoniste del Jazz contemporaneo: la pianista Geri Allen e la batterista Terry Line Carrington. Tutto lascia supporre che siamo di fronte a un concerto che lascerà il segno! AFRO CELT SOUND SYSTEM Simon Emmerson (g,cittern) James McNally (whistles, keys, bodhran) N'faly Kouyate (kora, voc) James Mahon (uilleann pipes, flute) Johnny Kalsi (dhol, tablas, perc) Ian Markin (dr) Babara Bangoura (djembe, talking drum) Demba Barry (Senegalese dancing) afroceltsoundsystem.net

Quando 15 anni fa sono apparsi sulla scena, l‟impatto è stato immediato, come il boato che accompagna un fulmine. La loro proposta consiste in un‟intelligente fusione di ritmi dell‟Africa Occidentale con musica celtica tradizionale. Ma è difficile definirli, sfuggono alle categorie. Il pubblico che assiste ai concerti degli “Afro Celt Sound System” viene presto conquistato da un turbine musicale che lo porta a danze liberatorie come dei dervishi. Più volte nominati per i Grammy, la band è quanto di meglio possa proporre la scena World contemporanea: un fenomeno dove confluiscono tutii gli ingredienti e gli stili uniti per un “power” convincente e un sound davvero irresistibile. La stampa li ha spesso definiti “un incontenibile uragano” (“Q Magazine”), “musica da cardiopalmo” (Wall Street Journal”) mentre James McNally, produttore del gruppo, compositore e multistrumentista (già partner di Peter Gabriel, Sinead O‟Connor e Robert Plant) ha affermato: “Abbiamo i migliori musicisti, cantanti e percussionisti provenienti da tutti gli angoli della terra, con i loro singoli talenti, ogniuno suona una parte vitale nella filosofia collaborativa degli Afro Celt”. A questo punto raccogliamo l‟invito di “Mojo” che ha scritto: “Ascoltare per credere”. Ed è proprio il caso: dopo 5 anni di pausa eccoli nuovamente in scena!

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SABATO, 2 LUGLIO

HUGH MASEKELA “CELEBRATE MAMA AFRIKA” feat. LIRA, THANDISWA, VUSI MAHLASELA griot.de/celebrate_mama_afrika.html

Miriam Makeba è stata la voce più famosa, la più ascoltata al mondo, quella che maggiormente ha rappresentato lo spirito dell‟Africa durante i suoi 31 anni di esilio sotto il regime dell‟Apartheid. Accanto a Harry Belafonte e a Hugh Masekela, oltre che paladina di pace nel mondo Miriam Makeba ha rappresentato una forte spinta per l‟emancipazione della popolazione nera in Sudafrica e negli Stati Uniti. “Mama Afrika” raggruppa le canzoni che hanno reso popolare Miriam con un concerto che è anche un ritratto vivente dell‟Africa riunendo alcuni dei più grandi talenti vocali che il Continente ha offerto per ricordare questa grande artista, più volte amata protagonista a Estival e scomparsa nel 2008 all‟età di 76 anni. Per questo importante progetto Hugh Masekela,

già compagno di vita e nell‟arte della Makeba oltre che leggendario trombettista e altro gigante della musica africana ha voluto accanto a sé Vusi Mahlasela, “The Voice”,

conosciuta per la sua voce potente e poetica e per il suo lirismo ottimista, la pluripremiata Thandiswa (South African Music Award come miglior artista femminile e miglior album dell‟anno) e Lira, una delle più popolari cantanti sudafricane che

ricordiamo in un trascinante versione di “Pata Pata”, canzone simbolo della Makeba eseguita in occasione del grandioso concerto inaugurale ai Mondiali di Calcio del 2010. “Mama Afrika” ci offre una straordinaria opportunità di rivivere la musica di Miriam Makeba attraverso un repertorio che vuole essere un tributo e, al contempo, un vivace ed efficace ritratto della realtà africana.

VOCALESE THE MANHATTAN TRANSFER & NEW YORK VOICES Tim Hauser, Janis Siegel, Cheryl Bentyne e Alan Paul, Darmon Meader, Lauren Kinhan, Peter Elridge e Kim Nazarian

manhattantransfer.net - newyorkvoices.com

Ecco in scena un grande progetto musicale con il ritorno di Tim Hauser, Janis Siegel, Cheryl Bentyne e Alan Paul, da 40 anni meglio noti come gli strepitosi e “multiGrammy” The Manhattan Transfer (nome ricavato dal titolo di una novella di John Dos Passos pubblicata nel 1925). Le mode, anche quelle musicali, arrivano e se ne vanno, ma il successo di questi grandi amici della manifestazione è rimasto intatto dal 1972, anno di fondazione del quartetto ad opera di Tim Hauser e portabandiera dell‟armonia musica le delle voci nel Jazz, una formula che cavalca anche altri generi come il Gospel, l‟R&B e il Pop ma con un‟anima profondamente Swing. Accanto ai loro ritroviamo The New York Voices, applauditissimi della ventesima edizione di Estival, nel 1999. Fondati nel 1987, si sono presto imposti come uno dei migliori gruppi vocali al mondo. Vincitori di un Grammy nel 1996, Darmon Meader, Lauren Kinhan, Peter Elridge e Kim Nazarian, in arte “The New York Voices”, affondano le loro radici nel Jazz esplorando una straordinaria varietà di generi musicali. I due quartetti sono insieme per presentare un progetto dal titolo “Vocalese”, un termine che racchiude l‟arte dell‟improvvisazione per

assoli di canto nel Jazz, nello Swing, nel Bebop e che lascia presagire una serata devvaro magica.

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ESTIVAL JAZZ LUGANO

Via Cantonale 74 | 6992 Vernate, Switzerland

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LARRY GRAHAM & GRAHAM CENTRAL STATION Larry Graham (b, voc),

Ashling Cole(voc), Wilton Rabb(g), David Council(Keys), Jimi Mc Kinney Jr.(Keys), Brian Braziel

(dr)

larrygraham.com

Nel 1992 la rivista “Bass Player Magazine” ha provato a rendere omaggio a uno dei massimi interpreti del basso elettrico con queste parole: "Il più importante fattore nel definire il Funk come idioma musicale è stato il pollice di Larry Graham". Musicista, cantante, autore e produttore, il suo nome accanto al popolare gruppo psichedelico soul/funk di “Sly & Family Stone” (avete presente Woodstock?) e alla band da lui fondata e di cui è leader e cantante, Graham Central Station, è legato all‟invenzione dello “slap”,

una tecnica che ha modificato radicalmente l‟accompagnamento musicale, la tavolozza

espressiva del basso elettrico influenzando notevolmente il futuro del Rock. Nato a

Beaumont nel Texas (1946) da una famiglia di musicisti, Larry riceve in regalo dal padre la sua prima chitarra all‟età di 11 anni, a 13 incide il suo primo disco e a 15 sii unisce al “Dell Graham Trio”, la band della madre pianista. Nel 1968 larry entra a far parte degli “Sly & Family Stone” con cui incide “A Whole New Thing”, un album che mette in evidenza un modo di suonare il basso unico nel suo genere. Agli inizi degli anni „70 lascia la Family per fondare gli “Hot Chocolate” che poi prendono il nome “Graham Central Station” (GCS) con cui realizza molti album e innumerevoli concerti. In veste di solista Graham ha realizzato diverse incisioni che gli sono valse delle nomination ai Grammy. Negli anni ‟90 ai GSC si aggiungono Cynthia Robinson e Jerry Martini (ex Sly

& Family Stone). Con loro Larry “Slap Man” si è spesso esibito ospite di Prince in

numerosi concerti e nel Prince‟s Jam del Year Tour. Nel 2001 ha ricevuto il “Pioneer Award” del Rithm&Blues.